Wassily Kandinsky - Riassunto Lo spirituale nell arte PDF

Title Wassily Kandinsky - Riassunto Lo spirituale nell arte
Author chiara russospena
Course History Of Contemporary Art
Institution Sapienza - Università di Roma
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riassunto suddiviso per capitolo e paragrafi dei punti più rilevanti del testo...


Description

Vassily Kandinsky (1866-1944) Lo spirituale nell’arte Ogni opera d’arte è figlia del suo tempo, ogni periodo culturale esprime una sua arte la quale non si ripeterà più. Lo sforzo di dar vita a principi estetici del passato creerà anche opere simili alle originali ma prive di anima. Vi è un altro tipo di somiglianza tra le forme artistiche: quella delle aspirazioni interiori e degli ideali, ovvero la somiglianza fra i climi culturali di due epoche che porta alla ripresa di forme che erano già state utilizzate per esprimere le stesse tensioni (artisti che miravano all’essenziale e rinunciavano ai particolari esteriori).  Periodo di materialismo che racchiude in sé i germi di una disperazione che nasce dalla mancanza di una fede, di uno scopo, di una meta. Arte materialistica di artisti che cercano un compenso materiale per le proprie abilità e capacità di invenzione. Quando tramonterà l’epoca della tentazione materialistica si risolleverà l’anima, temprata da conflitti e sofferenza (sentimenti che divenivano materia d’arte). Quando accade ciò l’artista deve cercare di suscitare sentimenti delicati, emozioni sottili, inesprimibili a parole. Va anche considerata l’incapacità dello spettatore di emozioni, cercando nell’opera d’arte una mera imitazione della naturale (ritratti, o d’interpretazione come la pitt. Impressionista), dove l’atmosfera dell’opera deve rendere più coinvolgente l’atmosfera in cui è immerso lo spettatore). Queste opere impediscono all’anima di involgarirsi e ne tengono viva la tensione come corde tese. Comprendere significa capire il punto di vista dell’artista. Questo tipo di arte che è sempre radicata nella sua epoca, non si limita ad esserne un’eco e un riflesso, possiede invece un’influenza ampia e profonda. “Art pour l’art”: annullamento dei suoni interiori, che sono la vita dei colori, disperdere nel vuoto le energie dell’artista. La vita spirituale di cui l’arte è una componente fondamentale, è un movimento ascendente e progressivo, è il movimento della conoscenza. Può assumere varie forme, ma conserva sempre lo stesso significato interiore, lo stesso fine. IL MOVIMENTO Triangolo: rappresentazione schematica della vita spirituale. Si muove verso l’alto “oggi” fino al vertice “domani”, ciò che è comprensibile e densa di emozioni e significati e il resto del triangolo è ancora un oscuro vaniloquio. Spesso al vertice vi è solo un uomo, non compreso che rappresenta un genio es. Beethoven. In ogni sezione del triangolo vi è un artista, chi riesce a guardare al di là della sua sezione è un profeta; chi non possiede quest’occhio acuto o ne fa cattivo uso viene capito e celebrato. Più grande è la sezione, ovvero più si trova in basso, maggiore è la massa di chi capisce la parola di quell’artista. Ogni sezione ha fame del proprio pane spirituale. L’artista che usa la sua energia per soddisfare esigenze meno elevate, dà contenuto impuro a una forma apparentemente artistica. Opere di questo genere frenano il movimento verso l’alto, soffocando il desiderio di migliorare e diffondono la peste. Periodi definiti di decadenza spirituale. Il triangolo appare fermo, sembra abbassarsi e arretrare. Periodi in cui le energie spirituali vengono sottovalutate se non ignorate, in cui si è solo alla ricerca della bellezza esteriore e alla ricerca di beni materiali, senza progresso tecnico. I pochi con ideali e senso critico sono scherniti o considerati anormali.

