Appunti ecoaz 2 - Materiali economia aziendale - ET0017 PDF

Title Appunti ecoaz 2 - Materiali economia aziendale - ET0017
Author Walker Forever
Course Economia Aziendale
Institution Università Ca' Foscari Venezia
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Summary

ECONOMIA AZIENDALE 2IL MODELLO DEI CIRCUITI DI GESTIONEModello che ha l’obiettivo di rappresentare e di analizzare le posizioni di equilibrio economico- finanziario raggiunte in azienda. L’azienda viene vista come una unità del sistema economico che entra in contatto con terze economie dando vita ad...


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ECONOMIA AZIENDALE 2 IL MODELLO DEI CIRCUITI DI GESTIONE Modello che ha l’obiettivo di rappresentare e di analizzare le posizioni di equilibrio economicofinanziario raggiunte in azienda. L’azienda viene vista come una unità del sistema economico che entra in contatto con terze economie dando vita ad atti di scambio. La complessiva gestione aziendale può essere interpretata come un sistema di operazioni che possono essere riconvertite secondo una unità omogenea: la moneta. Ogni operazione che pone in contatto l’azienda con terze economie alimenta una dinamica monetaria. Questo sistema di operazioni fa riferimento: • all’acquisizione dei fattori produttivi (investimento) e alla loro riconversione in mezzi monetari (disinvestimento), CIRCUITO DELLA PRODUZIONE • alla raccolta dei mezzi finanziari necessari all’attività (a titolo di capitale proprio o di credito) e all’impiego di mezzi finanziari in operazioni di finanziamento, CIRCUITO DEI FINANZIAMENTI IL CIRCUITO DELLA PRODUZIONE Riguarda le operazioni aziendali svolte dal momento dell’acquisto dei fattori produttivi a quello della vendita dei prodotti o servizi sul mercato. Il circuito della produzione può essere rappresentato immaginando una linea di confine tra due aspetti della gestione: 1) aspetto numerario, si collega alle variazioni di denaro o di valori ad esso assimilabili (crediti e debiti di funzionamento). (entrate e uscite) 2) aspetto economico, si tratta di un aspetto derivato da quello numerario (si manifesta per effetto della misurazione di quello numerario) ed è connesso alla formazione della ricchezza aziendale. (costi e ricavi) Per il momento considereremo come componenti dell’aspetto economico i costi e i ricavi.

Il secondo circuito si rende necessario dal momento in cui inizialmente non ci sono le disponibilità monetarie per poter avviare il circuito della produzione. Crediti e debiti di funzionamento sono momentaneamente sostitutivi ad entrate/uscite di denaro e sono assimilabili al denaro solo momentaneamente. Sorgono per via di scambi di beni e servizi (acquisti nel caso dei debiti, vendite nel caso dei crediti).

IL CIRCUITO DEI FINANZIAMENTI I momenti in cui l’azienda entra in contatto con terze economie non si esauriscono con quelli individuabili nell’ambito del circuito della produzione. La gestione aziendale alimenta anche un circuito in cui i movimenti di denaro si riferiscono a crediti e debiti nei confronti di soggetti con i quali l’azienda entra in contatto per reperire o fornire il fattore produttivo generico “denaro”. Le operazioni di finanziamento consentono alla gestione di mantenere l’equilibrio finanziario in relazione ai fabbisogni di mezzi connessi al suo svolgimento nel tempo e ai piani di sviluppo e determinano un movimento di entrate e uscite che misurano le variazioni del capitale proprio e del capitale di terzi. I crediti e debiti di finanziamento sorgono nel momento in cui si verifica un’operazione finanziaria, ovvero un’operazione con cui si presta denaro (finanziamenti concessi/ottenuti). Non rappresentano variazioni della ricchezza aziendale, perciò vanno esclusi dall’aspetto economico della gestione. I due aspetti precedentemente visti si modificano: nasce una distinzione fra aspetto finanziario e aspetto economico della gestione. 1) Aspetto finanziario  si collega alle variazioni di: • Numerario certo e assimilato e misurano l’aspetto economico, quindi costi e ricavi (collegate allo svolgimento delle operazioni nel circuito della produzione) • Crediti e debiti di finanziamento in connessione con lo svolgimento delle operazioni del circuito dei finanziamenti 2) Aspetto economico  connesso alla formazione della ricchezza aziendale (componenti positivi e negativi del reddito e aumenti/riduzioni di capitale proprio).

