Antigone. Il diritto di piangere PDF

Title Antigone. Il diritto di piangere
Author Klaudia Cacaj
Course Antropologia Filosofica
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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Summary

riassunto integrato con gli appunti presi in classe....


Description

ANTIGONE “Non sono nata per odiare ma per amare” ! “È una riflessione sulla condizione umana ”! “Io non rispondo alle tue leggi ma rispondo alle leggi del cuore”! Antigone da cui nome dal greco deriva ( anti=contro / Gone = nascita / prole / generazione )! Antigone è una tragedia di Sofocle, rappresentata per la prima volta ad Atene alle Grandi Dionisie del 442 a.C.! CHI E SOFOCLE? nacque nel 496 a.C. a Colono. La sua carriera di autore tragico è coronata dal successo: a 27 anni conquista il suo primo trionfo gareggiando con Eschilo. Fu stratega insieme a Pericle nella guerra di Samo (441-440 a.C.) Morì nel 406 a.C. strozzato da un acino d’uva. La sua ultima tragedia “Edipo a Colono” fu rappresentata l’anno dopo in suo onore. Antigone è una tragedia, rappresentata per la prima volta ad Atene alle Grandi Dionisie del 442 a.C. L’opera appartiene al ciclo di drammi tebani ispirati alla drammatica sorte di Edipo, re di Tebe, e dei suoi discendenti. Altre due tragedie di Sofocle, l'Edipo re e l'Edipo a Colono, descrivono gli eventi precedenti, benché siano state scritte anni dopo. L'opera appartiene al ciclo di drammi tebani ispirati alla drammatica sorte di Edipo, re di Tebe. Altre due tragedie di Sofocle - l'Edipo re e l'Edipo a Colono, state scritte anni dopo rispetto all’Antigone - descrivono gli eventi che precedono quelli descritti nella tragedia. Antigone pone al centro dell’azione, un problema già posto nella parte finale dell’Aiace: la liceità morale di lasciare insepolto il cadavere dì un nemico ucciso. La tragedia greca è, del resto, una riflessione sulla ‘condizione umana , non è, dunque, semplicemente una forma d’arte fine a se stessa, bensì il tentativo di rappresentare la vicenda umana attraverso uno straordinario rito collettivo: quello della politica e dello sforzo degli uomini di organizzarsi in una democrazia questa tragedia prende spunto dall'immaginazione ( Sofocle ).! ANTROPOLOGIA UMANISTICA ->Antigone affronta temi moderni ancora vivi oggi.! CHI E’ ANTIGONE ? eroina della disobbedienza figura dissidente che si ribella a una legge ingiusta posta da Creonte, ma cosi facendo chiede di parlare al pubblico e di mettere in discussione la politica di Atene ( società con dei limite - misogena ) le donne vivevano in condizione di schiavitù( si doveva occupare del ruolo domestico ) non si dovevano occupare della vita politica in quanto ( all’uomo spettava la vita politica). Affronta Creonte e chiede di avere voce, lei sa che deve disobbedire alla legge degli umani specialmente quella legge imposta. Sofocle tradizionalista e antico utilizza personaggi accattivanti, personaggi forti hai greci piaceva perché sapeva rappresentare il bene e il male, visse a lungo scrisse per oltre 60 anni. Con Sofocle si raccontano le vicissitudine anche politiche della sua città, nelle Pagina 1 di 27

