Arte tardo antica paleocristiana PDF

Title Arte tardo antica paleocristiana
Author Federica Tarasco
Course Storia dell'arte medievale
Institution Università degli Studi di Torino
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Riassunti appunti di lezione, manuale (I luoghi dell'arte) e testi esame (Kitzinger e Castelnuovo)...


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Arte romana, tardo-antica e paleocristiana Arte paleocristiana è il termine che designa l'arte dei primi secoli dell'era cristiana, compresa entro limiti di spazio e di tempo convenzionali: le testimonianze più importanti risalgono in genere al III-IV secolo, poi si inizia a parlare anche di arte dei singoli centri artistici: arte bizantina, arte ravennate, ecc. L'arte paleocristiana comunque si situa nell'orbita di Roma imperiale, perdurando fino al 601, anno della morte di Gregorio Magno, tanto che l'ideale cristiano assunse, ai suoi inizi, le forme offerte dall'arte della tarda antichità. Il termine "tardo-antico" designa il periodo di trasformazione politica, culturale ed artistica che conduce dall'antichità al medioevo. Tale momento di passaggio (tarda antichità) iniziò tra il III e IV secolo, per terminare negli anni compresi tra il 565, anno della morte di Giustiniano, e il 568, anno dell'invasione dei Longobardi in Italia, avvenimenti questi che significarono da un lato la fine della prima età dell'oro dell'arte bizantina in Italia e dall'altro la fine del dominio bizantino nell'antico centro dell'Impero romano. IV secolo (301 al 400): nuovo linguaggio figurativo che si era sviluppato cent’anni prima, intorno al 200 d.C., chiamato tardo-romano. Utilizzato per contrapporre le novità dell’età tetrarchica e costantiniana allo stile classicheggiante che aveva dominato in varie forme l’epoca fino all’inizio del III secolo(201 al 300). Questo periodo è doppiamente importante perché da una parte assicurò la continuità alla tradizione classica e dall’altra perché costituì il punto di partenza per quel processo di trasformazione attraverso il quale lo stile classico dei Greci e dei Romani mutò nello stile astratto e trascendente del Medioevo. III e IV secolo i cristiani iniziarono ad adattare l’arte classica ai loro scopi. Esistono degli stili che nascono dall’antichità e si trasmetto all’arte medievale. Ad esempio la prima grande differenziazione degli stili dell’antichità classica, quello classico e quello classico ellenistico. Le caratteristiche per distinguere l’arte medievale da quella classica non furono tanto il risultato dell’influenza dei barbari, ma quanto piuttosto una graduale trasformazione interna, rilevabile nell’arte tardo-antica. • Villa dei Misteri, Pompei, tipico esempio di arte classica, II secolo a.C. • L’ariete smarrito, frammento di Ercolano, esempio tipico di arte ellenistica, I secolo, esempio simile alla pittura di genere. Le prime opere di arte cristiana furono prodotte in ambiente pagano, infatti esistevano molti pittori e scultori che lavoravano per entrambe le committenze. Esistono molte figure classiche che sono state adottate senza cambiamenti dai cristiani. • Catacombe di Priscilla, figura del Buon Pastore, III secolo, arte ellenistica in contesto cristiano, arte paleocristiana con stile ellenistico Nelle decorazioni parietali delle catacombe romane troviamo gli Eroti, personificazioni delle stagioni e altri soggetti allegorici pagani; sui sarcofagi cristiani troviamo spesso Tritoni e Nereidi. • Scrigno di Proietta, seconda metà del IV secolo, è un esempio famoso in cui le figure pagane vengono adottate senza cambiamenti dai cristiani. Tipici esempi di iconografia pagana adattata alle idee cristiane sono:

