3. Il Manierismo PDF

Title 3. Il Manierismo
Author Camilla De Mattei
Course Storia dell'Architettura 2
Institution Università di Pisa
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Riassunto delle lezioni di Storia dell'Architettura 2 del corso di laurea in Ingegneria Edile-Architettura...


Description

MANIERISMO Dal 1520/1527 fino al Barocco. Si pone stilisticamente fra arte rinascimentale e arte barocca. • Pone grande attenzione alla decorazione più che allo studio architettonico di nuove soluzioni • rifiuta l'ideale e il canone del bello classico • va alla ricerca di nuovi elementi figurativi • introduce un gusto fantastico, mitologico e sovrannaturale → grottesco • ricerca varietà di elementi, complessità nella decorazione e aspirazione ad una bellezza artificiosa • ricorso alla poliprospettiva ed a effetti di ambiguità, nonché al libero uso e combinazione delle soluzioni classiche • rifiuta l'equilibrio e l'armonia dell'architettura classica • si concentra sul contrasto tra norma e deroga, natura e artificio, segno e sottosegno. Il manierismo si sviluppò in Italia e influenzò l'architettura di gran parte dell'Europa. GROTTESCHE Soggetto pittorico molto popolare a partire dal '500. Il nome come spiega Benvenuto Cellini deriva dalle grotte del colle Esquilino a Roma che erano i resti sotteranei della Domus Aurea di Nerone, scoperti nel 1480. Sono figurine esili ed estrose che si fondono in decorazioni geometriche e naturalistiche su uno sfondo in genere bianco o monocromo. Le figure sono molto colorate e danno origine a cornici, effetti geometrici, intrecci ecc., ma sempre mantenendo levità e ariosità. Giovanni da Udine diede vitalità e vivacità a questo genere, ponendo l'accento sugli aspetti più naturalistici ed eliminando le componenti più fantastiche. SEBASTIANO SERLIO 1475-1555 Scrisse i Sette Libri sull'Architettura, riprendendo la tipologia dei Dieci Libri di Vitruvio, dettando le regole della corrente manierista. I singoli libri del trattato furono pubblicati a partire dal 1537 in ordine irregolare. Fu il primo trattato il cui scopo fosse più pratico che teorico, si distingue per il tono pragmatico, per l'intento didattico e per la grande importanza delle immagini. SERLIANA → apertura formata da un arco centrale e da due aperture architravate laterali. VIGNOLA → Li Cinque Ordini di Architettura PALLADIO → Quattro Libri sull'Architettura BALDASSARRE PERUZZI 1481-1537 Villa Farnesina o Villa Chigi 1505 Basata su un impianto a U, si apre sul giardino attraverso cinque arcate sul primo ordine e altrettante finestre al secondo. Entrambi gli ordini sono scanditi verticalmente da paraste, mentre orizzontalmente da un cornicione marcapiano molto marcato. Un fregio continuo percorre tutto il perimetro della villa appena sotto la gronda. Palazzo Massimo delle Colonne Si affaccia sulla strada con un colonnato al primo ordine su una facciata convessa. Al piano nobile si hanno finestre in asse con le aperture sottostanti, così come avviene sugli altri due ordini superiori. Passato il vestibolo di forma curvilinea si arriva in un ampio cortile rettangolare sul quale si affacciano tre ordini di ampiezza e stile diverso, con due logge e un terzo ordine di finestre in asse e di egual luce rispetto al colonnato delle logge. GIULIO ROMANO 1499-1546 Tra i suoi progetti si ricordano oltre Palazzo Te a Mantova, Villa Lante a Roma e la risistemazione di Palazzo Ducale di Mantova.

