appunti di Psicologia Dinamica PDF

Title appunti di Psicologia Dinamica
Course Psicologia dinamica
Institution Università degli Studi dell'Aquila
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Summary

FREUDSigmund Freud n acque a Freiburg, in Moravia, il 6 maggio del 1856.Si laureò in medicina all’Università di Vienna e dopo aver ottenuto la docenza in neuropatologia, si reca a Parigi per seguire le ricerche di Chercot sull’ isteria.Tornato a Vienna diresse il reparto di malattie nervose in una c...


Description

FREUD Sigmund Freud nacque a Freiburg, in Moravia, il 6 maggio del 1856. Si laureò in medicina all’Università di Vienna e dopo aver ottenuto la docenza in neuropatologia, si reca a Parigi per seguire le ricerche di Chercot sull’isteria. Tornato a Vienna diresse il reparto di malattie nervose in una clinica psichiatrica, lavorò con pazienti nevrotici che, al contrario dei pazienti con psicosi, hanno ancora il principio di realtà. Nel 1889 tornò in Francia per studiare, con altri esponenti, i limiti della teoria ipnotica. Gli anni seguenti furono destinati ad un’ulteriore revisione della teoria ipnotica, si distaccò da Brener ed individuò il metodo della libera associazione. Nel1899 pubblicò “ L’interpretazione dei sogni ” . Nel 1909 si recò con Jung negli USA per un circolo di convegni sulla psicoanalisi. L’anno successivo fondarono l’Associazione internazionale della psicoanalisi ma, negli anni successivi, si distaccarono dalla Società Psicoanalitica due suoi allievi, Adler e Jung. Tra gli anni ’20 e ’30 pubblicò “L’IO e L’ES”, “L’avvenire di un’illusione” e “Il disagio della civiltà”. A causa del regime nazista si trasferì a Londra dove morì nel 1939. Freud infatti era ebreo e venne condizionato molto dalla sua cultura, soprattutto per quanto riguarda la figura del padre, che come da “copione”, all’interno di questa cultura, era molto punitivo. Inoltre, aveva una personalità particolare e soffriva di disturbi d’ansia.

La struttura della personalità

Freud è noto come fondatore e padre della psicoanalisi, che permise di trattare, in maniera totalmente nuova, il disagio mentale. Grazie al suo contributo la realtà psichica cominciò ad acquisire senso, comprese tutte quelle manifestazioni mentali che erano normalmente connotate come assurde o opera del demonio. Egli ebbe per primo l’intuizione che i diversi fenomeni psichici potessero avere significato nell’ottica del dinamismo psichico inconscio (ipotesi esplicativa). Dal punto di vista clinico inserì il concetto di inconscio, di cui aveva già parlato Schopenhauer, poi ispirato da Groddeck (padre della psicosomatica) introdusse il concetto di “ES”, per la lingua tedesca corrisponde al pronome personale “esso” ed

in latino alla parola “ID”, ovvero “L’altro”. Questa forma linguistica esprime un’alterità rispetto all’Io. L’altro in noi è tutto ciò che fa parte del nostro psichismo ma con cui non siamo identificati e quindi ha significato di alterità, estraneità e alienità. Freud sosteneva quindi che l’ES fosse la parte oscura, inaccettabile della nostra personalità, l’ES non conosce giudizi di valore, il bene e il male, né moralità, esso è pulsione che esige di essere scaricata.

