Appunti linguaggi della televisione anno 2021/2022 PDF

Title Appunti linguaggi della televisione anno 2021/2022
Course Linguaggi di cinema e TV
Institution Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM
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LINGUAGGI DELLA TV3 gennaio 1954 nasce la televisione.LA TELEVISIONE IN ITALIAQuando parliamo di Tv oggi intendiamo quello che accade nella tv che abbiamo in cucina, ma anche quello che succede nei cellulari, nei pc. Quindi, che si sviluppa anche attraverso il digitale, streaming. La tv non è quindi...


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LINGUAGGI DELLA TV 3 gennaio 1954 nasce la televisione. LA TELEVISIONE IN ITALIA Quando parliamo di Tv oggi intendiamo quello che accade nella tv che abbiamo in cucina, ma anche quello che succede nei cellulari, nei pc. Quindi, che si sviluppa anche attraverso il digitale, streaming. La tv non è quindi una cosa sola, ha una grande capacità di adattarsi ai tempi. Nel nostro paese la tv è sempre stata considerata la sorella povera del cinema, non ha mai avuto un'ottima fama, ed è stata considerata banale, semplice, stupida. Per togliersi di dosso questa etichetta non sono bastati gli 80 anni, infatti, ancora oggi viene considerata un mezzo di comunicazione di serie B rispetto al cinema. Ma a differenza dello sviluppo tecnologico del cinema, la tv è stata molto più aderente al suo tempo. Negli ultimi 15 anni cinema e tv si sono avvicinati molto, come ad esempio le serie tv, con il linguaggio. Ma la tv svolge nella nostra cultura, nel nostro paese, un ruolo ancora estremamente importante. La grande differenza tra il mezzo della TV e gli altri mezzi audiovisivi è la modalità di fruizione. La tv la guardiamo in casa in una situazione di relax, a nostro agio. Al cinema invece facciamo un'azione volontaria, cioè uscire di casa ed entrare in un altro luogo. Una sala buia, dove si sta in silenzio, dove c'è un’aura. Una sorta di sacralità. Guardare la tv, quindi, è una cosa che si fa distrattamente, che si fa quando non si è troppo concentrati, che si fa anche facendo altro. Allo stesso tempo guardare i contenuti televisivi è molto semplice durante la giornata. Come al telefono, al pc, al tablet ecc… La tv è SEMPRE CON NOI. Proprio perché la tv ha una fruizione quotidiana, il suo linguaggio deve essere semplice. Quindi comparare tv e cinema è stupido perché sono due mezzi diversi. Utilizzano due linguaggi diversi, due modi di fruizione diversi. Ci viene difficile affermare di guardare la tv, in particolare certi programmi ritenuti di basso livello. La televisione è un'industria ricchissima che influenza anche le altre forme di comunicazione mediale, ed è un sistema produttivo industriale che funziona benissimo. Oggi si manifesta in almeno 3 modalità:  tv tradizionale, televisione generalista. Si occupa di tutto in maniera trasversale. La più diffusa, la più semplice. Come i programmi Rai. Programmi in chiaro, che si vedono senza pagare.  Tv a pagamento. Ci si deve abbonare per vederne i contenuti, perché vengono proposti come contenuti più pregiati per il quale vale la pena pagare. Come Sky che nasce per il calcio e il cinema.  Tv in streaming. Forme di tv over the top. Netflix, Prime video ecc… Si paga un abbonamento. Dentro c'è un tipo di contenuto che sembra avvicinare di più tv e cinema, ma non del tutto. Queste forme oggi sono tutte presenti contemporaneamente.

L’idea della serialità è tipica della televisione. È tipica dei palinsesti e della fruizione quotidiana: serializzazione dei contenuti in modo verticale (serialità nell’arco della giornata) e in modo orizzontale (arco della settimana). La serialità funziona perché è un processo produttivo che permette di costruire un prodotto culturale che costa poco, ma che rende moltissimo.