Vetri dorati dalle catacombe romane, IV secolo riuso di immagini pagane per un contesto cristiano; tema pagano degli sposi uniti da una divinità reinterpretato in chiave cristiana sostituendo la divinità con Cristo. • Lastra funeraria di Cartagine, II secolo, opera interamente esotica, non fosse per le figure (rappresentate comunque in forme sub-antiche) di Castore e Polluce. Gli scribi dei manoscritti dei Vangeli si adeguarono all’uso pagano di inserire all’inizio del libro il ritratto dell’autore, che veniva rappresentato come era avvenuto per gli autori e i filosofi classici; fu questa l’origine dei ritratti degli evangelisti. Questo processo non era confinato all’arte figurativa, ma anche le prime chiese cristiane avevano la forma di basilica. Quindi questi pochi esempi ci mostrano come l’arte paleocristiana si sviluppò a partire da prototipi pagani. Con l’iconografia classica anche lo stile classico penetrò nell’arte cristiana; non esistono differenze fra la pittura e la scultura cristiane del III e del IV secolo e le opere pagane contemporanee. • Ossario ebraico in calcare, I secolo, Gerusalemme. È ricoperta da motivi che in parte derivano dall’ornamentazione ellenistica e in parte da quella orientale. Gusto anti classico. Forma artistica che nasce e si evolve nel I e II secolo con caratteristiche sia classiche che ellenistiche. Esempio di arte ornamentale subantica. Elemento fogliato di origine classica, imponendo principi astratti a forme naturalistiche tipiche dell’arte greco-romana. L’arte romana aveva portato con sé l’eredità greca che si era diffusa in centri dove però quell’eredità non si era manifestata. • Busto di Palmira, II secolo, scultura ibrida, sostrato sub-antico coperto da un velo di classicismo. Questo è un esempio di come l’arte sub-antica si stia lentamente allontanando dall’arte classica e acquisisca sempre di più un gusto ornamentale, soprattutto nella resa dei particolari. • Ritratto del Fayyum, II secolo, pittura ibrida, sostrato sub-antico coperto da un velo ellenistico. Tipo di pittura ellenistica, lo si denota dalla stesura “impressionistica” del colore, invece i particolari hanno una forte resa ornamentale tipica dell’arte sub-antica. Lo sguardo è anti-classico. • Arco di Costantino, IV secolo, compresenza di tondi adrianei e rilievi costantiniani in stile sub-antico. L’arte classica arriva a cedere. Abbiamo scene di caccia che provengono dal II quarto del II secolo (125-150) riutilizzate nell’arco dallo stile classico. I fregi costantiniani appartengono ad un linguaggio sub-antico, lo notiamo dalla disposizione delle figure, tutte inserite paratatticamente. • San Paolo fuori dalle mura, IV secolo, forme architettoniche che verranno protratte fino all’arte medievale. Esempio di basilica paleocristiana. Forme classiche e pagane preesistenti. • Sarcofago di Giunio Basso, IV secolo, rilievi con permanenza di modi classici in contesto cristiano. Membro dell’alta aristocrazia fedele alla tradizione cristiana, decorato con motivi cristologici, testimonianza del fatto che l’arte di Roma potesse tornare presto sui suoi passi, riconoscendo uno stile classico. •

Piatto di Costanzo II, IV secolo, 357, rappresentazione pienamente orientale e sub-antica dell’imperatore. • Cronografo (calendario) con Costanzo II, IV secolo, 354, maggiore presenza di elementi classici rispetto al Piatto, ambito senatoriale. • Statua di Valentiniano II, III quarto del IV secolo(351-375), arte teodosiana: il corpo è classico ma il volto sub-antico. Particolarità della tradizione classica e trasformazioni appartenenti all’arte sub-antica. • Volto di Arcadio, ultimo quarto del IV secolo (375-400), arte teodosiana: sofisticata resa della muscolatura, sguardo ieratico sub-antico. Figura tipizzata, la massa dei capelli è trattenuta sulla calotta cranica. L’epoca di Teodosio il Grande cerca di unire in modo stabile componenti sub-antiche con quelle classiche. • Missorio di Teodosio, IV secolo, 388-393, arte teodosiana: compresenza registro superiore sub-antico (famiglia dell’imperatore) e registro inferiore classico (personificazione della Terra). • Dittico dei Simmachi e dei Nicomachi, intorno al 400, inizio del V secolo, arte classica, rilievi neoattici in contesto paganeggiante. Un potrebbe essere una sacerdotessa di Cibele e l’altra una baccante intenta a celebrare il culto di Dionisio o di Ercole. I particolari rimandano a opere classiche. Roma in quegli anni riesce ad eseguire molte opere classiche. Il soggetto è legato all’antica religione pagana. L’artista ha utilizzato modelli iconografici del V e IV secolo a.C. • Dittico di Stilicone, inizio V secolo, compresenza di elementi classici e subantichi, età teodosiana. Gli ideali classici non vennero abbandonati solo perché aveva cessato di suscitare interesse, ma perché gli artisti iniziarono a perseguire nuovi obiettivi per i quali l’arte sub-antica offriva forme di espressione più adeguate. • Apoteosi dell’Imperatore Teodosio padre, tardo IV secolo, completa e significativa trascuratezza per la terza dimensione, figure sullo stesso piano, perdita di caratteri individuali nei volti, fissità negli occhi. • Placche di una cassetta in avorio con scene della Passione, inizio del V secolo, rappresentazione di uno dei primi cicli cristologici. Revival classico nel V secolo, l’aspetto soffice e carnoso dei corpi, l’illusione di profondità sono tutti elementi che si combinano per dare al rilievo un aspetto più classico rispetto a quello della placca con l’apoteosi di Teodosio. Il V secolo ha un’arte bifronte, da una parte, IV e V secolo ripropongono opere con elementi classici o scelgono di adottare forme dell’arte sub-antica. • Mosaico absidale di Santa Prudenziana, Roma, II decennio del V secolo (420), elementi classico ellenistici e (pochi) sub-antiche: equilibrio instabile. Nel mosaico abbiamo un rapporto tra le figure e lo spazio. Esempio di classicismo nella pittura monumentale del V secolo. • Iliade ambrosiana, V secolo, ambito greco, esempio di pittura autenticamente ellenistica. Elementi che ricordano la tarda antichità. • Genesi Cotton, V o inizio VI secolo, Egitto, esempio di pittura ellenistica. La sua importanza risiede in una sola constatazione cioè che in ambito cristiano, •

