BION - Riassunto Manuale di Psicologia Dinamica PDF

Title BION - Riassunto Manuale di Psicologia Dinamica
Author Camilla Raimo
Course Psicologia dinamica
Institution Università degli Studi di Firenze
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Summary

Riassunto dettagliato di Bion tratto dal libro....


Description

BION! Secondo Bion gli individui si riuniscono in gruppo per perseguire un obiettivo: in un gruppo terapeutico l’obiettivo è quello di studiare le tensioni, le emozioni, i sentimenti che si animano nel momento in cui più individui si riuniscono a formare un gruppo, considerato un soggetto unico con dinamiche proprie e non come la somma degli individui che lo compongono e delle loro dinamiche personali. ! L’attività mentale che viene attivata è stata chiamata gruppo di lavoro, che si impegna a osservare i propri processi in modo scientifico, analizzando i sentimenti che lo attraversano, abituandosi a verbalizzarli e a contenerli piuttosto che a scaricarli nelle interazioni. !

- Assunto di base: livello caratterizzato dall’azione esercitata sul gruppo da emozioni intense, caotiche, da bisogni di soddisfazione immediata, che interferiscono con la finalità del gruppo di lavoro e che determinano l’organizzazione, la cultura del gruppo dominato dagli assunti di base. Secondo Bion questi assunti sono di tre tipi: ! 1. dipendenza! 2. attacco/fuga! 3. accoppiamento! La cultura del gruppo dominata dall’assunto di base di dipendenza si organizza intorno alla figura di un capo da cui dipendere totalmente, a cui delegare la risoluzione dei problemi e il soddisfacimento dei bisogni del gruppo e dei singoli. Al leader viene dunque delegata l’incombenza di pensare, decidere e trovare soluzioni e questa incombenza diventa un’aspettativa e una pretesa del gruppo nei confronti del leader. ! In genere il gruppo terapeutico delega questo ruolo al terapeuta, che deve curare, risolvere i problemi, sostenere e guarire. Il terapeuta si sottrae a questa aspettativa e, invece, di colludere con la richiesta di soddisfazione immediata dei bisogni, stimola la produzione di pensieri da parte del gruppo stesso. ! Nella cultura dominata dall’assunto di base di attacco/fuga il gruppo è animato dall’idea che esita un nemico, interno o esterno al gruppo, dal quale occorre difendersi o fuggire, investendo il proprio leader di aspettative di tipo paranoide. Il leader deve guidare il gruppo lontano dallo stato mentale temuto, oppure deve guidare l’attacco contro la vittima del momento contro il terapeuta che propone le sue interpretazioni, o contro supposti nemici esterni. ! Nella cultura dell’assunto di base di accoppiamento il gruppo è caratterizzato da un’atmosfera di aspettativa e di speranza, che sollecita a spostare l’attenzione su fatti che riguardano il futuro. Il capo del gruppo non è ancora nato, è una persona o un’idea che salverà il gruppo. ! Elementi beta: sono elementi grezzi della vita psichica, stati al limite tra lo psichico e il somatico, impressioni sensoriali ed emotive non trasformate né elaborate, che vengono vissute come cose o come corpi estranei all’interno della mente e vengono evacuate perché non le si può pensare. Questi elementi non possono essere verbalizzati ma vanno trasformati per divenire adatti all’uso del pensiero, devono essere sottoposti al processamento della funzione mentale alfa, divenendo elementi alfa che possono essere usati nei processi rappresentativi del sogno e del pensiero. La funzione alfa è il complesso delle operazioni di trasformazione degli elementi grezzi beta in rappresentazioni possibili. ! La crescita psicologica dell’individuo consiste nello sviluppo di forme sempre più evolute di pensiero a partire dalla matrice originaria fornita dagli elementi beta e dalla loro elaborazione. ! Vi sono vari livelli di pensiero:! 1. elementi alfa! 2. pensieri onirici, sogni e miti, cioè produzioni mentali che si esprimono tramite immagini connesse tra loro in modo narrativo. ! 3. pre-concezioni, che stanno a significare che la mente è aperta, predisposta a fare un certo tipo di esperienza che rimane al livello di potenzialità finché non interviene qualcosa a completarla. Una pre-concezione è sempre in attesa di una realizzazione, di un oggetto che corrisponda a un’aspettativa.! 4. concezione, accompagnata da aspetti emotivi per la soddisfazione di aver visto concretizzarsi la realizzazione di un’aspettativa. ! 5. sistema scientifico deduttivo, forma attraverso la quale i concetti si organizzano in teorie. ! 6. calcolo algebrico, cioè la possibilità di espressione più alta di pensiero astratto. ! 7. pensiero scientifico, è la forma più evoluta. !