LE TRE ERE DELLA TV Ci sono 3 momenti della storia della tv. - La paleotelevisone 1954-1975 - La neotelevisione 1975-fine anni '90 - Le nuove forme (pay tv, ott) anni 2000 →1929: GRAN BRETAGNA. Viene mandato in onda il primo programma sperimentale. (c'è anche crollo della borsa di wall street) →1936: La BBC inizia le trasmissioni pubbliche in UK. È la tv pubblica inglese, quindi finanziata dallo stato. →1936: GERMANIA. Trasmissione delle Olimpiadi di Berlino. Nello stesso anno ci sono le leggi raziali. Quindi è propaganda. →1939: USA Inizio delle trasmissioni sperimentali →1939: ITALIA. Avvio della fase sperimentale in area urbana, ma l'inizio effettivo delle trasmissioni avviene solo nel 1954. Diffusione La Seconda guerra mondiale ferma la sperimentazione della tecnologia, e dopo la fine del conflitto, si verifica una veloce e massiccia diffusione degli apparecchi televisivi. Negli Stati uniti nel 1946 le famiglie che possiedono un televisore sono lo 0.02%; nel 1955 sono il 78%. In Italia, nel 1954 son attivi 88.000 abbonamenti RAI; nel 1964 sono diventati 4.300.000 Due modelli di sviluppo Due modelli di broadcasting, derivati dalla radio; due direzioni diverse dal punto di vista tecnologico strutturale e socioculturale. (il broadcasting è una forma di trasmissione di un segnale audio e visivo che va da una emittente a molti. Solitamente questa modalità di trasmissione non è bidimensionale. Chi riceve il segnale non può interagire con l'emittente.) - Modello commerciale: USA. Si basano sulla raccolta pubblicitaria, intrattenimento - Modello statale: UK, ma anche resto Europa come Italia. Servizio pubblico (canone), finalità pedagogica.

LA PALEOTELEVISIONE 1954-1976 Età del monopolio:  La tecnologia è poco evoluta, infatti abbiamo il bianco e nero.  Funzione pedagogica, educativa. si prende sulle spalle l’onere di veicolare dei contenuti che potessero essere di aiuto a una popolazione che era in forte difficolta sia economica che educativa  Palinsesto rigido. C'era un solo canale chiamato RAI fino al '61. Nasce nel '61 un secondo canale. Nel '75 nasce Rai 3. è rigido perché non c'è concorrenza. C'è una scansione del tempo molto precisa. La giornata televisiva non era di 24h ma iniziava nel pomeriggio fino alle 23, poi diventata nero. Accadeva quindi il monoscopio, si vedeva tutto nero. Oppure accadeva l'intervallo, una sequenza di immagini statiche in bianco e nero che rappresentavano i paesaggi italiani, di pecore con una canzone al clavicembalo in sottofondo.  Pubblicità limitata (carosello). Il Carosello è stato il modo in cui la tv e le famiglie, che non avevano disponibilità economica, hanno accolto la pubblicità, senza però darle un peso eccessivo. Si parlava di prodotti, senza metterli troppo in evidenza. Il prodotto arrivava sempre alla fine delle storie. Si confinava la pubblicità in una piccolissima parte della giornata, la si nascondeva dentro delle storie.  Generi definiti: intrattenimento, fiction, informazione. Non si parlava quindi di ibridazioni di genere (ex: Infotainment…), ma di generi precisi e definiti.  Indice di ascolto: l’auditel (che nasce nel 1980) in questo periodo non serve (situazione di monopolio fino all’arrivo delle tv commerciali alla fine di questo periodo). C’è però una misurazione del gradimento (siccome quella quantitativa non serve, gli ascolti sono bassi): si chiede a delle famiglie campione di scrivere su un diario dei giudizi/pareri sui programmi trasmessi. L’auditel misura la presenza di quel programma in casa tua per un certo periodo di tempo. A cosa serve quindi? La pubblicità (non più il carosello) passa e arriva anche quando si è distratti. L’auditel quantificava il costo di un passaggio di uno spot nel tempo di un programma. La televisione in città ha avuto un impatto minore, ma nelle campagne ha avuto un forte impatto. Questo perché si cercava qualcosa da fare la sera, dopo il lavoro, e la tv è la loro compagnia.

