Aiuti umanitari e protezione civile PDF

Title Aiuti umanitari e protezione civile
Course GOVERNANCE E POLITICHE EUROPEE
Institution Università della Calabria
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Riassunto sulla parte delle politiche che riguardano la protezione civile, utile per l'esame di governance e politiche europee...


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NASCITA CROCE ROSSA E ASSOCIAZIONI NO-PROFIT Attualmente, non appena scoppia un’emergenza umanitaria iniziano maratone di annunci, reportage e cronache più o meno violente. Svariati enti lanciano appelli chiedendo aiuti tramite sms, numeri verdi ecc… e molte persone sensibili all’argomento donano. Ci si chiede, prima di arrivare a tutta questa mediaticità, cosa succedeva e come il sistema funzionava. Le emergenze umanitarie sono situazioni di estrema crisi in cui un elevato numero di persone necessita di aiuti immediati. Le ragioni principali di tali situazioni sono catastrofi naturali oppure conflitti armati. L’aiuto consiste soprattutto in un’immediata risposta sanitaria e alimentare, nella fornitura di ripari temporanei, di strutture igieniche e di acqua potabile. L’inizio di questo genere di aiuti si puo’ datare nel 1864, quando nasce la Croce Rossa, creata da Henri Durant che per la prima volta ha dato aiuto e ricovero a vittime di guerra europee. La Croce Rossa è un’istituzione operante nel diritto internazionale umanitario, cioè diritto applicato in tempo di guerra (deciso nella Convenzione di Ginevra) ; tutti i civili vittime di guerra posso essere soccorsi. Le due guerre mondiali, l’ingente numero di vittime e la non osservanza del diritto umanitario da parte dei belligeranti ha portato alla creazione di un’altra istituzione internazionale che ha il compito di mantenere la pace, le Nazioni Unite (1945) . Nonostante il suo scopo fosse principalmente il mantenimento dell’equilibrio, all’interno delle Nazioni Unite nascono delle agenzie specializzate in situazioni di crisi, come il PAM (Programma Alimentare Mondiale) ; agenzie volute dall’ONU per evitare lo scoppio di guerre. Dovendo la Croce Rossa, pero’, intervenire solo nel caso di guerre ufficialmente dichiarate, nelle guerre civili, non potendo applicare il diritto comunitario, è costretta a non intervenire. Proprio per questo, a partire soprattutto dagli anni settanta, si assiste alla nascita di associazioni no-profit in numero sempre maggiore, per poter operare nel caso delle sopraccitate mancanze senza rimanere paralizzati da questioni puramente legali. Ma il vero boom degli interventi umanitari, che porta alla nascita di numerosi enti ed alla visibilità mediatica sempre maggiore, avviene negli anni ’90, dopo la caduta del muro di Berlino. In quel periodo aumenta sempre di più il numero dei conflitti armati, che colpiscono soprattutto le popolazioni civili. L’Unione Europea riesce ad intervenire grazie all’istituzione dell’Ufficio Umanitario (ECHO). Intervengono anche strutture militari, come la NATO. Le associazioni no-profit continuano ad intervenire secondo tradizione, anche se con più difficoltà essendo davvero molto difficile coordinare tutti questi soggetti. Nel frattempo scienza e tecnologia

rendono potenzialmente disponibili armi estremamente distruttive e tutto cio’ fa presagire anni futuri caratterizzati sempre più da emergenze umanitarie.

ASSOCIAZIONI 

24marzo.it = è un'ONLUS (organizzazione non lucrativa di utilità sociale) nata nel 2009, realizza iniziative di cooperazione allo sviluppo, di promozione e di tutela dei diritti umani, anche attraverso il sostegno giudiziale alle vittime ;



AFRICA '70 = è una ONG che da oltre 40 anni opera per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni del Sud del mondo. Nasce nel 1971 come movimento civile e culturale di aiuto alle lotte di liberazione nei paesi africani colonizzati. E' attualmente operativa nei seguenti paesi : Algeria (campi profughi) , Marocco, Mauritania, Capo Verde, El Salvador, Guatemala, Nicaragua, Honduras.



