Archeo greca 13 marzo korai e templi arcaici PDF

Title Archeo greca 13 marzo korai e templi arcaici
Author CAMILLA SORRENTINO
Course Archeologia E Storia Dell'Arte Greca E Romana
Institution Università degli Studi di Siena
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Summary

Storia dell'arte greca, descrizione statue femminili arcaiche greche, le korai...


Description

14 MARZO 2018 ARCHEOLOGIA GRECA (dalla scorsa lezione EFEBO BIONDO è la statua di cui ho sbagliato i capelli, dalla colmata persiana) KORAI, statue greche con sembianze di donne, sempre vestite fino al 4° sec ac, con peplo, chitone e imathion. KORE COL PEPLO 730 ac, Atene, indossa un peplo piegato sulla vita, nella parte inferire ci sono pieghettature fitte fitte, che ci fanno pensare che sotto indossi il chitone. In corrispondenza del braccio si vede che emerge stoffa sotto la manica del peplo. Ci sono resti di colorazione antica, forse se la avessimo vista colorata come la vedevano i contemporanei, i due indumenti sarebbero stati più visibili. Cintura in vita molto stretta rende il rigonfiamento sopra e sotto; delle forme del corpo si intuiscono il rigonfiamento dei seni e una linea rientrante tra i due lacci della cintura in moda da segnare le gambe. Calligrafismo nella resa dei capelli. Trecce molto più lunghe e sparse in numero uguali ai lati del seno, cornice di ricciolini sula fronte. Volto di arte arcaica occhi allungati e obliqui, sorriso arcaico, sopracciglia alte e unite al naso, orecchini negli orecchi e meno un po' più fine. Nelle statue greche ci potevano essere dei gioielli in metallo applicati alla statua. Colore e inserti materici (coroncine orecchini collane e bracciali). L’uso di abbellire le statue con gioielli perdura ancora oggi nell’arte sacra. Le braccia sono diverse: il dx è allungato sul corpo e saldato, il sx è in avanti a proporre un’offerta, ma non si è conservato integro. Gli occhi hanno globi oculari sporgenti e sono ancora evidenti tratti di colore a segnare l’iride. KORE ACROPOLI 594 Numero d’inventario perché dall’acropoli sono venute fuori tantissime statue senza troppe particolarità. Indossa imathion e chitone. Ha anche una sorta di mantella (epiplema), così l’artista gioca con i panneggi ondulati. Trecce sparse e disposte in forma speculare. Il chitone sotto l’imathion ha una sorta di piega, con tensione del lino che permette di esaltare la finezza e trasparenza del lino. Forse sollevava il tessuto per non inciamparci mentre camminava e nella mano teneva i tessuti per tirarli. Virtuosismo. Linee che indicano la tensione del tessuto e la rotula e la tibia delle gambe. Le braccia si dovevano muovere per questo motivo. KORE 673 520 ac, aveva inserti metallici tipo corona, ma sono state tutte rimosse. La figura mostra cura calligrafica nella resa dei capelli, 4 trecce per ciascun lato, ciocche a onde regolari che finiscono con riccioli a chiocciolina a incorniciare il volto. Volto arcaico, anche se il naso inizia ad allargarsi un pò. Occhi sporgenti, sopracciglia legate al naso, zigomi tirati e sorriso arcaico. Tracce colore ancora evidenti. KORE CON DIADEMA 643 Capelli a ciocche triangolari, copricapo con fori, forse per inserimento di metallo. Sempre soliti elementi nel volto. STORIA DI 6° SEC A.C. Pisistrato prende potere nel 556, cacciato e poi viene richiamato e alla sua morte gli succedono i figli Ippia e Ipparco, creando una tirannia che ha molto condizionato la aristocrazia ateniese. La tirannide deve basare il suo consenso sul popolo che non ha nobili nascite, ma ha acquisito posizioni importanti per il loro lavoro, contro l’aristocrazia nobile per nascita. I ceramisti facevano un sacco di soldi, perché si esporta ovunque, era molto richiesta. Ma i soldi non bastano per comprare una nascita aristocratica, quindi vorrebbero essere più visibili per compensare una mancata nascita nobile, facendo offerte notevoli agli dei.

