Apparato DELL\' Udito - Riassunto Trattato di Anatomia umana PDF

Title Apparato DELL\' Udito - Riassunto Trattato di Anatomia umana
Course Anatomia Umana
Institution Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro
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Summary

Descrizione dell'apparato acustico, dell'orecchio (esterno, medio e interno) ...


Description

L’APPARATO DELL’UDITO GENERALITA’ L’apparato uditivo (orecchio) è accolto nello spessore dell’osso temporale, e gli organi ad esso annessi hanno il ruolo di captare sia gli stimoli di tipo uditivo che gli stimoli gravitazionali e di accelerazione. L’apparato uditivo si suddivise nell’orecchio esterno, nell’orecchio medio, e nell’orecchio interno. L’orecchio esterno e l’orecchio medio sono di pertinenza della sensibilità acustica, mentre nell’orecchio interno è presente sia una parte destinata alla percezione degli stimoli acustici, sia una parte destinata alla sensibilità statmocinetica. Gli stimoli acustici vengono raccolti dal nervo cocleare, mentre quelli gravitazionali e di accelerazione dal nervo vestibolare, ed entrambi si portano ai centri assiali del bulbo e del ponte.

ORECCHIO ESTERNO È composto dal padiglione auricolare e dal meato acustico e ha la funzione di raccogliere e convogliare alla membrana del timpano gli stimoli acustici. PADIGLIONE AURICOLARE È formato da tessuto fibrocartilagineo rivestito da cute, ha una lamina fortemente irregolare e si trova in corrispondenza della regione temporale. Ha una forma approssimativamente ovale con un asse maggiore di 60-65mm e un asse minore di 30-35mm. CONFIGURAZIONE ESTERNA Il padiglione auricolare presenta una faccia laterale e una mediale. La faccia laterale possiede caratteristici rilievi e depressioni. La depressione maggiore del padiglione auricolare è chiamata conca L’elice è il rilievo più periferico e con la sua radice suddivide la conca in una porzione superiore e una porzione inferiore. Lungo il corso dell’elice è

presente un rilievo detto tubercolo di Darwin che a seconda del soggetto può essere più o meno pronunciato. L’elice termina in basso nel lobulo. Un altro rilievo è l’antelice, posto tra l’elice e la conca, origina superiormente dall’unione di due branche che delimitano la fossa triangolare. Sotto la radice dell’antelice è presente una lamina sporgente che nasconde parzialmente il meato acustico chiamato trago. L’antitrago è posto dietro al trago nella parte posteriore della conca, ed è separato dal trago mediante la fossa intertragica. Al disotto della coda dell’elice del trago e dell’antitrago è presente il lobulo. La parte mediale aderisce alla testa nella sua parte posteriore, mentre è libera nella sua parte anteriore e anch’esso presenta rilievo, il più importante è il solo cefaloauricolare che separa la superficie laterale della testa dalla superficie libero del padiglione auricolare. Il padiglione auricolare presenta notevoli variazioni individuali per quanto concerne la forma, le dimensioni e il suo impianto sulla testa. Vasi e nervi  le arterie sono dati dai rami delle arterie auricolari posteriori e dalle arterie temporali superficiali. Tutte queste originano dall’arteria carotide esterna. L’arteria auricolare posteriore innerva tutto il padiglione tranne la parte anteriore della faccia laterale. Le vene sono tributarie della vena temporale superficiale in avanti, e delle vene auricolari posteriori dietro. I linfatici si organizzano in una ricca rete che fa capo a tre gruppi di linfonodi: - Linfonodi pretragici e parotidei sottofasciali  per la parte anterosuperiore della faccia laterale - Linfonodi mastoidei e parotidei inferiori  per la parte posteriore della faccia laterale - Linfonodi parotidei inferiori  per la parte inferiore della faccia laterale I nervi sono sia motori che sensitivi:

- Rami del nervo facciale  per i muscoli intrinseci ed estrinseci - Trigemino  dà la sua innervazione sensitiva al trago e alla parte ascendente dell’elice - Plesso cervicale  innerva tutta la faccia mediale - Vago, glosso faringeo e facciale  innervano la pelle della conca. Struttura Il padiglione auricolare è costituito da uno scheletro formato da cartilagine elastica che si estende fino a quella appartenente al meato acustico. La cartilagine è rivestita da pericondrio. Lo scheletro cartilagineo si estende per tutto il padiglione tranne che nel lobulo. Il padiglione auricolare presenta dei legamenti che si suddividono in: - Legamenti estrinseci connettono il padiglione auricolare all’osso temporale:  Legamento anteriore  tra il tubercolo zigomatico e la radice dell’elice  Legamento posteriore tra la cartilagine del padiglione auricolare e il processo mastoideo - Legamenti intrinseci  hanno la funzione di mantenere la forma e sono tesi tra i rilievi I muscoli del padiglione auricolare, a differenza di molte altre specie, sono rudimentali nell’uomo. Essi si suddividono in: - Estrinseci:  Muscolo auricolare anteriore  origina dalla galea aponeurotica e termina nel bordo anteriore della conca  Muscolo auricolare superiore  origina dalla porzione della galea aponeurotica posta sopra in padiglione auricolare e termina sulla faccia mediale di quest’ultimo.

 Muscolo auricolare posteriore  nasce dalla base del processo mastoideo e prende inserzione sulla sporgenza della conca nella faccia mediale. - I muscoli intrinseci sono:  Grande muscolo dell’elice  Piccolo muscolo dell’elice  Muscolo del trago  Muscolo dell’antitrago  Muscolo trasverso del padiglione  Muscolo obliquo del padiglione La cute è sottile e lisci e nella faccia laterale aderisce molto fedelmente agli strati sottostanti a causa del sottile strato sottocutaneo; anche la cute nella faccia mediale del padiglione auricolare aderisce fedelmente, ma qui vi è la presenza di uno strato ipodermico più lasso. Gli annessi cutanei sono fati da una fitta peluria a livello del trago, e nell’adulto e nel vecchio questi peli divengono lunghi e rigidi e sono chiamati tragi. Le ghiandole sebacee si trovano su entrambe le facce del padiglione auricolare, mentre le ghiandole sudoripare sono rare, e sono completamente assenti sulla faccia laterale del padiglione.

MEATO AUCUSTICO ESTERNO È un condotto che si estende dalla conca del padiglione auricolare alla membrana timpanica. Per il suo terzo laterale possiede uno scheletro cartilagineo, mentre per i suoi due terzi mediali ha uno scheletro osseo (osso temporale). L’asse del condotto ha un angolo di 80°. È lungo 25mm e ha uno spessore che va da 7,8mm nella sua parte laterale a 6,3 mm al suo termine. Tra la zona a scheletro cartilagineo e quella a scheletro osseo vi è un restringimento chiamato istmo. Il meato acustico esterno prende rapporti con l’articolazione temporomandibolare e con le celle mastoidee, sopra con la fossa cranica media e sotto con la ghiandola parotide. Vasi e nervi  le arterie derivano dall’arteria auricolare posteriore, dall’arteria temporale superficiale e dalle arterie parotidee. La parte ossea

è vascolarizzata dall’arteria timpanica anteriore e auricolare profonda. Le vene sono affluenti della vena temporale superficiale, del plesso venoso periarticolare temporomandibolare e dalle vene acustiche posteriori. I linfatici sono tributari degli stessi linfonodi del padiglione auricolare. I nervi sensitivi derivano dal nervo auricolotemporale (ramo del nervo mandibolare) per la parte del meato in prossimità del padiglione auricolare, mentre il nervo grande auricolare innerva la cute del meato acustico a scheletro cartilagineo, il nervo vago invece distribuisce le sue fibre al meato acustico a scheletro osseo. Struttura  la porzione cartilaginea è a forma di doccia concava superiormente e presenta sulla sua faccia anteriore delle fessure colmate da tessuto fibroso dette scissure di Santorini, perciò la doccia è chiusa da una lamina di tessuto fibroso. Lo scheletro osseo è formato dall’osso timpanico e dalla squama dell’osso temporale. Sopra e dietro l’orifizio esterno si trova la spina suprameatum (piccola lamina ossea. Il meato acustico è rivestito da cute, che è più spessa nella sua parte cartilaginea. Tra gli annessi cutanei si hanno le ghiandole sebacee e le ghiandole ceruminose, quest’ultime hanno un secreto di colore giallognolo che mescolandosi con il sebo e le cellule desquamate creano il cerume, una sostanza ad azione protettiva. ORECCHIO MEDIO È costituito dal cavo del timpano, dalla membrana del timpano, dalla catena degli ossicini. Comunica con la tuba uditiva e con l’apparato mastoideo grazie all’ aditus ad antrum. CONFIGURAZIONE ESTERNA Ha la forma di una lente biconvessa e possiede una parete laterale e una mediale. La parete laterale è formata per 3/5 dalla membrana timpanica e per il resto da una cornice ossea, questa è molto stretta nel contesto dell’osso timpanico e diviene più ampia sopra dove viene chiamata muro della