AGIRE = l'agenzia italiana per la Risposta alle Emergenze raggruppa 10 tra le più importanti ed autorevoli organizzazioni non governative presenti in Italia (ActionAid, Amref, Oxfam, SoS Villaggi dei Bambini ecc...) che hanno scelto di unire le loro forze per rispondere in modo coordinato, tempestivo, efficace e trasparente alle più gravi emergenze umanitarie.



Amnesty International = dal 1961, Amnesty International lavora per la difesa dei diritti umani lanciando campagne su un paese o su un tema, realizzando progetti educativi per promuovere l'adesione ai valori della Dichiarazione universale dei diritti umani e organizzando eventi pubblici al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica. Amnesty svolge campagne internazionali e nazionali che coinvolgono l'utilizzo delle più diverse tecniche per la sensibilizzazione dell'opinione pubblica e la pressione verso i governi violatori. Da diversi anni è impegnata anche in un ampio e articolato progetto educativo non rivolto soltanto alla scuola, ma anche a contesti diversi : lo scopo è di favorire la crescita e lo sviluppo di conoscenze, abilità e attitudini coerenti con i principi riconosciuti a livello internazionale in materia di diritti umani.



Bambini nel Deserto = fondata nel 2000, l'Organizzazione gode del riconoscimento di idoneità del Ministero degli Affari Esteri ed opera nei paesi della fascia saheliana del continente africano con l'obiettivo di migliorare le condizioni di vita delle fasce più vulnerabili della popolazione, con priorità ai bambini e alle donne. L'Organizzazione interviene in Italia e all'estero nei principali settori d'azione della cooperazione allo

sviluppo : gestione delle risorse idriche, sicurezza alimentare, sanità, istruzione e tutela dell'infanzia. 

EMERGENCY = è un'associazione italiana indipendente e neutrale nata nel 1994 per offrire assistenza medico-chirurgica gratuita e di elevata qualità alle vittime civili delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. Promuove una cultura di solidarietà, di pace e di rispetto dei diritti umani. Ad oggi oltre 5 milioni di persone sono state curate gratuitamente in ospedali, cliniche e centri di riabilitazione di EMERGENCY.

INTRO NASCITA P.P. Nascita PP e BASE GIURIDICA AIUTI UMANITARI La base giuridica per gli aiuti umanitari è costituita dall'articolo 214 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea ( TFUE ), mentre prima del Trattato di Lisbona ( dicembre 2017 ), la base giuridica era individuata nell'articolo 179 del Trattato CE. In dettaglio, l'articolo 214 TFUE nel paragrafo 1 definisce le azioni dell'Unione Europea nel settore dell'aiuto umanitario condotte nel quadro dei principi e degli obiettivi dell'azione esterna dell'Unione, le quali mirano a fornire puntualmente assistenza, soccorso e protezione alle popolazioni vittime. Queste azioni si rafforzano e completano grazie all'interazione continua tra Unione e Stati membri ; nel paragrafo 2 viene indicato che le azioni di aiuto umanitario devono essere condotte in conformità ai principi di conformità, neutralità, non discriminazione e ai principi di diritto internazionale ; paragrafo 3, Parlamento e Consiglio deliberando secondo procedura legislativa ordinaria, definiscono il quadro di attuazione degli aiuti umanitari nell'UE ; paragrafo 4, l'Unione ha la possibilità di contrarre accordi con paesi terzi e con organizzazioni internazionali competenti purché utili alla realizzazione del paragrafo 1 e dell'articolo 21 TUE ( vorrei riportarlo ) ; nel paragrafo 5 è istituito un corpo volontario europeo di aiuto umanitario, del quale il Parlamento Europeo ed il Consiglio ne fissano lo Statuto e le modalità di funzionamento ; paragrafo 6 si da alla Commissione libertà di poter farsi portavoce di qualsiasi iniziativa utile a promuovere il coordinamento tra le azioni dell'Unione e degli Stati membri per rafforzare l'efficacia ; infine, nel paragrafo 7, l'Unione ha il compito di provvedere al coordinamento delle sue azioni di aiuto umanitario, affinché siano coerenti con quelle svolte dagli altri organismi internazionali. Altra base giuridica è rinvenuta nell'articolo 21 del Trattato sull'Unione Europea, che stabilisce i principi per tutte le azioni esterne dell'Unione, in dettaglio, specificatamente nel paragrafo 2, vengono elencate le azioni e le politiche comuni attuate e definite dall'Unione, in particolare le lettere D e G, nelle quali si fa riferimento ad uno sviluppo sostenibile dei

