Mappe Educative - Setting pedagogici PDF

Title Mappe Educative - Setting pedagogici
Author Malu Sudario
Course Pedagogia generale
Institution Università degli Studi Roma Tre
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Summary

Setting pedagogici...


Description

CAPITULO 1 (Percezione del Tempo e dello Spazio) La percezione del tempo definisce non solo l'identità e il luogo di Appartenenza di una persona, ma determina anche trasformazioni continui in grado di provocare profondi effetti sugli stili di vita delle nuove generazioni. Il termine Tempo e Spazio è stato percepito sempre solo attraverso i descrittori della Durata e della Distanza, ma con il tempo hanno subito diverse trasformazioni, e sono stati integrati (collegati) anche con L'intensità e la Direzione/ Orientabilità intesa come scelta di un percorso da intraprendere, con la consapevolezza di sé e della realtá circostante. °TEMPO-DURATA-INTENSITÁ °SPAZIO-DISTANZA-DIREZIONE-ORIENTABILITÀ Le ragioni della trasformazione si deve all'avanzamento degli strumenti e mezzi tecnologici e all'incremento dei saperi in termini quantitativi. McLuhan : Parla di come il tempo e lo spazio influisce nell'esperienza quotidiana di una persona, provocando dei cambiamenti profondi nella sua vita e nella sua maniera di percepire la realtà. Esempio: Mi sostengo con I prodotti della Terra, I miei ritmi di vita sono impostati secondo le possibilità che le mie forze o le forze di un animale mi permettono ( attribuisco un valore alla mia vita e alla mia condizione ). Ad un certo punto della mia vita riesco a procurarmi un oggetto tecnologico. Un piano di Legno poggiato su quattro ruote trainato da un animale. Capita che il mio tempo ed il mio spazio si contraggono e la mia esistenza cambia radicalmente. Il perché è semplice, potendo trasportare dI piú posso produrre di più e di conseguenza: I tempi di vita e le mie giornate si intensificano, lo spazio, il tempo, I miei tempi socioeconomici si contrarranno e riusciró a raggiungere in minor tempo il Villaggio, potró vendere dippiù, miei saperi, abilità e competenze si moltiplicheranno, usando vecchi e nuovi saperi in funzione dei miei nuovi stili di vita. Come Sottolineato nel testo ''Pedagogia delle Neuroscienze'' la straordinaria trasformazione che il nostro tempo vive determina una condizione individuale, determinata dall'affermazione di nuove categorie, del tutto diverse rispetto a quella percepita fino alla prima postmodernità. Nuove Categorie: - la simultaneità, impone ritmi da tempo reale in ogni frazione di secondo e richiede nuovi tempi e nuovi spazi d'azione, reazione, partecipazione , scambio relazionale e comunicativo, dove viene richiesto l'uso di rinnovati codici e canali comunicativi. effetti della Simultaneità: - scompare la percezione dell'eternità , è più realistica la durata breve della vita degli oggetti, della tecnologia e dei sentimenti, perché non è possibile promettere che non cambieranno, per quel motivo Bisogna agire in maniera sintetica ed efficace e raggiungere rapidamente l'obiettivo. - scompare anche un’altra categoria, quella della stabilità, riferendosi alle condizioni professionali, geografiche, emotive ed affettive. Non è previsto che faremo lo stesso lavoro per tutta la vita, o che vivremo con lui o lei per il resto della nostra esistenza. È collegata anche alla Migrabilità. La frantumazione della categoria della stabilità provoca lo sconcerto in chiunque sia cresciuto e maturato con riferimenti temporali e spaziali del tutto diversi. Per quello è necessario proporre modelli significativi, nuove narrazioni e nuovi orizzonti di senso a chi cresce e matura.