loggetta. Questo separa il recesso epitimpanico dal meato acustico esterno. La parete mediale (o labirintica) presenta un rilevo chiamato promontorio, ed è formato dal giro basale della chiocciola ed è solcato dal nervo timpanico. Dietro il promontorio si ha la finestra rotonda, e sopra questa si ha la finestra ovale in cui si fissa la staffa tramite il legamento anulare. Tra le due finestre si ha il seno del timpano che è in rapporto con la parte ampollare del canale semicircolare posteriore. Sopra e dietro la finestra ovale si ha una sporgenza data dal passaggio del secondo ramo del nervo facciale, e continua in basso passando tra la parete mediale e quella posteriore del cavo del timpano. Inoltre da questa sporgenza si solleva un rilevo ossea chiamata eminenza piramidale. Davanti e poco sopra si trova l’orifizio per il muscolo tensore del timpano. La parete mediale separa il cavo del timpano da alcune parti del labirinto osseo. La parete anteriore presenta nel terzo superiore l’ostio timpanico della tuba uditiva che rappresenta il punto di inizio di quest’ultima struttura. Al di sopra dell’orifizio troviamo il canale del muscolo tensore del timpano. La parete posteriore è occupata dall’aditus ad antrum e conduce all’antro timpanico, sotto questo si ha la fossa dell’incudine. Tra la parete posteriore e quella mediale si ha la terza parte del canale del nervo facciale. La parete superiore è data dal tegmen tympani e separa il cavo del timpano dalla fossa cranica media ed è chiamato anche recesso epitimpanico. La parete inferiore o recesso ipotimpanico ha forma di una stretta doccia e si può presentare cribato per l’apertura delle cellule timpaniche. Contrae rapporti con la fossa giugulare. Vasi e nervi Diverse arterie irrorano il cavo del timpano:

- ARTERIA CAROTICOTIMPANICA che attraversa la parete anteriore del cavo del timpano e irrora oltre a questa la parete superiore e quella mediale - ARTERIA TIMPANICA INFERIORE che irrora la parete inferiore e il promontorio - ARTERIA STILOMASTOIDEA che irrora la parete posteriore e il muscolo stapedio - ARTERIA TIMPANICA SUPERIORE  irrora la parte superiore e quella mediale - RAMO PETROSO DELL’ARTERIA MENINGEA MEDIA che irrora il recesso epitimpanico. - ARTERIA TIMPANICA ANTERIORE che irrora la parete anteriore e quella laterale. - Completano l’irrorazione rami dell’arteria faringea anteriore ascendente e rami di derivazione tubarica. Il sistema venoso si immette nella vena meningea media e nel seno petroso superiore e inferiormente nel bulbo della vena giugulare. I linfatici si dirigono ai linfonodi parotidei. L’innervazione sensitiva è data dal nervo timpanico (glossofaringeo), mentre l’innervazione simpatica dal plesso carotideo. STRUTTURA È formato da una mucosa che continua con quella della tuba uditiva. L’epitelio è pavimentoso semplice e poggia sulla lamina propria connessa al periostio sottostante. Vicino alla tuba si può avere isole di epitelio cilindrico vibratile. La tonaca mucosa riveste anche gli ossicini dell’udito.

