Alice Miller: La rivolta del corpo PDF

Title Alice Miller: La rivolta del corpo
Author Daniele Farruggia
Course Bioetica
Institution Università di Bologna
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Summary

Riassunto per l'esame di Bioetica con la Prof. Lalatta...


Description

La rivolta del corpo Alice Miller Premessa • Inconscio: contenuti rimossi, negati o scissi; è la storia depositata all’interno del nostro corpo che rimane accessibile alla coscienza soltanto per piccoli frammenti; • Verità: ha un significato soggettivo, riferito alla vita concreta della singola persona; • Emozione: reazione corporea a processi esterni o interiori; • Sentimento: percezione in genere consapevole dell’emozione; esempio: cecità emotiva, ovvero lusso pagato a caro prezzo e per lo più (auto) distruttivo. L’autrice tenta di emanciparsi completamente dalle ricette pedagogiche della psicologia tradizionale assunta dogmaticamente e per questo motivo incapace di una sua adeguata realizzazione. Lo sfondo di tale riflessione si riferisce ancora una volta alla concettualizzazione del corpo e alle sue straordinarie capacità di dispiegamento del nostro vero e autentico sé. La corporeità è quindi qui trattata in termini specificatamente personali, i quali però non possono mai scindersi dalle interazioni sociali.

Introduzione: corpo e morale. Il corpo reagisce ammalandosi quando le sue funzioni vitali sono costantemente denegate; tra esse c’è anche la fedeltà alla nostra vera storia. Si ha un conflitto tra ciò che proviamo e conosciamo e ciò che vorremmo provare per adeguarci alle norme che abbiamo interiorizzato fin da piccoli.! Il corpo è fonte di tutte le informazioni vitali necessarie per una maggiore autonomia e autoconsapevolezza; i sentimenti autentici non si lasciano estorcere: esistono e hanno sempre una precisa ragion d’essere, anche se non sempre evidente. Ignorarli e costringersi a non provarli equivale a pretendere da se stessi l’impossibile e questo causa una fortissima tensione. Solo quando ci si sente liberi e disponibili a provare ogni sorta di sentimenti, anche quelli negativi, quando si tiene fede ai messaggi del corpo, allora il sentimento d’amore nasce spontaneamente. ! Amore: dedizione, attenzione, protezione, gentilezza, cura e disponibilità a comunicare. In mancanza di ciò, il bambino di un tempo conserva dentro di sé per sempre vivo il desiderio inappagato di quei primi bisogni vitali, desiderio che nella vita futura proietterà su altre persone. Ne possono scaturire dipendenze, che sono la normale reazione del corpo, poiché esso sa che cosa gli manca (anche se molti preferiscono cercare aiuto nei farmaci, nelle droghe o nell’alcool).! Pagina&1&di&24

Prendendo coscienza di questo meccanismo e superando ogni rimozione e negazione, riconosciamo più lucidamente la realtà della nostra infanzia e creiamo, così, al nostro interno, la persona capace di appagare i nostri bisogni offrendo a noi stessi la considerazione, il rispetto, la comprensione, la protezione e l’amore incondizionato che i genitori ci hanno negato. In questo modo, facciamo esperienza dell’amore per il bambino che siamo stati.! Per fare ciò è necessario un testimone consapevole: una persona che ci accompagni con atteggiamento di parte, che sappia condividere con noi spavento e rabbia via via che le nostre emozioni si rivelano, uno non neutrale.! Conoscere la verità è sicuramente doloroso, ma credo che il problema principale sia la difficoltà nel trovare chi ci assicuri una buona compagnia.! ! La portata e il potere del IV comandamento sono incommensurabili, perché trae alimento dal legame naturale che si instaura fra il bambino e i genitori. Vi sono molti operatori che predicano il perdono quale strumento di guarigione e sembrano ignorare che quello strumento è una trappola della quale essi stessi sono ancora prigionieri.! ! Mosè fu abbandonato da padre e madre per proteggerlo da una persecuzione. I veri sentimenti che ha racchiuso nel corpo furono: disperazione e timore della morte, i quali hanno continuato ad albergare dentro di lui guidandogli la mano anche nel momento in cui offre il decalogo in dono al suo popolo. Il IV comandamento: sorta di assicurazione sulla vita degli anziani che contiene una minaccia, una sorta di ricatto: se vuoi vivere a lungo, devi onorare i genitori anche se non lo meritano. La pedagogia nera è il modello educativo in cui violenza e punizioni sono legittime; vi è la convinzione che occorre correggere/reprimere i comportamenti “viziosi” facendo trapelare messaggio: il rispetto delle regole è necessario; le trasgressioni portano a sanzioni e sofferenze. ! Punizione: unico metodo efficace per trasmettere il messaggio senza creare confusione dovuta alla scarsa capacità di comprendere propria del bambino; il fine è la produzione di individui addomesticati.! Probabilmente, per sopravvivere, ogni bambino deve sforzarsi di individuare un gesto di benevolenza là dove qualsiasi osservatore vedrebbe soltanto un crimine palese; il bambino è costretto a rimuovere, a interpretare diversamente le proprie percezioni. Una volta che vorrà conoscere l’intera verità e si sentirà compreso, rispettato e protetto, l’adulto potrà ammettere la verità e condannare senza ambiguità gli atti che ha dovuto subire.! Maltrattamento: violenza racchiusa in una certa “educazione” dove viene negato al bambino il diritto alla dignità e al rispetto dovuti a ogni essere umano, una sorta di regime totalitario dell’educazione dove è impossibile percepire e proteggersi dalle Pagina&2&di&24

