Apparato Genitale Femminile PDF

Title Apparato Genitale Femminile
Course Anatomia umana
Institution Università Telematica Pegaso
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“APPARATO GENITALE FEMMINILE”

L’apparato genitale femminile, come quello maschile, è costituito dalle gonadi (le ovaie), dalle vie genitali (tube uterine, utero, vagina) e dai genitali esterni. Tali organi svolgono, durante il periodo fertile della donna (dal menarca alla menopausa), diverse funzioni:

   

secernono ormoni sessuali producono i gameti femminili (ovociti) permettono l’incontro degli spermatozoi con l’ovocita (fecondazione) accolgono il prodotto del concepimento e ne permettono l’accrescimento e, al termine della gravidanza, permettono l’espulsione del feto attraverso il canale del parto.

Gonadi Le ovaie sono le gonadi femminili e svolgono due importanti funzioni:

 producono i gameti femminili (funzione gametogenica o riproduttiva)  secernono ormoni sessuali di natura steroidea (funzione endocrina): ormoni femminili (estrogeni, progesterone) ed, in minore quantità, ormoni maschili (androgeni). Le ovaie sono due organi pari e simmetrici posti a livello della parete laterale della piccola pelvi, in corrispondenza di una depressione chiamata fossetta ovarica.

Nella donna sessualmente matura, l’ovaia ha la forma e le dimensioni di una mandorla. In ciascuna ovaia si può riconoscere:

 una faccia laterale: è in rapporto con il muscolo otturatore interno  una faccia mediale: volge verso l’utero  un margine anteriore: corrisponde ad una piega peritoneale chiamata mesovario;  un margine posteriore: a contatto con l’uretere  il polo superiore o tubarico  il polo inferiore o uterino

L’ovaia è mantenuta nella sua posizione da diversi legamenti:  il legamento sospensore dell’ovaia: addossato alla parete pelvica;  il legamento utero-ovarico è un cordone fibro-muscolare;  il mesovario contiene i vasi ed i nervi diretti all’ilo dell’ovaia;  il legamento tubo-ovarico unisce il polo superiore dell’ovaia alla fimbria ovarica;

L’ovaia è rivestita esternamente da un epitelio superficiale:  la tonaca albuginea  il parenchima dell’ovaia

Il parenchima presenta due regioni ben distinte:  zona corticale  zona midollare  La zona midollare è formata da tessuto connettivo lasso, è ricca di vasi sanguigni, sia arteriosi che venosi. Le arterie presentano una conformazione a spirale, arterie “a cavaturacciolo”, il che conferisce a questa zona una certa plasticità e quindi la capacità di deformarsi a seconda dello stato di congestione dei vasi stessi.  La zona corticale del parenchima è costituita dallo stroma in cui troviamo immersi:

-

i follicoli oofori corpi lutei

 I follicoli oofori evolutivi sono formazioni costituite dagli ovociti a diversi stadi di maturazione, da cellule follicolari, e da cellule tecali. Alla nascita, ciascun ovaia può contenere fino a mezzo milione di follicoli che si trovano prevalentemente allo stadio di follicolo primordiale o primario.

 I follicoli oofori primordiali sono costituiti da un ovocita circondato da un solo strato di cellule follicolari appiattite che esternamente poggiano su una lamina basale. L’ovocita è allo stadio di primo ordine ossia è bloccato nella profase della I divisione meiotica. I follicoli primordiali sono follicoli quiescenti, che possono permanere in questo stato “di riposo” per molti anni.

 Nei follicoli oofori primari (cellule cuboidali)

-

zona pellucida (membrana acellulare)

-

teca follicolare (attività endocrina) teca interna (cellule poliedriche) cellule producono ormoni steroidei teca esterna

cellule fusate prive di attività endocrina

 nei follicoli oofori secondari ed antrali cellule della granulosa (produzione inibina)

antro follicolare (cavità contenente cellule della granulosa) cellule del cumulo ooforo (ispessimento dell’antro follicolare) corona radiata