Nel trascurso di questo la solitudine puó rappresentare una condizione di ritiro in noi stessi, che ci permette di comprendere, di riflettere, di conoscere, e di conseguenza di creare. La creatività alberga dunque dove regna il ritiro in se stessi. È importante però capire il tipo di solitudine che stiamo descrivendo che potrebbe essere voluta, ricercata, rinnovatrice, o per motivi dolorosi (descritto come l'altro volto della solitudine). Quindi è di massima importanza che i rischi come la solitudine, l'allontanamento o il distacco, siano chiari a tutti, ai professionisti dell'educazione per primi, per permettergli di prendere delle misure a riguardo e colmare gli spazi ed i tempi delle loro assenze, delle loro distrazioni di queste nuove generazioni. -Uguaglianza delle opportunità , cioè la possibilità di scegliere sulla base di proposte significative, sulla base di un progetto di vita individuale/collettivo. -l’affidabilità, anche se non dovrebbe essere condizionata dalle contrazioni del tempo e dello spazio, sembra affievolirsi a causa degli atteggiamenti degli adulti contemporanei, sembrano preferire la conservazione delle distanze, le separazioni e gli allontanamenti, assenze di responsabilità e delle lealtà. Conclusione: il cambiamento della percezione del tempo e dello spazio ha contribuito alla frantumazione delle categorie della durata, dell’eternità, della stabilità, della distanza; quella trasformazione ha promosso categorie di riferimento nuove: intensità, simultaneità, orientabilità, migrabilità, affidabilità. Ciò che separa le due classi di categorie è solo il movimento. Ma per i minori che vivono il nostro tempo, esse implicano nuovi approcci, procedure e strumenti didattici.

CAPITOLO 2. LA PERCEZIONE DELLA LIQUIDITA' E DELLA SOLIDITA'. I contenuti della Nozione Baumaniana sono fra i più promettenti per la pedagogia. Duccio Demetrio le ha tradotte cosi: - Nella prima parte narra: L'educazione è finita, sbiadita, impaurita, indefinita, perché l'abbiamo abbandonata, perché è stata derubata de idee e principi, e perché gli hanno dato fin troppi nomi. - Nella seconda Parte: i capitoli propongono l'idea di un'educazione come autodisciplina, di una educazione che deve essere liberale, personale. In questo capitolo si parlerà di due premesse importanti, quello di scienze dell'educazione (chi devono occuparsi di rapporti educativi), e delle generazione di minori, di come i modelli, conoscenze, competenze, appresi sia all'interno che all'esterno dell'aula, non sono stati prodotti da loro, ma sono i prodotti proposti dalle generazioni adulte. Si parla anche delle conseguenze provocate dalla contemporaneità tecnologica: 1. Esiste un sapere tecnologico proprio delle generazioni attuali, a proposito del quale le generazioni adulte non sono in grado di trasmettere molto. (Trasmissione di saperi) 2. La distinzione fra accesso ad un sapere più profondo o più superficiale non ha alcuna ragione d'esistere, in quanto esso dipende dall'approccio dell'utente che accede e dalla motivazione ad apprendere . A riguardo di questo le strategie cognitive impegnate nella loro manipolazione, hanno l'obiettivo di individuare categorie di riferimento che possano definire il cambiamento all’interno dei setting educativi non scolastici o scuola parallela. Tomas Maldonado le caratterizza come insieme di realtà di ogni genere che svolgono un ruolo rilevante nei processi educativi in senso ampio, che provvede ai processi di acculturamento e interiorizzazione delle grandi narrazioni. 2.1 Nichilismo e assenze: punti di vista, angolazioni, prospettive

