Title | Apparato amministrativo nazionale |
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Author | Simona Pascale |
Course | Diritto amministrativo |
Institution | Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli |
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RIASSUNTO TRATTO DAL LIBRO "LEZIONI DI DIRITTO AMMINISTRATIVO PER IL CORSO BASE"
Introduzione al II capitolo della seconda parte "L'apparato amministrativo nazionale"....
CAPITOLO 2: L'apparato amministrativo nazionale. Quando lo stato di diritto ha abbandonato la sua versione liberare per abbracciare quella sociale, è stato necessario adeguare il suo apparato per compiere la vasta gamma di compiti. Tra gli anni '20 e '40 del secolo scorso si assiste alla proliferazione di enti pubblici istituzionali, strumentali allo svolgimento di compiti dello stato: prende corpo il decentramento autarchico. L'art. 5 afferma che: «la Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali. Attua nei servizi che dipendono dallo stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi e i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento». A ciò si riconnette l'art. 114 riscritto dalla L. 3/2001, il quale contiene tre norme: 1.viene consacrato il riconoscimento delle autonomie locali; 2. questa organizzazione descrive il decentramento amministrativo; 3. vi è un vincolo per il Legislatore che può agire non solo nel rispetto dell'autonomia, ma con il fine di incrementare l'autonomia e il decentramento. A capo dell'organizzazione amministrativa si ha il Governo che, in base all'art. 92 Cost., è composto da Presidente del Consiglio, ministri e consiglio dei ministri. Ciascun ministro è il vertice di un
apparato organizzatorio chiamato ministero; essi formano il governo, cioè il luogo dell'elaborazione dell'indirizzo politico scaturente dalle scelte parlamentari e della genesi dell'indirizzo politicoamministrativo, poichè le scelte prendono veste amministrativa. I ministri hanno una doppia natura: sono organi politici e organi amministrativi, in questo secondo caso sono posti a capo dei dicasteri, dei cui atti sono individualmente responsabili (art. 80). L'art. 95.3 Cost. dispone che il numero, le attribuzioni e l'organizzazione dei ministeri sono determinati dalla legge. L'organizzazione dei ministeri è disciplinata dal D.Lgs. 300/1999: si ha un modello piramidale, componendosi di struttura generale e periferica: -> Struttura centrale = al vertice della piramide abbiamo il Ministro, coadiuvato da uno o più sottosegretari di stato (viceministri che possono partecipare alle sedute del consiglio senza diritto di voto), uffici di diretta collaborazione con il Ministro(organi di supporto). I Ministeri sono formati da più direzioni: nel primo modello sono generali o centrali e fanno capo al segretario generale, nel secondo modello sono generali o centrali e fanno capo ai dipartimenti. Al loro vertice è posto un direttore, il quale esercita le competenze che le fonti gli attribuiscono; il
dipartimento è un ufficio sovraordinato alle direzioni, che ne costituiscono le articolazioni: il capo del dipartimento è titolare di competenze vastissime. Un dipartimento importante è la ragioneria generale dello stato, cui sono rimessi compiti di coordinamento, supporto e controllo delle politiche, dei processi e degli adempimenti di finanza pubblica: al dipartimento fanno capo gli uffici centrali di bilancio e le ragionerie territoriali. Il controllo della ragioneria è di tipo contabile e si diversifica dalla corte dei conti perchè se il controllo di quest'ultima è svolto nell'interesse dell'ordinamento generale, il compito della ragioneria è funzionalizzato agli scopi dell'amministrazione. -> Struttura periferica = è la struttura decentrata del Ministero: esercita le proprie competenze nell'ambito della circoscrizione territoriale, la cui ampiezza generalmente corrisponde con quella della provincia o della regione. Tradizionalmente, l'amministrazione periferica è subordinata a quella centrale, ma con la riforma Bassanini del 1997, con lo scopo di realizzare concretamente il decentramento, si sono attribuite competenze esclusive agli organi periferici. L'organo più importante è il Prefetto, cui è attribuito una conferenza provinciale permanente, nella quale siedono i responsabili di tutte le
strutture amministrative periferiche dello stato che svolgono la loro attività nella provincia, nonchè i rappresentanti degli enti locali. Al Prefetto spettano compiti di ordine pubblico e di sicurezza, competizioni elettoriali (amministrative e politiche), riconoscimento delle persone giuridiche private....