CASI Diritto Penale II PDF

Title CASI Diritto Penale II
Author francesco ra
Course Diritto Penale 2
Institution Università degli Studi di Enna Kore
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Summary

Casi di diritto penale parte speciale con considerazioni da esporre ...


Description

CASI DIRITTO PENALE II CASO 1:Caio, giovane sfortunato imprenditore, è soffocato da i debiti. Essi sono causati dagli interessi usurari legati ad un vecchio prestito contratto con una banda di balordi. Caio che prima riusciva a pagare seppur con ritardo, ad un certo punto salta due pagamenti consecutivi. Viene quindi contattato più volte da Tizio ( che intrattiene rapporti con gli usurai ). Per vari anni socio nella stessa impresa, il quale incurante dello stato di turbamento manifestato dal vecchio amico, lo minaccia di morte per convincerlo a pagare. Una sera, dopo aver ricevuto l’ennesimo avvertimento, Caio, già logorato da una depressione trascurata, carica il suo fucile da caccia e si toglie la vita. La magistratura, dopo aver individuato Tizio dopo alcune intercettazioni telefoniche, lo incarcera due giorni dopo il fatto. Tizio decide dunque di rivolgersi al suo legale di fiducia. CONSIDERAZIONI: Dobbiamo metterci nei panni del legale di Tizio. Quale situazione di responsabilità penale abbiamo per Tizio? Istigazione al suicidio ex articolo 580 c.p. che consiste nel contributo materiale posto in essere da Tizio per la realizzazione del suicidio di Caio, meglio il caso di morte o lesione come conseguenza di altro delitto perché abbiamo il delitto base dell’estorsione e concorso al reato di usura e un altro reato più grave non voluto in cui abbiamo la morte a causa del delitto base. Dobbiamo fare riferimento all’elemento oggettivo del reato, nell’articolo 586 troviamo l’elemento oggettivo del reato, i dubbi dell’articolo 586 riguardano l’aspetto soggettivo cioè l’elemento psicologico. L’elemento discusso nell’articolo 586 qual è? La giurisprudenza afferma sempre il nesso causale tra il reato base e il suicidio, la giurisprudenza minoritaria parla invece di interruzione del nesso causale in quanto nel suicidio vi è una auto responsabilità. La giurisprudenza maggioritaria parla invece di un nesso causale e quindi do una concatenazione degli eventi. Altra controversia è sulla prevedibilità, imputazione più grave del soggetto agente. I due orientamenti inerenti all’imputazione sono: uno moderno che richiede la prevedibilità dell’evento più grave, la colpa dell’evento più grave, infatti la prevedibilità è elemento della colpa, la giurisprudenza tradizionale si basa su una lettura formalistica dell’articolo 586 senza analizzare gli aspetti psicologici, analizza la lettera della norma che dice che l’evento più grave deve essere non voluto. Quindi abbiamo una responsabilità oggettiva, causalità materiale senza indagini di tipo psicologico. Tra le due tesi, nel caso su detto, posto che ci poniamo in un’ottica difensiva, quale tesi dobbiamo sostenere? Dobbiamo sostenere la tesi della colpa, vogliamo infatti restringere il campo di operatività perché la tesi della colpa restringe il campo solo agli eventi previsti o prevedibili dal soggetto agente. Il soggetto versava già in una situazione di depressione. La depressione era prevedibile o no da parte del soggetto attivo? Consideriamo che la traccia sembra portare elementi nel senso che Tizio si poteva rappresentare questi elementi psicologici. Anche se sembra che il precario status della vittima potesse essere conosciuta o conoscibile. Gli indici della prevedibilità sembrerebbero esserci. La giurisprudenza pensa che possa essere esente da responsabilità il soggetto che non ne abbia potuto avere totalmente conoscenza. Si dovrebbe dire che Caio aveva uno stato mentale compromesso per evitare la rilevanza causale e la prevedibilità del gesto estremo da parte del soggetto. CASO 2: Tizio di professione fornaio, dopo aver svolto il proprio lavoro nella notte tra il venerdì e il sabato, andava come consuetudine a casa a riposarsi per tutta la giornata del sabato riuscendoci solo in parte a causa di disturbi all’apparato digerente. Nella serata del medesimo giorno, si recava con l’amico Caio a mangiare una pizza per