M2 - Riassunto Manuale di psicologia dinamica PDF

Title M2 - Riassunto Manuale di psicologia dinamica
Course Psicologia dinamica
Institution Università degli Studi di Trento
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Summary

parte 2 del riassunto di "manuale di psicologia dinamica"...


Description

2) CONCETTI DI BASE DEL MODELLO FREUDIANO La teoria psicoanalitica sviluppata da Freud, sullo sviluppo e sul funzionamento della mente parte dal 1895 in poi. Ci sono 8 punti fondamentali per la teoria psicoanalitica: determinismo psichico inconscio pulsione conflitto punto di vista strutturale punto di vista genetico stadi di sviluppo della sessualità ipotesi sulla nevrosi

— DETERMINISMO PSICHICO E INCONSCIO Due cose devono essere chiare secondo Freud: • nessun avvenimento psichico avviene per caso, ogni cosa ha un significato • tutto è correlato e nulla è staccato dal resto. Ogni accadimento psichico è determinato e connesso causalmente ai precedenti. Se un fenomeno sembra senza significato oppure random, è perchè tale significato fa parte dell’inconscio, è al di la della consapevolezza. Le discontinuità della vita psichica sono anch’esse da attribuirsi a processi e fenomeni inconsci. Per sostenere l’ipotesi sul determinismo psichico e sull’inconscio egli usa due tipi di fenomeni:

- Fenomeni normali —> lapsus, paraprassie (sviste), motti di spirito, e anche sogni. - Fenomeni patologici —> nevrosi

Freud usa il metodo della psicoanalisi per studiare i processi mentali inconsci, e soprattutto per capire la formazione del sintomo nevrotico. Infatti, la tecnica analitica, attraverso lo studio delle nevrosi, ci permette di vedere l’influenza e perciò l’esistenza dell’inconscio. Inoltre possiamo capire il funzionamento della mente, e di conseguenza il funzionamento nevrotico a modo da poterne trovare soluzione. Componenti fondamentali nella psicoanalisi sono le libere associazioni: riferisco all’analista qualsiasi pensiero che mi passa per la mente senza censura, a modo che questo possa dedurre cosa passi inconsciamente nella mia mente. I fenomeni normali (lapsus, sviste ecc) non sembrano essere importanti, ma si è visto che associando liberamente a contenuti di tali fenomeni normali, altri contenuti, possiamo giungere ad un loro significato che di solito non è accettabile per la conoscenza e che perciò viene rimosso. I fenomeni mentali inconsci sono divisi in: - Preconsci: possono essere richiamati alla memoria e alla coscienza - Inconsci: elementi psichici che non possono essere resi consci, a meno di trovare un qualche modo per superarne la barriera. Hanno grossa influenza sulla vita e funzionalità mentale. L’attività mentale inconscia non può essere osservata direttamente, ma indirettamente tramite i suoi effetti, detti “derivati” dell’inconscio.

