AGENZIE EDUCATIVE PDF

Title AGENZIE EDUCATIVE
Course DAMS
Institution Università degli Studi di Torino
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Summary

La scuola e la famiglia sono agenzie educative tradizionali poiché si occupano di educazione, tradizione della cultura e socializzazione. La famiglia è un’agenzia non formale, mentre la scuola è un’agenzia formale...


Description

Scuola La scuola e la famiglia sono agenzie educative tradizionali poiché si occupano di educazione, tradizione della cultura e socializzazione. La famiglia è un’agenzia non formale, mentre la scuola è un’agenzia formale. L’istituzione è un insieme di comportamenti che si ripetono seguendo delle regole e si attuano in ruoli,cosicchè il procedere risulta stabile nel tempo. Nelle istituzioni i comportamenti sono determinati da compiti che uno svolge finché è nelle istituzioni. Quando un individuo fuoriesce dalle istituzioni, i compiti passano a un altro individuo. I comportamenti originali di un’istituzione sono stati adottati perché si sono rivelati efficaci, si sono ripetuti, sono “usciti fuori” dal primo soggetto che li ha messi in atto , e sono stati oggettivati, cioè tradotti in procedure riproducibili e vissuti attraverso i ruoli. La scuola è un’istituzione che funziona con regole e crea delle aspettative educative; è quindi un’agenzia di formazione. La scuola ha una dimensione culturale (ha il compito di trasmettere e far elaborare cultura), una comunitaria (scuola inserita in un più vasto sistema sociale) e una dimensione curricolare ( trova nella pianificazione dell’insegnamento la programmazione educativa e didattica e la sua modalità di lavoro specifica. LA scuola deve soddisfare esigenze istituzionalmente riconosciute , in quanto deve promuovere lo sviluppo dell’individuo, fornire competenze specifiche ed educare ai diritti dell’uomo e alla libertà. La scuola deve anche rispondere alle attese che la società avanza nei suoi confronti, come ad esempio l’emancipazione di coloro che sono in condizioni di inferiorità,la valorizzazione delle abilità e dei talenti per favorire il progresso. Ovvero la scuola deve aiutare sia chi è in difficoltà sia chi ha delle doti. Le richieste e le attese sono talvolta contraddittorie e nel tempo hanno determinato una crisi della scuola, soprattutto a causa del tentativo di creare una “scuola di massa”. Si è cercato in tutti i modi che i cittadini accedessero ai vari livelli dell’istruzione senza discriminazione . L’obbiettivo è stato quello di passare da una scuola d’élite, scuola per pochi e avente un carattere di selettività, a una scuola di tutti in cui siano riconosciute le differenze ma con rispetto e in cui tutti abbiano pari opportunità. A partire dagli anni ’60 ci si è resi conto del fatto che nemmeno la scuola di massa soddisfa queste esigenze che lei stessa si era imposta.

Nell’ economia preindustriale la famiglia è luogo di affetti e centro produttivo; è funzionale alla socializzazione primaria dei figli mediante la loro inscrizione nelle forme di vita della comunità e alla partecipazione diretta al processo produttivo che si svolge in famiglia. Nell’economia industriale la famiglia è sempre luogo di affetti ma non è più centro produttivo, bensì organo di consumo; è funzionale all’educazione affettiva e alla socializzazione primaria, con ricorso alla scuola per la socializzazione secondaria e per la cultura. Numerosi studiosi sono propensi ad indicare l’origine della scuola nelle “cerimonie di iniziazione” e cioè nell’insieme di quegli atti rituali mediante i quali un giovane veniva introdotto nella società adulta come un suo membro effettivo. L’iniziazione, prima di essere un atto, è un processo in quanto prevede un periodo più o meno lungo di preparazione Il passaggio dalla scuola informale alla scuola come luogo riservato all’educazione si verifica in età piuttosto tarda nella nostra epoca. La scuola di oggi nasce come prodotto della cultura e in funzione della trasmissione della cultura. La scuola, proprio perché intesa come istituzione che dischiude l’accesso alla cultura, resta riservata ad una minoranza (classe dominante), mentre le grandi masse (classi subalterne) continuano a vivere di un’educazione che si esaurisce all’interno della famiglia. Scuola d’élite (selezione per provenienza socio economica- studenti classe sociale medio alta) La scuola tradizionale assume il soggetto da istruire o da educare come strumento rispetto al suo sistema sociale di riferimento;la scuola tradizionale si basa sul principio della libertà per tutti di accedere agli studi e sul principio della selezione effettuata secondo il criterio delle attitudini(o delle capacità). All’interno della scuola tradizionale, coloro che all’inizio degli studi dimostrano attitudini positive e capacità adeguate di apprendimento completano il corso degli studi; gli “altri” ne vengono esclusi (selezione). Simile modello si basa sul presupposto naturalistico che capacità e attitudini siamo “naturali”, mentre oggi si è consapevoli che esse derivano da fattori ambientali.