IL MODELLO COMPLESSIVO

Dal modello dei circuiti si traggono i presupposti per la classificazione delle operazioni e delle variazioni dei valori e il legame con le transazioni con soggetti esterni su cui si basano le rilevazioni di COGE. I valori vengono definiti finanziari ed economici a seconda che appartengono al settore finanziario (denaro, crediti, debiti di funzionamento e/o finanziamento) o economico (costi, ricavi, capitale proprio). VARIAZIONI ECONOMICHE • Variazioni economiche positive (VEP) – Ricavi – Rettifiche di costi – Aumento di capitale proprio • Variazioni economiche negative (VEN) – Costi – Rettifiche di ricavi – Riduzione di capitale proprio VARIAZIONI FINANZIARIE • Variazioni finanziarie positive (VFP) – Aumento di denaro – Aumento di entrata assimilata (credito di funzionamento) – Aumento di crediti di finanziamento – Diminuzione di uscite assimilate (debito di funzionamento) – Diminuzione di debiti di finanziamento • Variazioni finanziarie negative (VFN) – Riduzione di denaro – Aumento di uscita assimilata (debito di funzionamento) – Aumento di debito di finanziamento – Diminuzione di entrate assimilate (credito di funzionamento) – Diminuzione di crediti di finanziamento Le rilevazioni in COGE si attivano in presenza di una variazione finanziaria originaria, la quale viene riclassificata, nel caso non sia compensata da una variazione finanziaria di segno opposto, in una variazione economica di reddito o di capitale nell’ambito del modello dei circuiti. Per una corretta conoscenza della realtà aziendale, il soggetto economico non può basarsi esclusivamente sul modello dei circuiti, in quanto questi descrivono solamente gli atti di contatto tra l’azienda e terzi soggetti, non andando ad indagare sugli atti di interna gestione, in particolar modo se i vari fattori vengono combinati con criteri di efficacia ed efficienza. CAPITOLO 4

Il metodo applicato al sistema: la partita doppia

Nel tempo si sono formati metodi di rilevazioni delle operazioni sempre più strutturati. Nel 1494 è stato pubblicato a Venezia un libro di matematica dedicato alla rilevazione contabile. Questo descrive il sistema della Partita Doppia. Partita doppia: metodo (insieme di regole) in base alla quale possiamo registrare le operazioni aziendali e analizzare i loro effetti. Il sistema di scritture fa riferimento all’oggetto che si vuole rappresentare, in questo caso si vuole rappresentare il risultato d’esercizio e il capitale di funzionamento nonché le posizioni di credito e debito che si originano dalle operazioni. Il metodo (regole di funzionamento) è un metodo contabile in quanto si avvale del conto.

Con conto si intende un insieme di scritture che riguardano un oggetto semplice (esempio: cassa, clienti…) con lo scopo di seguirne l’ammontare e le sue variazioni in termine di valore nel tempo. Il conto serve per rilevare la dinamica in termine di valori di un oggetto e misurarne l’entità. Periodicamente, durante la redazione del bilancio, si fa un resoconto. Ogni conto è formato da due sezioni che accolgono le variazioni positive e negative. La somma algebrica delle sezioni di un determinato conto viene chiamata saldo del conto. In relazione all’estensione dell’oggetto al quale si riferiscono e alla possibilità di essere scissi o riepilogati in altri conti, i conti si suddividono in conti analitici e sintetici. Il conto crediti verso clienti, ad esempio, è un conto sintetico, in quanto si riferisce a tutti i crediti che l’azienda vanta nei confronti dei suoi clienti e può essere scisso ulteriormente. I conti salari e stipendi & contributi previdenziali, invece, sono conti analitici. Le variazioni dei conti non devono essere analizzate in modo isolato, ma devono essere riguardate nelle loro relazioni e in funzione delle variazioni che determinano nell’oggetto complesso. IL METODO DELLA PARTITA DOPPIA: Regole di funzionamento della PD: 1) i conti accolgono nelle sezioni opposte variazioni di segno opposto relative al medesimo oggetto: questa regola prende il nome di FUNZIONAMENTO ANTITETICO DELLE SEZIONI DEI CONTI; 2) Ogni fatto di gestione deve essere osservabile contemporaneamente sotto due aspetti; questa regola prende il nome di DUPLICITÀ DELL’ASPETTO DI OSSERVAZIONE: – Ogni fatto deve poter essere osservato secondo un duplice aspetto (originario -generalmente finanziario- e derivato -normalmente economico) – Come conseguenza si avranno conti accesi all’aspetto originario e all’aspetto derivato (conti di differenti classi); 3) Funzionamento antitetico delle classi di conti: – I conti che appartengono a due classi differenti funzionano in modo antitetico. Per esempio, se si iscrivono in dare variazioni positive relative ai conti originari, in avere si iscriveranno variazioni positive che interessano conti economici.

