Title | Angel Rosenblat \"Los conquistadores y su lengua\"- pdf |
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Course | Letterature e culture ispanoamericane |
Institution | Università degli Studi di Genova |
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Riassunto frequentanti libro Rosenblat...
Angel Rosenblat “Los conquistadores y su lengua”
Riassunto: La società ispanoamericana del XVI sec. fu costituita da una porzione molo ampia di hidalgos, clericali, laureati, diplomati e gente colta. Poi giunsero anche gli altri settori della popolazione come i contadini (piccola quantità), marinai e soldati. Si produsse una hidalguizzazione generale. L’impresa della conquista fece sì che tutti si sentissero signori, con diritto di titoli e adottarono come modelli linguistici quelli delle classi superiori. La base dello spagnolo americano è il castigliano parlato dai settori medio-alti.
I.
L’ISPANIZZAIONE DELL’AMERICA : IL CASTIGLIANO DELLE LINGUE INDIGENE DAL 1492
12 ottobre 1492 inizio del processo di ispanizzazione che non è ancora terminato (son passati 500 anni) Colombo, durante i suoi 4 viaggi, portava sempre con sé 2 interpreti: Rodrigo de Jerez e Louis de Torres (sapeva l’arabo, il caldeo e l’ebrei). non servirono + di molto in quanto gli indios non conoscevano le loro lingue.
1° viaggio di Colombo: Egli si trovò in difficoltà in quanto non riusciva a capire questi indios. Cercò così di studiare la loro lingua, e, all’inizio, per poter interagire con loro, utilizzava il linguaggio dei segni (mimo, linguaggio non verbale). Colombo, prese così dall’America 7 indios e li portò con sé in Castiglia con il tentativo di insegnar loro il castigliano, battezzarli, far diventare i popoli cristiani per poi riportarli nelle loro terre americane per usarli da interpreti. Ma l’impresa non andò a buon fine in quanto una parte degli indios morì in Spagna mentre altri scapparono erano ridotti in 1 sorta di schiavitù. Doa Maria (mediatrice della pace) colei che servi molto come interprete tra gli indios e i castigliani. Dunque, potremmo dire che l’interprete rappresenta una 1° tappa di avvicinamento agli indios. Dal contatto tra indios e castigliani, gli indios hanno delle parole che hanno acquistate dallo spagnolo, come: maìz,batata, canoa, hamaca, bejuco, caoba.
2° viaggio di Colombo: I Re inviano Padre Boyl con i suoi incaricati, a trasmettere la fede agli indios. Ma l’evangelizzazione sarà decisamente ardua in quanto non ci si riusciva a capire (indios e castigliani parlavano 2 lingue diverse). 1503 gli indios verranno divisi in gruppi e indottrinati come persone libere e non + come schiavi; a sua volta, ciascun gruppo dovrà avere 1 sua chiesa e 1 suo cappellano, il quale, quest’ultimo, dovrà istruire i bambini (a scrivere, leggere, fare il segno della croce, confessarsi). Con le leggi di Burgos, del 1513, vi sarà l’aggiunta di nuove leggi, come: -istruire gli indios -portarli a messa -istruire i ragazzi indios a scrivere e leggere così che poi loro lo insegnano ad altri -persone importanti devono portare i loro figli di < di 13 anni dai francescani per indottrinarli x 4 anni La catechizzazione avveniva in castigliano. Da qui si creò 1 legame familiare tra spagnoli e indios, tanto che le 2 lingue cominceranno a mischiarsi. Nelle isole delle Antillel’ispanizzazione avvenne in maniera molto rapida (forzata), tanto che non si produsse una lingua mista. Si ispanizzarono totalmente. La popolazione indiana delle Antille si estinse velocemente (dovuto a malattie, epidemie). Vi erano ancora piccoli gruppi indigeni interamente ispanizzati fino al secolo scorso (XX) a Cuba e S. Domingo.
II.