poi andare con lo stesso in discoteca. Dopo aver ballato molto nell’affollato e caldo locale, Tizio prima di uscire beveva una bibita analcolica gelata. Dopo aver percorso a piedi un pezzo di strada nella fredda serata, Tizio raggiungeva la propria auto e unitamente a Caio si avviava verso casa. Improvvisamente, mentre l’amico si era addormentato, Tizio accusava un malore ( forte giramento della testa, vista annebbiata, forte mal di stomaco ), tale da fargli perdere il controllo dell’auto vettura che andava a sbattere contro un albero, in seguito all’urto, il passeggero Caio decedeva sul colpo mentre Tizio riportava lesioni non gravi. CONSIDERAZIONI: Siamo nel caso di omicidio colposo con violazione delle norme del codice stradale quindi abbiamo un omicidio colposo aggravato. Abbiamo un primo aggravante sulla violazione delle norme sulla disciplina stradale e poi un’ipotesi ulteriore di soggetti che guidano in stato d’ebrezza anche se in questo caso il soggetto ha consumato una bevanda analcolica. Dobbiamo analizzare il malore di Tizio, questo malore rientra nella colpa, o rientra nel caso fortuito? La difesa ha interesse a sostenere il malore imprevedibile e fortuito, mentre l’accusa ha interesse a dire che l’evento sia prevedibile. La giurisprudenza disattende in questi casi le tesi difensive, perché di solito è improvviso un colpo di sonno ma non un malore di questo tipo posto che il soggetto già soffriva di disturbi all’apparato digerente. Abbiamo più fattori che indicano una prevedibilità del malore come ad esempio il precedente stato di malessere, il non aver riposato, il fatto di aver ballato in un locale caldo, affollato e piccolo. SE IL MALORE FOSSE STATO IMPREVEDIBILE CI SAREBBE STATA ASSOLUZIONE DEL SOGGETTO. CASO 3: Tizio compie una rapina presso l’agenzia della banca di X, dopo di che fugge a piedi cercando di dileguarsi nei vicoli, inseguito da alcuni poliziotti cerca di liberarsene sparando alcuni colpi di arma da fuoco in basso, avvertendo che questi non solo non rinunciano all’inseguimento ma stanno anche guadagnando terreno, continuando a correre si volta e spara un colpo ad altezza d’uomo verso il più vicino prima che la pistola si inceppi. Uno dei poliziotti riesce ad evitare il proiettile soltanto buttandosi per terra e ripresa poi la corsa, finisce per raggiungere Tizio ed arrestarlo. Tizio decide di interpellare un legale per sapere quali responsabilità penali potranno essergli contestate. CONSIDERAZIONI: resistenza a pubblico ufficiale aggravato dall’uso di armi, rapina. I primi colpi di pistola non sono retti da un dolo intenzionale. È importante capire se il dolo è intenzionale ovvero eventuale. Questo perché in base alle condizioni possiamo avere un reato tentato o consumato. Quando siamo nell’ambito del delitto tentato la differenza tra dolo eventuale e intenzionale è netta, il tentativo per la giurisprudenza maggioritaria è incompatibile col dolo eventuale come anche la stessa dottrina. In un’ottica difensiva dovremmo dimostrare che siamo davanti a un dolo eventuale. La distanza tra i poliziotti e il soggetto che scappa si è ridotta, il poliziotto riesce a evitare il proiettile solo buttandosi a terra. La difesa cercherà di dire che tizio spara durante una corsa affannosa e non ha la possibilità al meglio per colpire e uccidere. Anche qui la strada per la difesa è abbastanza in salita perché non è semplice la prova. CASO 4 Nel reparto di rianimazione dell’ospedale Alfa, viene ricoverata la paziente Caia in una grave condizione di coma celebrale. Per il suo particolare stato, la stessa viene affidata alle cure delle infermiere Tizia e Sempronia le quali ben presto esasperate dalla sua mancanza di autosufficienza, cominciano a trattare malamente e a non provvedere ai bisogni di Caia. Queste arrivano addirittura a pronunciare frasi offensive nei confronti della stessa mentre si occupano del soddisfacimento dei suoi bisogni primari. Tali atteggiamenti, e in particolare le offese rivolte a Caia, vengono in un’occasione notati da Medio, marito della paziente che immediatamente si rivolge ad un legale in merito alla rilevanza penale del comportamento delle infermiere. CONSIDERAZIONI: consideriamo che la signora è in uno