Colantonio vita e opere PDF

Title Colantonio vita e opere
Author Anonymous User
Course Lettere moderne
Institution Sapienza - Università di Roma
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Summary

arte colantonio vita e opere riassunto 2019.................................................................


Description

Colantonio vita e opere: Nella consegna della regola francescana riferita al 1445 il pittore risulta influenzato dalle novità ambientali aragonesi con un rafforzamento di indole fiamminga, come il pavimento in verticale, le fisionomie, le aureole, il rigido panneggio.

1-Opera: (Colantonio)- San Francesco consegna la regola francescana, è un dipinto, tempera grassa e oro su tavola, del pittore napoletano Colantonio facente parte di un polittico per la chiesa di San Lorenzo maggiore ed oggi conservato al museo nazionale di Capodimonte. L’opera è databile al 1445-50. La scena mostra, su fondo oro, san Francesco d’assisi, in piedi al centro, dalla figura longilinea, che offre la Regola Francescana ai confratelli inginocchiati attorno a lui: gli uomini a sinistra, con frate Leone che riceve il libro, e le donne a destra con santa Chiara. In alto volano due angeli simmetrici, che reggono cartigli. In quest’opera colantonio si mostra aggiornato alle novità dell’ambiente di corte aragonese, con una maggiore indole fiamminghista , filtrata dalla scuole iberica, come mostrano il pavimento inerpicato in verticale, le fisionomie, le aureole traforate, le pieghe rigide e geometrice delle vesti.

2-Opera: (Colantonio)- San girolamo nello studio: è un dipinto tempera grassa e oro su tavola del pittore Colantonio, facente parte di un polittico per la chiesa di San lorenzo maggiore ed oggi conservato nel museo nazionale di capodimonte. L’opera è databile al 1445-50. San girolamo è tradizionalmente rappresentato nel suo studio, mentre con un coltellino toglie dalla zampa di un leone una spina, che tormentava l’animale. Secondo la leggenda la belva divenne poi su compagno fedele; il tutto incorniciato dall’arredo ligneo della stanza che ospita i suoi innumerevoli interessi di studioso della chiesa. Appunto, la stanza, è riempita di oggetti che testimoniano la vastità degli interessi culturali del santo cardinale, il cui cappello è adagiato su un ripiano a sinistra. Uno degli aspetti interessanti del dipinto è la straordinaria natura morta di libri e oggetti che riempiono gli scaffali, che dimostrano i riferimenti alla pittura fiamminga. Sono presenti alcune decide di codici rilegati e numerosi strumenti per la scrittura. Il san Gerolamo in particolare registra l’influenza dei modi della corte di Renato d’angio e di pittori come Barthèlemy d’eych come dimostrano l’attenzione alla resa dei volumi e la profondità spaziale realistica, nonostante negli spazi la prospettiva sia ancora incerta. Quest’opera viene paragonata al San Girolamo di Antonello da Messina dove lo studio in penombra si anima di luci soffuse provenienti da più fonti, il cielo si affaccia dalle bifore in alto ma molto interessanti sono le finestre in basso dichiaratamente fiamminghe. L’aspetto più importante è dato dalla prospettiva che dilata quello che è in realtà l’esiguo spazio della tavola. L’ampiezza creata da antonello con le fughe prospettiche laterali introduce un atmosfera di attesa e mistero come la silhoutte del leone meno rassicurante dal maestoso ma mansueto leone di Colantonio.

3-Opera (colantonio)- Deposizione- 1455-1460, olio su tavola, museo nazionale di capodimonte. Questa tavola originariamente nella chiesa di S.Domenico Maggiore, sarebbe stata dipinta tra il 1455-60 basandosi sul modello di un arazzo- sul disegno di Rogier van der Weyden- acquistato da Alfonso il Magnanimo nel 1455. A differenza di opere precedenti (san Girolamo nello studio) in cui si avverte maggiormente il richiamo allo stile borgognone- provenzale di Barthèlemy eyck- presente a napoli alla corte di re Renato d’Angiò- qui sono evidenti gli influssi nordici apportati, dopo l’arrivo degli aragonesi, dell’arte fiamminga: i panneggi, il paesaggio urbano sullo sfondo, la donna il lacrime sulla sinista che è la copia speculare di un analoga figura presente in una deposizione di Petrus Christus. E dall’altra parte, non è un caso che le prime citazioni di Colantonio- risalenti a Pietro Summonte nl 1524- riferiscono come il maestro fosse in grado di imitare alla perezione qualsiasi quadro vedesse e che si applicasse in particolare alla riproduzione degli autori di Fiandra, pichè erano quelli più ricercati all’epoca. La composizione, inoltre, presenta caratteri originali ravvisabili, ad esempio nello sviluppo verticale della composizione (molte dell deposizioni fiamminghe si estendono in orizzontale), nella presenza di due scale invece di una, e nella luce che rimanda a modelli toscani che, passando forse per la crocifissione attribuitagli da alcuni autori, saranno successivamente ripresi nell’ultima composizione a lui riferibile con certezza: l’ancona di s. vincenzo ferreri proveniente dalla chiesa di S. Pietro martire a Napoli e oggi custodita a capodimonte, nella sala dedicata alla pitura napoletana nel periodo aragonese....


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