I programmi della paleotelevisione  “NON è MAI TROPPO TARDI” Possiamo definirlo il primo tutorial della tv italiana. Il suo sottotitolo è "corso di istruzione popolare per il recupero dell'adulto analfabeta"

Va in onda tutti i giorni dal lun al ven nella fascia preserale, prima del tg, per permettere alle persone adulte analfabete che tornavano dal lavoro, di andare a scuola. Queste persone andavano a scuola per prendere la licenza elementare. 484 puntate. In collaborazione con il Ministero dell'istruzione. Non c'erano le scuole e le persone lavoratrici non potevano andare a scuola negli orari di lavoro. Il programma abbassa l'analfabetismo in Italia e più di un milione in mezzo consegue la licenza elementare. Ebbe oltre 72 versioni internazionali Remake nel 2004 con Gianni Ippoliti Creano una fiction sulla figura nel maestro Manzi con Claudio Santamaria e regia di Giacomo Campiotti.  "LASCIA O RADDOPPIA” Adattamento italiano di un programma di quiz americano, a sua volta adattamento di un programma francese. Era un programma a quiz che andava in onda il giovedì sera. L'Italia il giovedì sera si ritrovava per provare a giocare insieme ai concorrenti. È stato il programma che ha fatto scoprire la televisione agli italiani. Nell'Italia che si affacciava al periodo del boom economico, il messaggio era chiaro: per vincere, dovevi essere preparato, dovevi studiare, dovevi sapere. Il concorrente era un personaggio da ammirare, di cultura superiore rispetto al pubblico a casa.  "CAROSELLO" Non esiste niente del genere come questo prodotto. È un prodotto originale e forse la forma di espressione migliore in Italia. Dura per 20 anni, dal '57 al '77. La nascita e la fine di Carosello segnano un'epoca. Va in onda tutti i giorni alle 20:50, dopo il tg. Cattura fin da subito l'attenzione delle famiglie e soprattutto dei bambini, contribuendo fortemente a trasformare la Tv da oggetto di consumo occasionale, collettivo e limitato, in un medium di massa. I contenuti di carosello sono rivolti ad un pubblico di bambini. Diventa più di ogni altro programma un momento rituale della serata italiana che segna un momento preciso della giornata che è quello della chiusura dell'attività dei bambini, i quali poi dopo andavano a dormire. → "E dopo Carosello , tutti a dormire". Segna i tempi della giornata degli italiani. La ritualità della televisione si vede anche nei generi che ogni sera si alternano nella serata principale. Ad esempio, il giovedì c’era il telequiz, il sabato era la serata del varietà, la domenica c’era lo sceneggiato, il mercoledì era dedicato allo sport. Nelle serate si parla di genere ma nella striscia quotidiana la ritualità è scandita dal carosello, il cui obiettivo è pubblicizzare un prodotto senza metterlo troppo in mostra. La pubblicità negli 50 svolgeva un ruolo diverso, aveva una sorta di pudore nel sollecitare l'acquisto dei prodotti. Allo stesso tempo però all'inizio degli anni '60 si ha il boom economico e il sistema Italia riparte. Il Carosello avverte questo passaggio, infatti, all'inizio quasi nasconde il prodotto e occupava gli ultimi 30 secondi della puntata. Andando avanti

invece ingloba sempre di più il prodotto all'interno del racconto rendendolo protagonista. Il carosello è la prima forma breve del linguaggio audiovisivo italiano.

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IL FORMATO DI CAROSELLO: ogni filmato dura (a seconda del periodo) da 1 minuto e 45 secondi a 2 minuti e 15 secondi Di questo periodo, solo i 35 sec finali possono essere dedicati alla pubblicità vera e propria (si chiamava il codino) Il resto del tempo è occupato da una scenetta, un filmato, un cartone animato o altro che deve essere assolutamente slegato dal prodotto pubblicitario.

Esempi: -

Lavatrice: le prime lavatrici che arrivano dagli stati uniti sono chiuse, senza il globo. Le famiglie borghesi che si potevano permettere di comprarle vedono che sulla lavatrice le donne hanno una resistenza e diffidenza forti. Quando entravano le lenzuola del corredo (dote, ovvero la potenza economica della famiglia, di ogni ragazza che si sposava e che si metteva dopo tanti sacrifici), nella lavatrice le donne si preoccupavano. Per le donne lavatrice era una macchina pericolosa che non piaceva perché esse non sapevano cosa succedesse e c’erano rumori strani. Per questo venne messo il globo. Necessità di mettere globo = necessità di controllare macchina. L’uomo degli anni 50 si chiedeva cosa facesse la donna mentre andava la lavatrice o altri elettrodomestici. Per l’uomo gli elettrodomestici faceva perdere il controllo sulla donna.

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Pure detersivo: (era in polvere, qualcosa di chimico che è qualcosa di moderno per quei tempi) non era subito visto bene. Infatti, nella pubblicità del Calimero la donna fa vedere che oltre ad essere pulita la camicia non si rovina e rimane intatta.