— LA PSICOPATOLOGIA QUOTIDIANA ci mostra il funzionamento dell’apparato psichico: Le sviste, errori e omissioni di memoria (o atti mancati) hanno un preciso significato scientifico, analogo a quello dei sogni e ci fanno scoprire il funzionamento dell’apparato psichico. Tutti questi ‘errori’ si verificano per una ragione, li compiamo intenzionalmente ma inconsapevolmente. Quando abbiamo un desiderio inaccettabile che ci provoca angoscia, esso viene tolto dalla coscienza e rimosso nell’inconscio. Gli atti mancati, i lapsus ecc sono dovuti al fallimento del meccanismo della rimozione: non ricordiamo o mispronunciamo le parole per prevenire la possibilità di provare ansia rispetto ad un desiderio inconscio, però tale tentativo non riesce completamente, lasciando così la traccia consapevole di qualcosa di inconsapevole. Praticamente il desiderio inconscio trova espressione in questi fenomeni. Il meccanismo della condensazione spiega e da ragione agli errori che commettiamo quando scriviamo o parliamo. Intervengono anche altri meccanismi di tipo primario come lo spostamento, il simbolismo, ecc. — IL SOGNO L’elemento onirico è un qualcosa di improprio, un il sostituto deformato a qualcos’altro, qualcosa di sconosciuto al sognatore. E' un elemento di cui sono a coscienza ma a cui al contempo non ho accesso. Nell’interpretazione dei sogni dobbiamo esaminare quello che il sognatore ci racconta, anche lo fa in modo confuso, ma soprattutto dobbiamo scovare quello che ci sta dietro. Il sogno è composto da 2 componenti: - contenuto onirico manifesto: quello che racconto, la mia esperienza soggettiva cosciente durante il sonno e che ricordo la mattina dopo - contenuto onirico latente: è un contenuto nascosto, è l’insieme di desideri e pensieri che cercano di svegliarmi mentre dormo e che possiamo andare a scovare tramite le libere associazioni. ~> Perciò esiste assolutamente un rapporto tra contenuto manifesto e contenuto latente. Esistono delle operazioni psichiche inconsce che fanno il lavoro onirico: trasformano cioè il contenuto latente in contenuto manifesto. ~> Seconda cosa da dire, il sogno è custode del sonno: la funzione del sogno è anche quella di proteggere il sonno da diversi tipi di stimoli: interni e esterni. Gli stimoli interni sono per esempio pensieri o preoccupazioni della vita diurna e che però rimangono attivi in modo inconscio durante la notte (residuo diurno) oppure sono impulsi provenienti dall’Es, che costituiscono il rimosso. Gli stimoli esterni possono essere impressioni sensoriali notturne che sollecitano gli organi del sognatore, tipo la sete, dolore, suono della sveglia..). Questi possono anche entrare a far parte del contenuto manifesto del sogno. Praticamente il sogno trova una risoluzione a tali stimoli a modo che vengano eliminati e il sonno può così continuare. Fra gli stimoli interni, importanti sono gli impulsi dell’Es, esclusi dalla coscienza per proteggere l’Io. Questi impulsi danno la maggiore energia psichica che serve per sognare e su cui avviene il lavoro onirico di trasformazione e deformazione, per portare al contenuto manifesto. Il contenuto manifesto, deformato ecc, può risultare incomprensibile. Lo scopo del sogno è la gratificazione fantastica di un desiderio, perciò la scarica di una quantità di energia psichica appartenente al contenuto latente.

Il LAVORO ONIRICO mette in atto 4 meccanismi: 1) condensazione 2) spostamento 3) rappresentazione plastica 4) elaborazione/revisione secondaria I primi 3 sono arcaici e prelogici, il quarto è logico è razionale. 1) La condensazione: un certo numero di pensieri latenti si mixano e formano un unico elemento “riassuntivo” manifesto 2) Lo spostamento: sposto l’intensità psichica da un pensiero all’altro. Il pensiero che sogno non ha la stessa proporzionale importanza che avrebbe da sveglia, perciò anche quando un contenuto manifesto sembra banale, può invece corrispondere ad un contenuto latente emotivamente molto intenso. Lo spostamento è facilitato dalla censura onirica, la quale gestisce i pensieri che premono per essere ‘scaricati’. Attraverso lo spostamento posso giustapporre oppure unire due eventi/persone. 3) Rappresentazione plastica: il sogno manifesto ha immagini e impressioni visive che bene o male hanno caratteristiche verosimili (a volte). A volte sono sotto forma di immagine e altre volte si propongono in altre modalità sensoriali (tattile, cinestetica, uditiva), mentre altre volte mancano completamente di qualità sensoriali e si presentano come pensieri, idee, stati d’animo o parole. 4) Elaborazione secondaria: grazie all’elaborazione/revisione secondaria, i sogni assumono una certa logicità e coerenza. Grazie a questo meccanismo sappiamo dare un’organizzazione narrativa al sogno. In ogni caso spesso cerchiamo di adattare il sogno alla realtà, elaborando ulteriormente. L’interpretazione sta nel disfare il prodotto del lavoro onirico, invertendo il processo di mascheramento, e rivelando il desiderio sottostante. Durante questo processo incontriamo spesso delle resistenze che ci rendono difficile scovare il materiale inconscio. Tali resistenze sono variabili e il raggiungimento del contenuto onirico latente può richiedere catene di associazioni più o meno lunghe. Una grande resistenza comporta grandi distorsioni del materiale inconscio e un lungo cammino a ritroso dal sostituto all’elemento inconscio. — IL PUNTO DI VISTA ECONOMICO Ogni processo psichico ca considerato su 3 punti di vista: dinamico, economico, topico. Il punto di vista economico riguarda l’energia. All’interno della mente c'è una forza psicologica che ha 3 caratteristiche: - fonte: ha origine specifica - meta: è orientata verso un oggetto per giungere alla sua scarica - dimensione quantitativa: ha cioè una grandezza o un’intensità. All’inizio Freud concepisce una sola energia: la libido. Successivamente, per l’attuale teoria duale delle pulsioni postula 2 classi di energia: la libido e l’aggressività. Basically, l’energia ha una legge molto semplice: la scarica. Si tratta del principio del piacere, infatti ogni scarica corrisponde ad un’esperienza di piacere. Viceversa, l’accumulo non scaricato provoca uno stato di tensione interna e perciò dispiacere (principio del Nirvana).