MEMBRANA DEL TIMPANO Questa chiude il fondo del meato acustico esterno. Ha una forma ellittica, e forma con il meato acustico un angolo di 55°. Presenta una

concavità laterale e una convessità mediale. L’ombelico (o umbo) è la parte più infossata della pozione laterale. CONFIGURAZIONE ESTERNA Ha due superfici una laterale è si affaccia sul meato acustico e una mediale che invece volge verso il cavo del timpano. Per la sua trasparenza il manico del martello determina sulla superficie la stria malleolare. La parte laterale è rivestita da cute, mentre quella mediale dalla mucosa del cavo timpanico. Il margine si ispessisce e si fissa tramite l’anello fibrocartilagineo denominato orletto anulare al solco del timpano. Quest’ultimo è incompleto a causa della presenza dell’osso timpanico. Nella membrana del timpano di distinguono una parte più estesa chiamata pars tensa e una piccola zona di forma triangolare cimata pars flaccida. Tra queste due si interpongono i legamenti timpanicomalleolari anteriore e posteriore. Il manico del martello termina nell’umbo, e qui si incrociano i due diametri che dividono la membrana timpanica in quattro quadranti (due superiori e due inferiori). Nel quadrante superiore si osserva all’esame otoscopico un triangolo luminoso dato dall’ introflessione dell’ombelico (triangolo di Politzer). La pars flaccida ha scarsa resistenza e con la parte mediale si mette in rapporto con il processo laterale del martello. VASI E NERVI Le arterie per la parte laterale sono date dalle arterie del meato acustico e decorrono radialmente dirigendosi verso l’umbo. Il manico del martello è accompagnato da una grossa arteria: l’arteria del manico del martello. Le vene per la parte cutanea sono tributarie della vena giugulare, mentre per la parte mucosa, del plesso pterigoideo. I linfatici esterni si portano ai linfonodi auricolari, mentre i linfatici interni ai linfonodi parotidei. La membrana del timpano è innervata dal nervo auricolotemporale e dal ramo auricolare del vago.

STRUTTURA La pars tensa è composta da tre strati, lo strato cutaneo esterno, lo strato fibroso intermedio e lo strato mucoso interno. Lo strato cutaneo è in continuità con quello del meato acustico esterno. Lo strato mucoso è in continuità con quello del cavo del timpano, Lo strato fibroso è formato da fibre esterne (fibre radiate) che dall’orletto anulare si portano al manico del martello, e da un contingente di fibre interne (fibre circolari) che formano anse concentriche. Tra quest’ultime si trovano le fibre arcuate e le fibre paraboliche. Il sistema delle fibre dà al timpano le giuste caratteristiche per vibrare in risposta agli stimoli acustici. La pars flaccida manca dello strato fibroso, e in sostituzione a questo presenta del connettivo lasso. CATENA DEGLI OSSICINI DELL’UDITO La catena degli ossicini dell’udito è formata dal martello, dall’incudine, e dalla staffa, che sono contenute nel cavo del timpano e rivestite della stessa mucosa che tappezza questo. Si articolano tra loro mediante diartrosi e sono tenute insieme da un apparato legamentoso. La tensione è mantenuta dal muscolo tensore del timpano e dal muscolo stapedio. CONFIGURAZIONE ESTERNA Il martello è il più laterale ed è formato da una testa, da un collo e da un manico (in senso medio-laterale). La testa è ovoidale e accolta nel recesso epitimpanico, il manico si porta obliquamente verso il basso ed è accolto nella membrana del timpano, dirigendosi verso l’umbo e ivi terminandovi. Possiede due processi: quello breve o laterale rivolto verso la pars flaccida (dà inserzione ai due legamenti timpanicomalleolari) e quello lungo che si dirige nella fessura petrotimpanica. L’incudine ha la forma di un dente molare, ed è perciò composta da un corpo e da due processi; il corpo si trova nel recesso epitimpanico, il processo superiore si dirige verso l’aditum ad antrum e il processo inferiore possiede la faccetta articolare per potersi articolare con la staffa.

