Title | 3) Il modello di Kano - Appunti 3 |
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Author | Simone Pierpaolo Brignone |
Course | Gestione della qualità |
Institution | Università degli Studi di Udine |
Pages | 12 |
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PDF formato slide ottenuti unendo gli appunti della lezione con il relativo capitolo del libro...
Il m o de llo di Ka no
Il m o de llo di Ka no •
IlmodellodiKanosicollocanell’areasviluppoprodotto eviene utilizzatoperapprofondirecomeilprodotto/serviziocherealizziamo possarimaneresemprecompetitivo,creandounvantaggiocompetitivo sostenibile.
•
Utilizzandoquestomodelloriusciamoacapirequalestradaseguireper aumentarelanostraquotadimercato
De finizio ni •
Vantaggiocompetitivosostenibile:qualità/prestazionechenoiabbiamo edobbiamomantenereneltempochecirendemiglioridella concorrenza.Rappresentailpiùaltoenobileobiettivocheun’impresa deveavere.
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Quotadimercato:sicalcolaapartiredalfatturatocomplessivoedindica quantapercentualediessovienegeneratadallamiaazienda.L’obiettivo aziendaledeveesserecercarediaumentarlasempreeperfarloabbiamo duemodi: 1) Aumentandolafrequenzadiacquistodeiclientiattuali; 2) Acquisendonuoviclientidaimieiconcorrenti.
Inno va zio ne Intuttiicasilaparolad’ordinerestasempreinnovazione,cioè abbandonareiproprimodidifareepensare(siparlaquindidi distruzionecreativa)perpianificarelasostituzionediprodottieservizi offerticondeinuovipiùsoddisfacentiperilmercato,cercandodi anticipareicompetitors.
C ic lo di vita de l pro do tto Nessun prodotto ha infatti un ciclo di vita illimitato, ma segue tipicamente una curva(curva ciclo di vita del prodotto)
Il modello di Kano quindi si pone come scopo quello di fare in modo che l’azienda non arrivi nella fase del declino
Fo c us c lie nte e d a zie nda li •
Ladifficoltàchenascedall’innovazionediprodottoèlegataspessoa quellocheèilfocusdelCliente,cherisultabendiversodaquello aziendale.
L’azienda siconcentrasu:
Ilclientepensaa: Facilitàd’uso
1)
Programmazionedellaproduzione 1)
2)
Produttività
2)
Certezzadellaperformance
3)
Volumidiproduzione
3)
Tempestivitàdellaconsegna
4)
Costodelmantenimento
5)
Bassocostod’acquisto
Il m o de llo di Ka no •
IlprofessorNoriaki Kanosviluppònegli anniottantailmodellodella soddisfazionedelclientepermisurarela felicitàdelconsumatore.
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Nellospecifico,ilmodellodiKano consideral’insiemedellecaratteristichedi unbeneoserviziodistinguendotreclassi difattori,ciascunadotatadispecifici elementidistintivi.
Il m o de llo di Ka no •
Il modello di Kano è uno strumento valido per determinare le priorità nello sviluppo del prodotto, basato sulla percezione della clientela, che divide gli attributi in tre tipologie:
1.
Excitement factors: non sono dichiarati dal cliente, se ci sono portano maggiore soddisfazione nello stesso, ma se sono assenti la cosa lo lascia indifferente
2.
Performance factors: sono dichiarati dal cliente, bisogna cercare di dargli la giusta importanza perché influiscono molto sulla soddisfazione
3.
Basic factors: non sono dichiarati dal cliente, ma vengono dati per scontati infatti la loro presenza non genera alcuna soddisfazione, ma la loro assenza genera insoddisfazione
Il m o de llo di Ka no •
Il modello di Kano non è un modello dinamico, ma fotografa nel singolo istante la situazione attuale. Il tempo infatti modifica il mio diagramma secondo lo schema seguente:
Tempo di decadimento: col tempo gli excitement factors diventano basic factors, dato che ci si abitua ed il cliente inizia a darli per scontati
Percorso di decadimento progressivo: dato che il progressivo miglioramento, i performance factors scendono lungo la linea col tempo
Il m o de llo di Ka no •
Esistono degli attributi che non seguono nessuna di queste tre curve:
1.
Reverse factors: sono i reciproci dei performance factors e non si disegnano perché bastano quelli a descrivere quella caratteristica
2.
Indifferent factors: non hanno effetto né sulla soddisfazione né sull’insoddisfazione del cliente, ed essendo comunque un costo vanno per questo eliminati
3.
Discutible factors: eccitano qualcuno, rendono indifferenti o a volte anche insoddisfatti altri, per cui spaccano a metà la mia clientela
Inno va zio ne e d a c c e tta zio ne dife tto sità •
È possibile che un più elevato contenuto di innovazione riesca a far passare in secondo piano un maggior tasso di difettosità? Si, ma…
1.
Prima di tutto, una volta segnalata un’anomalia la sua risoluzione deve essere tempestiva
2.
I problemi risolti non devono ripresentarsi
3.
Il cliente non deve essere usato come tester di prodotto o cala la fiducia nell’azienda
Pro po ste di va lo re •
Una proposta di valore è una proposta al mercato dell’azienda per mantenere un’eccellenza duratura
•
Che proposte di valore può offrire un’azienda per aumentare il vantaggio competitivo?
1.
Innovatività: tra i migliori sul profilo tecnologico, caratteristiche tecniche evolute ed avanzate
2.
Leadership nel marketing: attenzione posta alla customizzazione
3.
Eccellenza operativa: investire in modo da ottenere il miglior rapporto qualità/prezzo
•
Le tre scelte sono solitamente alternative e cozzano spesso l’una contro l’altra: visto che solitamente è difficile eccellere in più discipline, la scelta migliore è di solito avere un poco di tutte e tre...