Quando gli elementi beta consistono in espressioni dolorose ci sono due possibilità: la prima basata sul principio di piacere, è la scarica delle impressioni dolorose, mentre la seconda è l’impegno nella loro trasformazione in elementi alfa. In questo caso il soggetto cerca di tollerare la frustrazione che gli deriva dal negarsi il piacere di liberarsi degli stati dolorosi.! Grazie alla capacità di tollerare la frustrazione, l’esperienza di dispiacere occupa uno spazio mentale, diviene significativa e viene contenuta per un tempo tale da permettere alla funzione alfa di elaborarla e renderla pensabile. Gli elementi beta evacuati dal bambino finiscono nel mondo circostante, oppure vengono collocati nella madre che agisce da contenitore per ciò che la bambino risulta incomprensibile e intollerabile. Si tratta di un processo di identificazione proiettiva, durante la quale la madre accoglie questi elementi ed applica ad essi la propria funzione alfa per restituirli trasformati e rielaborati al bambino. Questa funzione della madre è detta reverie. ! Secondo Bion coscienza e inconscio non sono sistemi separati, ma in continua comunicazione tra di loro, per cui troviamo nell’inconscio aspetti di pensiero vigile e nella coscienza aspetti di pensiero sognante. Deve comunque esistere una separazione non rigida, altrimenti gli eventi della vita inconscia di mescolerebbero in modo pericoloso con la realtà provocando un’incapacità di distinguere tra sogni e fantasie. La separazione viene detta barriera di contatto, ed è flessibile. ! Esistono due modi per definire i processi di pensiero: ! - interazione di contenitorecontenuto! - oscillazione tra posizione schizoparanoide e posizione depressiva. ! Questi due meccanismi formano l’apparato per pensare. ! Il modello dell’interazione è quello già mostrato della madre, che riceve gli elementi beta del bambino. ! Un altro tema è rappresentato da Bion attraverso la metafora del mistico o del genio; a capo del gruppo c’è l’establishment, l cui funzione è quella di realizzare un adeguato contenimento della nuova idea in modo che esse non risulti troppo esplosiva e distruttiva per il gruppo. ! Secondo Bion, la relazione tra il mistico, cioè la nuova idea, e il gruppo può realizzarsi in tre modalità: ! - conviviale: il mistico e il gruppo coesistono con mutuo beneficio.! - modalità simbiotica: il confronto genera crescita per entrambi.! - relazione parassitaria: si traduce in distruzione reciproca o in impoverimento di entrambi. ! Bion spiega che l’analista per procedere all’analisi, deve partire da un fatto selezionato, cioè da un frammento che possa costituire un filo conduttore per tenere insieme in un senso anche gli altri frammenti. ! Il soggetto psicotico non ha mai appreso la funzione di contenimento ed è quindi costretto ad evacuare continuamente tutte le emozioni insieme a quelle che gli risultano troppo dolorose. Nella psicosi gli elementi beta sopraffanno il soggetto che non riesce a contenerli e modificarli. L’attacco alla funzione del pensiero serve appunto ad evitare che questi elementi diventino pensabili producendo una sofferenza ancora maggiore. ! La mancanza di capacità del soggetto psicotico di contenere la modificazione degli elementi beta è dovuta, oltre a un difetto costituzionale nella capacità di tollerare la frustrazione, ad un fallimento della reverie materna quindi alla mancata acquisizione della funzione alfa.! Il soggetto psicotico vive una sorte di morte della personalità di cui tenta disperatamente di non fare esperienza espellendo tutte le emozioni che ad essa possono riportarlo. Mancando della funzione alfa, il soggetto psicotico è dunque continuamente in preda agli elementi beta. Non solo la funzione alfa non viene utilizzata, ma anche invertita. Questa inversione provoca la formazione di oggetti deliranti che Bion chiama oggetti bizzarri e che hanno la caratteristica di essere formati da elementi beta insieme a parti scisse e proiettate della personalità del soggetto. ! Mancandogli la funzione alfa, il soggetto psicotico non può verbalizzare le sue emozioni e dare un nome e un significato ai suoi stati interni. ! Tipico della psicosi è l’attacco al legame, a qualunque tipo di legame, tra la madre e il bambino, tra il paziente e l’analista, tra la pre-concezione e la realizzazione, tra le parti del sé, alla stessa identificazione proiettiva. ! Nella terapia della psicosi il terapeuta si trova a svolgere la funzione di reverie nei confronti degli elementi beta che sono evacuati in lui dal paziente e che, coinvolgendolo emotivamente, tendono a bloccare la sua capacità di pensare e comprendere sollecitandolo a reagire. Lo schermo beta

suscita nell’analista emozioni e tendenza ad agire, è come se il suo effetto sul terapeuta dovesse essere quello di bloccare la sua capacità di pensiero. ! Secondo Bion l’obiettivo dell’analisi degli schizofrenici è il tentativo dell’analista di sollecitare una ricostruzione dell’apparato per pensare. E’ una terapia molto complessa, in cui lo stato mentale del terapeuta deve essere pronto a svuotarsi dai concetti teorici per aprirsi a nuove preconcezioni stimolate dal materiale prodotto dal paziente. L’analista deve essere senza memoria e senza desiderio; solo la presenza della condizione di ascolto, apre la capacità intuitiva del terapeuta mediante la quale egli può cogliere il fatto selezionato e da quello iniziare a tessere, insieme al paziente, dei legami fra i suoi vissuti frammentari. ! Bion indica il processo conoscitivo con la lettera K: quando il terapeuta fornisce delle spiegazioni o interpretazioni di fatti interni del paziente abbiamo delle trasformazioni in K. con -k Bion indica le strategie che il paziente usa per non arrivare a un pensiero sui suoi vissuti interni, per opporsi quindi a K. La conoscenza che si avvicini alla verità della cosa è detta O. Quindi la O del paziente, la sua realtà più profonda, non può essere avvicinata dall’analista se non divenendola. Divenire la O del paziente significa spesso per il terapeuta partecipare a momenti terribili di frammentazione e angoscia....


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