così come in quello pagano, lo stile di matrice ellenistica si è perfettamente accomodato. • Mausoleo di Galla Placidia, mosaico del buon pastore, Ravenna II quarto del V secolo (425-450), sforzo dell’artista di utilizzare un linguaggio ellenistico, pure con ombre portate. Elementi classici e sub-antichi, opera omogenea nel risultato finale. Figura di Cristo straordinariamente classica. Di matrice subantica ritroviamo la vegetazione. Opera straordinaria dell’epoca cristiana con elementi che prendono origine dall’arte sub-antica. • Dittico in avorio con la figura di un arcangelo, Costantinopoli, VI secolo, esempio di scultura classica con intrusione di elementi sub-antichi. Le opere del V secolo hanno una peculiarità cioè il saper riprendere elementi dell’arte classica unendoli sapientemente ad elementi dell’ambito sub-antico. In verità une vera e proprio sintesi di questi elementi la troviamo nei primi decenni del VI secolo, dove il mediterraneo riesce a fondere elementi dell’arte classica, talvolta ellenistica, con quelli dell’arte sub-antica. Forte esempio di tutto ciò avviene a Ravenna con l’età Giustinianea. • Basilica di San Vitale, corteo giustinianeo, Ravenna, II quarto del VI secolo (525-550), arte giustinianea, primo raggiungimento di equilibrio stabile fra arte classica e sub-antica; figure ieratiche, plastiche e monumentali ben contornate, ma fisiognomicamente caratterizzare, che occupano quasi tutta la superficie a disposizione. Quello che cambia rispetto al mausoleo di Galla Placidia è l’intento plastico che qui viene sottolineato attraverso accorgimenti che prima non c’erano, tipo il contorno che restituisce ombreggiature e chiaro scuro. Il sovrano al centro è raffigurato con caratteristiche somatiche che sono individualizzanti, si sottolinea l’equilibrio tra elementi sub-antichi e classici. Alessandria si suppone fosse rimasta l’unico centro centro della civiltà e dello stile ellenistici in epoca tardo romana e bizantina. Costantinopoli, invece, attraeva i migliori artisti del mediterraneo orientale e, durante il VI secolo, quando l’impero bizantino raggiunse l’apice grazie a Giustiniano, la città venne abbellita con edifici di straordinario splendore. • Basilica dei santi Cosma e Damiano, mosaico con accoglienza di Cosma e Damiano nei cieli, Roma, VI secolo, arte giustinianea. Novità nella riproduzione delle tipologie facciali che ripropongono intenzioni fisiognomiche. • Monastero di Santa Caterina, mosaico con trasfigurazione, Monte Sinai, VI secolo, arte giustinianea. Forte attenzione per la fisionomia cosa che non è avvenuta per il periodo precedente. Resa frontale e ieratica elementi tipici dell’arte sub-antica. • Mosaici di Sant’Apollinare in Classe, Ravenna, metà del VI secolo, evoluzione bidimensionale e ornamentale dell’arte giustinianea; figure come incastonate in un grande tappeto sul catino absidale. Rispetto a Santa Prudenziana gli effetti ornamentali sono diversi. • Placca in avorio con Adorazione dei Magi, VI secolo, registro superiore tipicamente sub-antico; registro inferiore non presuppone la presenza di uno spettatore, le figurine appena abbozzare richiamano lontanamente i modi ellenistici.