Palazzo Te 1524-1534, Mantova. Il vasto edificio ha un impianto a corte quadrata di chiara discendenza vitruviana, ispirato ad una domus romana, con quattro entrate su quattro lati. Si presenta come un blocco basso e massiccio con i prospetti esterni caratterizzati in modo diverso sui vari lati, anche se la facciata meridionale non è stata realizzata. La facciata principale posta a settentrione è caratterizzata dall'ingresso sormontato da un timpano con tre grandi aperture a serliana su colonne binate, che si riflette sulla piccola peschiera antistante. Gli altri prospetti hanno lesene doriche lisce poste ad interassi diversi secondo un ritmo complesso. Il cortile interno è scandito da semicolonne doriche sormontate da una possente trabeazione; il timpani spezzati e i triglifi centrali scivolati in basso sono elementi mirati a suscitare stupore. JACOPO SANSOVINO Jacopo Tatti, detto il Sansovino: 1486-1570 Si forma a Roma come scultore e restauratore. Dal 1527 va a Venezia, dove dal 1529 diventa massimo architetto della Repubblica di Venezia. Le sue maggiori opere sono: • interno della Chiesa di Santa Maria della Misericordia a Venezia • Zecca di Venezia (1536-1540) • Palazzo Corner sul Canal Grande (dal 1537) • Chiesa di San Francesco alla Vigna a Venezia (1534, completata da Palladio) • Tribuna del Duomo di Venezia (1538) • Chiesa di San Martino (1540) • l'altare dell'Assunta di Tiziano nel Duomo di Verona (1543) • Scala d'oro nel Palazzo Ducale di Venezia (1554) Palazzo Corner Progetto 1533, Venezia. Fusione dello schema fiorentino-romano (cortile interno) con quello veneziano (salone centrale). La facciata ha tre ordini ed è alleggerita dalle aperture che prevalgono sui pieni. Archi hanno funzione portante. Edificio della Zecca 1536-1540, Venezia E' conformato da due parti: una interna e una esterna, che richiamano rispettivamente l'opera romana e quella veneziana. La parte interna è costituita da un primo ordine di archi e bugnato, seguito da archi su pilastri e lesene che reggono architravi. L'esterno invece, vera innovazione, partendo dagli schemi romani grazie all'uso strutturale del sistema trilitico, è un fulgido emblema dell'architettura veneta e richiama fortemente il binomio artificio-natura proprio del Manierismo. Libreria Marciana 1537, Venezia Ha una facciata dove i vuoti prevalgono sui pieni, leggera e chiaroscurata. I due ordini sono una concatenazione di dorico e ionico secondo la sovrapposizione canonica.

ANDREA PALLADIO Andrea di Pietro: 1508-1580 Influenzato dall'architettura greco-romana e anzitutto da Vitruvio, è considerato una delle personalità più influenti nella storia dell'architettura occidentale. • 1545 studia a Roma i ruderi antichi • 1547-49 torna nuovamente a Roma • 1547 vince il concorso per il rifacimento del Palazzo della Ragione/Basilica di Vicenza • 1550 progetto Palazzo Chiericati • fino al 1550 le commissioni erano indicate da Trissino e dopo da Barbaro • 1554 a Roma compila L'antichità di Roma

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dal 1566 le sue opere sono concentrate a Venezia 1570 diventa architetto della Serenissima di Venezia e pubblica il trattato I quattro libri dell'architettura

Palazzo della Ragione 1547; 1549-1614, Vicenza Palazzo preesistente progettato nel 1444 da Domenico di Venezia in stile gotico; successivamente Formentin recinta l'edificio con un portico che nel 1496 subisce un crollo parziale lungo il lato breve. Palladio elimina il portico di Formentin e aggiunge alla preesistenza gotica un doppio loggiato aperto da serliane in marmo bianco. Le serliane hanno larghezza variabile per assorbire la differenza di ampiezza delle campate. Il primo registro è dorico e il secondo è ionico. Palazzo Chiericati 1550, Vicenza In facciata ha un loggiato su due ordini e centralmente al secondo ordine le luce tra le colonne risultano essere tamponate ed aperte in finestre con frontoni alterni curvi e triangolari. I due ordini sono una sovrapposizione di dorico e ionico; in corrispondenza delle colonne sul tetto si trovano delle statue. La pianta è determinata dalle strette dimensioni del sito: un atrio biabsidato centrale è fiancheggiato da due nuclei di tre stanze con dimensioni armonicamente legate ognuna con scala a chiocciola di servizio e una monumentale al lato della loggia posteriore. Palladio lo solleva su un podio che nella parte centrale mostra una scalinata chiaramente mutuata da un tempio antico come anche il motivo a stoà del colonnato. Palazzo Valmarana Braga 1566, Vicenza Presenta il ricorso all'ordine gigante che sorregge la trabeazione, la ricerca di simmetria perfetta negli ambienti e nelle soluzioni e anche nelle scale. Ha un cortile porticato su due lati di ordine ionico. Elementi realizzati in muratura e stucco. Palazzo Barbaran Da Porto 1569, Vicenza Vestibolo a colonne e cortile porticato su due lati. Palazzo Thiene 1542, Vicenza Bugnato e bugnato rustico invadono gli ordini architettonici con colonne di blocchi rustici. Cortile quadrato centrale, facciata manieristica. Loggia del Capitanio 1565 Ordine composito gigante che regge la trabeazione. Decorazioni in pietra d'Istria e stucco. VILLE PALLADIANE Le ville palladiane si possono suddividere in quattro gruppi stilistici diversi: 1. PRIMA MANIERA: spoglie e prive di portico a colonne Godi a Lonedo, Porto Godi in Piovene a Lugo, Poiana a Poiana Maggiore. 2. EDIFICI A BLOCCO: edifici a blocco alti due piani con portico a due ordini di colonne sormontate da un frontone Villa Cornaro a Piombino Dese, Villa Pisani a Montagnana, Villa Foscari detta la Malcontenta. 3. EDIFICIO ORIZZONTALE: edificio esteso orizzontalmente, composto da un corpo centrale a due piani con un frontone di tempio, da strutture attigue per usi agricoli con portici ad arcate e colonne Villa Barbaro a Maser, Villa Emo a Fanzolo, Villa Badoer a Fratta Polesine. 4. EDIFICI CON PORTICI: edifici con i portici raccordati alla villa, spesso in forma curvilinea Villa Thiene a Cicogna, Villa Sarego a Santa Sofia, Villa Trissino a Meledo.

