Arte espressionismo tedesco e austriaco PDF

Title Arte espressionismo tedesco e austriaco
Author Elisa De Marchi
Course Arte - 5 anno
Institution Liceo (Italia)
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2. ESPRESSIONISMO TEDESCO - trova un antecedente fondamentale nella produzionedell’artista Edward Munch - si sostanzia nel movimento DIE BRÜCKE (IL PONTE) IL PRECURSORE DELL’ESPRESSIONISMO TEDESCO: EDVARD MUNCH -ha un ruolo fondamentale per la nascita della Secessione berlinese CARATTERISTICHE 1) elementi che precorrono l’Espressionismo - abbandona il realismo: non intende riprodurre la realtà esteriore, ma quella interiore - attenzione per temi sociali e psicologici - fulcro tematico è l’angoscia esistenziale nelle sue diverse espressioni (incertezza del futuro, disumanizzazione, solitudine, alienazione) - le radici dell’arte sono forse più letterarie che figurative, è impressionato dalla filosofia di Kieerkegard STILE -uso non descrittivo e antinaturalistico del colore (cfr. Gaugin), finalizzato ad esaltare gli aspetti emotivi (cfr. Van Gogh) - usa lunghe pennellate ondulate, che rappresentano flussi emotivi e di memoria La fanciulla malata, 1885. - tema: prematura scomparsadella sorellina Sophie - la madre, quasi ripiegata su se stessa, al capezzale della giovane figlia, dal volto esangue >>disperazione - centro compositivo è l’incrocio delle mani, all’incrocio delle diagonali - la prospettiva della stanza è angusta (letto compresso da comodino e parte, tendaggio verde) - l’unica luce è quella del cuscino bianco e del volto della fanciulla come se emanassero luce propria - stesura del colore asciutto per macchie, pennellate rapide e sommarie > si intravede la tela, zone di stesura più o meno corpose > pochi oggetti definiti chiaramente - opera in cui è già evidente l’allontanamento dall’Impressionismo La Madonna, litografia, 1895-1902 - distruzione dell’iconografia tradizionale - rende in più versioni pittoriche e grafiche una visione scandalosa della vergine, ritratta come una donna sensuale dai lungi capelli mori - scandalo: accentuato dagli spermatozoi e dal feto abortito

Sera nel corso Karl Johann, 1892 - interpreta il rito del passeggio serale nella via principale, tipicamente borghese, come un orrida processione di spettri con gli occhi sbarrati, maschere scheletriche, incarnazioni di forze spaventose >> feroce attacco alla borghesia (rappresentato anche il parlamento con le finestre gialle sullo sfondo) - al di fuori della “processione” c’è una figura di spalle che rimane isolata = figura dell’artista che non ha bisogno del consenso della massa - la prospettiva degli edifici è volutamente incerta e sbilenca, suggerisce un punto di fuga lontano - uso del colore: espressionista, soprattutto nell’uso del viola e del cielo azzurro carico che si oppongono al giallo limone dei lampioni e degli occhi dei personaggi L’Urlo, 1893 la genesi de L'urlo: «Una sera passeggiavo per un sentiero, da una parte stava la città e sotto di me il fiordo... Mi fermai e guardai al di là del fiordo, il sole stava tramontando, le nuvole erano tinte di rosso sangue. Sentii un urlo attraversare la natura: mi sembrò quasi di udirlo. Dipinsi questo quadro, dipinsi le nuvole come sangue vero. I colori stavano urlando. Questo è diventato L'urlo.» - una tra le opere più significative > apice del simbolismo - l’ispirazione è data da un evento personale = fortemente autobiografica: rappresenta l’angosciante terrore di un individuo, in cui in un momento di disperazione la realtà si trasfigura in incubo - si perde ogni residuo naturalistico - la prospettiva è allungata all’infinito e rappresenta le difficoltà della vita e i due amici che si allontanano rappresentano la falsità dei rapporti umani - costruito sul contrasto tra la diagonale rettilinea della strada con parapetto e le linee fluttuanti di un paesaggio allucinato - colori violenti e accesissimi: contrasto tra cielo e paesaggio - pennellate nervose e distorte, che richiamano le onde sonore dell’urlo “che attraversa la natura” - il volto diviene un teschio dai colori lividi e verdastri, non è ne uomo, ne donna >> è l’umanità che soffre, ha paura ed è sola

