Televisione PDF

Title Televisione
Author mathilda guerato
Course Linguaggi di cinema e TV
Institution Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM
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Summary

L’evoluzione dei linguaggi televisiviLe tre età della televisioneLa prima età: scarsità. È una parola chiave per comprendere l’introduzione della tv negli anni a cavallo della seconda guerra mondiale. È proprio la scarsità delle frequenze disponibili per l’emittenta radiofonica che aveva spinto, fin...


Description

L’evoluzione dei linguaggi televisivi Le tre età della televisione La prima età: scarsità. È una parola chiave per comprendere l’introduzione della tv negli anni a cavallo della seconda guerra mondiale. È proprio la scarsità delle frequenze disponibili per l’emittenta radiofonica che aveva spinto, fino agli anni 20, gli Stati a intervenire nella regolamentazione e nell’assegnazione delle risorse ritenuta limitata ed esauribile. La prima età della tv affonda le radici nel recente passato della radio (anni 20/30), inizia con l’inaugurazione di trasmissioni regolari e con la diffusione popolare del medium tra gli anni 40 (Stati uniti) E la seconda metà degli anni 50 (Italia) e si conclude con un processo internazionale di trasformazione tra gli anni 60 e 70. Questo periodo si può definire della “scarsità“: è una tv caratterizzata da un’offerta piuttosto limitata, che comprende pochi canali nazionali. Quest’età corrisponde all’introduzione della tv nei contesti domestici e del suo decollo come principale mezzo di intrattenimento. Quest’ età coincide, contribuisce e promuove lo sviluppo del consumo domestico da una prima fase di “fornitura universale” a una seconda fase di crescita della scelta del consumatore. In questa fase la tv è uno straordinario strumento di modernizzazione della società delle culture. La tv di questa età è una tv con un’offerta limitata: il segnale tv comprende un numero ristretto di canali nazionali. È una tv parzialmente regolata negli USA e fortemente regolato in Europa. È soggetta a una regolamentazione che dipende sia dalla scarsità della frequenze sia delle convinzioni che il medium esercita un grande potere sulla società e sulla cultura. Contempla due grandi modelli quello commerciale americano e quello di servizio pubblico europeo, i rispettivi sistemi di finanziamento sono la pubblicità per Usa il canone per la BBC britannica e un misto di pubblicità ai canone per la Rai italiana. La seconda età: disponibilità A partire dagli anni 70 e poi decisamente negli anni 80 l’età della scarsità va concludendosi. L’avvento della seconda età dipende da una varietà di fattori. In questo periodo avvengono importanti trasformazioni culturali come il passaggio da una società di consumi ad una società consumistica: viene introdotta una nuova andata di innovazioni tecnologiche. Nella tv adesso emerge una scelta di servizi tv, dal palinsesto predefinito, disponibili ad ogni ora del giorno e della notte. Dal più generale. Divistico no amico si abbandona progressivamente il modello della produzione standardizzata e massificata, che aveva caratterizzato l’età della scarsità. Con la sua nuova età, tutti prodotti di consumo iniziano a differenziarsi e a mutare il significato stesso del consumo, che diventa rappresentativo della “soggettività di massa“. La trasformazione investe i consumi materiali e immateriali, perciò anche quelli culturali e la televisione. La politica mette in campo una progressiva apertura del settore. Nuove tecnologie Permettono nuovi modelli di finanziamento. La tv nell’età della disponibilità vede emergere due caratteristiche di fondo: da una parte il progressivo allargamento dell’offerta televisiva, sì in termini di canali trasmessi sia in possibilità di consumo; dall’altra parte una crisi dei servizi pubblici che devono definire il proprio ruolo in un contesto generale del tutto mutato. La tv è diventata multicanale. Gli effetti di una nuova situazione istituzionale di deregulation possono essere sintetizzati in: 1. Effetti sulla programmazione 2. Effetti sull’importazione e il commercio dei programmi 3. effetti sulla qualità di offerta e varietà 4.effetti sulla qualità dell’informazione 5. effetti sul servizio pubblico 6. effetti sulla proprietà dei media 7. Effetti sulla geografia televisiva 8. effetti sulle politiche di regolamentazione 9. Effetti sul consumo di televisione La trasformazioni sono avvenute specie in Europa con gradualità ma decisione. Alla fine il significato stesso del medio la tv è cambiato: da straordinario strumento di unificazione di educazione È diventato un grande contenitore di discorsi targettizzati La terza età: abbondanza.

