14 L’abaco e il pallottoliere come artefatti per l’apprendimento del numero naturale dalla Sd I alla SP PDF

Title 14 L’abaco e il pallottoliere come artefatti per l’apprendimento del numero naturale dalla Sd I alla SP
Author Federica Polizzotto
Course Didattica e storia della matematica
Institution Università degli Studi di Palermo
Pages 2
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L’ abac oei lpa l l ot t ol i e r ec omear t e f a t t ipe rl ’ a ppr e ndi me nt ode lnume r o nat ur al edal l aSdIal l aSP.Da l l ac os t r uz i o ne( l abor at or i o)al l apr at i c adi da t t i c a i naul a. Nell’antropologia, un artefatto è un prodotto materiale realizzato dall’uomo (a volte detto anche manufatto, quando è realizzato con le mani) che contiene un sapere, può essere utilizzato per una pratica socialmente riconosciuta, rappresenta un’interfaccia col mondo per i suoi fruitori e presuppone – favorisce processi cognitivi complessi (astrazione, rappresentazione). L’abaco è il primo artefatto che il bambino incontra a scuola legato alla matematica e, Il primo abaco che il bambino incontra, è quello costituito da assi orizzontali formati da 10 palline ciascuno. Esso serve principalmente per contare, ma può essere utilizzato anche per compiere calcoli e operazioni fino al 10 dentro ogni traversa o più di 10 usando tante traverse. Spesso gli insegnanti si concentrano sul colore da utilizzare per le palline dell’abaco ma questo potrebbe causare un tipo di apprendimento meccanico. Infatti, quando il bambino impara a contare, alla scuola dell’infanzia, spesso lo fa in maniera meccanica e lo notiamo subito dalla cantilena che intona: 1,2,3,4…magari in maniera corretta ma senza comprendere il motivo di tale successione. I bambini inizialmente distinguono i numeri solo in termini di uno o tanti e successivamente arrivano alla sequenzialità dei numeri. Nella scuola dell’infanzia, inoltre, l’abaco può essere utilizzato per introdurre i numeri fino a 100 e raramente oltre il 100, per potenziare abilità e concetti matematici relativi a grandezze. Passando alla scuola primaria il bambino incontra il secondo abaco costituito da assi verticali composti stavolta da 9 palline ciascuna. È fondamentale questo passaggio poiché dobbiamo far capire che le palline diventano 9 perché dobbiamo introdurre il concetto di decina e dunque 10 palline formano qualcos’altro (10 unità formano 1 decina e così via). Anche per quest’abaco, il colore non deve essere importante poichè conta la posizione. Siamo tutti abituati a trovare determinati colori perché sui libri, le u, d, c, vengono colorate rispettivamente in blu, rosso e verde. Il nostro compito allora è quello di non fare più riferimento al colore ma all’atto di agganciare la posizione al simbolo. In riferimento a quanto detto, possiamo notare l’importanza della struttura e composizione degli artefatti; per tale motivo è consigliabile per un insegnante, costruire da sé gli artefatti per adattarli rielaborarli in base alle esigenze della propria classe. Ho avuto anche io la possibilità di costruire questo tipo di abaco in un’esperienza di lavoro di gruppo. L’abaco doveva avere delle precise caratteristiche e doveva essere idoneo all’utilizzo sia alla scuola dell’infanzia, sia alla scuola primaria. Prima di presentare l’artefatto, abbiamo costruito un grande libro contenente una storia sugli animali della foresta. La storia narra di questo grande gruppo di animali che viveva allegramente e in concordia nella foresta; vi sono infatti 6 elefanti, 7 giraffe, 10 scimmiette e 9 leoni. A conclusione della storia, abbiamo creato delle pagine dedicate alla rappresentazione grafica di tutti questi animali in modo tale che i bambini, oltre a colorare gli animaletti, si approcciassero ad una prima forma di conteggio; inoltre, nelle pagine della storia, abbiamo deciso di raffigurare il numero trasformato nell’animale a cui fa riferimento. Dopo l’approccio narrativo, presentiamo il pallottoliere/abaco aprendo le porte del teatro! Si può subito notare che abbiamo posto solo tre aste orizzontali poiché abbiamo ipotizzato di lasciare ai bambini la scelta degli animali da contare. Le nostre palline sono state costruite con il polistirolo e le abbiamo dipinte in base al colore degli animaletti. Passando alla scuola primaria, possiamo trasformare il nostro pallottoliere togliendo le asticelle, aprendo il tetto del teatro e ponendole in verticale; ovviamente spieghiamo ai bambini che non troveremo più 10 palline ma 9 in modo da introdurre il concetto di decina.; sulla base del nostro abaco, abbiamo posto delle calamite in cui attaccare i simboli delle unità, decine e centinata oppure delle operazioni di addizione, sottrazione, divisione e moltiplicazione. Abbiamo abbandonato i classici colori delle unità e delle decine perché non vogliamo abituare il bambino alla maniera meccanica del conteggio ma abituarlo a concentrarsi sulla posizione in modo da, come detto prima, agganciare la posizione al simbolo.

Il pallottoliere o “abaco slavo” prevede l’inserimento di palline a gruppi di dieci in asticelle parallele osservate orizzontalmente, ogni gettone rappresenta una unità mentre dieci gettoni lungo un’asta incarnano l’idea di raggruppamento in base dieci....


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