Assistenza infermieristica aL Paziente con Parkinson PDF

Title Assistenza infermieristica aL Paziente con Parkinson
Author Chiara Esposito
Course Infermieristica nelle urgenze e in area critica
Institution Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli
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Summary

assistenza al paziente con parkinson e le differenti diffficoltà che presenta...


Description

l’approccio farmacologico deve essere sequenziale e deve adattarsi e essere proporzionato all’intensità del dolore, così come viene riportato dal paziente. La corretta applicazione delle linee guida OMS consente a quasi il 90% dei pazienti di trovare sollievo al proprio dolore, a prescindere dai trattamenti intrapresi e dall’ambiente sociale e culturale. Solo nel caso in cui tale approccio risulti inefficace, sono raccomandate sia la somministrazione spinale di farmaci analgesici oppiacei, sia l’applicazione di procedure neuro invasive. 4.3.2. Farmaci non oppiacei I farmaci non oppiacei (OMS gradino I), quali i FANS (farmaci ASSISTENZA AL PAZIENTE CON PARKINSON MORBO DI PARKINSON: Il morbo di Parkinson è una patologia progressiva neurologica che colpisce i centri cerebrali responsabili per il controllo e regolazione dei movimenti. È caratterizzato da bradicinesia (lentezza nei movimenti), tremore e rigidità muscolare. Interventi infermieristici: 1-Migliorare la mobilità: Un programma quotidiano di esercizio progressivo migliora il tono muscolare, la coordinazione e il controllo, riduce la rigidità muscolare e previene le contratture da immobilità. Camminare, pedalare nuotare, praticare giardinaggio sono tutti esercizi che aiutano a mantenere la mobilità delle articolazioni. Gli esercizi di allungamento (estendere-mantenere-rilassare) aiutano a rendere flessibili le articolazioni. Gli esercizi posturali sono importanti per controbilanciare la tendenza della testa e del collo a ciondolare avanti e indietro. Si devono insegnare inoltre speciali tecniche di deambulazione per correggere il trascinamento dei piedi e la tendenza a stare inclinati in avanti. Il paziente inoltre può camminare sbilanciato a causa della rigidità delle braccia (l'oscillazione delle braccia è necessario alla deambulazione normale). Viene insegnato al paziente sin dall'inizio del decorso della patologia a concentrarsi a camminare eretto, a guardare davanti a se e a mantenere un'ampia base di appoggio (per es. camminando con i piedi divaricati). Egli deve compiere uno sforzo cosciente per far oscillare le braccia, alzare i piedi nella deambulazione e compiere passi abbastanza lunghi, usando l'intera pianta del piede. Si consiglia al paziente di praticare la deambulazione di marcia a suon di musica o al ticchettio di un metronomo, perché ciò rinforza lo stimolo sensoriale. Gli esercizi di respirazione durante la deambulazione aiutano a espandere la cassa toracica e a ossigenare le parti scarsamente aerate dei polmoni. Periodi frequenti di riposo prevengono frustrazione e fatica. I bagni caldi e massaggi, oltre agli esercizi passivi e attivi, aiutano il rilassamento e alleviano gli spasmi muscolari dolorosi associati alla rigidità. 2-Migliore cura personale: Le istruzioni e il supporto al paziente nelle attività della vita quotidiana promuovono la cura personale. È necessario modificare l'ambiente per compensare i limiti funzionali. Questi pazienti hanno difficoltà a girarsi nel letto, a sdraiarsi o ad alzarsi. Le sponde elevate del letto, un trapezio sopra il letto, la disponibilità di un letto di tipo ospedaliero a casa, o una corda legata ai piedi del letto aiutano i paziente a sollevarsi autonomamente. 3-Migliorare l'eliminazione intestinale: Un paziente con il morbo di Parkinson può soffrire seriamente di stipsi. Tra i fattori che causano questa disfunzione vi sono la debolezza dei muscoli relativi alla defecazione, la mancanza di esercizio, un'inadeguata idratazione e una diminuita attività del sistema nervoso autonomo. Inoltre i farmaci usati per il trattamento della patologia inibiscono la normale evacuazione intestinale. Possono essere stabilite regolari abitudini intestinali incoraggiando il paziente a seguire una routine, ad aumentare l'assunzione di liquidi e di cibi contenenti una moderata quantità di fibre. Un'asse del water elevata può essere un mezzo utile a facilitare la funzionalità intestinale, dato che il paziente ha difficoltà ad alzarsi e sedersi. 4-Garantire un'adeguata nutrizione: I pazienti che soffrono di parkinsonismo tendono a perdere peso. Soffrono di secchezza orale da farmaci e di difficoltà nella masticazione e nella deglutizione. Rischiano di aspirare cibo, a causa del diminuito riflesso della tosse. Possono non accorgersi che stanno aspirando e possono sviluppare broncopolmonite. Alcuni pazienti soffrono di eccessiva salivazione a causa della lentezza nella deglutizione. Per le difficoltà ad alimentarsi, essi possono eventualmente subire una considerevole perdita di peso. Le disfunzioni nella deglutizione sono anche dovute al tremore della lingua, al ritardo dello stimolo, alla difficoltà nella formazione di boli e a alterazioni nella motilità faringea. Per ovviare a questi