Deiscenza follicolare: al momento dell’ovulazione la parete follicolare si rompe e l’ovocita viene espulso nella cavità peritoneale, accompagnato dal liquido follicolare; Atresia follicolare: la maggior parte dei follicoli non è destinata ad ovulare ma va incontro ad un processo involutivo detto atresia follicolare, che comincia nella vita fetale e continua fino alla menopausa. I follicoli secondari ed i follicoli maturi (cellule tecali interne) si ipertrofizzano e vanno a costituire la cosiddetta ghiandola tecale, con capacità steroidosintetiche, mentre le altre strutture vengono sostituite da tessuto fibroso (atresia obliterante). Se la proliferazione connettivale non riesce ad obliterare completamente la cavità follicolare, molto ampia, può residuare una cisti (atresia cistica).



il corpo luteo: Le dimensioni e la persistenza del corpo luteo variano a seconda che sia iniziata o meno una gravidanza.

 corpo luteo mestruale: nel caso in cui la fecondazione non ha avuto luogo oppure non è avvenuto l’impianto dell’embrione, il corpo luteo, produce ormoni per 10-14 giorni, successivamente comincia a rallentare la sua attività funzionale e va incontro a regressione; la riduzione degli estrogeni e soprattutto del progesterone provoca ischemia e necrosi dell’endometrio con conseguente sfaldamento emorragico, è la mestruazione.  corpo luteo gravidico: nel caso in cui la fecondazione è avvenuta e, a circa una settimana da tale evento, l’uovo fecondato (che ha raggiunto lo stadio di blastocisti) si è annidato nella mucosa uterina, il corpo luteo, sotto lo stimolo dell’ormone gonadotropina corionica (hCG), aumenta le sue dimensioni e la sua attività endocrina; si verifica un aumento della produzione di estrogeni e soprattutto di progesterone che causa un maggiore sviluppo dell’endometrio (finalizzato al mantenimento della gravidanza) e la mestruazione non avviene. Il corpo luteo gravidico produce anche la relaxina, un ormone polipeptidico che inibisce la contrazione della muscolatura uterina durante la gravidanza e, al momento del parto, facilita la dilatazione del collo dell’utero. Il corpo luteo gravidico raggiunge il massimo grado di attività verso il 3° mese di gravidanza con un diametro di oltre 3 cm, poi comincia lentamente a regredire e le sue funzioni endocrine vengono assunte dalla placenta.  il corpo albicante: la regressione dei corpi lutei, siano essi gravidici o mestruali, comporta la degenerazione delle cellule luteiniche e la loro sostituzione con tessuto connettivo; ciò porta alla formazione, sulla superficie dell’ovaia, di una grossa cicatrice biancastra dai contorni irregolari.  Se nel tessuto fibroso rimane del pigmento ematico, residuato dalla lieve emorragia che può verificarsi al momento della deiscenza follicolare, il corpo luteo in regressione viene definito corpo nigro.

Vascolarizzazione: ciascuna ovaia è provvista di una doppia vascolarizzazione, che deriva dall’arteria genitale (ovarica) dall’aorta addominale.

Il drenaggio venoso: vena uterina + vene ovariche Innervazione:  plesso utero-ovarico originano dal plesso celiaco  ramo ovarico dell’arteria uterina provengono dal plesso pelvico

OVOGENESEI A differenza di quanto avviene nel maschio, che per tutta la durata della vita riproduttiva ha nei tubuli seminiferi cellule germinali di tipo staminale capaci di riprodursi indefinitamente per mitosi, nella femmina, alla nascita possiede solo cellule germinali ormai differenziate in senso meiotico (ovociti), che possono completare la meiosi oppure degenerare, ma non possono riprodursi mitoticamente. Gli ovociti si trovano tutti bloccati nella profase delle I divisione meiotica (riduzionale), allo stadio di diplotene, e così permangono fino alla pubertà, quando ha inizio l’accrescimento follicolare finalizzato all’ovulazione.

 Gli ovociti di 1° ordine (46 cromosomi, 4n) -

poche ore prima dell’ovulazione, riprendono la divisione meiotica (equazionale) dividendosi in un ovocita di 2° ordine (23 cromosomi, 2n) e nel globulo polare.

-

Solo l’incontro con lo spermatozoo al momento della fecondazione potrà indurre l’ovocita a riprendere e ad ultimare la meiosi estrudendo il secondo globulo polare (23 cromatidi, 1n).

-

Subito dopo la penetrazione dello spermatozoo, i nuclei dell’ovocita + lo spermatozoo si fondono, dando vita alla prima cellula del nuovo individuo, nella quale si ricostituisce il corredo cromosomico diploide (46 cromosomi).