Mosaici di San Lorenzo fuori le mura, Roma, II metà del VI secolo, tendenze linearistiche che rimandano a Sant’Apollinare in Classe. Processo di semplificazione che avviene in questo secolo, dove i panneggiamenti sono espressi con linee che restituiscono il modellato. • Evangeliario di Sant’Agostino di Canterbury, in particolare l’evangelista Luca, ambito romano, fine del VI secolo, seconda la tradizione donato da Gregorio Magno a s. Agostino di Canterbury evangelizzatore della Britannia. Forti tendenze linearistiche in ambito librario, figura senza risalto plastico. Graficità e bidimensionalità. Dal VI secolo si semplifica tutto arrivando ad assumete una maniera grafica e linearistica. Ci troviamo alla soglia con l’età medievale, dove tutte le opere fin qui analizzate riflettono caratteristiche classiche e sub-antiche legate all’ambito mediterraneo. Dal VI secolo l’ambito mediterraneo entra in contatto con l’ambito insulare, grazie a Gregorio Magno. Con le sue iniziative riprendono vita le azioni dei missionari che si trasferiscono in ambito insulare portando con loro gran parte della tradizione mediterranea, uno di questi è Agostino di Canterbury. • Mosaico di Sant’Agnese fuori le mura, VII secolo, esempio della tendenza linearistica e semplicistica del VI secolo. • Santa Maria Antiqua, Roma, parete palinsesto: Vergine in trono (VI secolo, giustinianea); testa dell’angelo bello (VII secolo, ellenismo perenne); figura di santo (inizio VIII secolo). Il fenomeno dell’arte ellenistica tende a manifestarsi frequentemente, testimoniando la sua completa adesione e riutilizzo. • Santa Maria in Trastevere (fondata nel III secolo, rinnovata nel XII), raffigurazione non databile della Vergine simile a quella di Santa Maria Antiqua. I volti hanno una forte matrice ellenistica. • Frammento di una serie di tavole dei Canoni, all’interno dei piccoli clipei sopravvive la tradizione di matrice ellenistica, ornato raffinato. A Costantinopoli non sono conservate opere del VII secolo, ma si può benissimo ricorrere al repertorio pittorico romano. Molti degli svolgimenti che avvenivano a Roma potevano svolgersi a Costantinopoli. • Piatti in argento, ambito bizantino, VII secolo, modi classici e paganeggianti per rappresentare scene bibliche che a Bisanzio anticipano il secolo iconoclasta. • Placca d’oro con scena di caccia, IV secolo, Asia Minore, compresenza di un motivo classico, come la scena di caccia, e uno sfondo con disegno a traforo, tipicamente ornamentale e anti-classico, per via della sopravvivenza dell’arte sub-antica in Asia Minore. • Tavole dei Canoni (da un frammento dell’Evangeliario bizantino), VII secolo, Costantinopoli (?), compresenza di elementi classici (tondi con ritratti di santi in stile ellenistico) ed elementi ornamentali; se nell’arte classica l’ornamentazione è subordinata all’architettura, qui l’architettura è subordinata all’ornamentazione. Mentre i pittori in Asia Minore e in Siria svilupparono l’espressività grafica dello stile ellenistico di Bisanzio, in Terra Santa invece si preferiva lo stile ieratico. •