L’arte che serve a scopi materiali, non conosce materia delicata e cerca un contenuto nella materia dura, rimane il problema del “come” viene riprodotto un oggetto materiale. L’arte non ha più anima. L’arte procede sulla via del “come”, alla ricerca di quel minimo di diversità per farsi notare da conoscitori e mecenati, artisti solo alla ricerca di una maniera nuova, creando opere d’arte col cuore freddo e l’anima addormentata. Nel problema del “come” si nasconde la possibilità della guarigione. Se poi il “come” coinvolge anche l’emotività dell’artista e sa esprimere le sue più intime esperienze, l’arte ritroverà necessariamente il perduto “che cosa” cioè il pane spirituale del risveglio spirituale. Questo che cosa non sarà più il “che cosa materiale”, oggettivo dell’epoca passata, ma un “contenuto artistico”: sarà l’anima dell’arte, senza la quale il corpo (il “come”) non può vivere una vita piena e sana proprio come un uomo o un popolo. Questo “che cosa” è il contenuto che solo l’arte può cogliere e che sono l’arte, coi mezzi che lei sola possiede, può esprimere. SVOLTA SPIRITUALE Nonostante il caos il triangolo procede lentamente ma irresistibilmente verso l’alto. Sezioni inferiori hanno raggiunto il livello dei primi postuali del “dogma materialistico. Nelle sezioni superiori appaiono gradualmente le discipline che nelle sezioni precedenti mancavano, come la scienza e l’arte, a cui appartengono anche letteratura e musica. (nel campo scientifico ci sono i positivisti e riconoscono solo ciò che può essere pesato e misurato) Nel campo artistico sono i naturalisti che riconoscono e apprezzano la personalità, la singolarità e il temperamento dell’artista.In queste sezioni si avverte la paura latente, la confusione, la volubilità, l’insicurezza. Paura che cresce salendo il triangolo. Qui troviamo studiosi d’arte che scrivono libri abbattendo barriere che l’arte ha scavalcato da tempo e ne pongono di nuove, destinate a durare per sempre. Non capendo che con i loro interventi pongono delle barriere con davanti ma dietro l’arte (che verranno poi abbattute da altri studiosi). Attività che continuerà inalterata finché non si capirà che la legge esteriore dell’arte può valere solo per il passato, non per il futuro. Se saliamo più in alto troveremo ancora altra confusione. Uomini che vivono come in una città spirituale, dove si scatenano improvvisamente forze che gli architetti e i matematici dello spirito non avevano previsto. Qui vivono anche uomini resi sordi da una lontana sapienza che non sentono la catastrofe, sono anche ciechi perché la sapienza li ha accecati e dicono “ il sole diventa sempre più luminoso presto spariranno le ultime macchie”. Questi sono uomini che udranno e vedranno. Più in alto ancora la paura svanisce. Qui scienziati che non si arrestano davanti a nessun problema e mettono in dubbio anche l’esistenza della materia, su cui finora era fondato tutto l’universo (teoria degli elettroni: elettricità in movimento che sostituisce la materia). È nato un importante movimento spirituale che oggi comprende un numero elevato di persone e ha preso la figura fisica nella Società Teosofica: società composta di logge che cercano di accostarsi ai problemi dello spirito attraverso la conoscenza interiore. La teoria teosofica è stata elaborata da Blavatzky come un catechismo. La Teosofia coincide con l’eterna verità. Un nuovo apostolo che si rivolgerà all’umanità preparata dalla Società Teosofica a ricevere il suo annuncio: una nuova forma espressiva a cui verrà affidata le nuove verità, un’organizzazione che attende di sollevarlo dagli ostacoli e difficoltà materiali.

Quando vengono scosse religione, scienza e morale (quest’ultima per mano di Nitzsche), quando i sostegni eterni stanno per crollare, l’uomo distoglie lo sguardo dall’esteriorità e lo rivolge a se stesso. La letteratura, la musica e l’arte sono i campi in cui la svolta spirituale comincia a manifestarsi più sensibilmente. Es. letteratura di Maeterlink: la parola come suono interiore. Il quale deriva in parte dall’oggetto, a cui la parola da il nome. Quando sentiamo il nome di un oggetto senza vederlo nella nostra mente si forma un’immagine astratta, un oggetto smaterializzato che ci dà immediatamente un’emozione. Il significato dell’oggetto si svuota, rivelando il puro suono della parola. Questo suono “puro” lo sentiamo inconsapevolmente anche nominando un oggetto reale divenuto astratto. In questo caso il suono puro è predominante e colpisce direttamente l’anima. La parola che ha due significati, uno immediato e uno interiore, è la materia prima della poesia e della letteratura, una materia che solo quest’arte può usare per parlare all’nima.