La staffa è composta da una testa, da due archi e da una base (o platina); quest’ultima occupa la finestra ovale ed è legata a questa mediante il legamento anulare. La testa del martello è legata al recesso epitimpanico mediante il legamento superiore del martello, mentre il collo dal legamento laterale. Il corpo dell’incudine è legato al processo epitimpanico tramite il legamento superiore, mentre il legamento posteriore connette il processo breve all’aditum ad antrum. La testa del martello si articola con l’incudine, e questa si articola alla staffa, mediante il processo lenticolare posto sul processo lungo. Tra i capi articolari si trovano le capsule articolari e la membrana sinoviale. Struttura Gli ossicini sono rivestiti da mucosa che va a costituire delle pieghe, tra queste si trova la tasca di Prussak (compresa tra la pars flaccida e il recesso epitimpanico). Questa tasca è chiusa in alto dal legamento laterale del martello, sotto dal processo breve sempre dello stesso ossicino, in avanti da una piega di mucosa, mentre in dietro si trova aperta. I muscoli della catena degli ossicini sono: il muscolo tensore del timpano e lo stapedio. il primo è innervato da un ramo del nervo mandibolare e aumenta la tensione del timpano, mentre il secondo origina dall’eminenza piramidale e termina nella parte posteriore della testa della staffa e porta a una diminuzione della tensione del timpano. Questi muscoli agiscono in modo modulato sia agonisticamente che antagonisticamente. Contraendosi entrambi nello stesso istante irrigidiscono la catena degli ossicini per rispondere a stimoli acustici troppo intensi; il tensore del timpano contraendosi facilita la trasmissione dei suoni acuti, mentre contraendosi lo stapedio sono i suoni gravi ad essere facilitati, modulandosi tra loro questi due muscoli aiutano la percezione di tutte le tonalità.

APPARATO MASTOIDEO Oltre al cavo del timpano, l’orecchio medio è formato da una serie di cavità comunicanti con esso che sono accolte nel processo mastoideo dell’osso temporale. È formato da tessuto spugnoso ricoperto da osso compatto. Nell’osso spugnoso troviamo una serie di celle, la cui più grande ha un diametro di 1cm detto antro timpanico. Esso comunica con il cavo del timpano mediante l’aditum ad antrum. Gli spazi, chiamati cellule mastoidee, comunicano tra loro e si distinguono in cellule squamose e cellule petrose. Le prime possono spingersi fino all’osso zigomatico, le seconde nell’osso occipitale. Cosi facendo si distinguono le cellule perilabirintiche anteriori e le cellule perilabirintiche posteriori. Le cellule mastoidee si possono anche distinguere in un gruppo anteriore e un gruppo posteriore, tra questi due si interpone il seno sigmoideo. La mucosa che tappezza l’apparato mastoideo è uguale a quello che riveste il cavo del timpano. TUBA UDITIVA È un condotto di 35-45mm che connette il cavo del timpano alla rinofaringe. CONFIGURAZIONE ESTERNA È formata da una parte ossea di 10mm posta nell’osso temporale e una parte fibrocartilaginea che viene trasformata in un canale da una lamina di tessuto fibroso. La parte ossea inizia con l’ostio timpanico della tuba uditiva e termina nell’istmo e ha una forma di una doccia ristretta delimitata da due lamine verticali. Queste formano uno scheletro per tutta la parte della tuba. Sul margine inferiore si inserisce il muscolo tensore del velo palatino, mentre sulla faccia mediale il muscolo elevatore del velo palatino, e tramite i movimenti del palato molle si distanziano le pareti della tuba. Infatti mentre la parte ossea costituisce un canale sempre aperto la parte fibrocartilaginea è un canale virtuale.

Termina nell’orifizio faringeo della tuba, con forma triangolare, delimitato da un labbro detto torus tubarius che termina nella piega salpingofaringea. Vasi e nervi Le arterie provengono all’arteria faringea ascendente e dall’arteria del canale pterigoideo e dall’arteria meningea media. Le vene sono in comunicazione con quelle del cavo del timpano e con quelle della faringe. I linfatici sono tributari dei linfonodi faringei e sottodigastrici. I nervi appartengono al nervo timpanico, al plesso faringeo e al nervo faringeo (di Brock) Struttura La mucosa è in continuazione con quella uditiva e della faringea (epitelio cilindrico semplice e ciliato). Nella parte inferiore presenta delle pieghe che scompaiono nell’ostio timpanico. Nella lamina propria si trovano le ghiandole tubulo-acinose e i follicoli linfatici, che nel bambino formano la tonsilla tubarica.

ORECCHIO INTERNO È costituito da un labirinto osseo) scavato nella piramide del temporale) e dal labirinto membranoso, costituito da una serie di cavità comunicanti tra loro. Tra essi si interpone lo spazio perilinfatico dove scorre la perilinfa.
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