Ampolle per i pellegrini con le Maria al sepolcro e incredulità di S. Tommaso, 600 circa (ultimi anni V secolo), Terra Santa, stile ieratico, figure rigide e simmetriche, come appunti si preferivano in questo territorio. L’arte locale più caratteristica prosperò in Egitto. Gli Egiziani avevano la loro forma di cristianesimo e le loro continue dispute con la Chiesa ufficiale portarono nel V secolo all’instaurazione di una Chiesa indipendente nazionale, nota come «copta», termine usato per descrivere il periodo cristiano in Egitto. Questo era stato completamente ellenizzato, di conseguenza l’arte ellenistica divenne patrimonio comune. La qualità dell’arte ellenistica rimase abbastanza alta, nonostante gli elementi anticlassici e sub-antichi. Il suo sviluppo stilistico consistette in una graduale eliminazione delle forme classiche e naturalistiche. Regolarità astratta, simmetria, ripetizione e preferenza per una visione frontale della figura umana, caratteristiche che erano state peculiari dell’arte sub-antica delle province. • Lastra funeraria copta, VII secolo, Egitto, arte copta: le forme naturali, pure quando di derivazione classica, sono stilizzate e trattate come ornamentazione ricercando abbondanti contrasti fra luci e ombre. • Tessuto in seta con scena di caccia, VII secolo, Egitto, arte copta, di nuovo soggetti naturali e figurativi (uomini o animali) sono trattati come ornamentazione e le loro sagome seguono l’andamento della trama. •

Architettura tardo antica • • • •





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Basilica di Treviri, annessa al Palazzo Imperiale, inizio del IV secolo, colossalità esagerata dell’edificio costantiniano. Statua colossale di Imperatore, 370-450, Barletta, bronzo, ieraticità di un imperatore sprezzante che non tiene in conto le cose terrene. Basilica di San Pietro, Roma, basilica costantiniana, volumi semplici e austeri, vedi Basilica di Sant’Apollinare Nuovo a Ravenna. Statua del Cristo Buon Pastore, IV secolo, arte classica; con il diffondersi del cristianesimo presso gli strati sociali più elevati anche la qualità del prodotto artistico migliora sensibilmente. Porte lignee di Santa Sabina, Roma, V secolo, i due linguaggi, plebeo/sub antico e classico, possono convivere nella stessa opera: crocifissione sub antica e ratto di Elia classico L’imperatore Teodosio e i figli nella tribuna imperiale dell’ippodromo di Costantinopoli (base dell’Obelisco di Teodosio), 390-393 (ultimo decennio II secolo), esempio di arte antinaturalistica, simbolica, ieratica, gerarchicamente organizzata, tipicamente prediletta della corte bizantina. Ritratto di Imperatrice (Ariadne?), VI secolo, altro esempio di arte gelidamente ieratica tipica della corte bizantina. Evangeliario di Rabbula, fine del VI secolo, ambito siriano, miniatura le cui figure naturalistiche descritte e ambientate presentano delle linee di contorno particolarmente nette che vanificano un naturalismo quindi solo apparente. Battistero degli Ortodossi, seconda metà del V secolo (450-500), Ravenna, prima fase dell’arte ravennate (402-493, dal trasferimento della capitale alla









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conquista di Teodorico), arte ancora italica e non bizantina, edifici estremamente sobri esteriormente, in laterizio, arricchiti però all’interno da mosaici ancora classicheggianti. Vedi soprattutto il Mausoleo di Galla Placidia. Chiesa dello Spirito Santo, VI secolo, Ravenna, seconda fase dell’arte ravennate (493-540, dalla conquista di Teodorico alla riconquista bizantina), le architetture non differiscono dallo stile precedente, ma le decorazioni interne si fanno più solenni e astratte, in cui i modelli costantinopolitani si fanno bene evidenti, vedi soprattutto la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo. Sant’Apollinare in Classe, 532/63-549, Ravenna, terza fase dell’arte ravennate (540-751, dalla riconquista giustinianea alla rinuncia dell’Esarcato d’Italia da parte dell’imperatore bizantino), arte giustinianea e poi bizantina, fondata sui principi di simmetria, astrazione. Vedi soprattutto la Basilica di San Vitale. Basilica di Massenzio a Roma, inizio del IV secolo (iniziata da Massenzio e terminata da Costantino dopo la battaglia del ponte Milvio), grandiosità e colossità dell’edificio per esprimere la forza del potere imperiale, ribadita dalla presenza della statua colossale di Costantino di cui faceva parte la Testa Colossale di Costantino ai Musei Capitolini. Mosaici di Santa Maria Mag...


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