Varietà nella paleotelevisione È il grande riassunto dei generi che hanno creato la televisione in Italia, il cinema, il teatro e la musica - con i balletti, le scenografie, la conduzione. Il varietà è il momento in cui la tv fa festa.Il pubblico in sala è elegantissimo, si veste bene. Antonello Falqui decide di mostrare le attrezzature tecniche (luci, telecamere, fili) in diretta, non le nasconde. Questo per dimostrare la modernità della televisione. La differenza tra il varietà contemporaneo e della paleotelevisione sta nella funzione del varietà per il pubblico. Prima il varietà fungeva da passatempo il sabato sera, in una dimensione festiva. Quella serata era sacra. Ciò spiega un certo tipo di immagine dello studio, del conduttore, dell'ospite. All'ospite veniva chiesto di fare qualcosa non per forza legato al suo mestiere; quindi, magari ad un cantante veniva chiesto di recitare ecc…

Oggi invece è molto differente il sabato sera. Non si ha la percezione di assistere ad un varietà. Questo perché molti generi sono stati assorbiti da altri programmi. Ad esempio la parte musicale ora è affidata ai talent. La dimensione privata non era presente nei vecchi varietà perché non interessava a nessuno. Un esempio di oggi è "C'è posta per te “. Prima i protagonisti non potevano essere delle persone comune perché a nessuno importava dei loro fatti. (La gente inizia ad entrare in tv alla fine della paleotelevisione, e coincide con il momento in cui nel mercato italiano entrano le televisioni private.) "Ballando con le stelle" riprende una dimensione festiva molto pronunciata, che ricorda il vecchio varietà. Ci sono degli ospiti che fanno qualcosa che non è la loro attività professionale. Come ad esempio Arisa ballerina ecc… L'abbigliamento è da sera. Non è l'unico perché come lui ci sono anche i One Man Show , come i programmi di Fiorello, o Roberto Bolle. "SENZA RETE": Programma tv in cui gli artisti si esibivano dal vivo con l'orchestra. Quasi tutti piano sequenza. È un primo piano fisso. Gabriel Gaber canta dal vivo. La costruzione del personaggio si effettua mettendo in evidenza il viso senza stacchi, senza luci, senza nessun disturbo rispetto all'esibizione. Viene registrata sulla traccia audio la voce di Gaber e appare tutto molto naturale. Per chi è a casa, la tv riesce a regalare qualcosa in più rispetto a chi è in sala. Permette di vedere in primo piano il cantante, di vedere le espressioni, mette lo spettatore in una posizione di privilegio. Lo sceneggiato È l'antenato della fiction. Nasce con uno scopo pedagogico , attraverso esso la tv italiana si fa carico di adattare per il piccolo schermo i grandi romanzi della letteratura italiana e non solo. La tv si fa carico della dimensione narrativa di quello di cui si occupava il maestro Manzi con "Non è mai troppo tardi". Lo sceneggiato era la volontà di far leggere/conoscere un romanzo a chi non sapeva leggere. La RAI si fa carico di questo e mette insieme nello sceneggiato dei professionisti che derivavano dal cinema e dal teatro.Lo si vede nella costruzione dell'immagine. Da un lato si prosegue con l'adattamento delle opere letterarie. Dall'altro si producono gl i originali , scritti appositamente per la tv. La televisione è una macchina di racconti in tutti i generi che pratica, macina storie fin dall'inizio della sua vita. Lo sceneggiato è una conferma, che è la forma più pura della televisione. Le storie vengono raccontate a puntate. “Belfagor”: '65. Era un originale con un’attrice famosa come Juliette Grèco. Storia gialla/horror. Il fantasma di Louvre aveva una maschera che faceva impressione. Molto cinematografico, infatti, nell'inizio si stabilisce dove avverrà l'azione e si descrive il luogo. Successivamente la camera stringe l'inquadratura su due attori. L'informazione L'info nel tg è sempre stata un'informazione molto rigida dove il ruolo delle donne

è stato marginale per decenni. Le voci e i volti sono quasi sempre stati maschili. C'erano giornalisti chiamati "mezzi busti" perché di vedevano solo dalla vita in su. Il ruolo dell'informazione era molto concentrato sulla politica. Nel 1969, si ha lo sbarco sulla Luna. Tutta l'Italia si ferma per guardare il primo uomo che mette piede sulla luna. (Neil Armstrong). In quel momento come giornalista c'era Tito Stagno. LE DONNE NELLA PALEOTELEVISIONE Raffaella Carrà- ma che musica maestro: scandaloso è il fatto che si veda il suo ombelico. Siamo in un'epoca in cui il corpo femminile viene mostrato, ma l'ombelico non era mai stato mostrato da nessuno.