paesi in via di sviluppo con l'obiettivo primo di eliminare la povertà e ad aiutare popolazioni, paesi e regioni colpiti da calamità naturali o provocate dall'uomo. Anche nell'articolo 4 del TFUE, nel paragrafo 4 troviamo che l'Unione ha competenza per condurre azioni e una politica comune nei settori di cooperazione allo sviluppo e di aiuti umanitari.

QUADRO NORMATIVO ( CONTINUARE CON IL CONSENSO )

Il regolamento n° 1257/96 del Consiglio del 20 giugno 1996 è relativo all'aiuto umanitario. Questo Regolamento, nonostante la revisione di quasi tutti gli strumenti per il quadro finanziario, non è stato modificato per il periodo 2007-2013. Nonostante ciò, la loro funzione non è mai stata svolta in pieno * La politica generale per l'assistenza umanitaria è descritta e delineata nel "Consenso europeo sull'aiuto umanitario" del 2007, firmato dalle tre istituzioni europee ( Commissione, Consiglio e Parlamento ). Il "consenso" stabilisce un quadro strategico generale che guida le azioni dell'UE e degli Stati membri nella donazione di servizi di aiuto umanitario efficaci, di qualità e coordinati, definendo la visione comune, gli obiettivi e i principi politici dell'UE in merito ad una serie di tematiche quali la cooperazione umanitaria internazionale, la protezione civile, i rapporti tra società civile ed esercito ecc... Il piano d'azione del "consenso" è scaduto nel 2013 e un nuovo piano d'attuazione è stato presentato nel novembre 2015. CONSENSO Il 18 dicembre 2007, i presidenti del Consiglio dell'Unione europea, il Parlamento europeo e la Commissione europea hanno firmato il consenso europeo sugli aiuti umanitari, commissionando in tal modo l'Unione europea a lavorare a stretto contatto insieme per applicare la visione comune UE degli aiuti umanitari delineata nel Consenso. Al paragrafo 100 del consenso europeo, la Commissione europea ha il compito di presentare un piano d'azione per misure pratiche per l'attuazione del consenso.

Lo scopo di questo piano d'azione è quello di definire una serie di azioni pratiche per i donatori umanitari dell'Unione europea. L'obiettivo generale è quello di garantire che l'Unione europea massimizza l'efficacia del suo contributo alla collettiva risposta umanitaria internazionale.

Al fine di facilitare l'attuazione del piano d'azione, le azioni relative sono stati raggruppate in sei "aree di azione": • Area uno: difesa, promozione dei principi umanitari e del diritto internazionale; • Area due: la realizzazione di approcci di aiuto di qualità; • Area tre: rafforzare le capacità di risposta; • Area quattro: il rafforzamento di partnership; • Area cinque: migliorare la coerenza e coordinamento; • Area sei: aiuto continuo

Definizione delle priorità e graduale delle azioni Il periodo iniziale di attuazione del piano d'azione è prevista in cinque anni dal secondo semestre 2008 in poi. Aree di specifica priorità politica, alta importanza per prestazioni operative, o aree che appaiono da richiedere una specifica ulteriore slancio da donatori UE lavoro insieme, sono stati evidenziati come azioni prioritarie.

Chi realizzerà?

Sia gli Stati membri e la Commissione europea hanno approvato gli impegni contenuti nel consenso europeo sull'aiuto umanitario. L'UE nel suo insieme ha fornito il 49,6% degli aiuti umanitari pubblico totale nel 2006. Il suo

contributo è costituito dalla risposta della Comunità (aiuto umanitario fornito dalla Commissione Direzione generale per gli aiuti umanitari) e la fornitura di aiuti umanitari bilaterali direttamente dagli Stati membri.

