4. Riassunto su Colonna Vertebrale E Midollo Spinale PDF

Title 4. Riassunto su Colonna Vertebrale E Midollo Spinale
Course Anatomia Umana [2858]
Institution Politecnico di Bari
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Summary

Riassunto di appunti presi a lezione riguardanti argomenti trattati nel corso di Anatomia Umana tenuto dal professor Barni nell'anno accademico 2018/2019....


Description

LA COLONNA VERTEBRALE E IL MIDOLLO SPINALE La colonna vertebrale o rachide è costituita da delle curvature fisiologiche, dette lordosi e cifosi. La lordosi è una curvatura con concavità posteriore e convessità anteriore, mentre la cifosi ha convessità posteriore e concavità anteriore. Nell’uomo abbiamo una lordosi cervicale e lombare e una cifosi dorsale e sacrale, che servono a mantenere la testa eretta e a stare in piedi.

Se anziché osservare un piano sagittale, osserviamo un piano frontale, possiamo avere una colonna vertebrale che fuoriesce dall’asse di simmetria. In questo caso si parla di scoliosi.

La colonna vertebrale è formata da 7 vertebra cervicali, 12 dorsali, 5 lombari, 5 sacrali fuse tra loro e dalla porzione coccigea (variabile). In base alla regione di appartenenza, le vertebre

hanno caratteristiche specifiche. In generale, le vertebre sono costituite da un corpo vertebrale (la cui faccia posteriore costituisce la parete

anteriore del canale da cui passa il midollo spinale), una lamina (che diventa peduncolo quando si articola con il corpo), due processi articolari, due trasversi e uno spinoso. Tra i corpi vertebrali sono inseriti dei dischi intervertebrali cartilaginei, costituiti da un nucleo polposo centrale, che immagazzina acqua e permette alla colonna di rispondere alle sollecitazioni esterne, e un anulus fibroso fatto di fibre concentriche, che conferisce al disco resistenza alla compressione. Le vertebre cervicali sono le più mobili grazie ai processi uncali sui processi articolari, mentre la regione sacrale non presenta dischi ed è come se fosse un osso unico. L’osso sacro può muoversi per mezzo della sinfisi sacro-iliaca. disco intervertebrale può uscire dal

Osservando la colonna vertebrale lateralmente, si possono notare i fori intervertebrali, da cui passano i vari nervi spinali. Questi fori si originano dall’incisura inferiore di una vertebra e dall’incisura superiore della vertebra successiva. Le incisure si trovano sul peduncolo della vertebra.

Generalmente una vertebra ha 6 articolazioni: 2 processi articolari superiori per la vertebra superiore, 2 processi articolari inferiori per la vertebra inferiore e 2 faccette articolari inferiore e superiore sul corpo per i dischi intervertebrali. Le vertebre toraciche presentano anche delle faccette articolari al limite tra il peduncolo e il corpo e servono ad articolare le coste.

Le vertebre cervicali presentano un processo spinoso bifido, tranne la settima, che è la più lunga e viene chiamata “prominente”. ATLANTE La prima vertebra cervicale è l’atlante che non ha il corpo. Essa si articola tramite un’articolazione condiloidea con l’occipitale, che presenta anteriormente la convessità dell’articolazione, i condili. Le faccette articolari superiori dell’atlante presentano una concavità. L’atlante presenta un arco anteriore e uno posteriore.

EPISTROFEO o ASSE

La seconda vertebra è l’epistrofeo, che presenta un dente che sopperisce alla mancanza del corpo dell’atlante. Il dente dell’epistrofeo ha due faccette articolari, una avanti e una dietro. La faccetta anteriore del dente si articola con la faccia posteriore

dell’arco anteriore dell’atlante. La faccetta posteriore del dente si articola con il legamento trasverso dell’atlante, che lo tiene in sede. Il dente dell’epistrofeo si trova vicino al bulbo, che è il centro cardiorespiratorio. Se esso si spezza, per esempio nei casi di impiccagione o colpi di frusta violenti, va a recidere il bulbo e si muore. L’articolazione tra C1 e C2 è detta atlo-assiale ed è un’articolazione a ginglimo laterale o a trocoide.

La colonna vertebrale è rivestita da due legamenti. Il legamento longitudinale anteriore va dall’atlante al sacro. Il legamento longitudinale posteriore crea la parete anteriore del canale vertebrale, collegando le facce posteriori dei corpi vertebrali. Al livello delle prime due vertebre, il legamento longitudinale posteriore prende il nome di lamina o membrana tectoria. Togliendo la membrana tectoria si possono osservare i legamenti alari, il legamento dell’apice del dente e il legamento trasverso dell’atlante.