umiliazioni, dagli atti degradanti e di spregio di cui è vittima.! Qui vanno ricercati le origini dei dittatori e di tutti coloro che disprezzano gli esseri umani: non avendo ricevuto alcun rispetto da bambini, cercano di ottenerlo con la forza.! Mao, Hitler, Stalin, Napoleone, Saddam Hussein, Milosevic ebbero in comune la fame di potere e il riconoscimento senza fine, spinti in quella direzione dal proprio corpo, che conosceva perfettamente lo stato di impotenza vissuto da bambini perché “depositato” nelle proprie cellule e voleva che prendessero atto di quel sapere. Ma la realtà vissuta nell’infanzia incuteva a tutti loro un tale terrore da muoverli a distruggere popoli interi, pur di non percepire la verità che era in loro.! Altre persone educate dalla Pedagogia nera non hanno avvertito il bisogno di conquistare un potere smisurato, ma hanno indirizzato i sentimenti di rabbia e ribellione, repressi dall’educazione, contro sé stessi.! ! Come trasformare l’oro in piombo: un gruppo di ricerca a San Diego condusse un’indagine tra 17.000 persone (età media 57 anni) analizzando il rapporto tra numero di malattie gravi in relazione ai maltrattamenti. Ne risulto che le malattie gravi, senza maltrattamenti subiti, erano di numero inferiore a quello delle malattie di chi li aveva subiti. Risultati univoci, eppure occultati: non possono essere pubblicati senza muovere accuse ai genitori.! Gli specialisti sostengono sempre con maggior forza che le sofferenze psichiche degli adulti siano riconducibili a ereditarietà genetiche, non alle offese concrete ricevute nell’infanzia da genitori incapaci (fede cieca nella genetica).! Ma il corpo è custode della nostra verità, porta dentro di sé l’esperienza di tutta la vita e, con l’aiuto dei sintomi, ci costringe ad ammettere la verità del nostro organismo anche a livello cognitivo, per consentirci di comunicare con il bambino che è in noi.! • Tesi: potere distruttivo del quarto comandamento.! Pt. 1: vita di vari scrittori che nelle loro opere hanno inconsciamente rappresentato la verità della loro infanzia, ma che non sono mai riusciti ad accettarla consapevolmente; ciò ha provocato un rifugio nell’idealizzazione di padre e madre, negazione del pericolo reale vissuto nella prima infanzia. Traumi dell’infanzia trascurati, se non ignorati, dalla maggior parte dei biografi, perché imbarazzati e disinteressati. • Pt. 2: persone a noi contemporanee disponibili a confrontarsi con la verità della loro infanzia e a guardare i genitori alla luce della realtà; l’esperienza terapeutica rivela che emozioni intense possono essere fatte rivivere (già con Wilhelm Reich). Oggi questo fenomeno trova una spiegazione più profonda grazie ai lavori di studiosi del cervello (J. LeDoux, A. R. Damasio, B. D. Perry e altri) i quali spiegano come da un lato il nostro corpo conserva completa memoria di ciò che abbiamo vissuto; dall’altro grazie al lavoro terapeutico sulle nostre emozioni non siamo Pagina&3&di&24