stato comatoso, siccome per l’ingiuria ci vuole un’offesa diretta, allora non si configurerebbe ingiuria perché l’ingiuria è un reato di danno. Altra strada sarebbe interpretare la norma come reato di pericolo. È un’interpretazione più risalente e conforme alla lettera della norma, se vogliamo sfruttare al massimo la carica di punibilità della norma potremmo considerarlo come un reato di pericolo astratto. Ci può essere diffamazione? No perché dovrebbero esservi più persone che partecipano all’offesa mentre qui abbiamo solo il marito, mentre le infermiere non divulgano a dei terzi infatti sembrerebbe che nemmeno siano consapevoli della presenza del marito, quindi mancherebbe il requisito del dolo. CASO 5

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Tizio viene a conoscenza che in alcuni siti internet esteri sono state emesse notizie relative alle sue procedure di separazione con Caia ed in particolare alla successiva vicenda per l'affidamento delle figlie. Vicenda che aveva avuto rilevanza pubblica e che alla fine aveva visto riconosciuto il diritto di Tizio all'affidamento delle stesse. Gli scritti e le immagini immesse nei siti, formulano giudizi estremamente negativi e offensivi sulla personalità ed il comportamento di Tizio. Appreso ciò quest'ultimo si reca da un'avvocato per avere un parere in merito alla rilevanza penale di tale fatto. CONSIDERAZIONI Siamo nel caso della diffamazione aggravata perché avviene con un mezzo di pubblicità tramite un sito internet. La cassazione ha detto che anche se il mezzo sono delle mail abbiamo una diffusione rilevante. Sicuramente dobbiamo capire perché il fatto ha avuto rilevanza pubblica. Il soggetto potrebbe essere una persona pubblica. Ma se vi è la verità del fatto, se il linguaggio non è stato offensivo e se vi è la rilevanza pubblico sociale allora potrebbe esservi la scriminante dell'articolo 51. Ma la traccia dice che il linguaggio era offensivo. Altra questione è quella dei siti esteri: quale principio regola l'applicazione della legge italiana penale nello spazio? Il principio di territorialità che dice che la legge si applica ai fatti commessi nel territorio dello stato. Il problema è capire quale sia il luogo e il momento di consumazione del fatto. Bisogna risalire al luogo in cui risiede il server in cui sono depositate le immagini. Possiamo guardare al luogo della diffusione della notizia, oppure l'altra tesi riguarda il luogo di consumazione del fatto e il luogo della percezione e comprensione della notizia. Vi è una tesi tradizionale che dice che la diffamazione si consuma nel momento in cui si percepisce e quindi reato di pericolo. Altea tesi è quella in cui si sottolinea l'elemento dell'evento, quindi reato di evento. Nel primo caso il reato si è perfezionato all'estero, in base alla seconda teoria il reato si è perfezionato all'estero. Disciplina dell'articolo 6 c.p. : in questo caso ci interessa il luogo in cui si è verificato l'evento. CASO 6 Tizio viene a conoscenza che la moglie Caia lo tradisce con Sempronio. Egli non vuole perdere la moglie e quindi ottiene dapprima un memoriale delle dissolutezze e dei tradimenti di Sempronio dalla moglie separata di costui. Poi con la finalità di gettare discredito su Sempronio Tizio diffonde il memoriale alla propria moglie Caia, e lo diffonde anche tra i propri familiari apostrofando Sempronio come persona di pessima moralità e depravato. La diffusione viene effettuata anche sul posto di lavoro della moglie. Sempronio venuto a conoscenza di ciò, fa sapere a Tizio che sporgerà denuncia nei suoi confronti. Tizio a questo punto, preoccupato per le possibili conseguenze del suo comportamento, si rivolge ad un legale per conoscere le sue eventuali responsabilità e i possibili argomenti difensivi al riguardo. CONSIDERAZIONI La responsabilità di Tizio integra il reato di diffamazione. Tema interessante sono gli argomenti difensivi che Tizio può invocare. Una possibile strategia difensiva potrebbe basarsi sul tradimento. Il tradimento è un argomento difensivo perché? Potrebbe invocare lo stato d'ira, però la risposta dovrebbe essere immediata. L'interpretazione dello stato d'ira non deve essere solo basata sul dato cronologico. La reazione