(vertebre cervicali su cui si possono notare i processi uncali, che danno maggiore mobilità)

Il processo trasverso delle vertebre cervicali presenta un foro, detto processo intertrasversale, che permette di far passare l’arteria vertebrale, che origina dalla succlavia alla base della loggia sovraclaveare.

La frattura dei peduncoli è detta spondilolisi ed è una delle cause della spondilolistesi, ovvero lo scivolamento di una vertebra sull’altra. La frattura provocata dallo schiacciamento dell’atlante è detta frattura di Jefferson.

Al livello della sesta vertebra cervicale si trova il tubercolo di Chassaignac, punto di repere della carotide comune.

Tra i processi trasversali delle vertebre si trovano i legamenti intertrasversali. Tra i processi spinosi si trovano i legamenti interspinosi, da non confondere con il legamento sopraspinoso, che è posto dietro. Ci sono anche legamenti gialli fatti di elastina; sono quelli che vengono forati con la puntura lombare o l’epidurale.

NERVI SPINALI Per indicare i nervi spinali e le vertebre si usa la stessa terminologia. Tuttavia, ci sono 7 vertebre cervicali e 8 nervi spinali. I corpi vertebrali originano dagli sclerotomi, dei foglietti mesenchimali, che danno origine a dei pre-blocchi. Da ogni preblocco si formano la metà inferiore del corpo della vertebra superiore e la metà superiore del corpo della vertebra inferiore. Durante l’embriogenesi, sopra C1 c’è la vertebra O4 che poi dà origine all’occipitale. I nervi cervicali nascono tutti sopra la vertebra cervicale e quelli lombari da sotto. Possiamo spiegare la presenza dell’ottavo nervo cervicale con la presenza di questa vertebra O4 sotto cui esce il nervo. Con questa disposizione i nervi spinali escono tutti da sotto alle loro vertebre.

OSSO SACRO

La prima vertebra del sacro è il promontorio del sacro. Le corna del coccige e quelle del sacro formano lo hiatus sacrale, visibile solo posteriormente. L’ala del sacro si divide in tuberosità e faccetta articolari. La faccetta sacrale si articola con la faccetta dell’ileo tramite cartilagine ialina, mentre le tuberosità del sacro e dell’ileo si uniscono tramite legamenti.

Nel sacro ci sono 5 buchi, di cui uno chiuso dal ligamento sacrococcigeo laterale, intermedio e mediale.

EPIDURALE E RACHICENTESI

I legamenti gialli vengono bucati quando si effettua un’anestesia epidurale o una puntura lombare (o rachicentesi). L’epidurale è un’anestesia che penetra nello spazio tra i legamenti gialli e la dura madre (spazio epidurale). La rachicentesi o puntura lombare è una puntura utilizzata per prelevare liquido cefalorachidiano. Avviene a livello della linea di Tuffier, una linea che collega gli apici delle creste iliache passando tra il corpo di L4 e il disco di L5. MENINGI

Il sistema nervoso centrale (cervello + midollo spinale) è circondato da tre meningi. Dall’esterno all’interno troviamo la dura madre, aracnoide (un reticolo di fibre che formano gli spazi subaracnoidei, in cui passano dei vasi che vengono bagnati dal liquido cefalorachidiano), pia madre. Nella scatola cranica, tra la dura madre e l’osso non c’è spazio, a differenza del rachide, dove si presenta lo spazio epidurale, riempito da grasso.

MIDOLLO SPINALE Il midollo spinale possiede un asse di simmetria e tutto ciò che è ascrivibile a sinistra lo è anche a destra. Esso parte da C1 e arriva a L2, terminando con il cono midollare o midollo sacrale da cui si diramano i nervi della cauda equina. I nervi spinali sono 33. Ogni nervo spinale è un nervo misto, ovvero caratterizzato da una componente motoria, una sensoriale e una autonoma. Esistono anche nervi motori puri e sensitivi puri. Tra i nervi spinali, solo quelli cervicali sono quasi in linea con i fori intervertebrali da cui fuoriescono. Gli altri subiscono una flessione per poter fuoriuscire.

Da questa sezione trasversale del rachide possiamo osservare la morfologia del midollo spinale: internamente la sostanza grigia, formata dai corpi e dai dendriti dei neuroni, forma una struttura a farfalla (metamero o neuromero) con due corni superiori e due anteriori, esternamente vi è la sostanza bianca, formata dagli assoni dei neuroni ricoperti da mielina. Nel cervello le due sostanze si invertono di posizione. Il corno anteriore (quello più grande) presenta il secondo neurone di moto, mentre il primo motoneurone volontario si trova a livello della corteccia cerebrale. Il corno posteriore (più

piccolo) è costituito dal secondo neurone sensitivo, mentre il primo si trova nel ganglio sensitivo, annesso alle radici posteriori del nervo

spinale.