L’ispanizzazione avviene in maniera lenta. Inizialmente si procedette mediante gesti e agli interpreti (es i francescani, una volta arrivati a Tlaxcala usano i gesti e rappresentazioni grafiche). Però, i missionari, capirono che si poteva andare avanti così e che al tempo stesso gli indios non li si potevano ispanizzare violentemente come è accaduto nelle Antille; ma al tempo stesso non poteva avvenire nel giro di diversi secoli. Nonostante ciò, per esser un vero cristiano, non era obbligatorio parlare spagnolo, in quanto la Chiesa è universalista e supernazionale. Filippo II pensa di esser il campione della vera fede, ma non pensa mai ad una vera lingua. Secondo i missionari, però, ancor prima di tutto, era bene che imparassero a capire meglio gli indios mediante la conoscenza dei loro usi, costumi, capire la loro mentalità, i loro sentimenti e pensieri. La maggioranza dei monaci della nuova Spagna, apprese il Nahuatl. La differenza che vi era tra le lingue, disperava i religiosi che vedevano in essa un ostacolo per il loro lavoro. Compresero dunque la necessità di adottare una lingua ausiliare, e, tra lo spagnolo del conquistador (parlato da pochi), e il nahuatl, (parlato dalla maggioranza), scelsero il nahuatl. Questa diventerà quindi la . I monaci si impegnarono molto nel diffondere tale lingua. Tutto ciò perché molti fallirono nell’apprendere la lingua indigena (lingua complessa dal pdv della fonetica e della grammatica). Così decisero di apprendere il nahuatl (lingua dell’impero azteco) lingua che serviva per parlare con gli indigeni. Così, il vice Re Velasco, chiese a Filippo II di fondare una scuola per insegnare il nahuatl (a Guadalajara). 1580 Filippo II ordina, nelle Università di Lima e Messico, di inserire l’insegnamento del nahuatl. 1584nahuàtllingua ufficiale si parlava da Zacatecas al Nicaragua. Altra lingua che ottenne successo durante la dominazione spagnola quechua. L’uso della lingua generale serviva per evitare l’isolamento degli indios e li incorporava in una comunità + grande, sotto l’influenza spagnola. L’ISTRUZIONE DEL Nahuatl: il Nahuatl veniva insegnato a: -
Frati insegnamento che avveniva in modo molto rapido Bambini saranno indottrinata con molta + regolarità. La stessa cosa vale per quanto riguarda la gente importante (come figli di Re o dei Signori). L’istruzione avverrà all’interno dei conventi e li convertivano in ausiliari del lavoro missionario.
Fin da subito vennero fondate le scuole missionarie. 1524 il frate Pedro de Gante fonda la scuola per i bambini indigeni in America. Nei collegi e nei conventi, veniva inoltre insegnato il latino. I monaci, dicevano che vi era troppa differenza tra gli spagnoli e gli indios (avevano poca curiosità di apprendere una lingua spagnola; l’avrebbero appresa solo per scopi comunicativi). Per far sì che gli indios venissero ben indottrinati, vennero o raggruppati in borghi; oppure li lasciarono nelle loro città costruendo ospedali per indigeni (creazione di 1 forte barriera tra spagnoli ed indigeni).
III.
CEDOLE DI FILIPPO II e CARLO III
Filippo assolutismo liberale sulla lingua: non è conveniente far abbandonare la loro lingua naturale”lingue indigene. CEDOLA DI FILIPPO: In tutte le città i preti dovevano insegnare il castigliano e la dottrina cristiana in castigliano dovendo dimenticare la loro lingua naturale (l.indigena) Trattare gli indigeni con molta carità, prudenza e senza rimproverarli Nessun indios poteva esser sindaco o governatore del suo popolo senza sapere lo spagnolo (avevano 4 anni x poterlo imparare)
Fratimolto diligenti ma nonostante ciò le scuole di lingua spagnola erano scarse e i bambini, una volta tornati a casa si dimenticavano quello che avevano imparato. SEMBRANO SITUAZIONI IRRISOLVIBILI L’arcivescovo del Messico, Francisco Antonio de Lorenziana, si lamenta del fatto che, dopo 2 secoli e mezzo, ci sia ancora il bisogno di interpreti in quanto gli indigeni non hanno ancora imparato lo spagnolo. Egli sostiene che si è in tale situazione in quanto gli indigeni hanno poco interesse verso la lingua castigliana. Carlo liberalismo assolutista divieto di parlare le altre lingue, SOLO lo spagnolo! CEDOLA DI CARLO: Vuole che, una volta per tutte, si riescano ad eliminare tutte le lingue e che d’ora in avanti si parli solo il castigliano. Interruppe l’insegnamento delle lingue indigene Eliminò i libri in lingua indigena Fine della cultura indigena lingua indigena proibita!! -Com’è avvenuta l’ispanizzazione? Sicuramente non grazie alla scuola ma allo sviluppo demografico e sociale. Inizialmente l’ispanizzazione avvenne in maniera lenta; oggi invece in maniera rapida e progressiva. 1910 in Messico quasi 2 milioni di indigeni che non sapevano lo spagnolo; 2 milioni invece erano bilingui (spa+indigeno). Oggi 1 milione non sa lo spagnolo; 2 milioni sa lo spagnolo+ indigeno; 3 milioni invece sa solo lo spagnolo e non la lingua indigena. Se un indigeno parla solamente la sua lingua “indiano puro”. 2 lingue indigene di cui gli stessi indigeni se ne vergognano (lingue definite da loro stesse “lingue della prigione”) quechua - guaranì Oggi, il fatto di educare ed alfabetizzare gli indiani alla loro lingua, fa sì che riescano ad apprendere prima lo spagnolo PROCESSO DI CASTIGLIANIZZAZIONE.