L’investimento energetico è chiamato catexi (carica psichica) e la perdita d’investimento è la decatexi. La catexi viene usata affinché possiamo creare qualsiasi organizzazione psichica o rappresentazione mentale. Catexi e decatexi sono fenomeni puramente mentali. L’energia libidica e aggressiva sono innate e biologiche, perciò non si sviluppano ma sono presenti psico-biologicamente fin dalla nascita. Con la teoria delle pulsioni Freud cerca di legare così lo psicologico al biologico e ritiene che tali pulsioni corrispondano a processi catabolici e anabolici cellulari. Secondo Freud l’essere umano funziona in risposta a pressioni esterne dell’ambiente e anche interne, della matrice corpo-mente. Sono per esempio impulsi psicologici e emotivi, tensioni, forze psicologiche. Questi stimoli interni sono chiamati pulsioni istintuali e stimolano la mente verso l’attività. Hanno radici biologiche ma sono psicologici. In ogni caso, come ci ricorda Anna Freud, noi non abbiamo a che fare con l’attività pulsionale come tale ma con le rappresentazioni degli impulsi. Per quanto riguarda la pulsione sessuale è plausibile una derivazione somatica, mentre nel caso della pulsione aggressiva la base somatica risulta certamente meno evidente. Secondo Freud la libido è un’energia costruttiva perchè è orientata alla vita, invece l’aggressività ha una qualità distruttiva. Queste energie antitetiche possono anche essere fuse o amalgamate, avendo come risultato ad esempio amore in parte aggressivo oppure atti crudeli con componente libidica. Queste fusioni possono essere sia normali che patologiche. Freud distingue pulsione (Trieb) da istinto (Istinkt). L’istinto è relativo a risposte comportamentali innate, invece la pulsione è una spinta, una pressione verso una meta generale. Inizialmente lo psicanalista divide pulsioni sessuali da pulsioni di auto conservazione. Dopo invece prende in considerazione anche le pulsioni aggressive e distruttive di morte. I desideri istintuali hanno: - una fonte: corpo, parte erogena - una meta: soddisfazione - un oggetto: mezzo di cui si serve la pulsione per raggiungere la soddisfazione. Il conflitto tra pulsione e soddisfazione crea sintomi e crea vita psichica allo stesso tempo. Altre cose che caratterizzano le pulsioni sono: x la gratificazione può essere derivata da esperienze attive o passive x soggetto e oggetto possono essere intercambiabili x la pulsione può essere rivolta verso il Sè a scopi difensivi, per prevenire la scarica sull’oggetto d’amore. Inoltre autocritica, colpa, autodistruzione, sono comportamenti che riflettono questo rivolgere le pulsioni verso il Sè invece che verso l’oggetto x i derivati della pulsione possono essere rimossi e richiedere sforzi difensivi addizionali x nella sublimazione, le energie pulsionali sono trasformate e scaricate in attività mentali, che sarebbero gli equivalenti simbolici delle pulsioni originali. In questo modo lo scopo istintuale viene inibito e spostato in attività che possono avere valore sociale o artistico.