La musica di Debussy: si affida a impressioni spirituali dettate dalla natura, trasfigurando le immagini in forma musicale. D. viene paragonato agli impressionisti perché come loro si ispira nelle sue opere ai fenomeni naturali che interpreta soggettivamente a grandi tratti. Non usa mai una descrizione interamente materiale sfruttando il valore interiore di un fenomeno. . La totale rinuncia alla bellezza convenzionale, l’amore per tutti i mezzi che portano all’espressione dell’io. Chi non è abituato alla bellezza interiore la trova naturalmente brutta, perché l’uomo di solito è portato all’esteriorità In pittura le tendenze impressioniste subentrano all’idealismo e lo dissolvono. Si sfocia nella teoria nel neoimpressionismo, che coincide con l’astrazione: secondo questa teoria non si deve fissare sulla tela un frammento qualsiasi, ma rappresentare tutta la natura nel suo splendore e nella sua luminosità. Contemporaneamente notiamo tre fenomeni completamente diversi: 1. Rossetti e il suo allievo Burne-Jones con i loro seguaci R. si volse ai preraffaelliti e tentò di rinnovare le loro forme astratte 2. Bocklin con Stuck, che da lui deriva e i loro seguaci Bocklin si addentrò nella sfera del mito e della fantasia, contrariamente a R. rivestì le sue figure astratte di forme corporee fortemente accentuate 3. Segantini e suoi scialbi imitatori Segantini che sembra il più materiale dei tre, adottò forme naturali definite, elaborate fin nei minimi particolari e, nonostante la forma materiale, seppe sempre creare figure astratte Nomi emblematici nella ricerca in campi non materiali, cercatori dell’interiorità nell’esteriorità.

Cézanne, che ha cercato una nuova legge della forma, ha affrontato lo stesso problema in un modo diverso, più vicino alla pittura pura. Sapeva trasformare una tazza da tè in un essere animato, o meglio sapeva riconoscere l’essenza di quella tazza. C. porta la “natura morta” a un’altezza in cui le cose esteriormente morte diventano interiormente vive. Dà loro un’espressione cromatica, cioè una dimensione intimamente pittorica, e le chiude in una forma traducibile in forme astratte, spesso matematiche, che diffondono armonia. Forma qualcosa di intimamente pittorico che si chiama immagine.

Cosi viene definita anche da Henri Matisse. Egli dipinge “immagini” e in queste “immagini” cerca di rendere il “divino”. Per riuscirci si serve solo dell’oggetto come punto di partenza e dei mezzi propri unicamente della pittura: colore e forma. Dotato di uno straordinario senso cromatico, Matisse dà la massima importanza al colore. Come Debussy che non riesce a liberarsi dalla bellezza convenzionale, l’impressionismo ce l’ha nel sangue. Anche in Matisse si trovano alcuni quadri, tra quelli come espressione di vitalità interiore e necessità intime, quelli nati da un impulso esteriore (es. Manet) dotati soprattutto di vita esteriore. In essi la bellezza della pittura tipicamente francese, raffinata attraente melodica, raggiunge gelide altezze. Pablo Picasso, trascinato e guidato dal bisogno di dar espressione al proprio io, passa da un mezzo all’altro. Seguaci illusi di averlo raggiunto e devono ricominciare il faticoso inseguimento, è nato cosi l’ultimo movimento “francese” il cubismo. Picasso cerca di basare la composizione su rapporti numerici. - --Nelle più recenti opere (1911) giunge logicamente ad annullare la materia, non dissolvendola ma quasi spezzandola nelle singole parti che poi ricompone nel quadro. Sembra stranamente che voglia conservare l’apparenza della materialità. Se il colore lo disturba in un problema di disegno, lo butta a mare e dipinge il quadro in bruno e bianco. Questi problemi sono anche la sua forza. Matisse: colore. Picasso: forma. Due grandi vie per una grande meta.