condannati a ripeterne ciecamente l’esperienza a danno dei nostri figli o di noi stessi. Analizzando il legame corpo-morale, sono stati messi a fuoco due ulteriori aspetti: l’amore per i genitori è il nutrimento che il corpo cerca per tutta la vita perché quando ne aveva bisogno nell’infanzia e non l’ha ricevuto. Si affronta anche il problema del perdono. • Pt. 3: dimostrazione di come il corpo si opponga al falso nutrimento e pretenda incondizionatamente la verità; focus sui disturbi alimentari sorti per mancanza di scambio; il fittizio “Diario di Anita Fink”. N.B.: un amore autentico non può essere costretto. Assegnando ai bambini il compito di amarci, onorarci e rispettarci, di compiere azioni a nostro favore e di soddisfare il nostro orgoglio, li stiamo sacrificando, stiamo lasciando loro un’eredità di finzione, costrizione, maschere e autoinganno.! La morale può sicuramente prescrivere quello che dobbiamo o non dobbiamo fare, ma non cosa dobbiamo sentire.! Nel cervello si depositano le nostre emozioni che possono essere richiamate e trasformate in sentimenti coscienti.! Dio è essere superiore avido del nostro amore che dipende da sentimenti artificiosi in quanto imposti dalla morale?

Dire e celare 1. Il timore reverenziale per i genitori e le sue tragiche conseguenze: Dostoevskij, Cechov, Kafka, Nietzsche! Dostoevskij: il padre era un medico, poi compra podere e servi della gleba che lo uccidono: ricordo brutale. Soffre di insonnia cronica, incubi, attacchi epilettici, ossessione per la roulette.! ! Checov: atteggiamento benevolo e comprensivo vs padre (presumibilmente) servo della gleba e alcolizzato;! Morte precoce (44 anni) a causa delle paurose condizioni di vita trovate sull’isola? Mah, aveva sofferto di tubercolosi per tutta la vita. Kafka: scrivere aiuta a sopravvivere ma non libera compiutamente il bambino prigioniero dentro restituendogli la vitalità, la sensibilità e la sicurezza perdute; mancato il Testimone consapevole. Sorelle testimoni della sua sofferenza, ma paure e patimenti inferti dai genitori rimanevano tabù.! ! Nietzsche: liberatore dalla menzogna, sfruttamento, ipocrisia, propria arrendevolezza; fin da adolescente soffre di reumatismi e fortissime emicranie, probabilmente date dalla necessità di tenere Pagina&4&di&24

a freno le intense emozioni; pativa a causa della falsa morale che assorbiva quotidianamente; perdita della ragione per rimanere cieco fino alla morte di fronte alla propria verità.!

! 2. La lotta per la libertà rappresentata nei drammi e l’urlo ignorato del proprio corpo: Friedrich von Schiller Primi tre anni: madre amorevole che gli permettere di sviluppare personalità e talenti;! Padre torna da una lunga guerra, per lui educare equivale a sforzarsi di soffocare le espressioni spontanee, creative e la gioia di vivere del figlioletto.! 13 anni: viene spedito in accademia militare dove rimane per otto anni; soffre di numerose infermità e ottiene pessimi risultati nello studio; le sue energie fisiche e intellettuali sono esaurite, assorbite dall’assurda disciplina disumana praticata nell’istituto.! In tutta la sua opera ha ininterrottamente combattuto l’esercizio della violenza cieca esercitata dall’autorità, suscitando la speranza che quella battaglia un giorno potesse essere vinta; la ribellione contro gli assurdi ordini impartiti dai potenti traevano alimento dalle precoci esperienze del suo corpo. ! “Volle scrivere opere letterarie grandi e belle, volle dire la verità attraverso personaggi della storia, e ciò gli riuscì in modo straordinario. Tacque soltanto la verità della propria sofferenza causatagli dal padre, che rimase nascosta a lui stesso”, una verità socialmente non accettata. Le persone che ti hanno fatto male non devono necessariamente ricevere il tuo amore né il tuo rispetto, anche se si tratta dei genitori. Il prezzo di quel rispetto e di quel timore reverenziale lo paghi con gli atroci tormenti del tuo corpo.! !