Forse nearco dedica la statua sull’acropoli per avere più visibilità davanti agli ateniesi. Una sorta di pubblicità, rivalsa sociale. KORE DI ANTENOR 520 ac, dalla colmata persiana. Kore imponente, alta 2 m e passa, massiccia. Sulla base venivano fatte iscrizioni per dire chi è autore o il dedicante. Ci sono un sacco di iscrizioni nella colmata ed è difficile associare iscrizioni alle statue. Per questa kore si è collegato a una base con iscrizione frammentaria, ma che ci da due nomi: Nearcos e Antenor= artista antenor, committente nearcos. Alcuni hanno voluto completare l’iscrizione del nome di Nearcos in “keramistos”, ceramista, cioè Nearco ceramista. Nella ceramica greca tra i ceramisti attivi nella fine del 6 sec, c’è riscontro di un certo Nearcos che firma alcuni vasi con:“epoise nearcos”, questo vaso lo fece nearco. C’è anche un altro frammento ceramico, che dice: “nearco me grapsen”, nearcos mi ha scritto su questo vaso. Nearco era un ceramista e ceramografo. Forse la statua è di un signore che dedica una statua votiva sull’acropoli, pagando un artista famoso Antenore. Antenor era uno degli artisti più importanti, lavorava per gli aristocratici e realizza la statua dei tirannicidi dopo la cacciata di Ippia e Ipparco. Ci tiene a far vedere la statua e far vedere che può pagare il più importante del momento. Un braccio solleva il tessuto per sollevare il chitone,gioco virtuosistico: da una parte lascia la trasparenza, dall’altra è panneggio accumulato sul lato. L’altro braccio è piegato a portare un’offerta. La testa è arcaica, occhi vuoti perché inserti saltati, trecce regolari e corona di ricciolini sulla fronte, portava diadema. Il panneggio dell’imathion forma degli elementi tubolari abbastanza regolari, usato per realizzare dei confronti con sculture che vengono da Delfi (nel tempio di Apollo a Delfi ci sono figure mal ridotte, con panneggi tubolari similissimi a questa Kore, inoltre la ricostruzione del tempio è opera di Antenore, ulteriore conferma dell’appartenenza di questa statua ad Antenor). Il dedicante delle statue spesso è un uomo, ma offre una statua femminile, forse perché erano legate alla crescita delle fanciulle: nel passaggio da fanciullezza ad età adulta, offerta dal padre. La kore di Antenore invece era una statua per avere visibilità sociale, o forse per la figlia in età di passaggio? O forse entrambe? Non si sa, è certo invece che le donne fossero subalterne all’uomo in Grecia. KORE conserva evidenti tracce di colore, chitone pieghettato, imathion, pieghettatura e tensione del chitone molto evidenti. Treccesui seni a 3, molto geometriche e accurate, trecce sul viso, occhi sporgenti e occhi obliqui, mento meno appuntito. Molto bella. KORE DI EUTHIDICOS divisa in due, ma c’è iscrizione che ci dice che eutidios la ha dedicata. Solita gestualità, chitone e imathion, tira chitone con la mano, trasparenza molto forte, si vedono infatti tutte le gambe. Il viso presenta caratteristiche diverse dalle altre viste fin’ora. dall’acropoli nella colmata persiana, occhi orizzontali, palpebre rigonfie, setto nasale largo e carnoso, ovale arrotondato,no mento appuntito e bocca senza sorriso, anzi quasi abbassato. Capigliatura ancora arcaica: trecce regolari sui seni e schiena, ordinati, con ciocche a lisca di pesce geometrica sul capo e dietro c’è copricapo. Innovazioni del volto e conservazione dei capelli arcaici. Caratteristiche di arte severa che comincia intorno al 480 ac, forse fu una delle ultime korai offerte sull’acropoli prima dell’arrivo dei persiani: poco prima del 480. sul braccio sinistro abbiamo una superficie liscia, senza chitone, come mai? C’era un intervento pittorico ormai andato perduto, ma che prima caratterizzava questa parte. In questa kore il chitone è realizzato egregiamente per mostrare come era indossato, si vedono le fibule sulla spalla e l’avambraccio destro.

