Ungaretti- RIAASSUNTO COMPLETO DI OPERE, POETICA, FASI DELLA PRODUZIONE PDF

Title Ungaretti- RIAASSUNTO COMPLETO DI OPERE, POETICA, FASI DELLA PRODUZIONE
Course Letteratura Italiana
Institution Università degli Studi di Palermo
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RIASSUNTO CREATO IN VISTA DELL'ESAME. COMPLETO DI TUTTE LE CARATTERISTICHE PRINCIPALI SULL'AUTORE....


Description

UNGARETTI Giuseppe Ungaretti è uno dei poeti modernisti del 900. La sua poetica può essere divisa in due grandi fasi: -la prima è caratterizzata da una tendenza all’espressionismo e allo sperimentalismo tipico delle avanguardie  coincide con la raccolta poetica L’allegria (1916-19-31). Qui lo stile è caratterizzato da una frammentazione della sintassi, da versi molto brevi (anche singole parole), da mancanza di punteggiatura. -la seconda è caratterizzata da un ritorno agli schemi tradizionali come per esempio all’uso dell’endecasillabo. La poesia diventa più simbolica e più difficile da comprendere. Coincide con la raccolta poetica Sentimento del tempo (1933). La sua poesia può essere definita come poesia del simbolo. È importante perché sulla base della sua poesia è stata delineata una delle linee fondamentali della poesia del novecento: quella novecentista.

SABA: Umberto Saba è anch’egli uno dei poeti modernisti del 900. Si tratta di un poeta dall’infanzia difficile: appena nato viene affidato dalla madre alla balia (in quanto soffre di crisi depressive). La scissione del poeta avviene nel momento in cui, a tre anni, la madre lo rivuole indietro in quanto guarita. Questo è un elemento traumatico per il poeta  sarà quello che uscirà fuori dalla terapia psicoanalitica che intraprende con Weiss. Per quanto riguarda lo stile, possiamo dire che Saba scrive una poesia molto influenzata dalla narrativa: usa versi lunghi, manca quell’artificiosità tipica della poesia, usa un linguaggio quotidiano (parole trite). Per lui la poesia deve essere la poesia onesta, la poesia della verità. Non è importante, per Saba, la bellezza dei versi quanto piuttosto la verità delle parole. Solo in questo modo la poesia può arrivare agli uomini. È praticamente il contrario di quella che era stata la poesia dannunziana. Non crede più nella figura del poeta vate. Il canzoniere (1921, 1957, 1961). Il canzoniere contiene tutta la poesia scritta da Saba. Inizialmente è stata interpretata come una poesia semplice da capire (si tratta di una prima impressione data dalla semplicità àdello stile e delle parole) ma in realtà ci si rende conto che il canzoniere risulta uno dei libri più complessi da decifrare. La cosa che lo rende così complesso è il fatto che le poesie sono tutte legate tra loro: per comprenderne una è necessario conoscere in linea generale le poesie fondamentali e conoscere anche elementi biografici del poeta. Saba stesso ha più volte detto di considerare l’opera come un insieme unitario e non come una semplice raccolta di poesie. Oggi, il libro è considerato come un percorso psicologico-esistenziale del poeta. È diviso in tre volumi.

MONTALE: FASE I: ossi di seppia si configura come romanzo di formazione, in quanto alla fine il poeta accetta il distacco dal mare (felicità e beatitudine) per restare sulla terra (la società, il sacrificio). Tutto ciò è una allegoria del percorso di ogni uomo: dall’infanzia si passa alla maturità. MRE=NATURA=INFANZIA

TERRA=CITTà=MATURITà.