Villa Cornaro a Piombino Dese: facciate simmetriche e quasi identiche, articolate su ordini ionici e corinzi. Villa Foscari, Malcontenta: non lontano da Venezia e collegata con quella dal canale attraverso il quale la famiglia arrivava a Venezia, grande salone a croce con davanti un porticato con scalinate simmetriche laterali. Colonne ioniche reggono il timpano. Facciata posteriore è rustica e completamente diversa. Villa Barbaro a Maser: casa del padrone e barchesse allineate in un'unità architettonica compatta. Corpo centrale con grande salone a croce, prospetto della facciata ha analogie con il tempio di Portuno, presenza di un ninfeo con peschiera. Villa Badoer a Fratta Polesine: edificio principale unito alle strutture di servizio con corpi curvilinei. Fonte antica nelle esedre del foro di Augusto a Roma. Villa Almerico Capra, La Rotonda 1566-1569, Vicenza Realizzata per il canonico e conte Paolo Almerico e destinata ad aspetti residenziali e culturali. Si trova isolata sulla cima del colle alle porte di Vicenza. Pianta centrale basata su modulo quadrato, è simmetrica in pianta rispetto all'asse orizzontale ed a quello verticale. In prospetto risulta un volume compatto, aperto centralmente da un importante pronao esastilo di origine classica e terminante sul tetto con una copertura a cupola, intersecata alla copertura a padiglione → intersezione tra un parallelepipedo ed un cilindro centrale. L'edificio quadrato è perfettamente simmetrico e inscrivibile in un cerchio perfetto. Ognuna delle quattro facciate era dotata di un avancorpo con una loggia che si poteva raggiungere salendo una gradinata. Ogni frontone era sorretto da sei colonne ioniche ed era ornato da statue di divinità classiche. Ciascuno dei quattro ingressi principali conduceva attraverso un breve vestibolo o corridoio alla sala centrale cupolata. Per consentire ad ogni stanza un'analoga esposizione al sole la pianta fu ruotata di 45° rispetto ai punti cardinali. EDIFICI RELIGIOSI PALLADIANI San Giorgio Maggiore 1566, Venezia In facciata motivo principale a tempio presente due volte, uno più alto e uno più basso, interno in chiave classica. Chiesa del Redentore 1577 Motivo a tempio, attico con tetto a due spioventi → triangoli con contrafforti laterali per lo scarico delle coperture. Grande cupola a sesto rialzato secondo la tradizione veneziana medioevale. Interno rigidamente classico scandito da colonne binate, cappella con volte a botte e navata centrale con volta a botte lunettata. Teatro Olimpico di Vicenza 1580-85 Primo teatro stabile dopo il periodo romano, è chiuso e si basa sui principi del teatro romano. Parete scenica rappresenta una facciata a due piani con tre portali, le quinte imitano strade affiancate da palazzi → integrazione tra proscenio e scena = concetto del teatro moderno. Parete scenica è ispirata all'arco trionfale. Le scene lignee si devono a Scamozzi. L'esterno l'edificio è anonimo. GIACOMO VIGNOLA Jacopo Barozzi: 1507-1573. Si forma in Emilia e viene influenzato dal trattato di Serlio, di Alberti, Antonio da Sangallo il Giovane. Diventa architetto della famiglia Farnese a Roma. Sua maggiore opera teorica è Regola delli Cinque Ordini d'Architettura del 1562. Villa Giulia Dal 1550, Roma; commissione di Papa Giulio III.