DIE BRÜCKE - gruppo di artisti che da vita all’Espressionismo tedesco: Fritz Bleyl, Erich Heckel, Ernst Ludwig Kirchner e Karl Schmidt-Rottluff, Emil Nolde e Max Pechstein e Otto Mueller - nucleo: Dresda (si riuniscono nel quartiere operaio) - periodo: 1905-1914 - etimologia: Die Brücke = il ponte >deriva da un passo di Così parlò Zarathustra di Friedrich Nietzsche (l’Übermensch o Oltreuomo può creare un "ponte" verso un futuro più perfetto) >si pongono come un ‘ponte' tra la tradizionale pittura neoromantica tedesca e la nuova pittura espressionista moderna, punto di collegamentotra ‘800 e ‘900 - influenze >suggestione delle culture primitive (Museo Etnografico)

DIE BRÜCKE CARATTERISTICHE 1. tecnica prevalente: xilografia (stampa con matrice di legno) 2. prevalenza della linea spezzata 3. uso espressivo del colore, liberato dal vincolo del colore locale 4. esprimono inquietudine e angoscia esistenziale (cfr. Edvard Munch) > dimensione tragica, "nordica", contaminata dalla persistenza di posizioni romantiche, opposta alla visione positiva e vitalistica di Matisse e dei Fauves francesi > la verità non può essere colta con gli occhi perché è mascherata da convenzioni e ipocrisie, nascosta dietro le apparenze, la pittura deforma l’aspetto della realtà per enderlo più simile a ciò che l’animo avverte - esprimono il conflitto tra Kultur (espressione della natura umana, autenticità individuo) >> comunità fondata su rapporti spontanei e naturali Zivilisation (regole e norme convenzionali imposte dalla società) >> società fondata in base a leggi e contratti) - i soggetti ripetono questa distinzione: da un lato figure nel paesaggio; dall'altro l'umanità cinica e disincantata della metropoli che ha snaturato l’uomo - i temi sono spesso quelli di Matisse (bagnanti, figure femminili in atelier) ma sono differenti per la mancanza di armonia e serenità, al contrario le figure sono inquietanti e deformate, mai rappresentative di una bellezza classica ERNEST LUDVIG KIRCHNER - animatore del movimento Die Brücke - ispirato a: Van Gogh, Gaugin, Munch, artisti tedeschi del Cinquecento: Durer, Cranach - realizza il manifesto per la prima mostra della Brücke

Cinque donne nella strada, 1913 - tema: donne di strada, vestite alla moda con abiti appariscenti, accanto a loro una macchina, forse per valutarle >> modernità degenerata - orientamento e composizione verticali >> forme allungate come in una visione allucinata - forme spigolose e taglienti - disposte su diversi piani prospettici, ma spazialità annullata >> schiacciamento dell’immagine, spazio angusto e claustrofobico - gamma cromatica ridotta al nero e al verde acido - pennellate rapide e appuntite, “a pioggia” - fissità e incomunicabilità>> società borghese ipocrita e corrotta, alienazione, freddezza e disumanizzazione dell’uomo

Potsdamer Platz, 1914 - tema analogo al quadro precedente, ma con ambientazione più definita: Potsdamer Platz - deformazione prospettica degli edifici e dei personaggi - tavolozza acida, con maggior variazione coloristica

3. ESPRESSIONISMO AUSTRIACO

- massimi esponenti: Egon Schiele, Oskar Kokoschka - inizia nel 1905 e finisce nel 1918 > fine del I conflitto mondiale, morte di Klimt e dello stesso Schiele, vittima della febbre spagnola - influenzato dalle ricerche psicoanalitiche di Freud, che opera in quegli anni a Vienna - carattere marcatamente esistenziale e drammatico - assenti: temi della modernità della metropoli, l'attenzione al primitivo e all'esotico >> osservazione esasperata della propria interiorità - privilegia la ricerca sul disegno rispetto a quella sul colore dei Fauves e dei Die Brucke > violenza e deformazione riversata negli studi sul corpo > espressività del gesto e del volto

