Classificazione delle consonanti PDF

Title Classificazione delle consonanti
Course Linguistica Generale
Institution Università degli Studi di Siena
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Linguistica generale - consonanti...


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Classificazione delle consonanti : MODI, LUOGHI E GRADO DELLE ARTICOLAZIONI Modi  tipo di ostacolo che il flusso incontra Luogo  luogo dell’apparato dove viene incontrato l’ostacolo (organo mobile o fisso) LUOGHI 1. BILABIALE : avvicinamento o contatto delle labbra  [b] è una cons. occlusiva bilabiale sonora 2. LABIODENTALE : i denti superiori si appoggiano al labbro inferiore  [f] è una fricativa labiodentale sorda 3. DENTALE O ALVEOLARE : la punta della lingua si avvicina agli alveoli o ai denti incisivi superiori  [s] fricativa alveolare sorda 4. POST ALVEOLARE O PREPALATALE : la parte anteriore della lingua si accosta alla parte anteriore del palato, immediatamente dietro gli alveoli  [sci] fricativa alveolare sorda 5. PALATALE: il dorso della lingua è in contatto al palato.  [gn] nasale palatale 6. VELARE: il dorso della lingua è a contatto con il velo del palato.  [k] occlusiva velare sorda 7. UVULARE: dorso della lingua a contatto con l’ugola  [r] vibrante uvulare (molti italiani la articolano al posto della vibrante alveolare standard) è detta anche erre moscia o erre francese 8. FARINGALI E GLOTTIDALI: sono prodotte rispettivamente ponendo la radice della lingua a contatto con la parete posteriore della faringe o tramite le corde vocali nella glottide stessa. Non esistono nell’italiano standard consonanti faringali e glottidali.

Una consonante, dal punto di vista articolatorio, sar dunque da definirsi in base ai seguenti parametri: modo di articolazione, luogo di articolazione, presenza/ assenza di meccanismo laringeo (vibrazione delle corde vocali). GRADO Sordo  no meccanismo laringeo Sonoro  si meccanismo laringeo Non pneumoniche  aria non deriva dai polmoni Tavola alfabeto fonetico internazionale

la “i” non esiste dal punto di vista fonetico, si emette per fare “ci” simboli  dx : sonoro sx : sordo

Nel tedesco le occlusive sonore non sono mai alla fine della parola.

FRICATIVE BILABIALI Sorda [ϕ=fi]  poca = poha (in fiorentino) Sonora [β]  caβeza FRICATIVE LABIODENTALI [f] aro (sorda) [v] ena (sonora)  In tedesco le fricative sonore non sono mai poste in finale alla parola dove sono sempre sostituite dalle sorde corrispondenti

FRICATIVE DENTALI (la zona che ha a che fare con i denti) [θ= teta] sorda  bath : ba[θ] [guarda tabella] sonora that [d]at FRICATIVE ALVEOLARI Sorda [s]  [s]ano Sonora [z]  [z]baglio

In posizione preconsonantica  fricativa alveolare ha sempre il grado della consonante che segue [z]baglio In cima alla parola prima della vocale  sempre sorda in ITA (sano) Doppia  sempre sorda (osso) Intervocalica (non doppia)  si possono avere entrambe le pronunce ca[s]a o ca[z]a, dipende dalla provenienza regionale della persona FRICATIVE POST ALVEOLARI O PREPALATALE Sorda [ ]  scialle = [ ]alle Sonora [ʒ]  ? FRICATIVA PALATALE SORDA [ç] ted. Ich, Milch dopo i e dopo consonante FRICATIVA VELARE SORDA [x] spagnolo = hoja; ojo  ho[x]a, o[x]o. FRICATIVA VELARE SONORA [γ]

FRICATIVA UVULARE SONORA [ʁ]realizzazione tipica della r moscia francese FRICATIVA FARINGALE SONORA [ ʕ] FRICATIVA GLOTTALE SORDA Ingl. Have Fiorentino  po[h]o AFFRICATE AFFRICATE ALVEOLARI Sorda [ts] [ts]  il digramma ([ dz ]) rappresenta il fatto che ci siano due fasi It. Pazzo, ozio, vizio Sonora [dz] [dz ] It. Azoto, zanzara AFFRICATE POST ALVEOLARI  si definiscono in base alla seconda fase (la t non è post alveolare, ma la

si)

Sorda [t ] It. Cibo, cento, cialda, ciotola, ciuccio Se dopo la “i” c’è un’altra vocale, la “i” è finta, non va messa nella trascrizione fonetica

Sonora [dʒ] It. Giro. gelo AFFRICATA LABIODENTALE [pf]  in tedesco c’è solo la sorda non c’è la corrispondenza sonora

NASALI NASALI LABIODENTALI [ ɱ] anfora = a[ɱ]fora invece= i[ɱ]vece la nasale labiodentale appare soltanto se seguita da labiodentale NASALI PALATALI [ɲ] è sempre un digramma (gn) agnello  a[ɲ]ello NASALI VELARI [ŋ] ancora  a[ŋ]kora angolo a[ŋ]golo inglese

sing  si[ŋ]g VIBRANTI VIBRANTE ALVEOLARE [r] [r]ana co[r]sa VIBRANTE UVULARE E MONOVIBR. ALVEOLARE (guarda libro) LATERALI LATERALE ALVEOLARE [l] [l]atte a[l]to LATERALI INGLESI Alveolari  solo davanti a vocale [l]ove Velari  davanti a consonanti o a fine parola kil[l] LATERALE PALATALE [ʎ] digramma o trigramma gli  [ʎ]i aglio  a[ʎ]o