III.
CASO DEL PARAGUAY
non ci sono + indios (ce n’erano solo 40.000 che erano selvaggi) ci sono solo meticci (mix) paese bilingue: guaranì (castiglianizzato); spagnolo (guaranizzato. Questo spagnolo lo si capisce anche non si conosce lo spagnolo).
Costituzione del 1967: 1) Spagnolo lingua ufficiale 2) Guaranì lingua nazionale Il Paraguay non ha ricevuto alcun ostacolo sul mantenimento di 2 lingue. Nonostante ciò, tra le 2 lingue, prevale lo spagnolo (usata a scuola, all’uni, nella vita pubblica).
V.IMPOSIZIONE DELLO SPAGNOLO Si impose la lingua spagnola in tutta l’ispanoamerica (ci sono solo poche isole che decisero di mantenere le loro lingue indigene) isole che piano piano stanno scomparendo. L’invasione del castigliano arriva sino alla morfologia e alla sintassi (colpisce tutto). Primaispanizzazione decisamente lenta Dopo ispanizzazione decisamente veloce Ispanizzazione va dal 1492 e continuo fino ad oggi. Anche i galiziani, catalani e baschi si sono castiglianizzati definitivamente nelle terre americane.
III.
LA PRIMA VISIONE DELL’AMERICA (pensava di esser arrivato in Asia):
Colombo, nei suoi 4 viaggi, si portava sempre dietro 2 interpreti: Rodrigo de Jerez e Luis de Torres (questo perché Colombo non riusciva a capire gli indios, infatti comunicava con loro mediante i gesti). Spesso, ciò che però capiva
non corrispondeva a ciò che in realtà gli indios dicevano (pensava sempre che gli dicessero cose negative, per questo li definiva “cattivi e maligni”). Quando arrivò nel Nuovo Mondo, comincia a dare nuovi nomi, come: -canoa navicelle di legno senza vele (almandìa) -cacicco indigeni delle piccole e grandi isole con titolo di Re -panizo il grano di mais x Colombo -piña tipo di frutta scoperta nell’isola di Guadalupe Dà inoltre dei nomi ai luoghi e ai fiumi americani (li ribattezzò con nomi europei): Nueva Castilla, Nueva Andalucia, Nueva Granada, Nueva Venecia. dando il nome alle cose le sentiva sue. Colombo morirà convinto di esser stato in Asia (dice di esser stato nelle Indio/ Indie occidentali) e non in America. la realtà che lui vedeva dai suoi occhi non era la vera realtà: egli leggeva molti libri (soprattutto di Marco Polo), ne nel quale faceva la descrizione dell’Asia Colombo diceva che ciò che c’era scritto in quel libro corrispondeva a ciò che vedeva (non era vero). Colombo, nel mare delle Antille (si trovano in America), vede delle sirene brutte: corpo da sirena e faccia da uomo. vede le sirene che erano presenti in tutte le mappe medievali Utopia dell’oro per Colombo: tutto ciò che luccicava era ora grazie al calore, scoprì che in America vi era tantissimo oro. Per lui la terra non era sferica ma a pera Il paradiso per Colombo: 1) lesse molti scritti come quello di Vespucci (“Mundus Novus”) 2) i teologi dicevano che il paradiso esisteva e si trovava in 1 isola misteriosa in Oriente… per questo Colombo, nel suo 1° viaggio, promise alla Regina di scoprire il Paradiso. Voleva scoprire la fonte dell’eterna giovinezza Il fatto di vedere creature strane (corpo da sirena e testa da uomo), un qualcosa che viene ancora prima di Marco Polo; se ne parla già nell’Enciclopedia di Plinio ( uomini con 1 occhio in fronte; uomini con piedi di cavallo). Da qui, tali immagini verranno raffigurate nelle cartografie medievali. Il Medioevo epoca in cui tutto era incentrato sulla fantasia (presente in tutta Europa), come: -scontri vs giganti, pigmei, draghi -storie di città incantate -epoca della letteratura cavalleresca (don Quijote).
La 1° visione dell’America è la visione di un sogno Si può dire che l’America è la nuova Europa...