A Parigi Freud conobbe l’ipnosi, tecnica con cui Charcot tentava di curare l’isteria, questo attraverso l’abbassamento della coscienza. Il disturbo isterico è un’alterazione psicofisica (perdita della vista, della memoria e depressione). Da questi studi Freud iniziò a rintracciare i contenuti inconsci perturbanti per la coscienza. Secondo Freud infatti ogni evento della nostra vita ha due aspetti, di cui uno di questi è perturbante. Elabora così il concetto di rimozione: tutti i traumi profondi tendono ad essere rimossi, poiché distruttivi per la nostra personalità, in quanto possono condurre alla dissociazione della personalità. E’ quindi un meccanismo di difesa. Questi ricordi vanno a finire nell’inconscio, il quale comunica con noi attraverso i sintomi, i sogni e gli atti mancati. Anticamente il sogno era visto come la manifestazione della volontà degli Dei e quindi assumeva valore divinatorio e salvifico. Per Freud il sogno è la via reggia dell’inconscio, in quanto esprime in maniera deformata tendenze e pulsioni rimosse dalla coscienza. Tutto ciò è spiegato nel suo libro “Interpretare i sogni”. Nel libro “Psicopatologia della vita quotidiana” Freud parla di Atti mancati (dimenticanze non casuali, irruzione di contenuti inconsci) e Lapsus ( irruzione di contenuti inconsci nella coscienza sotto forma verbale, spesso di desideri rimossi). La dinamica psichica viene spiegata da Freud con la teoria delle pulsioni. La pulsione è un processo dinamico che consiste in una spinta che fa tendere un organismo verso una meta. Le caratteristiche della pulsione sono: la fonte ( ovvero la zona corporea dove ha luogo l’eccitamento somatico), la spinta (cioè l’energia o la somma di forze), l’oggetto ( il mezzo con cui viene raggiunta la meta) e la meta ( ovvero il soddisfacimento). Troviamo un’altra importante divisone delle pulsioni, le pulsioni dell’Io, quindi di autoconservazione come la fame e le pulsioni sessuali, ovvero la libido. La meta a cui mirano queste pulsioni è il conseguimento del piacere.

Dopo il 1920 Freud parla di altre due pulsioni: EROS ( deriva dalla pulsione della sessualità, in seguito Jung sostituirà questo nome con LOGAS. Eros è pulsione di vita, ciò che spinge alla riproduzione) e THANATOS (pulsione di morte. Il ritorno all’inorganico è per Freud un desidero che accomuna ognuno di noi e può esprimersi con la pulsione di morte eterodiretta come guerra e omicidio o autodiretta come il suicidio. Nel libro “Disagio della Civiltà” Thanatos diventa protagonista, anche se meno evidente di Eros spesso è legato ad esso, capace di dirigersi verso l’esterno nella forma dell’aggressività, Thanatos è il nemico della civiltà. Il ragionamento di Freud parte dalla considerazione che ogni uomo desidera la felicità, ma i limiti imposti dalla natura e dalla società spesso gli impediscono di raggiungere la meta. Gli uomini primordiali erano senza dubbio più liberi di quelli attuali, ma rischiavano di morire ogni giorno.

Freud arriva così a formulare la Prima TOPICA: - Conscio: è la parte dell’apparato psichico che, attraverso gli organi di senso, si trova a diretto contatto con il mondo esterno e consapevolmente utilizza pensieri, ricordi e desideri per compiere azioni volontarie nella propria vita, esaminando con attenzione la realtà. - Preconscio: è formato da una serie di contenuti che non si trovano attualmente nel campo della coscienza ma che potrebbero diventarlo con uno atto di volontà. Al sistema preconscio può essere ricondotta anche l’ispirazione artistico-poetica. - L’inconscio venne considerato nella prima topica freudiana come il luogo del rimosso, di tutto ciò che non può o non deve emergere alla coscienza. Nell’inconscio inoltre, risiedono pulsioni di duplice natura, sessuale (serve all’autoconservazione della specie, l’amore ne è un derivato) e aggressiva ( serve a tutelare la prole per la sopravvivenza della specie, l’odio ne è un derivato). Freud scrive poi il saggio “Disagio della civiltà” in cui spiega il senso della società. Il nostro è un mondo non sicuro, così ci inventiamo la società per avere più possibilità di sopravvivenza, organizzandoci in ruoli sociali, in questo modo vengono soppressi gli istinti. Si acquisisce il concetto di norma, la quale si interiorizza da bambini. Ciò va a formare il super-io. Nasce così la Seconda TOPICA formata da: - ES (INCONSIO): non possiede un’organizzazione, non esprime una volontà unitaria ma solo lo sforzo di ottenere il soddisfacimento dei propri bisogni