Il ciclo ovarico Gli eventi che si verificano nell’ovaia durante il ciclo mestruale costituiscono il cosiddetto ciclo ovarico e si possono dividere in 2 fasi della durata di 14 giorni ciascuna. Questa durata è riferita ad un ciclo di 28 giorni che possiamo definire ideale; nella realtà infatti la durata dei cicli è variabile da una donna all’altra e, nella stessa donna, nei diversi periodi della vita.

1.La prima fase (dal 1° al 14° giorno teorico) è detta follicolare, ed è caratterizzata dalla maturazione e dall’attività secretiva del follicolo che culmina con l’ovulazione (14° giorno teorico);

2.La seconda fase è detta luteinica ed è caratterizzata dalla formazione del corpo luteo e dalla sua attività secretoria (dal 14°al 28° giorno teorico). Dei due periodi il pre-ovulatorio è quello di durata più variabile, mentre il secondo è abbastanza costante. L’inizio del ciclo ovarico si fa coincidere con il 1° giorno di inizio del flusso mestruale. L’ormone FSH ipofisario (prodotto e secreto sotto lo stimolo del Releasing Factor ipotalamico per l’FSH) induce l’accrescimento follicolare. Le cellule follicolari cominciano a produrre estrogeni (tra i quali prevale il 17-estradiolo), che hanno effetti sull’espressione dei caratteri sessuali femminili, sulla mammella, sulle vie genitali. A livello dell’utero, in particolare, inducono la proliferazione della mucosa.

Vie genitali

Le tube o trombe uterine o tube di Falloppio sono due condotti pari e simmetrici. Funzione: captare l’ovocita espulso con l’ovulazione e di trasportarlo verso l’utero; Ogni tuba può essere suddivisa in quattro porzioni:

 L’infundibulo rappresenta l’estremità laterale della tuba; il margine di tale espansione si sfrangia in processi irregolari detti fimbrie.  L’ampolla è il tratto più dilatato e più lungo del condotto tubarico;  L’istmo è la porzione della tuba più ristretta e a parete più spessa.  La porzione intramurale è la porzione più breve della tuba. La parete della tuba uterina è formata da una serie di strati concentrici:  La tonaca mucosa, qui si distinguono: - L’epitelio di rivestimento: cilindrico/semplice ed è costituito essenzialmente da due tipi di cellule: cellule ciliate + cellule con funzione secernente ciclo tubarico (attività endocrina)

- La lamina propria è costituita da una rete di fibre reticolari + numerosi fibroblasti.

 La tonaca muscolare è costituita da fibrocellule muscolari lisce con andamento circolare o spirale all’interno e longitudinale all’esterno.  La tonaca sierosa è un rivestimento peritoneale.

Utero L’utero è l’organo della gestazione/impari/mediano/cavo che in alto riceve lo sbocco delle tube uterine e in basso si apre nella cavità vaginale. L’utero ha grossolanamente la forma di una pera.

Nel corpo dell’utero si distinguono:  faccia anteriore o vescicale, è in rapporto con la vescica;  faccia posteriore o intestinale, è in rapporto con la faccia anteriore del retto.  2 margini laterali, destro e sinistro, dai quali si dipartono i legamenti larghi.  un margine superiore che delimita il fondo.

Nel collo (forma cilindrica), si distinguono:  una porzione sopravaginale, che fa seguito al corpo  una porzione vaginale, che sporge in vagina formando il muso di tinca L’utero è in gran parte rivestito dal peritoneo, perimetrio, che, dopo aver rivestito la faccia posteriore della vescica e il fondo raggiunge l’intestino retto, formando il cavo rettouterino (di Douglas).

L’utero è un organo molto mobile e può subire, anche in condizioni fisiologiche, notevoli spostamenti. Numerose formazioni concorrono tuttavia a limitarne la mobilità:

    

i muscoli uterovescicali e rettouterini i legamenti uterosacrali il legamento cardinale i legamenti larghi i legamenti rotondi

Vascolarizzazione: L’utero è irrorato dall’arteria uterina, che origina dall’arteria ombelicale. Innervazione: I nervi dell’utero provengono essenzialmente dal plesso uterovaginale + neuromeri sacrali del midollo spinale.