Stile: anche lo stile subisce un’evoluzione. In questa raccolta poetica, c’è un’oscillazione tra versi liberi e aperti e versi chiusi, tra linguaggio alto e linguaggio quotidiano. FASE II: le occasioni  la situazione storica cambia così come cambia anche la condizione dell’intellettuale. L’unico risarcimento possibile per l’intellettuale ora è rappresentato dalla letteratura. Dal punto di vista stilistico c’è un passaggio al classicismo modernista: lo stile si purifica, i momenti di quotidianità sono sempre meno presenti. Prevale un monostilismo ispirato a Petrarca. Si torna a una metrica più tradizionale. Qui si delinea al massimo quello che chiamiamo CORRELATIVO OGGETTIVO  Montale intende abolire il momento soggettivo e limitarsi a parlare tramite gli oggetti. LA DONNA ANGELO: Clizia rappresenta una vera e propria donna angelo paragonabile alla Beatrice di Dante. L’unica grande differenza sta nel fatto che la Beatrice di Dante era una donna angelo in termini religiosi mentre la donna angelo di Montale è presentata in termini di una religione nuova: quella delle lettere. Tuttavia, verso la fine del libro la funzione salvifica delle lettere inizia ad essere messa in discussione. FASE III: la condizione storica e le questioni private hanno delle conseguenze sulla letteratura di Montale (private i lutti, pubbliche la guerra, le speranze deluse della caduta del fascismo). Ora la funzione salvifica di Clizia non appare più possibile  all’allegoria della donna angelo si sostituisce l’allegoria animale. A Clizia, infatti, si sostituisce Volpe, una donna molto più concreta. La salvezza che può essere garantita è solo la salvezza privata, quella dell’eros e degli istinti. FASE IV: Satura. Questa è una fase di svolta: non troviamo più nulla di elevato, Montale capisce che la poesia è tale solo se si avvicina alla prosa. Il linguaggio diventa basso e concreto. Prevalgono l’ironia, la satira. Il titolo rimanda alla poesia di tipo inclusivo: sono presenti molti temi. Il tema dominante è la defunta moglie, Mosca. Quest’ultima non ha ormai nulla della donna salvifica delle occasioni  è una donna saggia che riesce a vedere la realtà così com’è.

SVEVO: tre fasi diverse:         

-quella della giovinezza; -quella del silenzio letterario (1899-1919) -quella del ritorno. 1892: una vita. 1898 senilità. 1899 annuncia di abbandonare la letteratura. Le influenze: Svevo è influenzato dal positivismo, da Freud, da Darwin. La psicoanalisi non è considerata come una possibilità di guarigione dalla nevrosi. Svevo difende l’inettitudine considerandola una forma di resistenza all’alienazione circostante. La letteratura è capace di salvaguardare la vita  se la vita viene scritta su un foglio viene fatta rivivere l’esperienza del passato.

Influenze nella poetica: viene influenzato da Darwin e dai positivisti. Tuttavia, di Darwin non condivide la fiducia nel progresso, dei positivisti non condivide la fiducia nella possibilità di rappresentare oggettivamente la realtà. Freud rappresenta un’altra influenza: ma per Svevo, la psicoanalisi non rappresenta un qualcosa di curativo, è semplicemente un metodo conoscitivo di sé.

L’inettitudine come resistenza all’alienazione circostante: l’ultimo Svevo in particolare difende l’inetto e la sua inettitudine, in quanto considerata l’unica possibilità di difendersi dalla società a lui contemporanea che impone sacrifici, leggi, repressione dei piaceri e delle pulsioni. L’evoluzione dello stile: dapprima legato alle forme più tradizionali (con i primi due romanzi) ma poi influenzato dalle forme moderne e aperte degli autori stranieri (La coscienza). Duplice livello di consapevolezza: già in Una vita e in Senilità c’è un duplice livello di consapevolezza  il punto di vista del protagonista è sempre accompagnato dalla smentita del narratore. Questa duplicità diventa più evidente nella Coscienza di Zeno, in cui il lettore è subito messo in guardia dallo psicanalista del fatto che il paziente mente deliberatamente. La coscienza di Zeno: Il titolo: la parola coscienza può avere due accezioni diverse  da un lato indica la consapevolezza, dall’altro la coscienza morale. Narratore inattendibile: Zeno è un nevrotico e il nevrotico tende alla rimozione di eventi traumatici  per questo motivo non potrà mai essere attendibile. Lo psicoanalista: anche lo psicoanalista è inattendibile si tratta di un rovesciamento della figura in quanto mosso da intenti vendicativi ed economici. Opera “aperta”: il carattere aperto dell’opera è dato dalla possibilità d’interpretazione del lettore che, in quanto si tratta di narratori inattendibili, sono costantemente chiamati a dare un giudizio critico. Perché è moderna? È il primo romanzo che fa uso della psicoanalisi (in quanto entra in contatto con essa molto prima rispetto agli altri autori italiani).

Gli autori del realismo mitico e simbolico. ELIO VITTORINI: 

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Conversazione in Sicilia: capiamo cosa si intende per realismo mitico  il protagonista, Silvestro, si trova in una situazione di “astratti furori” quello che decide di fare è tornare nella propria terra di origine, la Sicilia. Si tratta quindi di una sorta di mito del ritorno alle origini, di un viaggio di iniziazione. Realismo simbolico nel suo viaggio, Silvestro incontra una serie di personaggi che non hanno nome e che sono simbolici in quanto gli fanno capire che è necessario un cambiamento per l’uomo. Critica al fascismo soprattutto dopo la guerra di Spagna si rende conto che il fascismo non è altro che un regime. Scrive romanzi che narrano la resistenza (Uomini e no). Verso la fine della sua carriera, Vittorini perde fiducia nell’azione della letteratura.