per come viene progettata non è immediata nel senso cronologico, l'immediatezza qui va intesa come NON APPENA SIA POSSIBILE REAGIRE in quanto in questo caso il soggetto ha elaborato un piano. La provocazione in questo caso è una circostanza esimente. L'articolo 599 richiede che ci sia una reazione immediata, subitanea, uno stato d'ira. Il fatto ingiusto è realizzato dalla moglie. Potrebbe essere legittimata una reazione nei confronti della moglie che ha violato l'obbligo di fedeltà, è più difficile legittimare un'azione verso Sempronio. È solo Sempronio che fa denuncia che potrebbe però produrre effetti anche per la moglie Caia. Riguardo Sempronio, o concepiamo il fatto ingiusto come fatto caricato da sfumature morali e non giuridiche, per Sempronio lo ricostruiamo come fatto ingiusto moralmente. Provocazione potrebbe andare bene come reazione legittimata nei confronti della moglie ma non nei confronti di Sempronio. Il fatto che egli non vuole perdere la moglie va usato dal punto di vista processuale, va visto dal punto di vista soggettivo, egli non agisce con lo scopo di diffamare Sempronio o la moglie, egli agisce non allo scopo di diffamare ma agisce allo scopo di non perdere la moglie. Per non perderla deve gettare discredito su Sempronio. In questo caso che tipo di dolo si può riscontrare in capo a Tizio? Intanto dolo intenzionale che è quello di non perdere la moglie e un dolo che possiamo dire eventuale, il problema è: la diffamazione è punita solo realizzata con dolo intenzionale o punita anche se realizzata con dolo eventuale? L'impostazione seguita è che sia sufficiente il dolo eventuale per punire sia la diffamazione che l'ingiuria. Prima si diceva che ci volesse l'animus diffamandi, poi è stata estesa l'area di punibilità anche per i motivi di gioco. CASO 7 Tizio intendendo procedere al sequestro del ricco imprenditore Caio, dopo averne studiato a lungo gli spostamenti, si accosta presso la villa dove l'imprenditore è solito trascorrere il fine settimana. Scorta l'automobile di Caio ed avvertita la presenza in casa di persone, Tizio irrompe nella stessa, munito degli strumenti atti ad effettuare il sequestro. Una volta penetrato si accorge però dell'assenza di Caio e dopo aver immobilizzato i presenti per assicurarsi la fuga, si allontana venendo tuttavia poco dopo catturato dalla polizia. CONSIDERAZIONI Vi è un tentativo di sequestro ai danni di Caio, si configura anche l'ipotesi di violazione di domicilio ex articolo 614 c.p. La condotta è idonea e univoca. Sembra che lo scopo del sequestro sia ottenere un ingiusto profitto per liberare la vittima. Quindi potremmo ricollegare tale ipotesi non tanto all'articolo 605 ma piuttosto all'articolo 630 che prospetta per il soggetto attivo una reclusione dai 25 ai 30 anni. Qui la pena è inasprita notevolmente a causa dell'allarme sociale di quel tempo. Dunque potremmo ipotizzare un sequestro di persona a scopo di estorsione tentato. Focalizziamo la nostra attenzione sul fatto che i presenti vengono immobilizzati: sequestro di persona semplice a danno dei presenti. In questo caso non abbiamo un mero tentativo ma una consumazione vera e propria ex articolo 605 c.p. Essendo in presenza di più fattispecie quale disciplina si applica? Violazione di domicilio, tentativo di sequestro di persona ai fini di estorsione ( si applica quest'ultima fattispecie perché la pena è inasprita ). Riguardo l'immobilizzazione dei presenti abbiamo sequestro di eprsona consumato. Siccome siamo in presenza di più fattispecie abbiamo un concorso formale di reati. Infatti nel concorso formale i beni giuridici offesi sono differenti tra di loro, dunque si applica la pena più grave aumentata fino a un terzo. CASO 8 Sempronia, giovane ragazza dell'Aspromonte, un sabato sera si reca presso una discoteca del luogo in compagnia di un'amica e il ragazzo di questa. Durante la serata ha la possibilità di conoscere un ragazzo di cui rifiuta le proposte a sfondo sessuale. Finita la serata e non trovando più gli amici da cui era stata trasportata in automobile, Sempronia accetta un passaggio da Tizio, Caio e Mevio, i quali, nel viaggio di ritorno, cambiano il percorso concordato e portano Sempronia in un luogo appartato.

