Atletica - Riassunto Organizzazione dell\'attività motoria e degli eventi sportivi PDF

Title Atletica - Riassunto Organizzazione dell\'attività motoria e degli eventi sportivi
Author Ferdinando Romano
Course Organizzazione dell'attività motoria e degli eventi sportivi
Institution Università di Bologna
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Summary

Questo è un riassunto fatto per le interrogazioni di educazione fisica, liceo scientifico. Sono già molto ridotte ma in ogni caso ulteriormente riducibili....


Description

L’Atletica Leggera L’Atletica Leggera è uno sport olimpico costituito da svariate discipline, che originano però da 4 movimenti fondamentali per l’uomo: camminare, correre, saltare e lanciare.

STORIA L'atletica leggera trova le sue origini nell'antica Grecia: i poemi, la statuaria, la pittura testimoniano la profonda passione sportiva degli antichi greci e l'onore in cui tenevano gli atleti. La rinascita e la diffusione dell'atletica leggera in epoca moderna divenne un dato di fatto alla fine del XIX secolo, anche grazie ad una piena regolamentazione. Grazie al barone francese Pierre de Coubertin, nel 1896 si tenne ad Atene la prima edizione dei Giochi olimpici moderni. Le gare allora più popolari erano i 100 metri piani e la prova di fondo, che si correva sulla distanza di 36 km. Si ebbe anche la distinzione tra atletica leggera e atletica pesante.

STRUTTURA L’ Atletica olimpica è costituita da 27 gare suddivise in 5 discipline principali: le corse, la marcia, i salti, i lanci e le prove multiple. Quasi tutte si svolgono all’interno della cosiddetta pista di atletica, tranne la marcia e la maratona che si svolgono su strada. Per quanto riguarda le corse e la marcia oltre alle distanze olimpiche, sono presenti moltissime altre distanze “non olimpiche”.

-Corse La corsa è il gesto motorio che caratterizza ben 14 gare del programma Olimpico dell’Atletica, che si svolgono quasi tutte sull’anello di pista, a parte la maratona che avviene su strada. Le gare di corsa possono suddividersi in 4 categorie:    

Sprint: 100, 200 e 400 metri e le staffette 4×100 e 4x400m; Mezzofondo: 800, 1500, 3000 siepi, 5000 e 10000 metri; Ostacoli: 100hs (F), 110hs e 400hs; Fondo: la maratona (42km).

Inoltre: -gare di fondo, dette anche corse su lunghe distanze: sono la 1/2 maratona e la maratona (42 km), fanno parte di queste competizioni anche le gare di cross (corsa campestre). Tutte le corse prolungate prevedono la partenza da in piedi, senza l’ausilio di blocchi di partenza.

Dal punto di vista tecnico, tattico e fisiologico, e anche psicologico, ogni disciplina di corsa, per quanto il gesto di base sia lo stesso, è estremamente diversa l’una dall’altra.

-Marcia La marcia altro non è che la camminata agonistica spinta alla massima velocità possibile, senza infrangere la regola principale che obbliga a mantenere sempre, allo sguardo dell’occhio umano, almeno un piede a contatto con il terreno e l’arto di appoggio completamente esteso. In caso contrario si dovrebbe parlare di corsa. Le gare olimpiche di marcia sono di 20km e 50km per gli uomini e di 20km per le donne, si svolgono su strada, a parte il finale (circa 100m) che viene svolto sulla pista di atletica.

-Salti Nell’atletica leggera i salti sono un gruppo di specialità nelle quali l’atleta deve saltare il più lontano o il più in alto possibile, dopo una fase di rincorsa (più o meno lunga), che ha lo scopo di far raggiungere all’atleta la velocità ideale per saltare al meglio. I salti si svolgono sulle così dette “pedane”, all’interno dell’anello di 400m della pista di atletica. Si dividono in 2 categorie: 1.   2.  

Salti in estensione, dove l’obiettivo è saltare il più lontano possibile il salto in lungo il salto triplo Salti in elevazione, dove l’obiettivo è saltare più alto possibile, superando un’asticella posta ad un’altezza via via più alta durante la competizione: il salto in alto il salto con l’asta

In queste 4 gare gli atleti utilizzano le loro doti di velocità, potenza e “leggerezza”. Tutti e 4 i salti dell’atletica leggera sono caratterizzati da 4 fasi principali: Rincorsa - Stacco - Volo o valicamento - Atterraggio o chiusura

SALTI IN ESTENSIONE I salti in estensione si dividono in salto in lungo e salto triplo. Il salto in lungo è una specialità in cui l’atleta, dopo aver preso un’adeguata rincorsa, effettua un salto proiettandosi in avanti prima del punto di stacco e cercando di atterrare il più lontano possibile all’interno di un’apposita buca riempita di sabbia. Il salto triplo è un tipo di salto, molto simile al salto in lungo, in cui l’atleta, prima di effettuare lo stacco, deve compiere tre balzi.