CESARE PAVESE:

parliamo di realismo mitico: il tema principale è il vagheggiamento della campagna contrapposta alla città. La campagna rappresenta la felicità naturale e quindi l’infanzia. Quando l’uomo viene sradicato dalla natura per andare nella città (maturità) viene a mancare quella situazione iniziale. 

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La casa in collina: si tratta di un romanzo sulla resistenza. La differenza con la maggior parte dei romanzi sulla resistenza, però, è il fatto che qui non c’è la rappresentazione di un partigiano come un eroe coraggioso. Il protagonista è Corrado, un intellettuale che quando inizia la guerra va a vivere su una casa in collina ma che non avrà mai il coraggio di andare a combattere. Pavese riesce quindi a rappresentare al meglio l’ambiguità che l’intellettuale sta vivendo in quel periodo. Il tema principale di questo romanzo è la solitudine.

L’officina e lo sperimentalismo: gli autori di questa rivista tendono allo sperimentalismo delle forme (per esempio mescolano prosa e poesia contemporaneamente). Si cimentano anche in altre forme di espressione come per esempio il cinema, il giornalismo, il teatro. Il modello: poeti di fine Ottocento (Pascoli e Carducci) e poeti della Voce. I temi: società capitalista, irruzione delle macchine e conseguente massificazione della società. Delusione per la fine del clima della resistenza. PASOLINI: noto sia per le sue opere in prosa ma soprattutto per il cinema. La sua notorietà ha fatto si che Pasolini intervenisse spesso pubblicamente. Due fasi: -

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Più tradizionale: coincide con l’impegno in ambito letterario. In questo periodo il tema principale è l’opposizione innocente purezza e peccaminosa maturità: alla prima è legata la società contadina del passato, alla seconda la città industriale contemporanea. È la fase legata al cinema: in questa fase Pasolini inizia uno sperimentalismo delle forme (legato alla Rivista Officina). Inizia a dedicarsi al sociale: affronta i grandi problemi della società nuova  Il Pianto della Scavatrice. Più tardi, Pasolini si rende conto che la letteratura non può rispondere ai nuovi bisogni della società industriale. Il cinema diventa così un’alternativa: ne fa uso per criticare la letteratura stessa. C’è quindi la rinuncia definitiva all’azione pacificatoria della letteratura.

SCIASCIA: per alcuni aspetti simile a Calvino: interesse per l’illuminismo, passione per la letteratura francese, il tema del labirinto. Interesse per la mafia: viene ricordato come uno degli intellettuali che più si sono interessarti a questo tema. Nelle sue opere abbiamo spesso un personaggio positivo che porta avanti un’inchiesta che ha lo scopo di trovare la verità. Ripresa del pamphlet. due periodi: -

Il primo è un neorealismo di tipo sperimentale  nella prima fase si dedica soprattutto alla descrizione della realtà siciliana. Il secondo è un avvicinamento al postmodernismo. In questa seconda fase lo sguardo si amplia anche alla realtà nazionale.

SBARBARO: Fa parte di quello che è stato definito espressionismo ma per i temi piuttosto che per lo stile. I temi affrontati da Sbarbaro sono, infatti, quello della città mostruosa e deformante, quello del sonnambulo e dello sdoppiamento (il soggetto diventa anche spettatore che si guarda vivere), la descrizione è sempre onirica. La condizione del poeta non è più quella di un soggetto privilegiato in quanto il poeta è ora un uomo comune. Lo stile è estremamente quotidiano e semplice.

Pagine per esame Pirandello: c’è qualcuno che ride 726 Il treno ha fischiato 705 Una giornata 732l’umorismo 671 La forma e la vita 672 Il furto 691 La vita non conclude 694

Tozzi: la prova del cavallo: 643 Una gobba

Svevo: senilità (inizio) 813 Senilità (fine)815 Lo schiaffo del padre 841 La vita è una malattia 864

Saba: tre poesie alla mia balia 177 Eroica 179 Infanzia Eros 181

Ungaretti: in memoria 132

Veglia 140 Mia madre

Montale: non chiederci la parola 218 Spesso il male di vivere ho incontrato 220 Ho sceso dandoti il braccio almeno un milione di scale 246 A mia madre

Sbarbaro: io che come un sonnambulo cammino 934

Pasolini: il pianto della scavatrice 649...


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