OSKAR KOKOSCHKA (1886- 1980) -etichettato artista “super selvaggio”, che eliminava la bellezza per evidenziare la rudezza dell’esistenza Pietà, 1908, Litografia a colori - attività come pittore e drammaturgo: scrive racconti e drammi, creando le scenografie > manifesto per la prima del dramma "Assassino, speranza delle donne” >tema: scontro cosmico fra i generi umani, dove il “maschile” uccide il proprio “femminile”per affermarsi

La ricerca artistica  volontà di rendere visibile l’eternità del transitorio  dramma della materia in corruzione = pittura tragica  polarizza la sua ricerca sulla figura umana = scava nel profondo  si applica principalmente al tema del ritratto = elude la fedeltà alla fisionomia per far emergere l’io del soggetto = corpi stravolti, in balia ai moti dell’inconscio = cruda introspezione psicologica

Ritratto del pittore Carl Moll, 1913 - soggetto: noto pittore Carl Moll, secondo marito della madre di Alma, sua amante - riduzione di profondità data dall’assenza dello sfondo - composizione solida, trapezoidale nell’incontro delle braccia - in sintonia con gli studi di Freud > indagine psicologica evidente nella posa, nelle mani sovradimensionate e nodose e nello sguardo tormentato > equilibrio tra forza e debolezza - stile “lineare”nel quale il disegno è un elemento importante - tensione interna accentuata da: >contrasti di colore, violento cromatismo, giocato su toni cupi >pennellata vibrante e frammentata, rotatoria sul volto (cfr. Van Gogh) >forme angolose e taglienti >fisionomia deformata e incerta

Tigone, 1926 - rappresentazione di animali frequente nella sua produzione = allegoria della condizione esistenziale - il Mandrillo: «un ’immagine allo specchio di me stesso. Qualcuno che vuole stare solo» - soggetto: Tigone, il feroce leone-tigre, dipinto allo zoo londinese di Regent’s Park, che agguanta una preda - cromatismo acceso e pennellate violente - evidente senso di paura e violenza scatenato dalla visione dell’animale

La sposa del vento, 1914 - titolo originale: Die Windsbraut, suggerito dal poeta Georg Trakl in visita all’Atelier “nero” dell’artista, anche noto come La tempesta - piena maturità espressiva: il pittore proietta fuori di sé la sua psiche - tema: esaurirsi della relazione tormentata con Alma Mahler (1912-1914) > due amanti abbracciati in un letto di nubi ritratti in una atteggiamento differenziato: l’uomo attende con gli occhi sbarrati il giorno, consapevole della fine del loro amore, mentre la donna dorme serena rannicchiandosi accanto all’amato - composizione che racchiude i due personaggi in due cerchi (braccia e volti, gambe) - pennellata densa, concitata e nervosa, tragica > turbinio che richiama il l’angoscia e il disordine interiore dell’artista - colore pastoso nei dominanti toni del blu e del viola

EGON SCHIELE ( 1890 -1918) LA PRIMA PRODUZIONE: ancora influenzata dall’elegante linearismo derivato da Klimt (Ritratto di Gerta Schiele) STILE MATURO - disegno netto, tagliente e incisivo, tormentato e nervoso, volte persino violento (è un disegnatore eccellente) > espressione di conflitti interiori, intime pulsioni, angoscia, dramma interiore - corpi scarnificati, nodosi e ridotti all’essenziale, con pose geometrizzate >allungamento e distorsione delle figure che esprimono il tormento dell’anima: membra vive e frementi = effetto straniante - non indugia in alcun compiacimento estetico o decorativo - colore acquista un valore autonomo, non naturalistico > acquerelli e disegni > toni cupi e contrastanti, dominano i freddi con una tavolozza ridottissima temi 1. autoritratti >nella sua breve carriera artistica (1908-1918) ne dipinge circa 40 > tema del doppio come sosia, gemello, fratello siamese 2. ritratti di donne, solitamente nude, in pose insolite e con forte carica erotica > figure tormentate che richiamano sia la morte che l'erotismo Colui che vede se stesso II 1911 - è la seconda versione di un tema già affrontato l’anno precedente (Colui che vede se stesso I, opera perduta) >autoritratto come strumento di introspezione psicologica, capace di rivelare forze oscure e personalità nascoste - tema: il doppio, il sosia che rivela la sua vera natura funesto messaggero di morte, incatena in un abbraccio senza scampo il protagonista - ha il volto scarnificato come un teschio e gli occhi chiusi > insistenza sul tema della morte “tutto nella vita è morte” Ritratto di Eduard Kosmack, 1910 - soggetto: editore e collezionista Eduard Kosmack - si chiude in se stesso, le spalle e le mani spingono la composizione verso il basso - fronte altissima sottolinea lo sguardo inquietante che fissa l’osservatore, quasi diabolico >irrequietudine >il protagonista praticava l’ipnosi