APPROSSIMANTI

APPROSSIMANTE PALATALE [j] ieri  [j]eri la “i” è tipo una fricativa perché la lingua non tocca ma non è nemmeno senza ostacoli APPROSSIMANTE VELARE [w] sempre prevocalica uomo  [w]omo Sonoranti (sempre sonore): NASALI VIBRANTI LATERALI APPROSSIMANTI Ostruenti (possono essere sia sonore che sorde): OCCLUSIVE FRICATIVE AFFRICATE

VOCALI

a chiuse = alte aperte= basse la ε è la e di  pésca, ecco, vento la ɔ è la o di  moda vocali cardinali  sono le vocali principali, ossia quelle prese come punto di riferimento (degli estremi) per descrivere tutte le altre vocali VOCALE POSTERIORE BASSA (sotto ɔ) (non labializzata= non arrotondata) [a] inglese  car

VOCALE CENTRALE MEDIA o VOCALE INDISTINTA (non arrotondata) [ə] inglese  about = [ə]bout VOCALE CENTRALE ALTA

[ɨ] VOCALE ANTERIORE MEDIO-ALTA ARROTONDATA [Ø] VOCALE ANTERIORE MEDIO-BASSA ARROTONDATA [Œ] VOCALE ANTERIORE ALTA ARROTONDATA [y] ALTRE VOCALI NON CARDINALI [Ι] bit [Ω a testa in su] full le lettere dell’alfabeto italiano sono un sistema di rappresentazione dei suoni (non precisa come l’IPA, ma non vanno confusi suoni e lettere) SILLABA = dal punto di vista della fonetica, è una divisione strumentale; una sillaba inizia con un minimo di apertura e termina prima del minimo di apertura seguente. [ siccome la definizione fonetica di sillaba è sperimentale, e si basa sulla segmentazione fatta a seconda delle aperture e delle chiusure, ci sono dei casi in cui non corrisponde al nostro abitudinario andare a capo] parlata = catena di suoni che si susseguono

la nostra catena parlata è fatta da una serie altalenante da una serie di movimenti di apertura e di chiusura dei suoni.

i fonetisti hanno cercato di stabilire delle unità minime, unità di riferimento per questo movimento altalenante  unità chiamata SILLABA nel mezzo alla sillaba, il nucleo della sillaba è un  PICCO DI APERTURA (in ita  vocale) per avere una sillaba, devo avere vocale, la sillaba si costrusice intorno alla vocale ciò che c’è prima del nucleo  testa della sillaba (non è obbligatoria = a di “amore” è senza testa)

ciò che segue il nucleo  coda SILLABA (σ)

testa

rima

nucleo

coda (in italiano è sempre una consonante)

la presenza o assenza della coda può modificare il senso della sillaba. Le sillabe che hanno una coda a seguire il nucleo  sillabe CHIUSE Le sillabe che non hanno una coda e terminano con il nucleo  sillabe APERTE Prominenza delle sillabe  ACCENTO (non è proprietà della vocale, ma della sillaba) ta pa

ACCENTO

ta

Parametri dell’accento 1. Intensità: la forza espiratoria dell’aria che esce. 2. Altezza: È coinvolto anche il tono della voce, dipende da una serie variabile di fattori, di cui uno è la frequenza della vibrazione delle corde vocali (sillabe toniche più alte) 3. Durata: le sillabe toniche sono anche più lunghe Aumentando la forza espiratoria (intensità = parametro principale) aumenta anche l’altezza e la durata. (in italiano) Ogni lingua può far valere un determinato parametro, ad es. in cinese (lingua tonica) è rilevante il tono. A SECONDA DELLA SILLABA ACCENTATA Parole tronche  città, perché, capitanò Parole piane  cavallo, parlo, capitano Parole sdrucciole  angolo, parlano Parole bisdrucciole  agitano, capitano Parole trisdrucciole  occupa-te-ne (enclitiche) Tutte le parole in italiano hanno un accento grave, tranne la “E” che può essere sia acuta che grave. In italiano la maggior parte delle consonanti possono essere sia lughe che brevi, ma alcune cono solitamente lunghe e alcune solitamente brevi.

CONSONANTI BREVI [j]

[w] [z] [ɱ ] [ɲ] CONSONANTI INERENTEMENTE LUNGHE In posizione intervocalica Laterale palatale [ʎ] Nasale palatale [ɲ] Fricativa post alveolare [ ] Affricate alveolari [ts] (pazzo) [dz ] (azoto)  sono anche sempre lunghe quando sono tra una vocale e un approssimante (ozio, vizio) Come si scrivono le lunghe? [‘kalla] o [‘kal:a] silvietta consiglia questa il “ ‘ “ si mette all’inizio della sillaba accentata. VOCALI LUNGHE DELL’ITALIANO Sono lunghe sulla base di una regola meccanica, è una questione di posizione. Regola = sono lunghe solamente le vocali che fanno da nucleo delle sillabe toniche aperte. Isocronia sillabica = tutte le sillabe italiane tendono ad avere una stessa durata...


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