personali. L’ES, come già spiegato prima, non conosce principi e giudizi di valore, agisce solo secondo il principio di piacere (il piacere mira a soddisfare immediatamente le pulsioni senza tener conto della realtà. Dal punto di vista topico rappresenta il principio di funzionamento dell’inconscio. E’ fondato sulle pulsioni sessuali ed è tipico del bambino). Se l’esistenza umana si basasse principalmente sul principio di piacere, la nostra specie si sarebbe velocemente estinta poiché non avremmo potuto organizzare alcuna relazione. La società ha quindi una funzione di contenimento che inibisce le funzioni dell’ES. - IO: chiamato da Freud “mediatore psichico” risponde al principio di realtà ( nasce da una “trasformazione” del principio di piacere, in quanto esamina razionalmente prima di procedere al soddisfacimento di una determinata pulsione, meta di gratificazione. Non cerca un soddisfacimento immediato, ma lo persegue nel tempo) ed è la parte organizzata della psiche, esso è servo di tre padroni, in quanto deve equilibrare le pressioni dei bisogni dell"Es, il Superio e del mondo esterno. L’Es lo spinge a soddisfare le pulsioni irrazionali, il Super-io lo punisce in quanto svolge la funzione di giudice e di censore, il mondo esterno lo richiama alla dura realtà e alle regole della convivenza. - SUPER-IO: risponde al principio della norma, è la coscienza morale e critica di un individuo, agisce da giudice e da censore, sono le regole e divieti che l’individuo ha assimilato durante il corso della sua vita da parte di genitori o educatori. Provoca il senso di colpa per determinati comportamenti dell’Io o desideri. Tali regole condizionano l’individuo non solo consciamente ma anche inconsciamente. L’Io non è padrone di se stesso, noi nasciamo e moriamo per volere della natura, per quanto riguarda l’Es e società essi sono in conflitto, è l’Io a tenerli in equilibro: se c’è equilibrio l’Io è equilibrato o nevrotico se non c’è equilibrio l’Io è psicotico. La sanità mentale è considerata quindi una normale infelicità poiché nasce dalla repressione degli istinti.

Secondo Freud, l’Io si protegge dalle richieste dell’es e dalle pulsioni troppo intense attraverso dei meccanismi di difesa. Essi impediscono la rottura della coscienza e proteggono la personalità. Entrano in azione di fronte a d una situazione che genera angoscia ( segnale di allarme), con lo scopo di escludere dalla coscienza ciò che è ritenuto inaccettabile, questi meccanismi sono: rimozione (rimozione di un contenuto angosciante) sublimazione (dirottare le proprie pulsioni sessuali verso mete socialmente accettabili) identificazione (identificarsi in un'altra persona, es. identificazione con l’aggressore) proiezioni (attribuire ad altri i propri impulsi proibiti) formazione reattiva (negare la realtà e

trasformare i fatti reali nel loro opposto per allontanare gli impulsi) negazione (liberarsi da eventi spiacevoli e traumatici negandone l’esistenza).

La dinamica dello sviluppo psichico

Una teoria della personalità è un processo composto dalla trasformazione della psiche infantile nella psiche di un adulto. L’idea di Freud è che le tappe attraverso le quali l’uomo evolve psicologicamente siano correlate al fondamento biologico dell’organismo umano. Il compito dello psicoterapeuta di orientamento psicodinamico è comprendere le situazioni psichiche e relazionali che hanno portato ad un blocco dello sviluppo. Ogni teorico della psicologia della personalità concepisce la vita psichica come uno sviluppo verso la completezza psicologica, ovvero verso l’integrazione unitaria delle diverse componenti della psiche. La psicologia del profondo, di cui Freud è l’iniziatore, mette in primo luogo il concetto di energia psichica, denominata libido. Per Freud l’energia psichica ha essenzialmente un carattere sessuale, al contrario per Jung la libido è l’energia psichica che si esprime come cupiditas o appetitus, cioè come un “tendere verso”. Inizialmente le pulsioni sessuali (libido) sono rappresentate dalla pulsione di autoconservazione o pulsioni dell’Io ma nell’ultima stesura della teoria psicoanalitica la libido è in relazione con la pulsione di morte. Freud pone alla base dello sviluppo psichico la sfera istintuale che si manifesta nell’esercizio somatico e successivamente simbolico delle zone erogene della superficie del corpo e di certe sue funzioni. Questa base somatica e istintuale evolve secondo fasi specifiche corrispondenti all’attivazione delle varie zone erogene e struttura di volta in volta le nostre esperienze ed i nostri rapporti con il mondo e gli oggetti. In “carattere ed erotismo anale” ( 1908) Freud spiega come le quantità di eccitamento, provenienti dalle diverse zone erogene, vengano solo parzialmente messe a disposizione della vita sessuale, un’altra parte subisce un processo di sublimazione che ha lo scopo di arginare la successiva attività della pulsione sessuale. Nella concezione di Freud le fondamenta della vita psichica si strutturano nei primi cinque anni di vita. La teoria delle fasi psicosessuali dello sviluppo considera ogni fase come il punto d’origine ed eventualmente di fissazione delle strutture della personalità, normale o patologica.