La revisione del piano d'azione L'attuazione è stata rivista nel 2010 mediante una revisione intermedia e valutata mediante una valutazione indipendente nel 2014. La valutazione ha confermato la validità del consenso e ne ha raccomandato l'attuazione ai sensi del nuovo quadro. Il piano d'attuazione adottato nel novembre 2015 sarà in funzione per 18 mesi, concentrandosi su un'azione umanitaria basata su saldi principi ed efficacia.

OBIETTIVI UE, PRINCIPI E PIANI D’AZIONE Gli aiuti umanitari dell’UE hanno come obiettivo quello di cercare di fornire una risposta d’emergenza fondata sulle esigenze volte a tutelare la vita e a prevenire ed alleviare le sofferenze delle popolazioni in situazioni di crisi provocate da catastrofi naturali o da eventi di origine umana. Seguendo cio’ che è stato stabilito nel Consenso, l’assistenza dell’UE è fornita attraverso partner esecutivi, come le Nazioni Unite, la Croce Rossa (precedentemente nominate) e altre organizzazioni non governative. Grazie all’UE, viene sostenuto il ruolo di coordinamento dell’ONU e si ha una maggiore capacità di rispondere alle crisi umanitarie globali. Le operazioni UE devono essere basate su alcuni principi : 

Coordinamento, coerenza e complementarietà fra gli attori coinvolti, condividendo informazioni, rafforzando gli scambi a livello politico ed anche a livello internazionale, coordinati in questo caso dall’ONU, acquisendo migliori competenze ;



Principi di qualità, efficacia e responsabilità ;



Diverse relazioni con i partner, in modo da offrire un’ampia risposta alle crisi.

Gli aiuti devono essere stanziati in modo chiaro e trasparente, sulla base delle esigenze individuate e della vulnerabilità delle popolazioni. Il Consenso stabilisce anche come e

quando la protezione civile e, in via eccezionale come ultima ratio mezzi e capacità militari, possano e debbano essere utilizzati nella risposta umanitaria. L’UE contribuisce a sviluppare la capacità collettiva globale di risposta alle crisi umanitarie, riconoscendo all’azione umanitaria una responsabilità collettiva ed a livello internazionale e sostenendo le linee guida di cooperazione dettate dall’ONU tra i vari attori e donatori umanitari. Inoltre, essendo sempre crescente la necessità di assistenza umanitaria, è essenziale incoraggiare e diversificare i finanziamenti e aumentare la prevedibilità, la flessibilità ed il coordinamento strategico. Parallelamente all’avvio delle operazioni d’emergenza in momento di crisi, l’UE è inoltre impegnata a lavorare per la riduzione dei rischi di vulnerabilità delle popolazioni riguardo alle catastrofi naturali ed a livello locale, regionale e nazionale. L’UE sostiene, inoltre, la transizione, la ricostruzione rapida e lo sviluppo, in particolare collegando meglio aiuto, risanamento e sviluppo (LRRD). Il Consenso conferma che l’UE presenta vantaggi comparati e un valore aggiunto nel migliorare la complementarità fra donatori umanitari dell’UE e donatori internazionali. Cio’ risulta possibile grazie al ruolo svolto dall’UE nel garantire la coerenza delle politiche e nel promuovere le buone prassi umanitarie ; grazie alla sua flessibilità nell’intervenire in aree politicamente sensibili ed alla sua capacità di facilitare il coordinamento. La stessa Commissione europea si impegna ad applicare i principi e le migliori prassi nelle politiche e nelle operazioni. L’UE ha adottato un piano d’azione per il 2008-2013 che ha guidato la cooperazione fra la Commissione e i paesi dell’UE sulla base di un approccio per un aiuto utile e di qualità. L’attuazione è stata rivista nel 2010 mediante una revisione intermedia e valutata mediante una valutazione indipendente nel 2014. La valutazione ha confermato la validità del Consenso e ne ha raccomandato l’attuazione ai sensi del nuovo quadro. Il piano d’attuazione adottato nel novembre 2015 sarà in funzione per 18 mesi, concentrandosi su un’azione umanitaria basata su saldi principi ed efficacia.