3. Tradire i propri ricordi: Virginia Woolf ! Subì abusi sessuali da parte dei due fratellastri; soffrì di depressione per tutta la vita, finché si uccide annegandosi in un fiume.! Freud non considerava più il comportamento umano come conseguenza logica delle esperienze infantili, ma come il risultato delle pulsioni, fantasie e raffigurazioni di desideri; iniziò a idealizzare la famiglia; provava un forte senso di insicurezza, confusione, pensava di essere pazza e dubitava dell’autenticità dei propri ricordi.! Siccome non c’è nessuno ad aiutarla, si affida a Freud in quanto esperto; dubitava di se stessa anziché della grande figura paterna di Freud (rappresentante dei parametri su cui poggia la società di allora).! Pagina&5&di&24

! 4. L’odio di sé e l’amore inappagato: Arthur Rimbaud ! 1854-1891 (cancro); La madre era una donna dura e brutale, energica, “guidata da una fede venata di bigotteria”. Rimbaud fu amante dell’annientamento e della morte (a 75 anni si fa calare dai becchini nella sua tomba per una pregustazione della morte); percepiva l’amore materno che è controllo soffocante;! La sua vita fu all’insegna di: nausea, alcol, hashish, assenzio, oppio, lunghi viaggi (fugge di casa due volte); per liberarsi dalla prigionia: droghe, viaggi, illusioni, soprattutto poesia.! Ha un maestro amorevole, amico sincero che lo assiste e lo incoraggia; ne deriva una fiducia che consente a Rimbaud di dedicarsi alle sue riflessioni filosofiche; tra le caratteristiche della su poetica notiamo che intellettualmente rifiuta la morale, ma sul piano emotivo ne rimane fedele servitore; prova ribrezzo per sé, non per la madre: non può dare ascolto ai dolorosi messaggi dei ricordi d’infanzia senza distruggere le speranze che da piccolo l’hanno aiutato a sopravvivere.! L’amore tra lui e Paul Verlaine non riesce a sopravvivere alla diffidenza appresa da bambino; fugge nella droga e ciò gli rende impossibile il vivere l’autenticità di cui erano entrambi alla ricerca.! Trascorre la vita alla perenne ricerca della propria verità, si vive come un mostro, vive la propria omosessualità come un vizio e la disperazione come un peccato; ma non si autorizza ad orientare la sua rabbia là dove ha preso origine.! !

5. Il bambino imprigionato e la necessità di negare il dolore: Yukio Mishima ! 1925-1970 (si uccide praticando harakiri). Autodefinitosi un mostro, ebbe una spiccata propensione per tutto ciò che è morboso e perverso; le sue poesie rivelano una straordinaria sensibilità.! La nonna tenta di crescerlo come una femmina (sta in camera con lei, completamente isolato dal mondo e in balìa delle esigenze della nonna che soffriva di gravi depressioni e di attacchi isterici, ma che tuttavia lo idolatrava e lo incoraggiava a scrivere poesie). Il padre, invece, provò come un maschio, a colpi di botte (gli straccia i manoscritti e lo costringe a scrivere di nascosto). ! A tutt’oggi, molti imperativi del decalogo pretendono di essere considerati validi, quando invece il quarto comandamento contraddice tutte le leggi della psicologia. Dovrebbe essere portato a conoscenza di tutti che l’”amore” estorto con la forza provoca danni gravissimi. Coloro che sono stati amati da bambini ameranno i genitori senza che vi sia bisogno di alcun comandamento: obbedire ad un ordine non genera mai amore. Pagina&6&di&24