Un nervo spinale ha una radice posteriore, che parte dal corno posteriore sensitivo e a cui è annesso il ganglio spinale, e una radice anteriore motoria. La componente autonoma dei nervi spinali è motoria ma non volontaria; non ha nulla di sensitivo. Presenta una differenza rispetto alla componente motoria volontaria: la componente volontaria presenta due neuroni e il secondo motoneurone si inserisce direttamente sul muscolo con una sinapsi neuronemuscolo, mentre la componente involontaria ha tre neuroni e quello presente nel midollo spinale si ferma in un ganglio e poi in esso ci sarà un altro neurone che si inserisce sul muscolo.

Ci sono due tipi di gangli: - ganglio sensitivo, contenente il primo neurone sensitivo; - ganglio autonomo, prima del neurone contenuto in esso ci sono fibre pregangliari, o ramo comunicante bianco, e dopo fibre postgangliari, o ramo comunicante grigio.

Componente sensitiva: se si punge una mano con uno spillo, il messaggio del dolore percorre l’assone centripeto del primo neurone sensitivo contenuto nel ganglio ed esce dall’assone centrifugo, legato con una sinapsi neuroneneurone con il secondo neurone sensitivo nel corno posteriore del midollo spinale. Il messaggio, dopo aver percorso anche il secondo neurone, raggiunge il tronco dell’encefalo e, da lì, la corteccia cerebrale sensitiva. Componente motoria volontaria: il primo neurone di moto nella corteccia cerebrale manda il segnale tramite ai suoi assoni al secondo motoneurone nel midollo spinale, il quale si inserisce direttamente sul muscolo striato. Componente autonoma (effettori viscerali): prima di andare sul muscolo

HOMUNCULUS MOTORIO L’Homunculus motorio è la rappresentazione dell’estensione delle aree motorie sulla circonvoluzione precentrale del telencefalo, relative ad ogni distretto corporeo. Questa rappresentazione è bilaterale e crociata per i due emisferi cerebrali. Le dimensioni e l’ordine delle diverse parti del corpo rappresentate dipendono dall’ampiezza del tessuto cerebrale motorio dedicato. Per esempio, la mano o la faccia avranno un numero molto maggiore di neuroni rispetto al piede perché fanno movimenti più precisi. COMPONENTE AUTONOMA SIMPATICA Il sistema simpatico si presenta secondo tre modalità: canale del simpatico o gangli paravertebrali, gangli prevertebrali e neuroni che vanno nella midollare del surrene.

CANALE DEL SIMPATICO O GANGLI PARAVERTEBRALI I nervi spinali sono costituiti da una componente motoria volontaria, una autonoma e una sensitiva. La componente autonoma dei nervi spinali parte da un corno laterale. Da T1 a L2 i corni laterali sono simpatici. Il neurone autonomo esce dal corno laterale, attraversa la radice anteriore, entra nel nervo spinale e lo abbandona andando verso il suo ganglio (ramo comunicante bianco). Dopo che è uscito dal ganglio, (ramo comunicante grigio), rientra nel nervo spinale e va alla sua destinazione (muscolatura liscia o ghiandola esocrina). L’insieme dei gangli autonomi simpatici (a destra e sinistra) ai lati della colonna vertebrale forma la catena del simpatico o gangli paravertebrali. Per ogni nervo spinale c’è un ganglio simpatico, con alcune eccezioni. I corni laterali, però, vanno solo da T1 a L2 quindi gli altri nervi misti non avranno un corrispondente corno laterale in cui c’è il nucleo del neurone autonomo simpatico. Prima di T1 e dopo L2 ci sono solo i gangli simpatici. Simpatico cervicale e lombo-sacrale Da T1 esce il ramo comunicante bianco che entra nel suo ganglio corrispondente ed esce sotto forma di ramo comunicante grigio. Questo ramo entra poi in altri 3 gangli che corrispondo ai gangli da cui parte la componente autonoma degli 8 nervi spinali cervicali. Quindi, al livello cervicale, per 3 gangli simpatici usciranno 8 rami comunicanti grigi per gli 8 nervi spinali cervicali. Avviene la stessa cosa per i gangli sotto L2, dato che i corni laterali a questo livello non sono simpatici ma parasimpatici. Dal midollo sacrale (a livello di L2) esce un ramo bianco che entra in un ganglio ed esce grigio. Questo grigio passa per 8 gangli della catena del simpatico. Per ogni ganglio (3 lombari e 5