Entrando nel nuovo millennio la tv oppure un curioso spettacolo di evoluzione diseguale. L’industria corre verso un immergente età dell’abbondanza mentre la maggior parte degli spettatori ancora facendo i conti con l’età della disponibilità. Le trasformazioni avvenute nell’istituzione televisiva nel corso del mezzo secolo hanno seguito la linea più ampiamente evidenziata nella società e nella cultura: allontanamento dei modelli di produzione standardizzata, ampiamento della specializzazione, segmentazione e personalizzazione dei consumi. Ciò che caratterizza l’età dell’abbondanza e l’idea della radicale personalizzazione del consumo. La sua immagine e la progressiva sostituzione del palinsesto quel video On demand e l’allargamento dell’interattività. Entrambi questi aspetti si legano al fenomeno di digitalizzazione del broadcasting. L’idea di televisione digitale nasce nella seconda metà degli anni 60 quando alcuni scienziati giapponese che europei concentrarmi non ristori la possibilità di migliorare la qualità dell’immagine attivi attraverso la sua traduzione del linguaggio digitale: vengono poste le basi per lo sviluppo dell’HD tv. Il video on demand è il risultato di un lungo processo, tuttora in corso, di trasformazione della televisione di un medium interattivo: consente alla telespettatore di poter scegliere da un menu quello che gli interessa vedere e di modificare la velocità di visione. Con il video domanda il telespettatore è diventato prosumer ( producer + consumer ) Il telespettatore della tv digitale decide quello che vuole vedere ed è il costruttore del proprio palinsesto personale. I modelli televisivi Il modello televisivo americano Il sistema televisivo americano è sicuramente il più sviluppato da quelle esistenti: è il modello, ma anche il principale esportatore di programmi e format per gli altri paesi. In America, la tv non è solo entertament ma anche business. E come tale risponde ai requisiti di produttività di ogni altra industria. Ciò implica che il criterio fondamentale su cui scegli programmi da produrre sia legato all’andamento degli sconti. La nascita della tv è frutto di un progetto collettivo, che ha preso avvio non ultimo ventennio dell’ottocento, anche se fino alla prima guerra mondiale non ci si rende davvero conto della potenzialità sociale, culturale e commerciale della tv. Nel 1929 viene dato ufficialmente il primo nullaosta alla fine 18 stazione tipo americano: si parla all’ora di Visual podcast. A occuparsi di queste attività sono le stesse compagnie occupati in campo radiofonico: la NBC. Al 1941 risalgono le prime licenze per tv commerciale a tempo pieno e i primi spot. USA si afferma un modello tv esclusivamente commerciale. E appunto per ragioni economiche che ci si può spiegare il fenomeno dei network, vale a dire del sistema di reti a fatina che prende piede nel 1937 resta ancora oggi l’elemento distintivo del sistema tv americana. In realtà la tv è vera delle sei comincia nel 1947 e dapprincipio trasmette quasi esclusivamente sport: la radio invece resta ancora molto varia. Nel 1952 si propone la questione del colore, e ci vorrà una decina d’anni prima che questa si diffonde il pieno. Al 1956 risale il primo apparecchio della società ampex in grado di video registrare i programmi sul supporto magnetico e ciò permette di ridurre i costi delle dirette tv. Nel 1962 è il primo satellite per la comunicazione che segna la nascita della mondovisione. Il panorama del sistema tv attuale vede in forte competizione cinque emittenti che si dividono in circa il 60% degli ascolti: NBC, CBS, ABS (reti storiche a cui si sono affiancate Fox e WBT) Il restante 40% dell’audienza si divide tra le numerosissime stazioni indipendenti e le reti via cavo. Attualmente alla pay tv via cavo si è aggiunta quella via satellite e digitale. La diffusione del sistema pay per view risponde ancora meglio alla domanda del pubblico di “avere qualcosa di più”. Per quel che riguarda i contenuti e l’organizzazione dei palinsesti, le reti generaliste anno due palinsesti molto simili, con programmi di 30 o 60: allo scoccare dell’ora, dunque, i programmi cominciano contemporaneamente tutte le reti. Al mattino: informazioni programmi di servizio destinati alle donne e soprattutto moltissime fiction. Il prime time è occupato ancora dalle fiction. I film non sono programmati dalle tv generaliste, ma solo dalle reti a pagamento. Ai tv movies È dedicato solo il sabato sera; tuttavia questo formato ultimamente ha perso il favore del pubblico che pare preferire i reality show.