! 6. Soffocato dall’amore materno: Marcel Proust ! Nato nel 1871 ad Auteuil, dove la popolazione è sotto shock a causa dell’invasione prussiana; tutto ciò provoca un grande senso di inquietudine; arriva a dubitare che la sua nascita fosse desiderata. La mancanza di tranquillità può suscitare in un neonato addirittura paure di morte i cui effetti si protrarranno anche nell’infanzia; impossibile addormentarsi senza il bacio materno della buonanotte.! Soffrì di asma, in ultimo di polmonite. ! E’ riuscito a descrivere l’universo delle sue osservazioni, dei suoi sentimenti e pensieri solo dopo la morte della madre. Ai suoi occhi, la madre, a suo modo, lo “ama”: si preoccupa per lui, ma vuole decidere fin nei minimi particolari tutto quanto lo riguarda; lo vuole dipendente e malleabile. Lui cerca di difendersi, ma scusandosene e provando paura e disperazione: non voleva perdere il suo affetto.! L’asma: ispira troppa aria (“amore”) e non gli è consentito espirare quella in eccesso (controllo).! Risparmiare la madre equivaleva a proteggere se stesso dalla verità. ! La madre temeva la creatività del figlio, la sua originalità, la vedeva come una provocazione. Ne derivò la paura, una sorta di preoccupazione affinché fosse “normale”; i mezzi per assicurarsi ciò erano il controllo e la costrizione al silenzio.! Ebbe una tragica dipendenza dalla madre: “il solo miele della mia vita”, “tutto ciò che lei mi dà deve essere per me una buona cosa, anche se mi soffoca”.! I personaggi di Proust esprimono i veri sentimenti che nella realtà egli stesso non sarebbe mai in grado di articolare di fronte ai genitori; dopo che la madre è morta, tuttavia, esprime soltanto amore: “preferisco avere delle crisi e piacerti piuttosto che dispiacerti e non averne”.! Dubbi: (“ti sono di peso, mamma, tu mi vorresti diverso”) esiliati nel regno dell’arte.! Il tempo perduto: metafora della sua vita non vissuta.! Si ammala gravemente nel corpo perché si sente in obbligo di provare una gratitudine assoluta verso la madre (che era agli occhi del figlio un modello virtuoso di sacrificio di sé), mentre gli era impossibile opporre resistenza al controllo e alle restrizioni impostegli dalla madre.! Preferisce la malattia al rischio di dispiacerle, chiaro esempio di cecità emotiva.! !

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7. Il grane maestro della scissione emotiva: James Joyce ! Subisce 15 operazioni agli occhi. Che cosa non voleva vedere e percepire?! Dopo la morte del padre, lo idealizza; dopo la morte della madre si contraddice: “mia madre è stata uccisa lentamente, credo, dai maltrattamenti di mio padre, da anni di guai, e dal mio comportamento cinicamente franco”. Afferma “stavo osservando il volto di una vittima e ho maledetto il sistema che l’aveva resa una vittima”, vi si intravede la sofferenza del primogenito di una madre di 17 figli e di un padre alcolizzato e violento. Sofferenza che non trova espressione nell’opera letteraria: Joyce se ne distanzia giocando brillantemente con le provocazioni.! “Sono convinta che i suoi romanzi abbiano riscosso un così grande successo anche perché molte sono le persone che apprezzano proprio questo modo di difendersi dai sentimenti, in letteratura e nella vita”.!

! Conclusione ! Comune a tutti: l’obbedienza al quarto comandamento e la perenne fedeltà a genitori che hanno procurato loro gravi sofferenze: “su questo altare essi hanno sacrificato il proprio bisogno di verità, la fedeltà a se stessi, l’esigenza di una comunicazione sincera, di dare e ricevere comprensione: tutto questo, nella speranza di essere amati”.! L’errore di Mosè: dire che la reverenza nei confronti dei genitori promette lunga vita. Abbiamo un regresso verso il baratro: Negazione-> malattie-> morte precoce.! Gli scrittori citati avevano cominciato a intuire la verità, ma vivendo isolati e in una società sempre schierata dalla parte dei genitori, non hanno trovato il coraggio di rinunciare alla negazione.! “La pressione esercitata dalla società è molto più forte di quanto si pensi e, pertanto, io spero che quanto ho scritto sugli autori presi in considerazione non sia inteso come una condanna, come un’accusa di viltà: ho semplicemente voluto mettere in luce il dramma di alcuni esseri umani che intuivano la verità ma, nel loro isolamento, non riuscirono ad ammetterla. Ho scritto questo libro nella speranza di ridurre quell’isolamento”.! !

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La morale tradizionale nelle terapie e il sapere del corpo! Introduzione ! E’ cambiato qualcosa? Non molto, tranne che oggi diverse persone che nell’infanzia sono state vittime di maltrattamenti cercano forse aiuto in una terapia per liberarsi delle conseguenze che perdurano in loro anche in età adulta; tuttavia, finché il terapeuta si porrà al servizio di alc...


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