— SULL’AGGRESSIVITA’ Nel 1905 Freud pensava che l’aggressività fosse una componente della pulsione sessuale, con la specifica funzione nella motivazione alla conoscenza; credeva così che non fosse indipendente. Nel 1909 però inizia a pensare che tale istinto di crudeltà potesse essere indipendente dalla pulsione sessuale. Solo nel 1920 parla di pulsione aggressiva vera e propria. Così afferma l’esistenza di 2 istinti contrapposti: di vita e di morte. L’istinto di morte alla nascita è verso di sè mentre dopo viene rivolto all’esterno tramite l’influenza della libido e dell’Io. L’aggressività è la rappresentazione di questo istinto di morte. Nel 1938 riformula la “teoria dei 2 istinti di base”: - l’istinto di vita ha lo scopo di stabilire l’unita tra le cose - l’istinto di morte ha lo scopo di creare disarmonia, distruggere connessioni, legami tra cose. Le due diverse visioni di Freud sull’aggressivita, prima e dopo il 1920, corrispondono alla visione della Klein e di Hartmann: …Hartmann dice che l’istinto di morte è una mera speculazione biologica non verificabile. Trova molte similitudini con la libido; concettualizza una fase indifferenziata della struttura psichica in cui sia libido sia aggressione sono rivolte verso il Sè. Poi vengono gradualmente deviate verso l’esterno permettendo la sopravvivenza del Sè. …La Klein afferma l’esistenza di istinti innati aggressivi che vengono poi rivolti verso l’esterno. — IL NARCISISMO Il narcisismo primario è un energia psichica indifferenziata. Inizialmente viene investita sull’io per l’illusione narcisistica di essere perfetto e onnipotente. Successivamente parte di tale energia viene diretta sull’oggetto (libido oggettuale). Il primo oggetto su cui viene investita la libido è la madre, perchè le prime soddisfazioni sessuali auto-erotiche vengono sperimentate in connessione alle funzioni vitali necessarie alla sopravvivenza. La scelta oggettuale è detta anaclitica, di appoggio o di attaccamento. L’investimento narcisistico è la scelta di quanta energia libidica investire o orientare a qualcosa. Se è orientata all’Io: investimento narcisistico. Se è orientata all’oggetto: investimento oggettuale. Ne conseguono due tipi di persone: narcisistiche o analitiche. Le narcisistiche amano se stesse, le analitiche amano la persona/oggetto che gli da cure. In ogni caso il narcisismo ha una progressione evolutiva perchè dopo il narcisismo c'è comunque la scelta oggettuale che è di natura eterosessuale passando però per un’iniziale scelta omosessuale in cui gli oggetti vengono scelti e amati in quanto simili al Sè. Nel narcisismo primario l’appagamento è ancora auto-erotico, ma le pulsioni parziali sessuali hanno un centro comune rappresentato dai genitali del soggetto. Dato che quando il bimbo matura non può mantenere l’illusione narcisistica di essere perfetto e onnipotente, cerca di non abbandonare tale idea e così si rivolge ad una nuova forma di Io: l’Ideale dell’Io. L’ideale dell’Io aiuta a confrontarsi con il proprio Io attuale e di reprimere le idee che non corrispondono alle mie esigenze. L’ideale dell’Io ingloba anche valori etici, culturali, e quindi comporta un aspetto sociale.