sue tragedie vi era anche una vena religiosa in quanto confuta chi critica gli Dei, Atena stava attraverso una fase di smarrimento degli Dei.! LA FILOSOFIA: cerca di confutare Protagora ( inventore sofistica ) movimento filosofico simile all’illuminismo ( antireligioso ), inoltre Sofocle confuta (critica) in particolare (l’uomo è misura di tutte le cose) in quanto solo Dio ( può essere misura vera ) attacca Protagora, Sofocle confuta il relativismo protagoreo, PR (ognuno pensa a suo modo a diritto così facendo si sacrifica la verità ) per Sofocle la sofistica è una bestemmia. Sofocle che non è un filosofo ma un poeta arriva a impegnarsi sul fronte filosofico e fa emerge le contraddizioni, Sofocle si interroga su il destino-male-limiti-la ragione (logos), Sofocle (tutte queste domande non si sa se si trovi una risposta).! ANTIGONE La tragedia greca è, del resto, una riflessione sulla ‘condizione umana’, non è, dunque, semplicemente una forma d’arte fine a se stessa, bensì il tentativo di rappresentare la vicenda umana attraverso uno straordinario rito collettivo: quello della politica e dello sforzo degli uomini di organizzarsi in una democrazia. Rapporto tra le leggi degli uomini e degli dei, Sofocle strumentalizza e arriva a raccontare il conflitto, l’altro tema della consanguineità ( incestò con il padre un segreto che si terrà fino alla fine dei sui giorni ), appartenere allo stesso gheons crea legami forti, terzo tema la tirannia (in greco -> colui che guida ), associa la zoppia ( metafora-> per dire che la monarchia e il comando perde di equilibrio ) racconta l’inimicizia, conflitti si hanno quando gli uomini sono a davanti a delle scelte vi sono problemi che lacerano e non sono risolvibili.! Come poeta non rassicura su che cos’è l’uomo ? EMONE suo figlio ( promesso sposo di antigone)! La città non appartiene a chi governa, Creonte sosteneva l’opposto! Cosa insegna ( invita pensare la politica , come un decentramento mettersi nei panni dell’altro)! POLINICE Cadavere silenzioso, il seppellimento nella cultura greca è fondamentale( culto dei morti ) azioni decisive ( pietà) gesto politico per costruire una vita pubblica, per chi non c’è più tengono a mente che il mondo che viviamo ci è stato consegnato. I morti e i vivi è un mondo ereditato L’inferi e ( l’ade ) devono continuamente comunicare, difronte alla morte siamo tutti uguali in quanto è un diritto.! Polinice non è solo un cadavere ma un copro che era vivo ( umano ) e conserva ancora dei diritti.Le emozioni servono per restare umani! Polinice è un nemico perché tradisce la patria, Inimicizia = che scocca in un momento di festa ( Tebe vince ),la guardia porta a creonte che il suo editto è stato violato, Antigone convocata da creonte ( dialogo ) di fronte primo scontro, eroina molto coraggiosa.! Uno dei temi è la verità, l’uomo è in ricerca di una verità unica e pone continuamente le domanda sulla sua esistenza.! Doppia tensione tra ciò che è bene e ciò che è male ( doppio ) nessuno di noi può tenere il piede in due scarpe. Dal punto di vista morale Antigone si trova di fronte a due scelte (. Legame del cuore e le leggi dello stato ) la legge del due Antigone deve scegliere e decidere ( dividere ) se essere sorella o cittadina della città di Tebe.! Antigone offre molti spunti, Sofocle dice “ il dramma dell’essere umano e sapersi confrontare con questa doppiezza”.!

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Antigone sperimenta di essere doppia diversa da ciò che è lei vorrebbe essere veramente. Il dramma del dovere dell’uomo, Antigone paga con la vita i propri doveri, la frattura immagine pubblica e immagine privata.! Io vorrei essere diversa ma gli altri non me lo permettono ! Sofocle ( Antigone a causa degli e altri e delle pretese diventa una bambina cupa ) ! L’uomo nasce doppio, si scopre in crisi e la domanda che si pone l’uomo e chi sono? Nel Antigone chi è l’uomo è una domanda centrale? Si trova nel primo staso ( canto di intonazione che divide gli episodiI) ! Primo canto ( corale ) -> che co’è l’uomo? ! Il coro rappresento dai vecchi ( più saggi ), molte sono le cose mirabili e orribili ma nessuna e + stupende e tremenda dell’uomo.! Il canto si eleva nell’aria quando la guardia assiste alla scena quel pugno di sabbia lanciato sul corpo e chiama Creonte il coro si alza al primo tentativo e la seconda è quando verra presa dalle guardie. ! All’inizio = si inneggia l’uomo ( non vi è cosa meravigliosa) —> elogio! Poi diventa più cupo = il coro semina il dubbio ( l’uomo è deinon )! meraviglioso = quello che sa fare l’uomo usa la sua ragione per realizzare cose che un’animale non può realizzare. L’uomo può fare il bene ma anche il male.! Gli esseri umani non hanno bisogno di maestri perché sono capaci ad apprendere da se, gli anmaili tutto questo non lo fanno.! Nessuno non ha mai insegnato a parlare all’essere umano , l’uomo può fabbricare gli oggetti ma è l’uso che ne fa che preoccupa.! Le leggi sono strumenti tecnici ! Ansia di dominio l’uomo si può smarrire tra il bene e il male.! L’uomo è un doppio ( terribile e meraviglioso)! Arcana numerologia = numero 2 ! Il coro = primo stasimo ( domanda ontologica )! Il CORO La tragedia greca esordisce con un prologo, ovvero con una o più scene con lo scopo di esporre la situazione in cui il dramma si sarebbe svolto, prima dell’ingresso del Coro. Al prologo fanno seguito un certo numero di parti, gli episodi, corrispondenti ai nostri “atti”. Gli episodi sono inquadrati nei canti (stasimi) del Coro, il cui primo ingresso si chiama “parodo” e la cui definitiva uscita si dice “esodo”. Il nome “stasimo” deriva dal fatto che il Coro eseguiva la sua performance “restando” nell’orchestra, mentre gli attori uscivano dalla scena per cambiarsi i costumi. Il Coro si componeva di 12 o 15 coreuti. Nelle tragedie di Sofocle il Coro generalmente assiste all’azione e – nonostante un raggio d’azione piuttosto limitato – dà spesso consigli, formula riflessioni e parteggia di solito per il protagonista, traducendo in canti le impressioni che riceve dal dipanarsi degli eventi. Mediante il Corifeo, il Coro viene a volte a partecipare ai dialoghi, proprio come accade Pagina 13 di 27

