attività di impresa PDF

Title attività di impresa
Course Giurisprudenza
Institution Università degli Studi di Napoli Federico II
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attività di impresa...


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INTRODUIONE : Il mercato è il luogo di incontro di chi produce e di chi consuma (Il consumatore e il produttore). L’utilità della moneta infatti, è data dalla sua idoneità a procurare l’acquisto di beni o servizi disponibili nel mercato; essa perciò facilità gli scambi (si parla di permuta per scambio di bene contro bene e di vendita per scambio di bene contro moneta). Dunque essenzialmente la moneta svolge una funzione di intermediazione e di scambio. L’attività di produzione (o di lavoro) si distingue principalmente in attività di lavoro autonomo e attività di lavoro subordinato : il lavoro subordinato si distingue dal lavoro autonomo soprattutto perché i beni o i servizi che esso produce sono di proprietà del datore di lavoro, che incassa il relativi prezzo , mentre il lavoratore subordinato , è alle dipendenze del datore di lavoro. L’art. 29094 dice che l’attività del lavoratore subordinato è di “collaborazione” all’attività altrui. Il lavoratore autonomo invece si auto-organizza, e in virtù di un contratto di scambio destina il risultato della propria attività ad altri, contro il pagamento di un prezzo. Il lavoratore subordinato al contrario viene inserito in una organizzazione ideata dal c.d datore di lavoro, che ne ha la direzione e il controllo. Il lavoratore autonomo , chiaramente, corre il rischio dell’eventuale mancato risultato della propria attività (alla titolarità del potere di organizzazione corrisponde l’esposizione al rischio). Il codice civile prende in considerazione varie ipotesi di lavoro autonomo e di lavoro subordinato , e, quanto al lavoro autonomo, distingue il lavoro autonomo in senso stretto (art. 2222) e l’ATTIVITA’ DI IMPRESA (art. 2082), riservando la seconda qualifica alle attività produttive di maggiore importanza, in quanto esercitate in modo non occasionale ma continuativo e abituale, avvalendosi dei beni organizzati (dal punto di vista microeconomico) e del lavoro subordinato altrui (dal punto di vista macroeconomico) capitale e lavoro. Il DIRITTO COMMERCIALE, si occupa appunto delle ATTIVITA’ DI IMPRESA, e detta regole per il suo svolgimento. Definiamo quindi il diritto commerciale come il diritto delle imprese, meccanismo produttivo del mercato che si serve di beni necessari per la produzione (CAPIALE) e del lavoro subordinato (LAVORO). Il legislatore italiano ha messo in contrapposizione , all’interno della nozione generale di IMPRENDITORE (art. 2082), gli IMPRENDITORI COMMERCIALI (art. 2195) agli IMPRENDITORI AGRICOLI (art. 2135). Fino al 1942, le norme di diritto commerciale di maggiore importanza erano raccolte in uno specifico codice, il codice di commercio del 1882, che si affiancava al codice, che raccoglieva le disposizioni di diritto civile, il codice civile del 1865; l’abrogazione del codice di commercio ,sta a significare volontà di unificare il diritto delle obbligazioni e dei contratti nel Codice civile del 1942, il quale detta l’intera disciplina commercialistica , volta a tutelare gli interessi degli imprenditori, dei consumatori e dei terzi creditori dell’impresa. In particolare, i consumatori, in quanto soggetti che acquistano e utilizzano i beni e servizi disponibili sul mercato per la soddisfazione dei loro bisogni personali, sono i destinatari finali di questo processo; essi sono quindi i soggetti che hanno il potere di decretare il successo o l’insuccesso delle diverse attività produttive, a seconda che accolgano o meno i loro prodotti....


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