Il ruolo delle donne nella paleotelevisione: 1. Annunciatrice (Signorina Buonasera ): l'inizio delle trasmissioni della RAI,3 gennaio 1954. FULVIA COLOMBO. Lei da inizio al ruolo dell'annunciatrice. Aveva il compito di elencare e scandire i programmi che sarebbero andati in onda nel corso della giornata all'interno del palinsesto. 2. Valletta: Mario Riva definisce la sua valletta come "assistente muta". Infatti, il suo compito è solo quello di presenziare ben vestita, non deve parlare. Sabina Ciuffini è la valletta ufficiale di Mike Buongiorno. 3. Attrice: Molto casta e pulita. Poco truccata e che subisce un po' le azioni dell'uomo. 4. Attrici comiche: Franca Valeri con il personaggio sella signorina snob, della ragazza milanese altolocata. Sandra Mondaini in Studio Uno si scontra con quello che sarà poi il marito. Nel momento in cui iniziano a lavorare insieme, lei perde un po' di quella autonomia. 5. Co-Conduttrici: Come Mina e Giorgio Gaber in cui Mina non ha un ruolo da protagonista. Invece con Gaber e Caterina Caselli si ha un cambio. La sua figura femminile sembra invece maschile, ha un abito da uomo. 6. Soubrette/Showgirl : si esibiscono in coreografie molto eleganti all'interno del Varietà.

Raffaella Carrà - Canzonissima: alla fine del programma doveva esserci il tuca tuca, ma vedendo le prove la RAI ha deciso di censurarla. Raffaella Carrà- ma che musica maestro: scandaloso è il fatto che si veda il suo ombelico. Siamo in un'epoca in cui il corpo femminile viene mostrato, ma l'ombelico non era mai stato mostrato da nessuno.

LA NEOTELEVISIONE 1976-1990 All'epoca era una forma di tv innovativa.

Si ha una rottura del modello della tv monopolistica della RAI perché nel 1975 si ha la legge n.103 di riforma della RAI. 1. Nel 1975 il monopolio della RAI viene ribadito, però il controllo della RAI passa dal governo al parlamento. Le forze politiche governano il paese, comprendono all'interno del controllo della RAI anche le forze politiche che non sono della RAI. Tendono verso il pluralismo. 2. 1976 viene istituita la terza rete RAI, con relativo telegiornale, che si va ad affiancare alla prima rete (1954) e seconda (1962). 3. 1976: La sentenza della Corte Costituzionale n.202 dichiara il monopolio pubblico ancora legittimo per quanto riguarda le trasmissioni radiotelevisione a livello nazionale, ma afferma il principio della libertà di impresa radiotelevisiva a livello locale. Contente quindi, anche ai privati di trasmettere a livello locale. Sono gli anni delle radio libere, in cui la voce delle radio locali diventa fortissima. Insieme ad esse fioriscono anche le tv locali, con fenomeni pittoreschi perché la realtà locale è prova di censure e limiti, ma anche divertenti e creativi.

Caratteristiche ETA DELLA CONCORRENZA, tra emittente locale ed emittente pubblica.  Evoluzione tecnologica (colore, telecomando, VCR o videoregistratore). Il cambiamento della tv avviene sempre con l'evoluzione tecnologica. Il telecomando è necessario quando c'è qualcosa da scegliere. Quando iniziano ad esserci più canali è necessario. Nella paleotelevisione non c'era concorrenza quindi l'inizio del programma della seconda rete veniva segnalato sull'altra rete. Con la neotelevisione inizia ad accedere che la tv non comunica più e l'ambito privato e pubblico inizia a competere tra di loro. Il VCR permette di svincolarti dalla rigidità del palinsesto. Permette di poter vedere le cose che vuoi, quando vuoi.



Fine del monopolio



Palinsesto a flusso, che diventa uno strumento di competizione, strategico. Non si segnalano più gli altri programmi sulle altri reti, di conseguenza il palinsesto inizia ad occupare più spazio nella giornata televisi...


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