nell’Antigone. Mentre lo stile dei dialoghi nella tragedia si avvicina al parlato comune, lo stile del Coro presenta un linguaggio artificioso, spesso di non facile comprensione per le ardite metafore, per i paragoni inconsueti e per le perifrasi audaci.Nell’Antigone il primo Coro è dedicato al racconto delle vicende di Polinice, in marcia contro Tebe e contro il fratello Eteocle. Nel secondo Coro si trova il celebre passo che esalta le virtù dell’uomo, con l’altrettanto celebre distinzione tra chi rispetta le leggi e chi le infrange, restando per sempre fuori dalla polis. Il terzo Coro è destinato a raccontare maledizioni e disgrazie che si abbattono sulla progenie di Edipo, come un mare che infuria in tempesta. Zeus, al contrario, è esaltato come ordinatore della vita degli uomini. Il quarto Coro è dedicato al tema dell’amore che incanta tutti, uomini e dei. Tale amore, tuttavia, per eccesso può anche portare alla rovina, come puntualmente accadrà nel finale della tragedia. Il quinto Coro, rifacendosi al mito di Danae, ricorda che immenso è il potere del destino. Infine il sesto Coro contiene una invocazione a Bacco perché guarisca la città dal male che la affligge. ! AULA : Coro ( gruppo di personaggi che agisce collettivamente sulla scena) e che nella tragedia di Sofocle è la coscienza ( coro = Antigone non sa scegliere ), altra peculiarità la disobbedienza ( la nemica della città ) eroina mossa dal desiderio di giustizia, le leggi degli uomini si contrastano con le leggi degli dei. Polinice traditore, chi coprirà il corpo sarà condannato, il Divieto della non sepoltura è disumana. La legge della polis è in contrasto alla legge degli dei e della natura, il seppellimento è un gesto sacro( Creonte il corpo deve essere esposto in quanto gli uomini devono vedere cosa comporta la legge della polis per chi non le rispetta creonte zio di quesiti Giovani e spezza il legame parentale ).-> Il mondo di sopra e di sotto Creonte rompe i rapporti.! Eroina ( emotiva ) che la rende vibrante, personaggio che sente i legami del sangue e il fratello morto, personaggio morale per eccellenza ( deve saper scegliere ) scelta che la porta alla rovina e alla condanna.! Antigone rinfaccia la verità che i tebani rispettano la legge perché hanno della punizione che basilesu gli darà.Antigone non parla mai d’amore persino nei confronti delle persone care, Antigone secondo Hegel ama solo i morti. Antigone tiene il segreto fino alla fine dei sui gironi ( L’incesto del padre ). ! O tomba o letto nuziale o casa scavata nella roccia per sempre, la consanguinea colei che ama solo a parole. ! Antigone non perdona a ismene ( sorella ) a essere vigliacca non sa agire , ismene ha paura di restare sola ! CHE GIOA DI VIVERE MI RESTA SORELLA SE TU MI LASCI . Ismene Descrive la sorella come una donna forte, ismene è la negazione dell’io forte di Antigone.! SII LA DONNA CHE VUOI ESSERE Antigone Pagina 14 di 27