Vi lavorarono anche l'Ammanati, Michelangelo e il Vasari. Il fronte urbano del Vignola è costituito da una severa facciata a due piani della medesima altezza. Ha al centro il triplice ritmo di un arco trionfale, fiancheggiato da due ali simmetriche di due finestre. La facciata è chiusa ad ogni estremità da un pilastro di ordine dorico. La parte posteriore mostra la grande loggia di Ammanati che guarda sopra il primo dei tre cortili. La loggia da accesso al giardino ed il passaggio al cortile centrale è ottenuto da due fughe di scalee in marmo che conducono al cuore del complesso della villa: un Ninfeo. Questa struttura a tre livelli di logge coperte e decorate con statue di marmo e balaustre è costruita attorno a una fontana centrale. Villa Farnese 1. Antonio da Sangallo il Giovane su commissione del cardinale Alessandro Farnese il Vecchio, inizio dei lavori nel 1530, fine nel 1546 per la morte di Sangallo 2. Vignola su commissione del cardinale Alessandro il Giovane, 1547 affida il cantiere al Vignola, 1559 iniziano i lavori. La costruzione mantenne la pianta pentagonale dell'originaria fortificazione, ma venne trasformata in un palazzo rinascimentale. Al posto dei bastioni d'angolo l'architetto inserì delle ampie terrazze aperte sulla campagna e lasciò intatta solo la torre sull'asse dell'ingresso. Al centro della residenza fu realizzato un cortile circolare a due piani. Originariamente tutt'intorno era circondato da un fossato. Si sviluppano sui lati attigui del pentagono opposti all'ingresso principale due spazi quadrati occupati da due giardini di verzura dai quali si accede al resto dei terreni. Il piano rialzato viene chiamato Piano dei Prelati: dove ci sono le stanze affrescate da Taddeo Zuccari, le stanze delle stagioni del Vignola e la stanza delle guardie. Il cortile è composto da due porticati sovrapposti con volte affrescate da Antonio Tempesta. Il Vignola fu pure autore degli affreschi della scala interna, la Scala Regia, che ruota attorno a 30 colonne di peperino. Sopra il piano rialzato si trova il piano nobile: dove sono collocate la camera da letto del cardinale e la camera delle celebrità. Villa Lante 1511-1566, commissione del cardinale Gianfrancesco Gambara; vi lavorarono l'Alberti, il Sangallo e infine il Vignola. Dalla piazza all'estremità superiore di un villaggio una rampa di giardini curvi conduce a un arco bugnato, passato il quale si scopre che non vi è una vera e propria villa. Villa Lante è composta di due casini quasi identici anche se separati da 30 anni. Le due costruzioni quadrate hanno un piano terra ad arcate bugnate che sostengono il piano nobile sovrastante. Ciascuna facciata su questo piano ha tre finestre che alternano frontoni curvi o a punta. Ciascuna finestra è divisa da coppie di paraste. Un piano superiore è appena accennato da piccole finestre rettangolari a mezzanino che corrispondono a quelle del piano nobile. Ogni casino è sormontato da un torrino o lanterna. Il primo giardino è quadrato e perfettamente regolare con al centro la Fontana dei Mori del Giambologna. Il secondo giardino presenta tra due scalinate in pietra la Fontana dei Lumini di forma circolare a gradini. La terza terrazza ha un enorme tavolo di pietra con acqua che scorre nel suo centro e altre fontante. Al di sopra vi è la quarta terrazza contenente la catena d'acqua. Nella quinta terrazza vi sono ancora fontane e grottini e due piccoli casini che fanno da cornice ad altre fontane. Questi piccoli casini hanno logge aperte sorrette da colonne di ordine ionico. Uno dei casini ha accesso a un piccolo giardino segreto con siepi e topiarie e una linea di colonne. Chiesa del Gesù 1568-1575, Giacomo Della Porta termina la facciata nel 1580 Chiesa a croce latina e navata unica terminante con abside. Presenta 3 cappelle laterali prima del transetto per lato che si affacciano sulla navata e altri 4 vani agli angoli della crociera coperta con una cupola a padiglione che si appoggia su un tamburo innestato su pennacchi sferici generati dalla volta a botte della navata. Il progetto di facciata del Vignola venne modificato da Della Porta inserendo volute di raccordo tra primo e secondo ordine. GIORGIO VASARI 1511-1574 Fu fortemente influenzato da Michelangelo e Andrea del Sarto. Come architetto fu la figura chiave delle iniziative promosse da Cosimo I de' Medici.