Galimberti (studioso fenomenologico), si esprime dicendo che i giovani, spesso e inconsciamente, stanno male perché in loro si aggira un ospite inquietante, il nichilismo (chiamato cosi da Nietszche). Questo nichilismo produce un analfabetismo emotivo e lessicale che non permette ai giovani di riconoscere i propri sentimenti e di chiamarli per nome; questa è una condizione presente e diffusa in tutte le nuove generazioni; dei veri e propri orizzonti all’interno dei quali i giovani vivono, i giovani si volgerebbero al mondo e al consumismo (vivono con la massima intensità il presente) per evitare e seppellire l’angoscia, la solitudine, la depressione. Galimberti attribuisce la responsabilità di questa condizione giovanile alla scienza e alla tecnica: -Alla scienza: spiegando razionalmente e descrivendo il mondo con nuove narrazioni. -Alla tecnica: perché affermata con una tale artificialità avrebbe dato il colpo di grazia all'assenza e all'annullamento, avrebbe fatto annegare l’anima nel nichilismo e nel vuoto dell’assenza dei valori e dei principi. Piccione : L'autore del libro non si mostra d'accordo con il discorso di Galimberti, già che lo considera sprezzante, incomprensibile, improduttivo per l'uomo, e critica il pessimismo di Galimberti poiché mette resistenza al diverso e al nuovo, e dimostra incapacità di comprendere il significato del cambiamento, condanna il nuovo come portatore di valori inaccettabili. Galimberti elabora una proposta: suggerisce di accostarci alla filosofia come unica scelta di senso, come argine ed ancora per salvarsi. Galimberti propone il valore formativo dell’”arte del vivere” come sintesi di due versanti: - la consapevolezza di sé, delle proprie caratteristiche e competenze. - la consapevolezza del loro valore, unita al desiderio di valorizzarle e di renderle significative all'interno di un progetto di sé. Approda all’idea pedagogica dello star bene con se stessi per star bene con e fra gli altri. Galimberti individua due categorie di riferimento: -L' INTENSITÀ (in costante affermazione) -LA STABILITÀ (in graduale scomparsa) Per Galimberti gli opposti processi che li caratterizzano sono la prova del negativo che emerge e ci rende schiavi della tecnica. La posizione di Galimberti è chiara, parla di tecnica DISTRUTTRICE che annulla l’uomo, non apre scenari di salvezza. I concetti di individuo, salvezza, verità, libertà, identità hanno perduto il loro senso originario di cui si era nutrita l’era pre-tecnologica e perciò andrebbero riformati (non pensa alla tecnica come strumento che avvicina gli individui ed amplia le opportunità di incontro – Piccione) Secondo Galimberti le conseguenze provocate dalla tecnica si riversano sulle nuove generazioni in termini di: mancanza di prospettiva, deserto valoriale, relazionale e comunicativo che non permette loro di descrivere il malessere né sottrarsi al consumismo, confusione del pensiero, azzeramento degli interessi personali , oltre analfabetismo emotivo. Galimberti ha ragione sul fatto che le narrazioni avvicinano, le appartenenze culturali, non conoscerle e non approfondirle nei luoghi destinati all'educazione riduce la possibilità di dare voce alle narrazioni del presente, ma commette un errore quando attribuisce alla tecnica, agli strumenti tecnologici e multimediali il potere di tumefare la realtà. Invece non è cosi La tecnica serve per continuare ad avvicinare gli individui e ad ampliare le opportunità di incontro, il cambiamento chiede di valorizzare nuove sicurezze, la tecnica è prodotta dall'uomo, usarla non è un male, è il modo con cui viene usata che ne definisce il ruolo -PICCIONE.