Ritratto di Erbert Reiner, 1910 - soggetto: ritratto infantile - il bambino abbigliato con un vestito rosso si staglia su uno sfondo bianco monocromo > grande vuoto - taglio quadrato della tela > rende ancora più irreali le proporzioni - sorriso e sguardo rassicurante, sconfessato dalla posa inquietante e dalle mani così magre ed ossute Autoritratto con Alchechengi, 1912 - pennellata spessa e spigolosa - busto nero a trapezio svetta potente sullo sfondo bianco , il volto reclinato segue la curva della pianta dalle bacche rosse - parallelo tra l’autore e la pianta> entrambi fragili, ma capaci di produrre cose positive - fa da pendant con il Ritratto di Wally, sua amante, realizzato durante il periodo in Boemia Ritratto di Wally, 1912 - stesso stile, medesima impostazione e composizione specchiata rispetto al quadro precedente - busto nero, volto reclinato nel senso opposto - spiccano gli occhi azzurrissimi della donna - si mantiene il parallelo tra il soggetto e la pianta

La morte e la fanciulla, 1915-16 - tema del vampiro che succhia l’anima dell’amante-vittima > radicato nella cultura europea tra Otto e Novecento (cfr. Dracula di Bram Stocker) - recupera un tema caro alla cultura simbolista tedesca: Amore e Morte >scrive nel 1910 che "tutto nella vita è morte” - rappresenta l’ultimo e disperato abbraccio tra Egon e Wally Neuzil, modella-compagna che l’artista abbandona per sposare Edith Harms, lei morirà sul fronte come crocerossina >tragico addio, abbandono, disperazione > legame tra distruzione ed erotismo - le 2 figure differenziate spiccano sul drappo bianco (cfr. sudario) adagiato su uno sfondo pietrificato di color ocra-marrone > Egon abbigliato come un cupo monaco (la Morte) >Wally in vesti colorate - incarnati lividi, personaggi quasi scarnificati - composizione obliqua, andamento circolare e vorticoso - prospettiva a volo d’uccello e punto di vista molto elevato

L ’ abbraccio (Gli amanti) 1917 - tema: l’abbraccio, già affrontato da Klimt (il Bacio) e Kokoschka (La sposa del vento) - assume una connotazione particolare >> sottilissimo crinale tra amore e morte, passione divorante e patologia, morale borghese e vorace fame di vivere, cfr. La fanciulla e la morte - opera che testimonia un cambiamento stilistico dovuto nel 1915 al matrimonio con Edith: 1. tratto più morbido e forme più plastiche 2. nuove tematiche: affetti e famiglia - i due amanti colti nell’intimità in un momento di massima tensione emotiva distesi su un lenzuolo bianco (cfr. sudario) dal panneggio spezzato - composizione complessa strutturata sulla diagonale - linea nervosa e mossa dei corpi, dei capelli della donna - colore è ridotto al minimo e steso con pennellate nervose - il quadro palesa con molte similitudini con La sposa del vento > medesima composizione, ma specchiata >abbraccio >stile tormentato > valore psicologico

La famiglia, 1918 - appartenente all’ultimo periodo = serenità dalla vita coniugale, assenza diconflittualità - è l’ultima sua grande tela dipinta prima della morte precoce, rimasta incompiuta - soggetto: gruppo familiare ai piedi del letto matrimoniale, forse valore propiziatorio perché la moglie aspettava un bambino - composizione: le tre figure, posizionate una sopra l'altra, quasi a contenersi a vicenda - occhi stanchi, e vigili nell’uomo che ha le sembianze di Schiele, guardano ad un futuro troppo incerto >metafora della condizione umana >malinconia è subentrata al pathos estremo delle opere precedenti >assenti scarnificazione dei soggetti, esasperazione e teatralità >forme piene >colori caldi, dal giallo cromo al rosa degli incarnati spiccano sul fondo scuro >impasti densi costruiscono i volumi...


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