La parete uterina è costituita:

 endometrio (endocervice + esocervice) : è costituito da: - un epitelio di rivestimento (cellule secernenti muco e cellule ciliate) - lamina propria, formata da connettivo ricco di cellule (soprattutto fibroblasti, ma anche macrofagi e leucociti) e povero di fibre collagene. o zona compatta o zona spongiosa

ghiandole tubulari

 strato funzionale (parte superficiale)  strato basale (strato profondo)

Vascolarizzazione: arterie basali + arterie spirali Queste arterie sono direttamente responsabili sia della ricostruzione di questo strato dopo la desquamazione tipica della mestruazione, sia della vascolarizzazione placentare che consente lo scambio gassoso fra sangue fetale e sangue materno durante la gestazione.

 miometrio (costituita da fasci di fibrocellule muscolari lisce) Qui si distinguono tre strati:  uno strato interno, costituito da fasci muscolari longitudinali  uno strato medio, costituito da fasci ad andamento circolare od obliquo  uno strato esterno con fasci a decorso prevalentemente longitudinale. Durante la gravidanza il miometrio va incontro ad iperplasia ed ipertrofia, con aumento del numero delle fibrocellule per moltiplicazione di quelle esistenti o per differenziamento degli elementi mesenchimali ed aumento di volume (fino a dieci volte) delle cellule stesse. Il miometrio è riccamente vascolarizzato da rami dell’arteria uterina.  perimetrio presenta la struttura tipica del peritoneo

Gli ormoni sessuali (secreti dall’ovaio) (estrogeni e progesterone) determinano modificazioni cicliche importanti della struttura dell’utero, in particolare della mucosa del corpo e del fondo. A seconda degli ormoni che prevalgono e a cui sono dovute le modificazioni più importanti si distinguono:  fase estrogenica: accrescimento dei follicoli oofori + secrezione degli ormoni estrogeni a sua volta può essere distinta in una fase: rigenerativa

proliferativa

 fase progestinica si verifica un notevole sviluppo delle ghiandole che aumentano di volume. Al termine di questa fase, se non è avvenuta la fecondazione, inizia la regressione della mucosa cui segue la sua desquamazione.

Vagina La vagina è un organo muscolo-membranoso, impari e mediano. È l’ultimo tratto delle vie genitali femminili: fa seguito all’utero e si apre nel vestibolo della vagina, dopo aver attraversato il pavimento pelvico. È l’organo della copula, dà passaggio al feto al momento del parto e permette la fuoriuscita del sangue mestruale. La vagina è connessa alla vescica e all’uretra da un setto connettivale:  (setto vescicovaginale) connettivale lasso  (setto uretrovaginale) connettivale denso La vagina è connessa anche al retto da:  un setto fibroso denso (setto rettovaginale)

L’orifizio vaginale nella donna vergine è parzialmente chiuso dall’imene, un setto rivestito esternamente dalla cute + internamente dalla mucosa, perforato per la fuoriuscita del sangue mestruale. La parete vaginale è costituita da tre strati: Tutte le tonache sono particolarmente ricche di fibre elastiche, il che spiega la grande distensibilità di questo organo.  La tonaca mucosa è costituita da un epitelio pavimentoso stratificato non cheratinizzato;  La tonaca muscolare è costituita da fasci a decorso trasversale o spirale.  La tonaca avventizia connette la vagina alle formazioni circostanti ed accoglie ricchi plessi venosi. Vascolarizzazione: l’arteria uterina + l’arteria vaginale Il drenaggio venoso: plessi uterovaginale + vescicovaginale

Organi genitali esterni Gli organi genitali esterni si trovano esternamente alla vagina e nell’insieme formano la vulva; Nel complesso la vulva comprende la regione cutanea rivestita di peli:

 monte di Venere  grandi labbra piccole labbra

vestibolo vaginale

Agli organi genitali esterni sono annessi dispositivi erettili:

 

il clitoride i bulbi del vestibolo

Ed un complesso ghiandolare costituito: dalle ghiandole parauretrali (dello Skene) dalle ghiandole vestibolari maggiori (del Bartolino) piccole ghiandole (vestibolari minori) che sboccano nel vestibolo.

Vascolarizzazione: le arterie pudende esterne + l’arteria pudenda interna Le vene drenano nella vena femorale, nella vena safena e nella vena pudenda interna. I linfatici si portano ai linfonodi inguinali superficiali, profondi ed iliaci esterni. Innervazione: rami del plesso lombare + nervo pudendo interno del plesso sacrale....


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