Appunti lezione 3, L. Bienati, anno 2021 PDF

Title Appunti lezione 3, L. Bienati, anno 2021
Author Elisa Garbero
Course Letteratura Giapponese 3
Institution Università Ca' Foscari Venezia
Pages 3
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Summary

Appunti lezione 3, anno 2021, ho caricato anche le lezioni successive! Insegnate: L. Bienati....


Description

Ibuse Masuji La pioggia nera (Kuroi ame, 1965) Non fu testimone di questo evento, ma scrisse molti anni dopo, documentandosi. Romanzo che utilizzando la tecnica della citazione dei diari dei personaggi riesce ad ottenere un effetto di grande realismo. Anche prima di questo romanza aveva trattato il tema del disastro: La valle di Kuchisuke (Kuchisuke no iru tanima, 1929). Diga costruita dall’uomo, che minaccia le zone circostanti. La catastrofe è descritta prima che si verifichi la tragedia. Punti di vista umili, contadini come protagonisti. Il fiume (Kawa, 1932). In questi, l’acqua è l’elemento distruttivo.

La pioggia nera Ci indica un elemento della natura già dal titolo. Ossimoro: pioggia associata alla purezza, all’acqua, ma questa volta è nera per effetto del fall-out atomico. Già nel titolo, l’ossimoro indica che c’è stato un sovvertimento della natura. «Mentre mi guardavo allo specchio mi ricordai della cascata di pioggia nera scesa nel momento in cui salivamo con Nojima sulla barca clandestian. […] Mi lavai le mani alla fontanella ma lo sporco non venne via neanche sfregandolo con il sapone. Sembrava impresso indelebilmente sulla pelle».

Struttura Molteplici punti di vista e livelli temporali. Presente della narrazione (presubilmente primi anni ‘50), passato prossimo (6 agosto ‘45), passato remoto (richiamato perché è la vita del villaggio prima dell’annientamento, passato felice). Diari: diario del protagonista e della nipote. Dà attendibilità agli eventi, maggior senso di realismo. Consente al lettore di sentire la voce narrante dell’autore, alternata alla voce del protagonista. «Da molti anni a questa parte, Shizuma Shigamatsu, che abitava nel villaggio di Kobatake, sentiva su di sé un pesante fardello per via di sua nipote Yasuko. […] La ragione era semplice in apparenza: Yasuko non aveva prospettive di matrimonio.» Evento che dà l’avvio alla narrazione. Vengono introdotti:   

Il luogo: un piccolo villaggio di campagna vicino a Hiroshima; I due personaggi principali; Il problema fondamentale: lo stato nubile di Yasuko. Dicerie: affetta da malattia atomica.

Contrapposizione tra racconto soggettivo e l’oggettività del dato scientifico (caratteristica del genbaku, per dare veridicità). Tra ricostruzione fittizia e soggettività dei dieri. Racconto in terza persona, molti testi narrati in prima (soggettività di chi narra).

Trama: Anni dopo, Yasuko si ammala della malattia atomica. Aveva tenuto nascosto il fatto, tentando di curarsi da sola. Attenzione del lettore dagli eventi del 1945 al presente narrativo. «La sua vita si è a poco a poco indebolita e sente un continuo ronzio alle orecchie. Eravamo in salotto quando me lo ha confessato e in quell’istante ho visto la stanza sparire e una grande nuvola a forma di medusa alzarsi nel cielo azzurro. L’ho vista stagliarsi netta.» «La nuvola-fungo aveva una forma più simile a una medusa che a un fungo. Ma agitava le estremità come se avesse ancora più forza di una medusa e la sua testa cambiava colore, rosso, violetto, blu, verde e si ingrossava verso est.» Ritornare molto spesso sul momento dell’esplosione, attraverso la visione di diversi personaggi. Sovrapposizione di immagini, continuo ritornare di questo evento con immagini e metafore. A poco a poco la vita del villaggio riprende una sua normalità. «Un inesperto che legge i sutra per i morti non è la stessa cosa di un incompetente che cura un malato. Non implica neppure la trasgressione di una regola». Non poter seppellire i morti. Cercare di ricostruire una normalità. Lavoro che compie con diligenza.

Regime alimentare al tempo di guerra: incluso nel “Diario del bombardamento” di Shigematsu. Propone di commemorare l’anniversario del bombardamento con la stessa colazione di quella mattina. La sofferenza viene ritualizzata: implica anche il ringraziamento per la condizione attuale. Ritornare a quel momento, non solo al momento dell’esplosione, a quel momento di normalità poco prima che accadesse. Modo per ritualizzare la sofferenza.

Diario: lega l’uomo alla sua memoria. Il protagonista che recupera il diario e lo ricopia. Rito. Allevamento delle carpe: lega l’uomo al mondo naturale. Relazioni sociali che si ricostruiscono. Shigematsu si dedica a l’allevamento, questa cura che pone in quest’attività, riporta ad un gesto di normalità e ad un rapporto con la natura che riprende. Natura ancora segnata dall’accaduto, spesso impazzita. Ritorno alla normalità con la rinascita della natura.

Soltanto verso la conclusione del diario di Shigematsu, durante un banchetto di addio per Yasuko e Shigeko, i quali sarebbero tornati a Kobatake, il direttore della fabbrica svela il nome dell'arma utilizzata a Hiroshima e Nagasaki: [...] «Bomba atomica, pare sia il nome esatto...Una bomba che sembra avere una fortissima energia radioattiva». [...] «Dicono che da ora in poi per settantacinque anni a Hiroshima e Nagasaki non crescerà più neanche l'erba» Le persone colpite dal bombardamento non sapevano quale arma fosse stata utilizzata. Pensano di essere nell’epicentro del bombardamento, si accorgono che la distruzione dilaga. Capiscono che è stata usata un’arma nuova, non convenzionale. Solo verso la fine compare il nome. Sentito dire.

Immagini forti: l’erba che non cresce. Preoccupazione che la bomba abbia inciso a livello biologico. Impossibilità di tornare ad una vita normale.

Nel diario di Shigematsu viene raccontato nel dettaglio l’orrore provocato dall’atomica. Solo alla fine del romanzo i personaggi ne acquistano l’esatta denominazione. Pikadon: lampo dell’esplosione (pika) + fragore (don). Onomatopea usata dai personaggi per indicarla.

«Gli aiko si erano sviluppati al meglio, e in un angolo poco profondo del vivaio più grande stavano crescendo delle piante d’acqua… In mezzo alle foglie ovali, di un verde brillante, che galleggiavano qua e là sulla superficie dell’acqua, erano sbocciati piccoli fiori rosso scuro sugli esili steli.» Aiko: piccoli pesci che cerca di allevare. «Se ora dalle colline laggiù spunta un arcobaleno, avverrà il miracolo. Se appare un arcobaleno, non bianco ma di cinque colori, Yasuko guarirà». Ci lascia con questo messaggio di miracolo che può ancora avvenire. Bomba: vista e raccontata con forme e metafore sempre diverse. Elemento in comune di questo movimento è la pluralità delle voci necessarie per descrivere questo evento al di là delle parole. Mosaico di citazioni e immagini. La descrizione e testimonianza di più persone. L’evento riappare così riaccaduto all’infinito e la sua consistenza sta nella sua incancellabilità....


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