A sostegno delle sue analisi Galimberti riprende, “L’epoca delle passioni tristi” di Miguel Benasayag e Gerard Schmit : nel testo i due autori si concentrano sui comportamenti patologici di tutte le fasce d’età e sostengono che sarebbe venuto a mancare ad ognuno di noi il senso della prospettiva che consiste nel pensare in un domani migliore privo di malattie e ingiustizie, ma poiché queste continuano ad esistere siamo passati al pessimismo e all’ azzeramento delle passioni e degli ideali, una crisi dell’interiorità originata dall’esterno, il modo in cui l’uomo percepisce e vive il suo tempo. . PROPONGONO L'IDEA DELLA CONTRAZIONE DEL TEMPO COME UNO DEI FATTORI RESPONSABILI DELLE TRASFORMAZIONI (non attribuiscono ogni colpa alla tecnica). Per quanto riguarda l’argomento tecnica di cui Galimberti parla, i due autori sottolineano che in realtà tutte le generazioni hanno posseduto nel passato delle tecniche, ma hanno sempre avuto con loro un rapporto intenso, non hanno mai lasciato che la logica della tecnica rimanesse incompresa e indipendente da loro; e sottolineano che è stata quindi l'attuale modalità di uso delle tecniche che ha provocato il disastro: hanno il coraggio di dire che il nostro mondo esperto produce gli impressionanti effetti dell’ignoranza e dell’attenzione all’esteriorità. I due psichiatri indicano un’altra conseguenza evidente nei nostri contesti relazionali: - la contestazione del principio di autorità: è indicativo di una crisi dei principi che fondano le relazioni tra adulti e giovani . -I rapporti tra insegnanti e studenti, fra genitori e figli, sono caratterizzati da una simmetricità che fa riferimento all’autorevolezza dell’adulto, in base alla quale egli propone contenuti, stili di vita e di pensiero, atteggiamenti significativi, e non una relazione simmetrica nella quale due esseri umani stabiliscono tra loro un rapporto di tipo contrattuale. I due studiosi affermano che l'assenza di processi e meccanismi di autorità riduce gli spazi di libertà e rafforza arbitrarietà e confusione. Insuccesso delle proposte degli adulti + simmetria nella relazione = COERCIZIONE E USO DELLA VIOLENZA. In un simile contesto caratterizzato da assenza di prospettiva e paura del futuro i genitori trattano il bambino come un loro pari, un atto simmetrico, con il quale non bisogna entrare in conflitto. I genitori così facendo, non assumono una posizione rassicurante e contenitiva, e rafforzano nel giovane arbitrarietà e confusione. Viene a deformarsi uno dei principi universali della convivenza: “autorità-anteriorità” : l’anteriorità sarebbe l’anzianità ,la quale rappresenta una fonte di autorità e la rappresenta perché incarna la possibilità di trasmissione di cultura. Oggi però gli anziani non rappresentano più l’autorità in quanto non sanno trasmettere alle nuove generazioni l’idea di un futuro e di un mondo piacevole. Benasayag e Schmit affermano che le trame della vita e delle relazioni quotidiane sociali e familiari si caratterizzano e si definiscono all'interno di un'atmosfera esistenziale: gli adulti non vengono più riconosciuti come modelli ma vengono loro attribuite incapacità diverse. Accusano l’adulto di omologazione, gli adulti non avrebbero più autorevolezza in nessun contesto, in quanto avrebbe sostituito tutti gli ideali con la sola ideologia dell’emergenza, della sopravvivenza e del futuro come minaccia ( a partire dagli anni ’70 frattura storica che segna il passaggio dal futuro-promessa al futuro-minaccia in quanto non sanno determinare il senso di protezione e ridurre la percezione dell’incertezza) e sopravvive in questo mondo ignorando e resistendo agli altri. Dunque ne consegue il limitato valore della cultura e dell'educazione percepiti solo come puri strumenti. La “clinica del legame” è la proposta offerta dai due studiosi con lo scopo di ridurre la percezione della minaccia, il distacco dagli altri: si tratta di un approccio teso a un lavoro educativo che punta alla riduzione

della percezione di sé come strumento per raggiungere obiettivi materiali e prestigio sociale. Mira alla riduzione delle dispersione, della normalizzazione sociale in maniera graduale. PROBLEMA DELLA NEGOZIAZIONE (SEVILLA): nella nuova famiglia i genitori ricoprono ruoli intercambiabili e manifestano un atteggiamento di ascolto nei confronti dei figli. Ma dimostrano di stare più attenti ai loro desideri piuttosto che ai bisogni educativi. Si arriva a verificare la Mancanza di autorevolezza, non rendendosi conto della loro responsabilità gli adulti danno la colpa a gli oggetti di allontanarli da loro) 2.2 Liquidità e solidità Il tema della “modernità” viene affrontato anche da Bauman il quale elabora una distinzione tra modernità liquida e modernità solida: MODERNITÀ LIQUIDA: è abitata dall’homo consumens che ha ormai sostituito l’homo politicus; L’homo consumens è colui che vive nella società dei consumatori, in cui i legami umani passano per il mercato dei beni di consumo, il senso di appartenenza si ottiene tramite l'identificazione con il "branco"; LIQUIDO E' LO STILE CHE: - è del tutto incapace di rimanere coerente col tempo, assegna vita breve ad atteggiamenti e comportamenti; - preferisce la velocità alla durata; - l'uomo liquido è terrorizzato dal fatto che rimanere indietro possa trasformare le sue abilità in disabilità, teme l'esclusione e preferisce accettare la precarietà e l'insicurezza; - parte dal presupposto che “anticipare gli altri” porta con sé una chance di sicurezza e certezza; - non riesce ad acquisire saperi permanenti perché apprende troppo rapidamente. Bauman indica i descrittori della trasformazione dei comportamenti nell’era della liquidità: -i legami si spezzano: l’individuo liquido, pur di non rimanere indietro rispetto agli altri che avanzano, non accetta i rapporti a lunga durata o meglio rifiuta quei legami con oggetti o persone che lo frenano o disorientano ( es: la maternità o i legami familiari difficili) -l’attenzione e la concentrazione viene affetta: poiché il tempo a disposizione dell’individuo liquido è ridotto al massimo; -la disponibilità al consumismo è stata privilegiata: preferisce la soddisfazione immediata e a termine per lasciar spazio a nuovi desideri; -la disponibilità alle prospettive concrete è stata ridefinita: il consumismo ha modificato i bisogni personali e collettivi a lungo termine passando da un investimento sulla dimensione umana a quello sulla dimensione materiale. -prospettive e ricchezze interiori sono state cancellate: spiritualità, morale, riflessione, attese, prevedono tempi troppo lunghi di elaborazione nell’era dell’accelerazione costante. Bauman rileva che le generazioni degli adulti debbano esortare gli individualismi in nome degli interessi delle comunità e SOSTIENE L'IDEA PROGETTUALE DI PROMUOVERE UN PASSAGGIO DAL PRINCIPIO DI PIACERE AL PRINCIPIO DI REALTÁ '. Bauman parla di sciame, cioè la superficialità dell’agire contemporaneo, un gruppo non solido, poiché si assembla a degli obiettivi ma non ha una strategia costante nel tempo; è una provvisoria alleanza in cui tutti sanno occuparsi di tutto ma non sono specialisti di alcunché.