Alcune conseguenze che ne derivano… 1) In ogni momento il totale degli addebitamenti (totale DARE) è uguale al totale degli accreditamenti (totale AVERE); 2) Se in un dato momento tutti i conti accesi si riepilogano in un conto, questo conto si spegne, in quanto accoglie un totale DARE uguale al totale AVERE (questa conseguenza sarà utile per capire il processo di assestamento / chiusura di un esercizio). Per convenzione i conti finanziari accolgono in dare variazioni positive e in avere variazioni negative; i conti economici, invece, accolgono in dare variazioni negative e in avere variazioni positive. Se io incasso dei crediti, i conti accesi sono tutti finanziari (cassa/banca a crediti verso clienti), in quanto non viene modificata la ricchezza dell’azienda ma semplicemente la sua composizione (prima erano crediti, ora sono aumentate le disponibilità liquide). Se accendo un debito di finanziamento (mutuo passivo) avrò: cassa (VFP, variazione originaria) a mutuo passivo (VFN, variazione derivata). Se pago interessi passivi alla banca avrò: interessi passivi (variazione economica negativa, in quanto varia la ricchezza avendo sostenuto un costo) a cassa. I LIBRI CONTABILI

I libri contabili servono a: a) determinare correttamente il risultato di periodo e il capitale di funzionamento e provvedere alla redazione del bilancio; b) assolvere agli obblighi tributari e consentire l’accertamento da parte degli uffici competenti sulla regolarità delle operazioni effettuate; c) regolare i rapporti tra i terzi, anche in riferimento all’accertamento delle reciproche posizioni di credito e di debito. Disposizioni Civilistiche e Fiscali definiscono le regole di tenuta dei libri contabili e prescrivono che non vengano fatte abrasioni, cancellature, che non vengano lasciati spazi in bianco ecc. Se vengono fatti degli errori devono essere segnati con una linea e la correzione deve essere apposta a fianco all’errore. I libri contabili fondamentali per la contabilità generale sono: – il libro giornale, dove vengono rilevate giornalmente le operazioni aziendali, secondo il metodo della partita doppia e vengono descritte analiticamente le suddette operazioni (rilevazione cronologica); – il libro mastro, che raccoglie tutti i conti, ciascuno dei quali riporta i movimenti che nel tempo hanno riguardato il medesimo oggetto (rilevazione sistematica). Non è esplicitamente previsto dal Legislatore civilistico e da quello fiscale, ma la sua tenuta è di fondamentale importanza per lo svolgimento di un’ordinata contabilità. Libro mastro ricavi riporta la totalità dei movimenti dei ricavi, libro mastro crediti v/ clienti riporta tutti i movimenti accesi ai crediti v/clienti… Il piano dei conti rappresenta l’insieme dei conti utilizzati, delle regole concernenti il loro funzionamento e collegamento sistematico. CAPITOLO 5

GLI ACQUISTI DI BENI L’IVA Si applica alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi (presupposto oggettivo), effettuate nel territorio dello Stato (presupposto territoriale), nell’esercizio di imprese o di arti e professioni (presupposto soggettivo) e sulle importazioni da chiunque effettuate. Non si applica quindi negli scambi tra privati in quanto non c’è attività d’impresa. L’aliquota va applicata alla base imponibile, ovvero al valore del bene/servizio ceduto/offerto. La base imponibile la si comprende dalla fattura emessa. L’iva, venendo riscossa come sostituti d’imposta, comporta la nascita di un rapporto debito/credito tra Stato e imprese. Il soggetto inciso, ovvero colui che effettivamente grava l’imposta e che ne sostiene l’onere effettivo, è il consumatore finale, in quanto l’IVA è un’imposta che colpisce i consumi.