SALTI IN ELEVAZIONE

I salti in elevazione si distinguono in salto con l’asta e salto in alto. Il salto con l’asta è costituito da una fase di rincorsa dopo la quale l’atleta, usando un’asta di lunghezza solitamente compresa tra i 5.10 e i 5.30 metri, si proietta al di sopra di un’asta posta orizzontalmente e atterra su un materasso in gommapiuma.

SALTO IN ALTO Il salto in alto è un tipo di salto in elevazione in cui l’atleta, sfruttando un’opportuna rincorsa, cerca di superare un’asta posta ad altezza variabile. L’esercizio si compone di 4 momenti comuni agli altri tipi di salti: la rincorsa, lo stacco, il volo e l’atterraggio. Nella fase di rincorsa, l’atleta percorre una distanza a piacimento in corsa. Inizialmente la rincorsa avveniva su un rettilineo ma, con l’evoluzione delle tecniche di salto, attualmente si opta per una rincorsa in curva. Al termine della rincorsa avviene lo stacco, che deve essere effettuato su un solo piede e l’atleta inizia quindi il volo verso l’asta. Dopo la fase di volo, l’atleta atterra in sicurezza su un materasso in gommapiuma. Esistono diversi tipi di salto: lo stile ventrale, in cui l’atleta, al termine di una rincorsa obliqua, si proietta al di sopra dell’asta con il viso rivolto verso il basso; lo stile “a forbice”, in cui l’atleta sfrutta l’elevazione per proiettare una gamba al di sopra dell’asta e successivamente richiama il resto del corpo; lo stile Fosbury, inventato da Dick Fosbury nel 1968, in cui l’atleta sfrutta la rincorsa curva per proiettare la schiena al di sopra dell’asta e poi richiamare il resto del corpo. Attualmente lo stile Fosbury è il più utilizzato. L’asta che l’atleta deve superare è realizzata in fibra di vetro o metallo, lunga circa 4 metri e sorretta da due montanti su cui viene regolata l’altezza da affrontare. La competizione ha inizio con un’altezza modesta,superata la quale ogni atleta può scegliere l’altezza da affrontare, che tuttavia deve sempre essere pari o superiore a quella precedente. Nel caso in cui l’atleta faccia cadere l’asta durante il salto, quest’ultimo è considerato nullo. Si possono fare fino a 3 salti nulli, dopo i quali l’atleta è eliminato.

-Lanci Nell’atletica leggera i lanci sono un gruppo di specialità nelle quali l’atleta deve mandare il più lontano possibile un determinato attrezzo, che varia in base alla specialità. Il lancio viene eseguito dall’interno di un’area prestabilita, detta pedana di lancio. Anche i lanci, come i salti, si svolgono su delle “pedane”, ed ogni tipologia di lancio ne possiede una specifica ad esso. In queste gare l’obiettivo è lanciare un attrezzo il più lontano possibile, restando con il proprio corpo all’interno della pedana di lancio. I lanci si dividono in 4 tipologie a seconda del tipo di attrezzo:    

Getto del peso; Lancio del disco; Tiro del giavellotto; Lancio del martello.

Queste gare sono la più grande espressione di potenza dell’atleta tra le gare di atletica leggera.

-Prove multiple Le prove multiple sono un insieme di gare olimpiche che vengono svolte da uno stesso atleta in successione, in 2 giornate. Si dividono in:  

Decathlon, per gli uomini, una successione di 10 gare diverse. Eptathlon, per le donne, una successione di 7 gare diverse.

LA PISTA La pista di atletica leggera è il luogo in cui si svolgono le gare su pista di atletica leggera. La distanza metrica di una pista olimpica per l'atletica leggera è derivata dalle 440 yard (402,34 m), che costituiscono la quarta parte del miglio inglese. Fu appunto il quarter mile la distanza scelta dagli inglesi come lunghezza standard per le loro piste di atletica. Dal 1928 in poi le piste olimpiche sono diventate ufficialmente di 400 metri. Il materiale usato per il manto che costituisce la pista deve essere, secondo le normative IAAF, qualunque superficie che possa accettare i chiodi delle scarpette di gara. Il materiale con cui sono fatte la maggior parte delle piste di atletica leggera è il tartan. Esistono due tipi di pista per l'atletica leggera: le piste outdoor (quelle all'aperto) e le piste indoor (al coperto).