In entrata, la scuola assume i soggetti come se fossero uguali; quindi impartisce uno stesso insegnamento a tutti, e infine ne valuta i risultati di apprendimento. E’ chiaro che non differenziando le forme dell’insegnamento, la scuola tradizionale si ritrova al termine del percorso scolastico con i singoli individui che conservano le posizioni di partenza. La scuola tradizionale riconosce così che qualcosa non funziona, anche se si giustifica appellandosi alla logica delle attitudini: la scuola è aperta a tutti e a tutti offre pari opportunità per cui, se nel corso del processo didattico compare un certo numero di “scarti”, ciò è dovuto non alla scuola, ma va attribuito alle insufficienti attitudini degli alunni. Essa è scuola di classe, scuola non della promozione e dello sviluppo personale, ma di selezione sociale. Scuola democratica IL principio di legittimazione della moderna scuola democratica è costituito dall’ idea secondo cui ogni individuo ha il diritto di pervenire al più alto livello possibile di sviluppo della propria personalità; essa on si rapporta ad un alunno generico e quindi astratto, ma considera ogni alunno all’interno del suo ambiente di vita. Prendere coscienza della diversità degli alunni significa, per la scuola democratica, intervenire sul meccanismo di funzionamento della scuola tradizionale con la differenziazione delle procedure didattiche in ragione delle necessità di ciascun alunno. Sul momento didattico comune si innestano così due distinti processi, quello del recupero, riservato agli alunni che hanno riscontrato difficoltà nel pervenire al possesso sicuro delle mete programmate per il gruppo-classe, e quello del sostegno, riservato a coloro che, conquistati gli obbiettivi didattici comuni, si occupano in attività di approfondimento. La scuola democratica sostituisce una pedagogia della possibilità, affidata a procedure didattiche che, in luogo di ignorare le differenze tra gli alunni, se ne fa carico al fine di superarle. Si sostiene che la scuola ordinata in funzione dell’egualizzazione verso l’alto, nella realtà, produce un appiattimento nelle conoscenze, negli atteggiamenti, negli interessi, nelle motivazione; cioè produce una omogeneizzazione verso il basso, che è pericolosa perché incrina istanze pedagogiche fondamentali come l’educazione alla curiosità, alla responsabilità, al perseguimento dell’eccellenza, allo sviluppo personale. Educazione: rivolta a chi è capace di apprendere, ma non si apprende senza istruzione. (lettura pag 13-14)

La legge n.1859 del 1962 prevede l’abolizione della scuola di avviamento al lavoro con la creazione di una scuola media unificata che permetta l’accesso a tutte le scuole superiori. Nello stesso periodo vengono introdotte in Italia le prime classi miste maschili e femminili,che progressivamente sostituiranno le classi composte esclusivamente da elementi dello stesso sesso.(1977, la legge n517 introduce il criterio dell’individualizzazione) Permane comunque un’ambiguità nella questione “Latino”,che diventa materia facoltativa nel terzo anno della scuola media, ma necessaria per l’accesso al liceo. IL problema della scuola dualista viene superato, ma persistono alti tassi di evasione scolastica; inoltre si manifesta in maniera drammatica il fenomeno della selezione esplicita(attraverso le bocciature). La gravità del nuovo metodo di “selezione classista” venne evidenziata da Don Milani in “Lettera ad una professoressa”....


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