La seconda serata è dedicata ai magazine di informazione e infine la fascia chiamata late night È occupata dei talkshow dominati da conduttori istrionici. Modello televisivo britannico Assieme a USA, la Gran Bretagna è il paese in cui si concentrarono gli studi e gli esperimenti che portarono alla creazione della televisione. La nascita della BBC viene preceduta, nel 1927, da un documento ufficiale, il Royal Center, che prende in considerazione diritti e doveri, obiettivi e possibili fonti di sostentamento per la nuova iniziativa. I caratteri distintivi della rete britannica delle immagini si riassumono nel suo nomignolo “aunite” Che rimanda all’atteggiamento puritano tipico della sua programmazione. Il primo direttore generale John Reith, dai il nome all’intero periodo: “ Reithiano “ Diventa così sinonimo di morale ristretta. I fini che l’emittente si profitti sono tre: educare informare e divertire. La BBC si divide in BBC1 e BBC2 nel 1964. Si tratta di due reti nazionali che in certi orari trasmettono brevi notiziari locali. Il secondo canale pubblico ha subito un’impronta più culturale. L’unica forma di Sostentamento e il canone. Nel 1997 la BBC è stata tripartita in vista della rivoluzione digitale: a canto a BBC broadcast “Si occupa dei palinsesti“ ci sono le BBC production ( cura i processi produttivi dei contenuti) e BBC news (Inglese e internazionale). Da la prima scissione interna alla BBC il panorama tipo inglese si era arricchito di un concorrente: il television Act Del 1954 Istituì Indipendent e television E nel 1955 nacque la prima tv commerciale europea, all’interno della quale fu creato un settore dedicato all’informazione: ITV news. Anche nel digitale la BBC vuole mantenere il proprio ruolo di prestigio proponendo diversi canali. Nel prossimo futuro con la diffusione della banda larga, allo spettatore-utente verrà offerta una nuova alternativa alla tv tradizionale e a quella interattiva: il web casting su Internet. Una caratteristica del sistema Tv inglese e il forte controllo esercitato da organi parlamentari su canali pubblici, commerciali, via cavo e via satellite. La Gran Bretagna e l’unica nazione che ha cercato di introdurre la qualità tra i parametri con cui valutare la programmazione. Grammatica e sintassi delle immagini 1 In tv esiste solo quello che si vede La sua percezione della realtà televisiva che allo spettatore e ciò che guarda sullo schermo e ascolta da gli auto parlanti della tv. Tutti gli eventi che accadono nello studio non esistono finché non vengono tramutati in riprese televisive. Mentre teatro uno spettatore può rivolger e lo sguardo in ogni punto del palcoscenico e non necessariamente dove si sta volgendo la scena lo spettatore televisivo dipende totalmente dal immagini che vengono scelte per lui. Se è un’arte la tv è un’arte popolare, il cui pubblico composto principalmente da gente semplice. L’immagine tv non ha solo significato documentaristico ma un interno narrativo e rappresentativo con forte connotazione emotiva. Gli stimoli visivi e sonori devono raccontare una storia, il regista deve selezionare in base a questa loro capacità, modificando i dati esistenti. L’illuminazione artificiale e il trucco servono a modificare in questa direzione i dati di partenza. Le immagini hanno una loro grammatica , Cioè le regole per la correttezza di ogni singola immagine (shot). Occorre che gli elementi di una scena siano disposti nell’inquadratura in un modo facilmente piacevolmente leggibile. Gli elementi più importante dell’immagine sono: 1) la composizione dell’immagine tv deve tener conto dei due principali Handicap che ha: lo schermo è molto piccolo e la definizione è molto più bassa. Immagine quindi non deve essere stata ma richiedere qualche movimento dell’occhio. Nell’immagine migliore di oggetti non sono collocati al centro dell’immagine, ma agli incroci di un reticolo ideale che divide lo schermo in tre parti (H, L). Inoltre lo schermo a due dimensioni, la profondità deve essere costituita privilegiando le linee oblique e curve. Quando il soggetto dell’immagine è una persona deve avere abbastanza aria sopra la testa, se cammina deve avere uno spazio vuoto davanti a se. 2) L’inquadratura (framing) E lo spazio visivo ripreso dall’obiettivo della telecamera. La tv a seguito il cinema nella denominazione delle varie inquadrature, distinte in piani e campi. Nei piani appare solo una persona un soggetto, nei campi una scena più ampia. 3)