Un narcisismo secondario accade se la libido oggettuale viene ritirata per essere fatta rifluire nuovamente nell’Io. E' un movimento inverso, una regressione ad un punto di fissazione narcisistico preesistente (primario). La megalomania viene spiegata tramite questo reinvestimento. L’autostima è strettamente dipendente dalla libido narcisistica e deriva da 3 cose: - narcisismo primario - soddisfazione dell’Ideale dell’Io - soddisfazione della libido oggettuale. Il mezzo tramite cui il soggetto investe se stesso è rappresentato dai genitali, che all’inizio della fase fallica (prima del riconoscimento della differenza tra sessi e con la conseguente angoscia di castrazione che promuove il complesso edipico e la sua soluzione) è messo al primo piano in quanto simbolo di potere, nello sviluppo libidico. Freud dice che il narcisismo ha un posto nel regolare sviluppo sessuale, ma se giunge ad assorbire l’intera vita sessuale del soggetto, allora è perversione. Con l’introduzione dell’ipotesi strutturale(io-es-superio), sviluppa ulteriormente il concetto di narcisismo. La dipendenza dagli oggetti fa si che l’Io introietti gli oggetti fonte di piacere ed espellere quello che è spiacevole. Alla perdita dell’oggetto sessuale, l’investimento viene spostato tramite l’identificazione, all’interno dell’Io ~>la libido oggettuale torna libido narcisistica. Così l’Io può essere considerato come un “precipitato di investimenti libidico abbandonati” e contiene la storia di tali scelte oggettuali. Così il narcisismo secondario permette all’Io di attuare delle sublimazioni e fornisce all’Io l’energia per svilupparsi e per le sue operazioni. — IL PUNTO DI VISTA DINAMICO La psicoanalisi vuole comprendere e spiegare il gioco delle forze che possono o inibirsi a vicenda, perchè in conflitto, oppure entrare in compromesso. Si vuole vedere come facciamo noi ad emergere da tali conflitti senza ammalarci. Secondo Freud i conflitti sono sempre presenti ma diventano patologici solo quando c'è uno scompenso tra le forze, il che causa una rottura dell’equilibrio psichico. Dunque il conflitto è dovuto da uno squilibrio tra forze psichiche. Inizialmente Freud pensa che le forze dinamiche siano solo di tipo pulsionale e pensavano che entrassero in conflitto per l’economia psichica. Il punto di vista dinamico mostra l’interazione fra forze, il punto di vista economico riconosce alle forze due caratteristiche: grandezza e direzione. La grandezza si riferisce ad una grossa riserva energetica della forza, la direzione si riferisce alla meta della forza, che è orientata mainly al piacere e all’evitamento del dispiacere. All’inizio Freud pensa che il conflitto sia inconscio e che sia dato dalla contrapposizione tra forze pulsionali, poi pensa che sia dato dalla contrapposizione tra le forze che e le pulsioni dell’Io, cioè fra desideri inaccettabili a livello conscio e le forze dell’Io che permettono un miglior adattamento alla realtà. Di fronte ad idee inaccettabili interviene la rimozione, se non funziona l’Io interviene, ma se non è abbastanza forte per farlo, si crea la nevrosi: che è un compromesso tra forze in conflitto.

Il conflitto interno è diverso dall’esterno perchè l’esterno è uno scontro fra due alternative reali consce. Mentre le situazioni interne sono inconsce. Comunque anche perchè avvenga la rimozione ci devono essere due forze in conflitto. — I MODELLI DELL’APPARATO PSICHICO Freud opera diverse concettualizzazioni dell’apparato psichico e queste corrispondono a diversi modelli della mente: al primo modelle segue il modello topografico (prima topica) e poi quello strutturale (seconda topica). Prima ipotesi descrittiva dell’apparato psichico: la mente ha delle componenti funzionali collegate fra loro. Freud pensa che una parte dell’apparato risponda a stimoli sensoriali, un’altra sia la coscienza e che le varie parti siano collegate da un’energia, che come fosse energia nervosa, si propaga lungo tutte le componenti. Con questo modello davanti Freud postula che il sogno derivi dall’inversione di tale apparato psichico. Successivamente Freud aggiunge a tale sistema 3 particolari strutture, topograficamente vicine ai sistemi di memoria e associazione. Così nasce il modello topografico, che dominerà fino al 1923 ~> l’apparato psichico è formato da 3 sistemi che hanno diversa accessibilità alla coscienza e uso diverso di energia pulsionale legata o libera. Questi 3 sistemi sono: - Ucs (inconscio) - Pcs (preconscio) - Cs (conscio) Così raffina pure il concetto di incoscienza, distinguendo appunto preconscio (puo essere riportato alla memoria, accessibile) e inconscio (contenuti primitivi e organizzato secondo leggi di un pensiero non logico). Cs è invece “l’organo della consapevolezza”, i suoi contenuti non sono costituiti da memorie e sono fugaci, perchè possono anche derivare dall’investimento energetico (catexi) dei contenuti preconsci. Chiaramente tale investimento non può essere possibile per il materiale inconscio, a meno che non si faccia lavoro analitico per fare entrare materiale ucs in cs. Mentre ucs rimane isolato, può esserci un’unione funzionale psc-cs, in cui avviene un processo secondario, cioè in questo ‘territorio’ lavora una scarica di energia più lenta e una modalità di pensiero logico. Il preconscio ha capacità inibitoria, cosa che rappresenta il suo potenziale di energia più alto. Freud scopre poi che nell’inconscio non c'è solo q...


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