Euridice- > ad un certo punto appare alla fine della tragedia, donna greca più normale, dramma che si compie dalla scena teatrale. Le donne non avevo tutale giuridica avevano dei vieti. Le donne sono invisibili al mondo greco le donne dovevo occuparsi della casa.! “Euridice è l’esclusa” ! Non ostenta il suo dolore perde il figlio più amato e non lo esprime è un dolare dignitoso per Sofocle le lacrime trattenute è dignità.! Accusa creonte di essere l’assassino di Emone ! Coro ( danzare dal greco)->che si muovono sulla scena con gli attori, il coro non ha il compito recitativo ma di testimonianza , il commento è fatto di canti, non hanno un ruolo attivo.! Corifeo ! ( colui ce guida ) Il corifeo Il capo del coro ha una parte importante nella tragedia, in quanto tiene la fila della narrazione sia perchè dialoga con i protagonisti, sia perchè formula talvolta dei giudizi o fornisce spiegazioni al pubblico: egli assume quindi funzioni di collegamento tra quello che avviene sulla scena e chi vi assiste. Il corifeo avvisa il pubblico che arriva Creonte e spiega in seguito a quali vicende egli sia diventato sovrano dopo le “fatali vicissitudini” e si domanda: “quale pensiero lo agita? Perchè ha fissato questa riunione di anziani?” (155). Il corifeo dialoga con Creonte (204) per meglio esplicitare le disposizioni del sovrano, come anche al verso 280.! Guardie La guardia era stata posta a custodire il corpo di Polinice perché nessuno gli desse sepoltura contravvenendo l’ordine di Creonte. Conosce bene le ire del sovrano e deve quindi avvertirlo quando qualcuno gli ha dato sepoltura: per strada si ferma a lungo a pensare ed afferma di essere stato più volte sul punto di ritornare indietro per la paura. Sa che verrà punito per la propria disattenzione (nessuna delle guardie si è accorta di nulla) e cerca dunque di scaricare la propria responsabilità su altri (238).Come già il nunzio ed il corifeo, anche la guardia riferisce ciò che sulla scena non si è visto: il corpo ricoperto di terra, le sentinelle che si rimproverano a vicenda, la decisione concitata di riferire l’accaduto al sovrano. “Nessuno ama chi riferisce disgrazie” (277) – esclama la guardia impaurita al pensiero della reazione di Creonte. Ma poco dopo ha il coraggio di stuzzicare il sovrano: “e il fastidio dove ti punge, nell’orecchio o nell’anima? Il colpevole ti tormenta l’animo, io l’orecchio” (318).Più tardi la guardia torna in scena baldanzosa, trascinando Antigone e raccontando come si è giunti alla scoperta del colpevole della violazione delle leggi divine: l’episodio, nella sua vivida descrizione, appare chiaro davanti agli occhi del pubblico. La guardia, per il suo peculiare linguaggio troppo confidenziale nei confronti del re, è ben delineata da Sofocle come personaggio “popolare” rispetto agli altri più nobili protagonisti della tragedia.Guardie -> appaiono all’inizio e devono vigliare il cadavere di Polinice ! Guardie ( aula )! Pagina 15 di 27