FASE ORALE: Inizialmente possediamo un solo strumento di relazione con il mondo, la bocca. Nella formulazione di Freud, durante il primo anno di vita il piacere sessuale si incentra nella bocca e nell’attività di suzione, nutrizione e morsicamento. Psicologicamente la fase orale è caratterizzata dal significato simbolico della nutrizione. In questa fase, gestita dall'Es si crea la fiducia primordiale: il bambino pensa che tutto il mondo appartenga a lui o alla sua bocca, è egoista ed egocentrico. Durante la fase orale, la modalità fondamentale di relazione con il mondo esterno è quindi di tipo nutritivo; la libido si concentra nella zona orale, che diviene così una zona erogena. I disturbi psichici provengono dunque da regressioni e fissazioni della libido nelle fasi evolutive dello sviluppo. Le fissazioni relative a questa fase vengono definite fissazioni orali. Si manifestano prevalentemente con un'ossessiva stimolazione della zona orale, comportando l'eccessivo attaccamento dell'adulto ad abitudini che coinvolgono l'utilizzo della bocca (suzione, alimentazione). Da un punto di vista comportamentale, l'individuo potrebbe manifestare un'inclinazione al vittimismo, regredire verso uno stato di dipendenza e/o sviluppare pratiche oralmente dipendenti (tabagismo, alcolismo o manifestando una forte dipendenza da cibo) costituendosi una personalità sarcastica o pungente (caratteristiche queste indicate come qualità sadico-orali). Riprendendo il pensiero freudiano sul carattere anale, Abraham sviluppa la correlazione tra pulsione parziale e patologia, mostrando le origini della nevrosi ossessiva. Otto Fenichel invece propose una tabella, la quale correlava ogni fase e sotto-fase ad una determinata struttura caratteriale e ad un altrettanto determinato disturbo psichico. Oltre al piacere autoerotico, l’oralità del lattante ha anche un’importante funzione conoscitiva, poiché la bocca è il primo strumento che abbiamo a disposizione per esplorare il mondo. FASE ANALE: La seconda fase dello sviluppo psicosessuale si situa all’incirca tra i due e i quattro anni di vita. Durante questo periodo, gli interessi del bambino si spostano dalla zona orale a quella anale, in concomitanza con l'acquisizione del controllo delle funzioni sfinteriche. Il bambino trae appagamento dal controllo autonomo degli sfinteri; il controllo e l'espulsione dei prodotti del proprio corpo costituiranno, oltre che una forma di gratificazione, uno strumento di regolazione delle relazioni con l'ambiente circostante. Il bambino nutre interesse verso i propri escrementi, spesso l'espulsione è accompagnata dalla paura di una perdita e da un senso di incompletezza. La decisione di urinare o defecare rappresenta il primo atto simbolico di negazione o accondiscendenza, rispetto alle necessità di autocontrollo imposte dalle figure