L’angolazione della camera è un altro fattore importante. Generalmente la camera È collocata in piano, cioè all’altezza degli occhi del soggetto principale, ma può essere angolata verticalmente; una ripresa dal basso accentua l’importanza della persona che viene ripresa mentre dall’alto ottiene l’effetto opposto. 2 guardare in macchina Il tipo di ripresa “sguardo in macchina” che distingue il cinema dalla tv e una parte della tv dall’altra. Quando guardiamo la tv, un conduttore, un cuoco, eccetera parla a noi guardando verso di noi. Sono inquadrati conta niente e puntano gli occhi dentro l’obiettivo. Gli attori invece non guardano in macchina, si guardano tra di loro e anche quando sono in quadrati con talmente guardano un punto dietro la macchina. In verità ti parla guardando la macchina rappresenta se stesso, chi non guarda in macchina rappresenta unaltro, è un attore che interpreta un personaggio fittizio. 3 La sintassi delle immagini Le immagini tv sono moltissime, 25 secondo (al cinema 24) e ci sono regole anche per come mettere insieme le immagini fra di loro: la sintassi delle immagini. Se la telecamera e città, le immagini cambiano solo con i movimenti dei soggetti inquadrati. Le telecamere da studio sono montate su una pesante supporto (piedistallo) dalla testa snodata Che permette spostamenti (panoramiche) in orizzontale e in verticale. In orizzontale la telecamera portare sul suo supporto anche di 360°. La camera può compiere uno spostamento in verticale fino a circa 60° in alto e in basso. Sulla telecamera e inoltre montato uno speciale obiettivo, lo zoom, che permette di inquadrare scene in campo lungo e poi zumare ristringendo rapidamente la visuale. Per effettuare movimenti più consistenti si utilizza Il carrello, una piattaforma mobile a ruote su cui è montato la telecamera. Il Dolly invece è un carrello con il braccio telescopico che permette di sollevare il cameramen di un tre 3 m e di riprendere scene dall’alto. Un evoluzione della camera spalla in studio è la steadycam: telecamera posta su un braccio meccanico compresi molle che lega la telecamera al quarto dell’operatore e permette una stabilità di ripresa. 4 Costruire le sequenze Un insieme di immagini dotate di senso compiuto che descrive un oggetto, che racconta una storia, si chiama sequenza. Generalmente la sequenza è composta da immagini provenienti da varie telecamere, ma non sempre. Questa forma della narrazione, composta da una sola inquadratura senza stacchi la chiamata piano sequenza e a un particolare senso di immediatezza e di partecipazione allo spettatore. Costituire una sequenza, come narrare una storia, richiede una presentazione, uno sviluppo e una conclusione. Es. Gioco televisivo pomeridiano. Il gioco viene mostrato alternando Medi primi piani del conduttore, della valletta e dei concorrenti, con qualche controcampo. Gli stacchi pubblicitari vengono invece dopo un primo piano Del conduttore: in questo modo egli annuncia il pubblico la pubblicità e ammicca loro perché rimanda sul canale. Si capisce così che non è possibile registrare una sequenza da un unico punto di vista perché è montata. Se qualcuno sta parlando, è possibile che la camera Tommy su di lui, ma non si può inserire improvvisamente una ripresa della stessa persona da un altro punto di vista, la gente non capirebbe, la sequenza può essere interrotta da un pubblico che applaude un personaggio del discorso oppure è una panoramica di persone o di un solo spettatore che abbia particolari caratteristiche fisiche. Nella trasmissione in diretta il lavoro del regista è molto più impegnativo perché tutte queste scelte devono avvenire in tempo reale, davanti al mixer. Nella trasmissione registrata oggi invece il tempo di pensare durante il montaggio. Il montaggio è una fase molto creativa, ma anche piena di responsabilità, perché può contenere una forte carica di manipolazione. Molto creativo E anche il ritmo del montaggio: un montaggio veloce a fare a pubblico come dettato da una conoscenza, mentre la visione rilassata della tv è ritenuta adatta ad un lento fluire di figure. 5 Unire le immagini fra loro