Infine Bauman sostiene che nella realtà liquida si starebbe affermando un ribaltamento delle ragioni per le quali le professioni di aiuto sono nate: la promozione umana dell’individuo non sarebbe più il loro obiettivo prioritario, ma sarebbe la percezione sociale. 2.3 Le distanze e le separazioni Autori come Morin e Beck si occupano della delicata fase storica che sta attraversando l’Europa. Morin: Indica la categoria che sintetizza le distanze e le contraddizioni fra l'atteggiamento umano responsabile ( homo sapiens) e l’atteggiamento homo demens, quello incapace di ragione, razionalità ed egocentrico. Beck: sostiene che si ha urgente bisogno di una COSCIENZA COSMOPOLITA che generi uno sguardo cosmopolita, per comprendere la realtà sociale e politica nella quale viviamo. Lo sguardo cosmopolita è dunque il risultato della ristrutturazione della percezione, l’unico modello in grado di opporsi agli egocentrismi ai nazionalismo ai particolarismi. Lo sguardo Cosmopolita, ci indica la via per organizzare all'interno di una nuova cornice culturale il nostro vivere insieme. Beck ribadisce la necessità di superare le differenze, i contrasti, le concrete parità dei diritti e doveri per ognuno. Si tratta di una richiesta di attenzione alle individualità, di un fronte comune contro l'invasione della globalizzazione, del desiderio di ristabilire sicurezze e confini identitari. Beck individua 5 principi costitutivi dello sguardo cosmopolita: 1.Principio dell’esperienza di crisi della società mondiale; 2.Principio del riconoscimento delle differenze della società mondiale 3. Principio dell'empatia cosmopolita e del cambiamento di prospettiva 4. Principio dell'invivibilità di una società mondiale senza confini 5. Principio di mescolanza. Beck ribadisce la necessità di superare le differenze, i contrasti per il raggiungimento delle concrete parità dei diritti e dei doveri di ognuno e che per soppravivvere c’è bisogno di un nuovo realismo, un realismo cosmopolita. Jeremy Rifkin, narratore dell'era dell'accesso, parla di come le istituzioni tradizionali sono prive delle ideologie e dei vincoli che le hanno nutrite fino ad oggi, di come le reti sostituiranno I mercati. Solo i beni durevoli a basso costo continueranno ad avere un mercato, gli altri dovranno essere inseriti in un sistema di servizi. In una Era simile sarà la proprietà intellettuale, unica forza capace di essere dominante, perché non puó essere scambiata, ma resta in possesso di chi la realizza. RIFKIM dice che la distanza fra le generazioni sarà sempre più profonda e produrrà nuove forme di comunicazione assente o inefficace, e parla anche di una nuova identità umana, ...


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