-Pista outdoor Le piste outdoor sono gli impianti più comuni in Italia. Hanno un numero di corsie che varia, di norma, da 6 a 10. La lunghezza della corsia più interna è di 400 m e tutte le corsie sono larghe 122 cm, con linee bianche che dividono una corsia dall'altra di 5 cm. Le corsie sono numerate con numeri progressivi crescenti dall'interno verso l'esterno, mentre il senso di corsa è quello antiorario (l'interno della pista sulla sinistra dell'atleta). La linea di partenza e la linea di arrivo di una corsa sono indicate tramite una linea bianca larga 5 cm, ad angolo retto con le linee delimitanti le corsie. La linea di partenza delle corse che si corrono interamente in corsia, ovvero delle gare fino ai 400 m (più gli 800 m che si corrono parzialmente in corsia), deve essere curva in modo tale che tutti i concorrenti possano partire alla medesima distanza dalla linea di arrivo. Oltre alla pista utilizzata per le gare di corsa, gli impianti devono comprendere anche una o più pedane per i salti in estensione, in elevazione, per il lancio del giavellotto, per il getto del peso, per il lancio del disco e del martello.

-Pista indoor Le piste di atletica indoor sarebbero uguali a quelle outdoor, se non fosse per alcune fondamentali differenze:

1. Lo stadio è completamente chiuso tutto intorno e coperto. È dotato di illuminazione, riscaldamento e ventilazione, tali da fornire condizioni di gara soddisfacenti. 2. Le curve, anziché essere in piano, sono a parabola, in quanto il raggio delle stesse curve è minore rispetto a quello delle piste outdoor (quindi un po' sopraelevate). 3. All'interno dell'anello della pista è presente un rettilineo per le gare di velocità e di ostacoli avente un numero di corsie che va da 6 a 8 e lunga in genere 60 m.

Antonietta Di Martino Avvicinatasi all’atletica a 12 anni con i Giochi della Gioventù, i suoi progressi sono stati spesso frenati da innumerevoli infortuni, soprattutto di natura muscolare. Le sue specialità preferite erano inizialmente il giavellotto e le prove multiple. Nell’alto ha stupito agli Assoluti di Catania nel luglio 2001 portando d’un colpo il personale da 1.93 a 1.98 e un mese dopo, ad Edmonton, è stata capace di centrare la finale mondiale. Nel 2003, dopo aver saltato 1.96 al coperto, è stata fermata da problemi muscolari e neppure nella stagione 2004 è stata assistita da maggior fortuna (operata ad una caviglia). La conferma della sua nuova dimensione tecnica è giunta puntuale nella stagione all’aperto: prima a Torino (2.02), poi in Coppa Europa a Milano (2.03) e due mesi più tardi ha ottenuto il secondo posto ai Mondiali di Osaka. A Pechino 2008, nonostante i postumi di un infortunio, ha raggiunto la sua prima finale olimpica. Il suo 2011 inizia con un altro record, 2.04 indoor. Nel 2012 ha subito due gravi infortuni, entrambi durante il mese di aprile: uno strappo muscolare e poi il 25 luglio è stata operata al ginocchio sinistro. Il 10 luglio del 2012 l'allenatore comunica ufficialmente alla stampa la rinuncia ai Giochi olimpici di Londra 2012, per il mancato recupero dagli infortuni subiti nei mesi precedenti, da allora e sino all'estate del 2015 ha dovuto saltare le stagioni sportive per la piena e completa riabilitazione. Dopo oltre 3 anni di assenza dalle competizioni agonistiche, il 3 giugno del 2015, durante una conferenza stampa Roma, ha annunciato il proprio ritiro dalle gare. Detiene con 35 centimetri il record mondiale del differenziale della specialità tra la propria altezza (1,69 m) e la miglior misura saltata in carriera (2,04m al coperto nel 2011)

-Record nazionali Salto in alto: 2,03 m (Milano, 24 giugno 2007; Osaka, 2 settembre 2007) Salto in alto indoor: 2,04 m (Banská Bystrica, 9 febbraio 2011)...


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