problemi, il paziente deve sedere eretto durante i pasti. Alimenti semisolidi o liquidi densi sono più facili da deglutire che cibi completamente solidi o liquidi; questi ultimi devono essere evitati. Si aiuta il paziente a concentrarsi sul processo di deglutizione. Si insegna al paziente a porre il cibo sulla lingua, chiudere le labbra e i denti, elevare la lingua e portare con essa il bolo verso la gola, infine a deglutire. Gli consiglia che mastichi prima da un lato della bocca e poi dall'altro. Per controllare l'accumulo di saliva, si ricorda al paziente di tenere la testa eretta e di cercare deliberatamente di deglutire. Massaggiare i muscoli del viso e del collo prima dei pasti può essere di beneficio. Un vassoio scaldavivande mantiene caldi i cibi e permette al paziente di riposarsi durante il pasto, necessariamente prolungato. Inoltre utensili speciali possono aiutarlo ad alimentarsi. Un piatto stabilizzato, una tazza a becco e posate con manici allungati possono essere strumenti utili all'autonomia. Gli spuntini aumentano l'assunzione di calorie. Il controllo settimanale del peso indica se l'introito calorico è sufficiente. 5-Migliorare la comunicazione: Difficoltà di parola sono presenti nella maggior parte dei pazienti con il morbo di Parkinson. Il loro tono basso, monotono e sommesso di voce richiede che essi compiano uno sforzo per parlare lentamente, con attenzione deliberata a ciò che stanno dicendo. Si ricorda ai pazienti di mettersi di fronte all'ascoltatore, parlando con frasi brevi esagerando la pronuncia delle parole e prendendo alcuni respiri profondi prima di iniziare. Un logoterapista può essere di aiuto consigliando esercizi che migliorino la pronuncia e assistendo il paziente a sviluppare un metodo di comunicazione che vada incontro alle sue necessità. È di aiuto che il paziente parli in un registratore periodicamente per controllare i suoi progressi. Un piccolo amplificatore elettronico è utile se il paziente ha difficoltà nel farsi udire. 6-Supportare l'adattamento:. Una combinazione di fisioterapia psicoterapia, terapia farmacologica e socioterapia può essere necessaria per aiutare il paziente a combattere la depressione così spesso associata a questa patologia. I pazienti con il morbo di Parkinson spesso si sentono umiliati, apatici, inadeguati, annoiati e soli. Questi sentimenti possono essere dovuti, in parte, alla lentezza fisica e allo sforzo intenso richiesto anche per compiere azioni minime. I pazienti sono assistiti e incoraggiati a porsi obiettivi raggiungibili (per es. miglioramento della mobilità). Dal momento che coloro che sono affetti da parkinsonismo tendono a isolarsi e a deprimersi, devono essere fatti partecipare attivamente a un programma terapeutico che includa eventi sociali e ricreazionali. Si dovrebbe stabilire un programma giornaliero di attività per evitare che il paziente dorma troppo durante il giorno e per prevenire l'instaurarsi di disinteresse e apatia. Si fa il possibile per incoraggiare il paziente a eseguire i compiti che soddisfano i suoi bisogni quotidiani e a mantenere la sua indipendenza. «Faccio io» piuttosto che lasciare provare al paziente, semplicemente per non perdere tempo, non aiuta a realizzare l'obiettivo di base di migliorare la capacità di adattamento. 7- Istruzione del paziente e assistenza domiciliare: Si fa il possibile per spiegare la natura del morbo e il suo trattamento allo scopo di diminuire l'ansia e i timori che possono essere invalidanti come la patologia stessa. Le associazioni mediche pubblicano opuscoli e informazioni aggiornate per l’istruzione dei pazienti. I familiari sono sottoposti a considerevole stress vivendo con un invalido. Fornire loro informazioni sul trattamento e sulla assistenza previene l'insorgenza di problemi. Il familiare che assiste il paziente viene reso partecipe del piano di cura; gli si consiglia di imparare le tecniche di riduzione dello stress, di coinvolgere altre persone nell'assistenza, di concedersi periodi senza responsabilità e di sottoporsi a una visita medica annuale. «Permettere» ai membri della famiglia di esprimere i loro sentimenti di frustrazione, rabbia e sensi di colpa, è spesso un aiuto per loro....


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