Liquidazione e versamento dell’IVA

– le aziende devono determinare periodicamente la posizione per l’IVA a debito e a credito – il calcolo consiste nel confronto delle due situazioni: può emergere una • situazione debitoria (IVA a debito > IVA a credito) • situazione creditoria (IVA a credito > IVA a debito) – in caso di situazione debitoria liquidazione e versamento devono avvenire entro il 16 del mese successivo – in caso di situazione creditoria entro il 16 del mese successivo deve avvenire la liquidazione – versamenti trimestrali (per alcune categorie di contribuenti), il giorno 16 del mese successivo alla fine del trimestre – dichiarazione annuale ESEMPIO: 1° passaggio: cessione da produttore originario (costo = 0) a grossista 200 + IVA 22% 2° passaggio: il grossista rivende il bene al dettagliante 300 + IVA 22% 3° passaggio: il dettagliante vende il bene al consumatore finale 500 + IVA 22%. QUINDI: 1° Il produttore originario: incassa 44 di IVA che verserà allo stato 2° Il grossista: paga 44 di IVA, ne incassa 66, ne verserà 22 allo stato 3° Il dettagliante: paga 66 di IVA, ne incassa 110, ne verserà 44 allo stato Il consumatore finale è il soggetto inciso, in quanto non ha diritto al credito di imposta per l’IVA pagata (110) Quando si acquistano beni ci sono due fasi rilevanti: 1) Il ricevimento della fattura: documento nella quale sono indicati in termini quantitativi/monetari i dati dell’acquisto effettuato (si rileva costo e debito) 2) Il pagamento della medesima (il debito viene pagato e si manifesta una variazione finanziaria) ESEMPIO PAGINA 35. Fasi delle uscite: 1. Liquidazione 2. pagamento

Con la cambia pagherò mi impegno a pagare entro una certa data futura una determinata somma di denaro. La cambiale viene sottoposta a oneri fiscali (imposta di bollo). È uno strumento scambiale in quanto posso cedere alla banca la mia cambiale in cambio del totale della cambiale diminuito dello sconto (sconto di cambiali). Le cambiali tratte vengono emesse dal fornitore il quale ordina al debitore di pagare entro una determinata data una determinata somma. Le cambiali attive possono essere girate a qualcun altro, viene meno un credito e si movimenta in avere il conto Cambiali attive. CAPITOLO 6 LE PRESTAZIONI DA PROFESSIONISTI Nel caso di professionisti consulenti del lavoro iscritti ad albi, all’azienda che riceve la prestazione vengono addebitati da parte del professionista, oltre all’imponibile e all’IVA, anche un 2% a titolo di rivalsa per i contributi alla cassa assistenza e previdenza cui tali professionisti sono tenuti a versare i contributi previdenziali. L’azienda deve effettuare una ritenuta dl 20% dell’onorario, a titolo di acconto di imposta a carico del professionista, agendo come sostituto d’imposta.

Pagamento di polizza assicurativa e ipotizzato incendio con perdita di valore del fabbricato di 100.000 con relativo risarcimento di 80.000

CAPITOLO 7 IL COSTO DEL LAVORO Il lavoro costituisce un fondamentale fattore produttivo nell’economia delle aziende. Generalmente il compenso dovuto al fattore lavoro, ossia la retribuzione, consiste in una somma di denaro. La retribuzione prende il nome di salario per gli operai e di stipendio per gli impiegati e si compone di una paga base e di attribuzioni accessorie. Possono far parte della retribuzione anche gli assegni per il nucleo familiare. Tali importi, se spettanti, pur entrando a far parte della busta paga e versati contestualmente alla retribuzione, hanno natura assistenziale. Si tratta infatti di sovvenzioni che l’INPS eroga a quei lavoratori dipendenti il cui reddito familiare non supera una certa soglia in ragione al numero dei componenti della famiglia. Per l’azienda il costo del lavoro si compone di diversi componenti, e precisamente dei seguenti: - Retribuzione (comprensiva di tutte le sue componenti) - Contributi previdenziali e assicurativi a carico del datore di lavoro - Accantonamento effettuato dall’azienda per il trattamento di fine rapporto