Gangli prevertebrali A livello toracico e addominale si trovano, sparsi qua e là, dei gangli simpatici non organizzati in una catena. Il loro ramo comunicante grigio va ad innervare i polmoni o il cuore. Midollare del surrene In questo caso, il ramo comunicante bianco non si inserisce in un ganglio pre o paravertebrale, ma va direttamente nella ghiandola midollare del surrene. La parte midollare produce le catecolammine, adrenalina e noradrenalina. Quando c’è una sinapsi neurone-neurone, per trasmettere il messaggio, viene utilizzato un messaggero chiamato acetilcolina. La parte pregangliare immette l’acetilcolina nella sinapsi e la post-gangliare produce adrenalina. Tuttavia, il ramo post-gangliare che va dalle ghiandole sudoripare fa eccezione, producendo acetilcolina. Si può arrivare al cuore anche tramite la via della midollare del surrene.

PARALISI DI BERNARD-HORNER La sindrome di Bernard-Horner è una sindrome che riguarda il sistema autonomo simpatico. Questa paralisi colpisce l’occhio e la pupilla. Si potrebbe pensare ad un problema del nervo III, che è quello che ci fa aprire l’occhio (inoltre il VII ce lo fa chiudere), per via della ptosi (mancata apertura della palpebra). Tuttavia, in questo caso c’è solo una leggera ptosi perché la palpebra si apre, ma non totalmente. L’apertura della palpebra e, quindi, la tonicità del muscolo che la mantiene aperta, si chiama rima palpebrale ed è un riflesso involontario (non c’è la volontà di mantenere aperta la palpebra). Il muscolo che mi permette di mantenere la palpebra aperta è il muscolo tarsale di Muller, un muscolo liscio innervato dal simpatico. Oltre alla leggera ptosi si ha la mancanza di sudorazione (si suda col simpatico) e la miosi fissa (assenza di midriasi, pupilla più piccola). Ci si potrebbe confondere, per via della ptosi, con la miastenia grave, una malattia autoimmune in cui il muscolo che apre la palpebra non si contrae ed essa non si a Il corno laterale di S1, S2, S3, S4, nei recettori nic S5 è parasimpatico e ci sta il prequesto neurotra neurone effetto stimolan gangliare, che esce con la radice nicotinici, che a anteriore del nervo spinale, ma muscarinici, chepoi lo abbandona. ghiandole sudo Il nero è il nervo pudendo, che un enzima, l’ac origina da S2, S3 e S4 e fa parte l’acetilcolina. Pe del plesso sacrale; è nervo misto grave, si danno e possiede una componente antiacetilcolines autonoma simpatica e In questo modo parasimpatica. I neuroni parasimptici escono con il ramo anteriore e prendono vari nomi, ad esempio “splanchici CONTROLLO DELLA VESCICA parasimpatici”. Il pre-gangliare si ferma vicino alla vescica e diventa post-gangliare. La vescica è un muscolo liscio, dunque non controlliamo la sua

Ci sono fibre sensitive nei nervi spinali che avvertono, tramite un riflesso, il parasimpatico del riempimento completo della vescica. Noi avvertiamo una sensazione di fastidio tramite dei nocicettori. Se il parasimpatico permette di svuotare la vescica con la contrazione dei muscoli lisci e la dilatazione dello sfintere liscio, il simpatico, suo antagonista, costringe lo sfintere liscio e distende la vescica.

DIFFERENZA TRA IL CONTROLLO DEI NERVI SPINALI E DEI NERVI CRANICI La via che controlla i nervi spinali è sempre eterolaterale, mentre i quella dei nervi cranici è sia eterolaterale che omolaterale (controllo motorio, non innervazione).

Tra i nervi cranici ci sono, però, delle eccezioni: il VII e il XII. Sindrome di Bell del nervo VII Un paziente con la sindrome di Bell non riesce a chiudere entrambi gli occhi e stirare gli arcoli della bocca. Un trauma, un virus o il freddo che colpiscono il nucleo motore del nervo VII possono procurare questa sindrome. Il nervo VII si trova nel ponte dell’encefalo e il suo nucleo motore si divide in tre neuroni che innervano la parte superiore e inferiore della faccia. La paralisi di Bell (secondi neuroni di moto) paralizza l’emifaccia omolaterale alla lesione. Nel caso di una emorragia cerebrale che interessa il controllo del nervo VII, la parte paralizzata sarebbe solo l’emifaccia inferiore controlaterale alla lesione (primi neuroni di moto). Ciò dipende dal fatto che i primi due neuroni motori che partono dal nucleo hanno un controllo sia omolaterale che eterolaterale, quindi, se viene a mancare il neurone di un lato, ci sarà comunque quello dell’altro lato. Il terzo, che innerva la parte inferiore della faccia, manca di un controllo...


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