Il ritmo è legato ai diversi modi di unire le immagini fra loro. Due scene possono essere semplicemente giustapposte l’una all’altra, senza elementi intermedi o unite con effetti. Oggi prevale il semplice stacco e sono usati meno effetti come: La dissolvenza che si ha con un progressivo aumento di intensità nell’immagine che subentra. Lo sfumo, cioè l’immagine che perde lentamente intensità fino a diventare nera o di un altro colore (si usa come conclusione della trasmissione). La tendina che è un modo di passare da un’immagine all’altra comprendo progressivamente il quadro. L’intarsio è l’inserimento dell’immagine della scritta, viene fatto o di un’altra immagine. Tutti questi effetti sono elettronici, perché sfrutta la proprietà del segnale video, ma analogici, quindi senza digitalizzazione dell’immagine. Il linguaggio televisivo dagli esordi - linguaggi, generi e formati La storia della “paleotelevisione“ italiana è contrassegnata, come peraltro la maggior parte delle vicende dei media italiani, da un complesso e intricato rapporto con la politica. La tv italiana si sviluppa all’interno della fase pedagogica, adottando una strategia universalistica che con qualche fatica si trasformerà in una visione industriale. La “dimensione morale“ non a caso è una delle preoccupazioni dominanti nei dirigenti della Rai e nei politici che si occupano della tv. Gli anni 50 sono quelli in cui si sviluppa anche in Italia una moderna cultura del consumo. La limitatezza Dei consumi dipendeva non solo dal basso livello reddituale Degli italiani ma anche dall’assenza di modelli di riferimento capace di liberare il comportamento di consumo dai suoi vincoli tradizionali. Nel 1954 la tv diventa disponibile a tutti quando giungono contemporaneamente a maturazione dinamiche di mercato scelta politica. Non è un caso che in quegli anni aumenta la mobilità dei ceti medio bassi e medi e che proprio tali citi si avvalgono maggiormente dei frutti del progresso economico. Un gran numero di famiglie inizia una difficile ma non più impossibile ascesa sociale, servendosi di tutti quei beni che hanno la funzione di ostentare la potenza sociale di appartenenza. In tale clima di attenzione alla novità, la tv funzionò come laboratorio espressivo e linguistico. Il palinsesto della tv della seconda metà degli anni 50 presenta una duplice tendenza espressiva: da una parte la ricerca della novità, dall’altra il bisogno di ancorarsi alle forme di genere più riconosciute e tradizionali della cultura italiana. I quiz diventerà presto una delle costanti del palinsesto della giovane tv italiana, insieme a programmi per bambini, presto arricchiti dall’innovativa presenza didattica degli animali studio. Nel 1957 il grande successo è un telefilm americano: Rin tin tin che coniuga la presenza pedagogica degli animali domestici con un impianto testuale rivolte bambini. Sempre nello stesso anno vanno ricordati i due programmi che diventeranno due fenomeni sociali: il musichiere e carosello, striscia quotidiana in cui veniva richiesta la pubblicità. La pubblicità viene accolta in tv con ritrosia, quasi con un pizzico di...


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