IV. LA PIRAMIDE Nonostante questa separazione si nota quanto siano legate le varie arti in quest’ultima fase della svolta spirituale. In tutte si avverte la tendenza all’antinaturalismo, all’astrazione e all’interiorità. Gli artisti si occupano più del loro materiale pesandoì sulla bilancia spirituale il valore interiore degli elementi creativi. Nasce cosi un confronto fra gli elementi delle diversi arti: Il più ricco insegnamento viene dalla musica, arte che non usa i suoi mezzi per imitare i fenomeni naturali, ma per esprimere la vita psichica dell’artista e creare la vita dei suoni. Nasce da qui la ricerca di un ritmo pittorico, di una costruzione matematica astratta, da qui nasce il valore dato alla ripetizione della tonalità cromatica, al dinamismo dei colori ecc.. Un’arte deve imparare un’altra arte usa i suoi mezzi per poter poi usare, analogamente in modo autonomo, i propri. Approfondire un’arte significa stabilire i suoi limiti, mentre confrontarla con le altre significa sottolinearne l’identica tensione interiore. Musica svincolata dalla natura non ha bisogno di prendere in prestito forme esteriori per il suo linguaggio, la pittura è ancora quasi completamente legata a forme tratte dalla natura. Chi approfondisce i segreti tesori interiori della sua arte collabora ammirevolmente a costruire la piramide spirituale che giungerà al cielo.

V. L’EFFETTO DEL COLORE

 EFFETTO PURAMENTE FISICO: l’occhio affascinato dalla bellezza e dalle qualità dei colori. L’osservatore prova un senso di appagamento, sensazioni superficiali. Come l’esperienza fisica del ghiaccio, quando è profonda, suscita altre profonde sensazioni e può provocare una intera serie di esperienza psichiche, cosi anche l’impressione superficiale del colore può diventare esperienza. Solo con l’elevarsi dell’uomo si allarga la cerchia delle qualità che oggetti ed esseri hanno in sé. A uno stadio più evoluto questi acquistano un valore interiore e infine un suono interiore. La stessa cosa avviene con il colore, su chi è poco sensibile avrà solo un effetto superficiale, destinato a sparire con lo sparire dello stimolo. Ma anche questo effetto è di diversi tipi, in uno stadio più evoluto ne provoca un effetto profondo e coinvolgente.

 EFFETTO PSICHICO: altro risultato dell’osservazione del colore dove emerge la sua forza psichica capace di emozionare l’anima. La forza fisica primaria, elementare, diventa la via del colore verso l’anima. Chiarire se questo effetto è immediato in quanto l’anima è strettamente legata al corpo è anche possibile che una emozione mentale ne susciti per associazione una corrispondente. Rosso:fiamma:eccitante; rosso:sangue:terrore:risveglio ricordo fisico. Teoria implica che la vista sia collegata non solo col gusto, ma con tutti gli altri sensi. Alcuni colori hanno un aspetto ruvido, pungente, mentre altri sembrano lisci e vellutati (blu oltremare, verdecromo). Anche la differenza tra toni caldi e freddi si fonda su queste sensazioni. Ci sono colori che sembrano liquidi, altri compatti da dare l’impressione di essiccarsi appena spremuti dal tubetto. Cromoterapia: luce colorata ha particolare effetti sull’organismo. Si è tentato di adoperare la forza del colore per curare varie malattie nervose, e si è osservato che la luce rossa ha un effetto vivificante e stimolante, mentre la luce azzurra può portare a una paralisi temporanea. Studi dimostrano che il colore ha una forza che può influenzare il corpo umano, come organismo fisico. Il colore è un mezzo per influenzare direttamente l’anima. Come un tasto e l’occhio è il martelletto. L’anima è un pianoforte con molte corde. L’artista è la mano che fa vibrare l’anima. L’armonia dei colori è fondata solo su un principio: l’efficace contatto con l’anima. Fondamento che si può definire principio della necessità interiore.