DA CONSIDERARE L’ANTICIPO AL MOMENTO DEL PAGAMENTO

I contributi previdenziali gravano sia sul datore di lavoro sa sui dipendenti in percentuali differenziate, in base alla qualifica del dipendente e in base al settore in cui opera l’azienda. La parte a carico dell’azienda genera un vero e proprio costo d’esercizio, che graverà sul conto economico come componente negativo di reddito. Viene rilevato in un conto economico di reddito denominato contributi previdenziali. a) liquidazione

b) pagamento

CAPITOLO 8 LE IMMOBILIZZAZIONI Le immobilizzazioni sono fattori a fecondità ripetuta, nel senso che partecipano a più cicli di produzione cedendo gradualmente la loro utilità nel tempo. Sono fattori pluriennali, ossia fattori la cui durata utile si estende oltre l’anno solare, che rappresenta l’esercizio amministrativo. Il reintegro di valore delle immobilizzazioni alla fine di un ciclo è solo parziale, in quanto è solo dalla conclusione di una pluralità di cicli nell’arco di vita utile del bene che è possibile ricostituire il valore consumato nella gestione. Le fonti di finanziamento raccolte per l’acquisizione di tali fattori devono avere carattere durevole, in quanto i fattori in cui sono stati impiegati possono essere recuperati dalla gestione, e quindi rigenerarsi in forma monetaria, solamente in un arco di tempo pluriennale.

Le immobilizzazioni si dividono in: - Immobilizzazioni tecniche  beni materiali e immateriali, oneri pluriennali (costi di impianto e di ampliamento, costi di sviluppo), costituiscono la struttura operativa dell’azienda; - Immobilizzazioni finanziarie  crediti di durata pluriennale, investimenti in titoli. - Una categoria particolare di immobilizzazione è costituita dall’avviamento, un valore che rappresenta il sovraprezzo pagato rispetto al valore degli elementi patrimoniali acquisti, in relazione alle sue prospettive di produrre reddito. Fasi rilevanti per la contabilizzazione – Acquisizione • Conferimento da parte dei soci • Acquisto • Costruzione interna – Utilizzazione • cessione graduale di utilità al processo produttivo; • quota di ammortamento: quota del valore originario da considerare come il valore dell’immobilizzazione che partecipa alla formazione del risultato economico dell’esercizio • Ammortamento: processo di ripartizione del costo pluriennale nel tempo di vita utile del fattore (valutazioni che l’impresa deve fare alla fine dell’esercizio per redigere CE e SP) – Dismissione • Alienazione sul mercato • Ritiro in permuta (consegnare usato ad un venditore di macchinari nuovi, il quale diminuirà il prezzo dei macchinari nuovi del valore di quelli rottamati) • Rottamazione (non sempre, ma qualche volta si può incassare qualcosa) ACQUISIZIONE

UTILIZZAZIONE La definizione di un Piano d’ammortamento presuppone: - Il valore da ammortizzare dato dal costo di acquisizione delle singole immobilizzazioni tecniche, aumentato delle eventuali spese di installazione, montaggio e collaudo e diminuito dell’eventuale valore presunto di recupero finale (=0); - La durata dell’ammortamento, la quale dipende da: 1) Logorio fisico-tecnico 2) Logorio economico (obsolescenza) 3) Politica delle manutenzioni - Il criterio di ripartizione nel tempo del valore da ammortizzare • Criteri matematici (quote costanti, crescenti, decrescenti) • Criteri logici

La quota di ammortamento annuale si accumula in uno speciale conto denominato “Fondo di ammortamento” che rappresenta una rettifica progressiva del valore originario del cespite a mano a mano che passano gli esercizi. In ogni momento della vita utile dell’immobilizzazione, la differenza tra costo originario di acquisto, o costo storico, e il totale del fondo di ammortamento prende il nome di valore contabile (o valore di libro). DISMISSIONE Qualsiasi sia la causa (rottamazione/vendita), una volta dismesso, il bene strumentale deve essere eliminato dalla contabilità. Se il valore recuperato dalla vendit...


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