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Mentre i due amici Tizio e Caio assistono, Mevio si avvicina a Sempronia e inizia a palpeggiarla. Quest'ultima reagisce urlando e cercando di convincere il suo aggressore a desistere. Questi, per nulla intimorito, la costringe a subire alcuni congiungimenti carnali. Dopo la reazione iniziale, Sempronia assume un atteggiamento passivo, tanto che mentre la riportano a casa, Medio ha un altro congiungimento carnale in macchina senza che lei opponga resistenza. Il giorno dopo Sempronia presenta querela ed i tre ragazzi, venuti a conoscenza di ciò, decidono di chiedere ad un legale un parere sulle conseguenze cui possono andare incontro. CONSIDERAZIONI Potremmo ipotizzare un'ipotesi ricollegabile all'articolo 609 octies. Vi è un rafforzamento psicologico da parte degli amici verso il soggetto attivo. Vi è un concorso eventuale e materiale perché hanno trasportato la ragazza in macchina mutando il percorso. L'alternativa sarebbe applicare un concorso del 609 bis col 110, la differenza sarebbe a livello di sanzione. Il 609 octies prevede una pena più alta. Ma dal 609 octies ultimo comma vediamo che anche se i soggetti hanno contribuito alla preparazione del reato hanno comunque partecipato al reato. La difesa cercherà di dire che la vittima a un certo punto diventa passiva. Quindi il dissenso deve manifestarsi all'inizio degli atti sessuali anche se la vittima a un certo punto è passiva ovvero il dissenso deve manifestarsi per tutto il corso della violenza? La giurisprudenza assume una posizione che esclude la possibilità di argomentare in senso difensivo, basta manifestare il dissenso all'inizio della condotta antigiuridica. Il fatto che Sempronia a inizio serata avesse rifiutato delle proposte a sfondo sessuale da un altro ragazzo ci fa capire che ella non è un soggetto che facilmente si concede. CASO 9 Caio è insegnante di ginnastica presso il liceo Manzoni della città di Alfa. Durante le ore di ginnastica, in più occasioni, mentre si intrattiene con la sua alunna Tizia, su argomenti del tutto generali, in modo inatteso le palpeggia il seno esprimendo nel contempo un giudizio positivo sulle sue fattezze. In un'altra occasione le modalità dei comportamenti non cambiano ma resta interessato dall'atto il sedere di Sempronia che riceve a mo di saluto una leggera pacca. Solitamente, le ragazze diciassettenni sopportano questo modo di fare del proprio professore. Ma Tizia e Sempronia un giorno si confidano con i propri genitori che consultatisi accompagnano le figlie al più vicino comando dei carabinieri dove viene presentata regolare querela. Caio,ricevuto l'avviso di garanzia, decide di contattare un avvocato per avere un'idea delle conseguenze nelle quali può incorrere e per farsi tutelare. CONSIDERAZIONI le norme non distinguono più la violenza carnale dagli atti di libidine violenti. In questo caso abbiamo degli atti sessuali? Sì perché si entra in contatto con zone erogene. Prescindendo dall'impulso dell'atto sessuale bisogna guardare al contatto fisico che c'è stato. Una famosa giurisprudenza dice che la pacca sul sedere reiterata non è atto sessuale. La questione del dolo, a prescindere dall'oggettività presente, l'elemento soggettivo esiste? L'elemento soggettivo è la coscienza e la volontà, l'oggetto del dolo è l'atto sessuale. Il dolo non consiste nella volontà o meno di soddisfare un desiderio erotico consiste nella rappresentazione e volontà dell'autodeterminazione. Non vi è un desiderio erotico, sembrerebbe dalla traccia quando dice A MO DI SALUTO, ma il desiderio erotico non rileva nelle norme ma rileva la lesione della libertà di autodeterminazione delle ragazze. A MO DI SALUTO non esclude la responsabilità di Caio. La norma è il 609 bis, con l'aggravante del 5 bis perché ricordiamoci che il soggetto attivo è un insegnante che ricopre una funzione specifica. Possiamo considerarlo un abuso di autorità. Il dubbio è dato d...


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