VI. IL LINGUAGGIO DELLE FORME E DEI COLORI Siamo all’inizio di un percorso che porterà la pittura a diventare un’arte astratta e a realizzare finalmente una composizione puramente pittorica. Per giungere a questa composizione i mezzi sono due: 1. Pittura

2. Forma (unica con una propria autonomia)

Solo la forma, come rappresentazione reale o irreale di un oggetto o come delimitazione astratta di uno spazio, di una superficie, ha una sua autonomia. Il colore no. Non può espandersi all’infinito. Un rosso infinito possiamo solo immaginarlo e vederlo con la mente, risulta anche difficile porgli dei limiti. Il rosso che non vediamo materialmente ma ci raffiguriamo astrattamente, ci dà un’idea insieme precisa e imprecisa. Parliamo di una visione spirituale imprecisa, ma nello stesso tempo precisa, perché il suono interiore rimane puro, senza inclinazioni casuali o particolari.

Se questo rosso deve essere reso materialmente deve: 1. Avere una certa tonalità scelta nell’infinita gamma dei rossi, cioè deve essere caratterizzato soggettivamente 2. Essere delimitato sulla tela da altri colori che sono necessari e inevitabili. Grazie ad essa le caratteristiche soggettive si modificano (cioè ricevono un involucro oggettivo) e si raggiunge un accordo oggettivo. Questa inevitabile relazione fra colore e forma ci fa notare gli effetti della forma sul colore. La forma ha un suono interiore: è un essere spirituale che ha le qualità di quella figura. Ogni triangolo ha un profumo spirituale, paragonato ad altre forme questo profumo si differenzia, acquista delle sfumature, ma rimane fondamentalmente immutabile. Come il rosso che ha una sostanza soggettiva in un involucro oggettivo. Va delibandosi una contrapposizione fra forma e colore. Alcuni colori sono potenziano da certe forme e indeboliti da altre. I colori squillanti si intensificano se sono posti entro forme acute, i colori che amano la profondità sono rafforzate dalle forme tonde (giallo triangolo, azzurro cerchio). Se una forma è inadatta a un colore, non siamo di fronte a una disarmonia ma a una nuova possibilità, cioè a una nuova armonia. Se il numero dei colori e delle forme è infinito, sono infinite anche le loro combinazioni e i loro effetti. La forma è il confine tra una superficie e un’altra. Questa è sua definizione esteriore. Siccome tutto ciò che è esteriore racchiude necessariamente in sé un’interiorità ogni forma ha un contenuto interiore. Per questo la delimitazione esteriore è utile e opportuna quando fa risaltare espressivamente il contenuto interiore della forma. La forma è dunque l’espressione del contenuto interiore. L’armonia delle forme è fondata solo su un principio: l’efficace contatto con l’anima. Abbiamo definito questo principio il principio della necessità interiore. Forma esteriore cioè la delimitazione che si serve della forma come mezzo, può essere molto varia, ma non può evitare due estremi: 1. O, in quanto delimitazione serve a far stagliare un oggetto materiale su una superficie, cioè a disegnarlo; 2. O è astratta cioè non rappresenta nessun oggetto reale. (quadrato, cerchio, rombo, triangolo, trapezio e altre forme più complesse) Fra questi due estremi c’è il numero infinito delle forme che contengono entrambi gli elementi, e in cui prevale quello materiale o quello astratto. Nessuna forma è totalmente materiale. L’artista dipende dal suo occhio, dalla sua mano e questi dimostrano senso artistico della sua anima, che si limita a degli obiettivi fotografici. L’artista consapevole che non si accontenta di registrare l’oggetto materiale, cerca di dare espressione a quello che deve riprodurre, secondo un procedimento che prima si diceva idealizzare, poi stilizzare. Artista che voglia procedere verso la via della colorazione “letteraria” dell’oggetto ad esiti puramente artistici, porta alla composizione. La composizione puramente pittorica ha due problemi di forma: 1. La composizione del quadro 2. La creazione delle singole forme, che si dispongono in combinazioni diverse, subordinate alla composizione d’insieme.

PRIMO PROBLEMA DI FORMA: COMPOSIZIONE DEL QUADRO: Cosi nel quadro i vari oggetti sono subordinati a una grande forma e si modificano per adattarsi ad essa, per costituirla. La forma singola serve solo a costituire la grande forma compositiva. Una forma singola fatta in un modo e non in un altro non per esigenza il suo suono interiore ma perché è destinata a servire da materia prima alla grande composizione complessiva. La crescita che ha portato alla prevalenza dell’astratto sul naturale va secondo l’eliminazione della fo...


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