Parini - vita e opere PDF

Title Parini - vita e opere
Author Elisabetta Cozzi
Course Letteratura italiana
Institution Università degli Studi di Milano
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Summary

Riassunto di vita e opere...


Description

Giuseppe Parini 

La vita

Nasce il 23 maggio 1729 a Bosisio, in Brianza. Una vecchia prozia gli lascia un’eredità a patto che segua la carriera sacerdotale ed egli si trasferisce a Milano, dove frequenta le scuole dei barnabiti di Sant’Alessandro arrivando a prendere gli ordini nel 1754. Nel 1752 pubblica Alcune poesie di Ripano Eupilino, che gli vale l’ammissione all’Accademia dei Trasformati, alla quale collabora con Dialogo sopra la nobiltà (1757) e il Discorso sopra la poesia (1761) Nel 1754 Parini diviene precettore dei figli del duca Gabrio Serbelloni; il servizio presso i Serbelloni si interrompe nel 1762 a causa di un diverbio con la duchessa e Parini tra il 1763 e il 1768 passa ad occuparsi della formazione del giovane Carlo Imbonati. La pubblicazione del Mattino (1763) e del Mezzogiorno (1765) procura a Parini una certa fama e la nomina nel 1768 a poeta del Regio Teatro Ducale. Nel 1769 Parini diviene direttore della “Gazzetta di Milano” ed è nominato professore di Belle Lettere nelle scuole Palatine. Sono anni in cui Parini partecipa all’ideazione di cicli pittorici e di nuovi edifici, come il Teatro alla Scala e il Palazzo Belgioioso Nel 1791 esce la raccolta delle Odi; nel 1769 Parini è chiamato a un incarico per la Municipalità ma non riesce a collaborare positivamente con i francesi. Muore il 15 agosto 1799 

Il “Dialogo sopra la nobiltà” e gli scritti teorici

1. Dialogo sopra la nobiltà (1757) → Protagonisti sono i cadaveri di un poeta plebeo e di un nobile, che discutono di ciò che renderebbe diversi i nobili dai plebei → Il nobile deve alla fine riconoscere l’assurdità delle distinzioni di sangue tra gli uomini 2. Discorso sopra la poesia (1761) → Celebra l’applicazione alle lettere dello “spirito filosofico”, che ha dissolto le nebbie del passato portando “nuovi lumi” alla poesia → Classicismo e Illuminismo sono gli elementi caratterizzanti della sua produzione poetica 3. Discorso sopra la carità. Prolusione (1762) → Ribadisce il principio dell’utilità sociale delle lettere 4. De’ principi fondamentali e generali delle belle lettere applicate alle belle arti (1773-1775) → Parini inserisce la poesia nel sistema delle “belle arti”, seguendo un principio unitario di ispirazione neoclassica al quale sono legati i lavori poetici degli ultimi anni 

Le “Odi”

→ La prima raccolta esce nel 1791 per opera dell’amico Agostino Gambarelli e comprende ventidue testi già pubblicati, mentre nel 1795 esce un’edizione accresciuta. Nel 1802 Francesco Reina dà alle stampe una nuova edizione basata sui manoscritti, modificando l’ordine dei testi e sopprimendone alcuni 1. Prime odi (1758-1766) → Nascono nell’ambiente dei Trasformisti e affrontano temi di carattere civile

→ Comprende La vita rustica (1758), La salubrità dell’aria (1759), La impostura (1761), La musica (1761-1764), L’educazione (1764), L’innesto del vaiolo (1765), Il bisogno (1766) 2. Seconda fase → Ha inzio nei primi anni Ottanta e tramma di temi sentimentali e morali legati alla riflessione sul ruolo del poeta → Comprende La recita dei versi (1783-1784), La caduta (1785), La tempesta (1786), In morte del maestro Sacchini (1786), Il pericolo (1787), La magistratura (1788), Il dono (1790), La gratitudine (1791), Per l’inclita Nice (1793), A Silvia (1795), Alla musa (1795) 

“Il Giorno”

→ Opera rimasta incompiuta; il poeta pubblica soltanto due poemetti in endecasillabi, Il Mattino (1763) e Il Mezzogiorno (1765) → Il Giorno è diviso in quattro parti: il Mattino, il Meriggio, il Vespro e la Notte. I due poemetti subiscono aggiunte e modifiche stilistiche; la parte finale del Mezzogiorno va a costituire quella iniziale del Vespro, che rimane incompiuto e poco elaborato. Non giunge a compimento neppure la Notte → Il Giorno vede la luce nel 1801, ad opera di Francesco Reina 1. Mattino → è preceduto da una dedica in prosa alla Moda, la nuova dei dei tempi moderni → Segue le attività del nobile al suo risveglio → Tra i brani più riusciti è la favola di Amore, la prima delle favole mitologiche presenti nel poema, che spiega la divisione tra amore e matrimonio, e l’origine del costume dei cicisbei, mentre quella della Cipria spiega l’uso di incipriarsi i capelli, che nasconde le differenze d’età 2. Mezzogiorno → Entra in scena la dama che scambia effusioni con il giovin signore nell’indifferenza del marito e si svolge il rito sociale del banchetto → Gli inserti più notevoli sono la favola del Piacere, che spiega l’origine della divisione tra nobili e plebei con una maggiore disposizione dei nobili alla sensibilità e al godimento, e l’episodio della “vergine cuccia”, che rivela il disprezzo nutrito dalla nobiltà verso i servitori plebei, la cui dignità è posta al di sotto di quella degli animali 3. Vespro → Consiste di circa 350 versi comprendenti la parte finale del Mezzogiorno e una trattazione del tema dell’amicizia 4. Notte → Consiste di 673 versi → Il poemetto è giocato sull’opposizione luce-tenebre: la nobiltà contrappone alle tenebre della notte le luci sfavillanti dei saloni da ballo e da gioco, mentre si vedono il signore e la dama

partecipare a un sontuoso ricevimento popolato da un gran numero di personaggi impegnati nelle attività più fatue. Attorno al canapè le dame anziane fanno a gara nell’arte della galanteria → L’endecasillabo sciolto viene reso da Parini estremamente duttile e sintatticamente variabile e impreziosito dall’uso sapiente dell’enjambement...


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