genitoriali. Il piacere generato dall'evacuazione (erotismo anale) conduce, mediante la ritenzione permessa da un accresciuto controllo degli sfinteri, alla gratificazione libidica e all'emersione di un carattere aggressivo (fase sadico-anale). La fissazione anale espulsiva, originata da un'eccessiva gratificazione nella fase anale e da un'educazione eccessivamente permissiva, si manifesta nel bambino con la tendenza a defecare in posti non opportuni. In caso di gratificazione insoddisfacente, il bambino trarrà piacere dalla ritenzione delle feci, a dispetto dell'educazione impartita dai genitori, provocando una fissazione anale ritentiva. Inoltre, in questo periodo le relazioni si collegano al valore simbolico delle feci ed è da qui che traggono origine le tendenze sado-masochiste. FASE FALLICA: Nella fase fallica l'energia libidica si sposta dalla regione anale alla regione genitale, che diviene la zona erogena deputata all'appagamento delle pulsioni. Il bambino inizia ad esplorare le proprie zone genitali, scoprendo il piacere che ne deriva. L’unico organo sessuale riconosciuto però, sia per le bambine che per i bambini, è il pene, per cui l’opposizione tra i sessi vista come opposizione tra un soggetto fallico ed un soggetto castrato, esso vive rispettivamente un’angoscia di castrazione e la cosiddetta “invidia del pene”. Il complesso di edipico costituisce il desiderio inconscio e rimosso di ogni bambino o bambina di avere un rapporto sessuale coi propri genitori. Ciascun bambino attraversa questa fase, che riveste un ruolo fondamentale nel futuro sviluppo dell'identità sessuale, tutte le pulsioni del complesso edipico vengono rimosse alla fine della fase fallica. Caso maschile: (complesso di Edipo) l'interesse del bambino si rivolge in questa fase al genitore di sesso opposto; il maschio si innamora della madre e percepisce il padre - con il quale compete - come un ostacolo che si interpone a questa relazione (relazione triadica). In questa fase, il bambino sperimenta forti sensi di colpa per il proprio eccitamento sessuale nei confronti della madre, ed avendo rilevato nella femmina l'assenza del pene, teme che la sua punizione possa consistere nella castrazione ad opera del padre. Nel tentativo di evitare la collera del padre ed alleviare al contempo la propria frustrazione, il bambino tenta di suscitare l'amore materno imitando il padre, adottandone le credenze e gli ideali, per entrare poi nella fase di latenza. Caso femminile: (complesso di Elettra) la difficile localizzazione anatomica della vagina, unitamente alla deludente percezione dell'assenza del pene nella madre, concorre a sviluppare nella bambina invidia verso il pene, che diviene in seguito innamoramento nei confronti del padre, mentre la madre - di cui vengono idealizzati i tratti della piena maturità, dal confronto con i quali deriva un sentimento d'inferiorità per la propria immaturità - viene percepita come un ostacolo a questa

ideale relazione. Analogamente al maschio, anche la bambina teme di essere punita dalla madre a causa delle sue fantasie (sostituirsi alla madre ed avere un figlio dal padre, eguagliandola), ed allevia la propria frustrazione imitando la madre e divenendo simile a lei, nel tentativo di suscitare l'amore e l'attenzione del padre. A questo punto si sposta nella fase di latenza. Una fissazione in questa fase produce personalità risolute, autonome, orgogliose ed egoiste. Freud riteneva che in questa fase avvenisse lo sviluppo dei caratteri dell'omosessualità. L'adulto caratterizzato da una fissazione fallica mostra segni di promiscuità, asessualità o amoralità oltre a disturbi sessuali e relazionali FASE DI LATENZA SESSUALE: l Periodo di latenza è il quarto periodo delle cinque tappe della sessualità infantile, avviene entro un periodo compreso dai 6 anni alla pubertà. Il periodo di latenza non rientra tra le fasi psicosessuali, in quanto in essa la libido è "dormiente" e le pulsioni sessuali, se la rimozione è stata eseguita correttamente, vengono sublimate verso altri scopi. Secondo Freud, questa fase serve al bambino per incrementare la socializzazione e sviluppare rapporti amichevoli con i membri dello stesso sesso, focalizzando la sua attenzione sulle attività che caratterizzeranno il suo sviluppo fisico (scuola e atletica). FASE GENITALE: La fase genitale ha inizio con la pubertà, protraendosi poi per tutta la vita dell'individuo, consentendogli di sviluppare relazioni significative con il sesso opposto, grazie all'energia libidica nuovamente concentrata nella zona genitale. Secondo Freud, se si sono generate fissazioni durante le precedenti fasi, non ci sarà sufficiente energia sessuale per permettere un pieno sviluppo della fase genitale. A questo proposito, è necessario risolvere ogni eventuale fissazione al fine di ottenere un completo ed equilibrato sviluppo psicosessuale.

Una fase, una volta vissuta, non viene abbandonata per sempre, ma rimane all’interno dell’universo psichico del soggetto. Infatti, la dimensione psicologica corrispondente a ciascuna fase viene integra...


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