RUOLO DELL'UE E DELLE ISTITUZIONI

Il principale donatore di aiuti umanitari nel mondo è l'Unione Europea la quale, unitamente alla Commissione Europea ed agli Stati membri, eroga finanziamenti rilevanti per i soccorsi urgenti e globali. Il principale attore nel settore dell'Unione Europea è l' ECHO, cioè la Direzione generale per gli aiuti umanitari e la protezione civile, la quale finanzia ( mediante diversi partner come organizzazioni non governative, organizzazioni internazionali e agenzie delle Nazioni Unite ) e coordina le politiche e le attività degli Stati membri per le operazioni di soccorso ; non solo, ECHO sostiene le effettive attività umanitarie in tutto il mondo. Insieme alla ECHO, il Parlamento Europeo ed il Consiglio dell'Unione Europea agiscono da co- legislatori nel definire la politica da adottare in materia di aiuti umanitari. Inoltre, altro compito del Parlamento è quello di controllare la distribuzione degli aiuti umanitari, di sostenere le disposizioni di bilancio che soddisfino le necessità umanitarie e di partecipare al dibattito internazionale nel caso in cui si discutesse di un'azione umanitaria mondiale più efficace. Dati relativi al 2014 ci mostrano come la Commissione ha erogato oltre 1 miliardo di euro in aiuti umanitari a oltre 100 milioni di persone in circa 80 paesi.

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO, DEL 30 MAGGIO 2001, " SVILUPPARE UN PARTENARIATO EFFICACE CON LE NAZIONI UNITE NEI SETTORI DELLO SVILUPPO E DELLE QUESTIONI UMANITARIE" [COM (2001) 231 ] (non pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale)

L'Unione europea e l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) conducono azioni congiunte in tutto il mondo. La loro cooperazione si estende alla maggior parte dei settori della politica estera dell'UE e a tutti i settori previsti dalla Carta delle Nazioni Unite (EN) (ES) (FR) (pace, sicurezza, diritti umani, affari economici e sociali, sviluppo, aiuto umanitario e politica commerciale). Inoltre, l'UE è uno dei principali donatori delle agenzie, dei fondi e dei programmi specifici dell'ONU.

La presente comunicazione analizza i mezzi utili a rafforzare il loro partenariato nei settori dell'aiuto umanitario e dell'aiuto allo sviluppo , in particolare per l'attuazione degli obiettivi di sviluppo del Millennio (OSM). Le priorità per migliorare la cooperazione i partner possono metterle in pratica attraverso : 

L'esame delle possibilità di cooperazione tra l'UE e l'ONU per lo sviluppo di strumenti di programmazioni pluriennali per paesi della politica estera europea ;



La riforma del regolamento finanziario dell'UE, per una maggiore flessibilità di partecipazione alle attività dell'ONU ;



La rinegoziazione dell'accordo quadro tra l'UE e l'ONU relativo alla gestione, il finanziamento, il controllo e la verifica dei programmi e dei progetti dell'ONU.

Inoltre, la comunicazione raccomanda di aumentare la rappresentanza e la difesa degli interessi dell'UE all'interno delle Nazioni Unite. Pertanto è necessario intensificare il dialogo politico con le agenzie, i fondi e i programmi dell'ONU e migliorare la partecipazione dell'UE al sistema di governance multilaterale. L'UE, l'ONU e i suoi partner stanno conducendo operazioni congiunte in loco, nei settori dell'aiuto umanitario e dell'aiuto allo sviluppo. Questa cooperazione può essere migliorata nel rispetto di due principi fondamentali : 

La suddivisione dei compiti deve basarsi sul valore aggiunto o il vantaggio comparato fornito da ciascun partner ;



Le attività di aiuto allo sviluppo devono concentrarsi sulla lotta contro la povertà.

Inoltre, va potenziato il coordinamento dei donatori, il coordinamento interno in seno all'ONU e la pianificazione strategica delle operazioni sulla base di obiettivi comuni. Per quanto riguarda le organizzazioni partner dell'ONU, la Commissione raccomanda di : 

Sostenere le organizzazioni il cui mandato corrisponde alle priorità della politica europea e rafforzare il dialogo politico e gli scambi con queste organizzazioni ;



Privilegiare le programmazioni finanziarie pluriennali e coordinare il finanziamento da donatori diversi, nonchè la lotte antifrode.

COMUNICAZIONE COM (2016) 234 DEL 26/4/2016 COMMISIONE EUROPEA : "VIVERE IN ...


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