Tra le opere spiccano: • costruzione degli Uffizi • ristrutturazione di Palazzo Vecchio • Palazzo della Carovana a Pisa • ristrutturazione del Salone dei Cinquecento a Firenze Uffizi 1560-1581 Posta perpendicolarmente rispetto al corso del fiume Arno e su questo affacciata. Il palazzo è composto da 2 corpi di fabbrica longitudinali principali collegati verso sud da un lato più breve analogo agli altri due che da origine a un complesso ad U. I tre corpi di fabbrica presentano lo stesso modulo: • piano terreno con loggiato architravato coperto con volta a botte, costituito da campate delimitate da pilastri con nicchie e suddivise in tre intercolumni da due colonne interposte tra i pilastri; il portico è costituito da colonne doriche e pilastri • a tale modulo corrispondono tre aperture nel soprastante finto mezzanino che servono a illuminare il portico • corrispondono anche le tre finestre al primo piano che presentano l'alternanza tra timpano triangolare e timpano curvilineo e sono comprese tra lesene • all'ultimo piano un loggiato riprendeva il modulo tripartito Palazzo della Carovana 1558 inizio lavori, commissione di Cosimo I de' Medici Il Vasari riprogettò interamente Piazza dei Cavalieri a Pisa, raggruppando gli edifici in unici blocchi secondo accuratissime leggi prospettiche, focalizzando l'attenzione grazie allo studio dei coni visivi sul prospetto del palazzo. La facciata del Palazzo è decorata a graffito e contiene due nicchie con i busti di Granduchi di Toscana. PALAZZI FIORENTINI La costruzione dei grandi palazzi cittadini eredita forme e tecniche dai castelli e forti extraurbani, abbandonando torri e merli di difesa, ma conservando possenti mura e conformazioni massicce. Al posto di ballatoi si trovano cornicioni aggettanti ed al posto di feritoie, bifore e trifore. I palazzi fiorentini si basano sull'archetipo del Palazzo Medici di Michelozzo e sul modello di Palazzo Rucellai di Alberti. Il palazzo ruota attorno al cortile centrale, di pianta solitamente quadrata o rettangolare, in relazione a questo l'intero palazzo si sviluppa con un blocco parallelepipedo. Viene ripreso lo sviluppo assiale delle ville romane dell'antichità: atrio, vestibolo e cortile sullo stesso asse. Di solito il primo piano detto nobile aveva saloni e stanze di rappresentanza; il secondo piano era utilizzato per camere e sala da pranzo, oltre al salotto privato; l'ultimo piano era utilizzato per l'alloggio del personale di servizio. IL PALAZZO E LE VILLE MANIERISTI Durante il '500 il modello del palazzo si arricchisce con finestre a tabernacolo e inginocchiate, grottesche e bugnati pesanti. Le ville extraurbane sviluppano un forte rapporto col giardino. Ville in Toscana: il cortile dei palazzi si tramuta in una vasta sala • Villa Medici, Poggio a Caiano: Giuliano da Sangallo si imposta su un loggiato che corre lungo tutto il perimetro dell'edificio, che risulta essere con pianta ad H, recupero di elementi classici quali il frontone triangolare colonnato che segna l'ingresso al piano nobile e l'utilizzo di volte a botte. • Villa Medici, Fiesole: Michelozzo Michelozzi è situata su terrazzamenti con giardini che danno sul panorama; ha una base quadrata di 32x32 braccia fiorentine, è aperta al piano terreno con logge. • Villa Demidoff: Bernardo Buontalenti villa circondata da immensi giardini con automatismi, labirinti, giochi d'acqua, fontane, grotte ecc. • Villa Medicea, Castello: Vasari, Buontalenti e Ammannati facciata intonacata e scandita da aperture regolari → aspetto severo e semplice • Villa la Petraia: Buontalenti

da primitivo castello trecentesco diventa una res...


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