ETA’ ARCAICA: EDIFICI TEMPLARI Ci sono diverse sculture e pitture, in molto punti del tempio. Dobbiamo vedere come sviluppa la decorazione negli edifici templari. Nelle decorazioni templari Scultura metopale di 7° sec ac a Micene, figura femminile seduta sul trono. Non esiste ancora l’idea di uno spazio frontonale con decorazioni. Per avere metope decorate dobbiamo aspettare tempio di apollo a Termos, metope dipinte con figure di Perseo che corre con sotto braccio il volto di medusa. Medusa denti di cinghiale, capelli a serpenti, raffigurata con occhi frontali per pietrificare. Perseo deve uccidere medusa, il re gli da questo incarico così porta sposare sua madre, ma Perseo è aiutato da Atena, che gli da uno scudo capace di pietrificare medusa col suo stesso sguardo e senza che Perseo la veda in faccia. Le due sorelle (gorgoni) di medusa, inseguono Perseo. Dalla testa di medusa sgorga il sangue e da questo nascono pegaso (cavallo alato su cui fugge Perseo) e crisaloe. Nelle strutture arcaiche la terracotta era fondamentale per decorare i templi. DECORAZIONI FRONTONALI Tempio di artemide a corfu 590-580 ac, del quale abbiamo lastre del frontone. Decorazione con lastre in rilievo, giustapposte le une alle altre. Lungo 17 metri e alto 2,60 m nella parte piu alta. Non ci sono sculture a tutto tondo, è alto rilievo, il max che si poteva fare. Al centro c’era medusa con due leoni. Medusa raffigurata nella classica corsa in ginocchio come è sempre rafigurata in età arcaica, non sapevano rendere lo scorcio: il volto uarda di fronte, ma la corsa è laterale: non puo correre in avanti senza guardare allo spetattore. Grandi occhi, serpenti, denti da cinghiale e dalla sua testa nascono crisaloe e pegaso. Mancano dei pezzi delle lastre, perciò peaso è affatca visibile, in altri casi manca crisaloe. La corsa sembra in ginocchioni. Accanto a medusa ci sono due felini disposti in posizione quasi araldica, la loro presenza si adegua alla forma del frontone e perché lei era signora degli animali. ((Bisogna conoscere il mito che c’è dietro alle opere d’arte)) negli angoli del frontone ci sono una figura che lancia qualcosa con una figura inginocchiata, dall’altra parte una figura seduta e una sdraiata. Forse scena di gigantomachia: lotta tra dei dell’olimpo e giganti. Rappresenta la lotta tra ordine costituito e caos primordiale (giganti), mondo in cui l’uomo non puo vivere. Gli dei sono garanti della vita umana, sono positivi. Sono giganti perhè la figura inginocchiata è piu grande di chi lo sta colpendo =zeus. Figure che si prestano al lento degradare dello spiovente. Chi è seduta su una specie di trono, con gesto di supplica? È Gea, madre dei giganti che chiede pietà per i suoi figli. Accanto c’è un mzzo corpo, metà del gigante, cioè ormai ucciso. Purtroppo mancano molte lastre di questo frontone:( tempio anfiprostilo • • •

strutture in alto rilievo (no tuttotondo) non c’è unità temporale e dimensionale (le dimensioni della scena centrale sono diverse da quelle agli angoli) non c’è scena unica in cui i personaggi partecipano alla stessa scena (medusa signora degli animali e gigantomachia)

FRONTONI IN PIETRA CALCAREA CHIAMATI DEL’IDRA, ROSSO, DELL’OLIVO dalla colmata persiana Frontone dell’idra: ricostruito dai frammenti ritrovti, scena di eracle che combatte contro l’idra di lerna, una delle sue fatiche. Al centro c’è eracle con la clava, l’idra su un lato e sull’altro l’assistente di eracle. Eracle era un semidio, aveva forza straordinaria, figlio di zeus e alcmena. Era si ingelosisce e dove non puo punire le amanti, punisce i figli. Alcmena non voleva unirsi a zeus, si presenta vestito da anfitrione, marito di alcmena, a cui lei era fedelissima. Era da contro a eracle ogni volta che puo, lei mada le chele di un granchio a punzecchiare eracle mentre combatte l’idra. l’idra è famosa nel mito, forma serpentina, aveva 9 teste velenosissime, ogni volta che si tagliava una testa, ne nascevano altre 2. eracle si fa aiutare da iolaos, ogni volta che lui taglia una testa,

l’aiutante cauterizza le ferite, cosi da non far ricrescere le teste. Le fatiche di eracle erano tantissime, poi si codificano in 12. da questi frammenti calcarei si vede ancora il colore molto vivace. I frontoni erano colorati e protetti dagli spioventi. Quando furono distrutti, le arti in colore si sono mantenuti meglio sottoterra. Questo frontone dell’idra, insieme agli altri 2 e altre sculture, rappresenta un problema di collocazione molto complicato....


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