una si stacca e porta a Creonte la cattiva notizia , personaggio confuso che ha paura di tutto, Sofocle lo rappresenta in una crisi patica ( dire o non dire ) non sa cos fare, Maratha N -> i passi di questo personaggio sono incerti trascina i piedi esita, -> non si nasce coraggiosi.La crisi epatica si può intuire su come Sofocle fa spostare i personaggi.L’ultimo volto Antigone che vedrà sarà quello delle guardie.! Il nunzio ! ( annuncia brutte notizie ) , ha un’altra funzione la narrazione, racconta ciò che è accaduto ma che in scena non si rappresenta il dolore, solo il nunzio che racconta di questo giovane.! Tiresias ( cieco , veggente ) maschera del teatro greco, l’unico che dialoga con creaonte ma in qualche passaggio lo tratta male-> l’unico personaggio che non cede mai Un discorso a sé merita il personaggio di Tiresia. Egli fu uno dei più celebri indovini dell’antichità, un cieco originario di Tebe in Beozia. Il suo nome significava forse “interprete dei segni celesti”, da ricondurre etimologicamente al greco “thras”, ovvero “prodigio”. L’origine della sua cecità per il mito sono differenti: secondo un racconto, fu Atena ad accecarlo perché Tiresia, pascolando le sue greggi sull’Elicona, vide cose che occhi umani non dovevano vedere, ovvero Atena stessa che si bagnava alla fonte di Ippocrene, dove egli si era avvicinato per dissetarsi. La dea gli avrebbe allora tolto per sempre la vista e come compenso gli avrebbe donato la profezia. In una seconda versione del racconto, invece, Tiresia ebbe a vedere in gioventù due serpenti che si accoppiavano: uccisa con un bastone la femmina, si ritrovò immediatamente trasformato in femmina e così rimase finchè non si imbatté in una scena del tutto uguale e con un bastone uccise il serpente maschio e tornò uomo. Questa sua del tutto singolare esperienza fece sì che egli venisse interrogato dagli dei sui piaceri d’amore che aveva provato da uomo e da donna: il suo giudizio suscitò l’ira di Era, che per punirlo lo accecò, mentre Zeus per consolarlo gli regalò una lunga ed il dono della profezia lo resero celebre nel mondo antico e le sue vicende si intrecciano con quasi tutti i principali miti Greci come interprete degli oscuri disegni divini. Durante la guerra dei sette contro Tebe dichiarò che Tebe avrebbe ottenuto la vittoria solo se il re Meneceo si sarebbe sacrificato. Quando morì, Tiresia mantenne anche nell’Oltretomba prerogative del tutto peculiari: a differenza degli altri morti, che non erano che ombre, egli conservò la sua sensibilità ed i suoi poteri percettivi.Il ruolo di Tiresia fu tanto centrale nella mitologia che ben pochi episodi si svolgono senza che egli vi abbia un ruolo ben preciso e talora determinante. La presenza di questo veggente in miti tanto distanti nel tempo – pur nell’ottica di un passato senza tempo preciso – veniva in qualche modo giustificata sulla base della sua lunghissima esistenza. Nella tragedia dell’Antigone, l’indovino è l’unico in grado di tenere testa a Creonte da pari a pari, anche se il sovrano lo tratta con asprezza e vorrebbe vedere anche lui sottomesso alla propria volontà. Tiresia avvisa il re dei pessimi presagi che ha tratto dai sacrifici da lui Pagina 16 di 27

compiuti: “presagi inconcludenti di un rito indecifrabile” ed aggiunge che la città è malata per colpa del sovrano. Infine dichiara che “tutti gli uomini possono sbagliare, ma chi – una volta commesso il proprio errore – non persevera e fa invece ammenda del male in cui è caduto, costui non è più stolto né sventurato. ! “Non bisogna perdonare, chi persevera nel male” ! Tiresia NELLE EPOCHE MODERNE SI SENTE L’ESIGENZA DI RACCONTARE QUESTA TRAGEDIA come una sorta di tragedia nei tempi bui “ spunta come un fiore di cotillon ”. Creonte diventa una sorta di figura negativa per l’essere umano “chi e ammalato di potere può tradire”.! Jean Anouilh e Bertolt Brecht?" La storia di Antigone, come si vedrà, sul piano filosofico e letterario, ha poi stimolato molte riletture e interpretazioni, diventando quasi il paradigma del conflitto tra la legge morale e quella giuridica, ma con accenti spesso lontani dal suo significato storico. Nel mio libro mi sono limitata ad alcune ‘riletture’ novecentesche: quelle di Anouilh e Brecht. Tre rivisitazioni che hanno, però, tutte la particolarità di renderla nelle vesti di una eroina politica sovra-storica. Per Anouihl, una sorta di approdo al tema moderno della perdita dell’identità del soggetto politico in un mondo che perde di senso e in cui persino la storia sembra essersi frantumata in semplici destini individuali, proprio perché si è smarrito il significato del vivere con gli altri. Per Brecht, invece, diventa un modo per fare i conti con la Storia, con i ‘tempi bui’, ma anche per riappropriarsi dei materiali mitici: tanto nella Tebe sofoclea, quanto nella Berlino nazista, la guerra è il prodotto di un malgoverno e di uomini dissennati e l’evento bellico, con la sua rozzezza, è il medesimo modo – doloroso – con cui greci e tedeschi si sono accomiatati dalla democrazia e dalla buona politica.

Jean Anouilh! Drammaturgo francese ( non è un autore d’impegno politico in quanto gli era estranea, intellettuale del disimpegno malgrado i tempi bui) si celebra per Antigone. Scrive nel 1941 ( vive in Francia occupata dai nazisti vive in un periodo di collaborazionismo di Vichy ), siamo nei periodi della censura.! 1944 sara porto in scena ma non fu compresa il pubblico l’accolse molto freddamente, ma riusci a sfuggirei dalle maglie della censura, come fa ? Rende antigone anacronis...


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