Contabilità appunti parte esercizi PDF

Title Contabilità appunti parte esercizi
Course Economia aziendale
Institution Università di Pisa
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ottimi appunti presi dalle lezioni svolte dal prof. Germinario anno 2020\21...


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CONTABILITÀ Lezione 1! Gli enti del terzo settore sono enti che erogano servizi di volontariato, ossia i servizi che non hanno scopo di lucro. Lo scopo degli enti del terzo settore può essere mutualistico, sportivo, culturale, …! La contabilità principale è la “contabilità d’impresa” e si divide in contabilità generale (obbligatoria, contabilità d’impresa) e contabilità speciale (per scopi conoscitivi).! La contabilità generale si divide a sua volta in: ! - Contabilità industriale o analitica;! - Contabilità di magazzino;! - Contabilità del personale;! - Contabilità delle immobilizzazioni.! La contabilità generale è quel sistema di valori economico-finanziari che derivano dalle operazioni di gestione ed i processi informativi che determinano tale sistema di valori (strumento: partita doppia). ! I valori economici e i valori finanziari sono due tipi di valori differenti che danno due informazioni differenti anche se collegate tra loro, lo strumento è la partita doppia. ! La finalità della contabilità generale è: ! - Rilevare in maniera continuativa i movimenti finanziari (di denaro, variazioni di crediti/debiti) della gestione; ! - Seguire sistematicamente gli andamenti economici della gestione misurati da quelli finanziari; - Rettificare periodicamente i valori relativi al reddito ed al capitale di funzionamento e darne una rappresentazione nel bilancio. Movimento finanziario è un movimento di denaro, serve per misurare gli andamenti economici della gestione (ossia costi e ricavi). Osservando i costi e i ricavi che avvengono durante la gestione si vedono, chiaramente o relativamente, i movimenti finanziari, le entrate o uscite di cassa o la creazione di debiti e crediti; per questo motivo i movimenti finanziari seguono i movimenti economici della gestione.! Queste scritture entreranno nel libro-giornale, ossia un registro dove vengono trascritte tutte le registrazioni contabili che avvengono nell’arco della giornata; e che alla fine andranno a confluire nel bilancio di esercizio.! Ogni volta che viene effettuata un’operazione nell’azienda si ha una correlativa scrittura contabile che può essere di costo o di ricavo alla quale corrisponde un’entrata di cassa, un’uscita di cassa o la creazione di un debito o di un credito, alla fine dell’anno tutte queste scritture vengono a confluire in un bilancio. Il bilancio è una “fotografia” che mostra la situazione finale dell’esercizio. Esistono diversi tipi di bilancio:! 1) Bilanci di esercizio: bilancio finale-annuale, ossia quello che viene depositato; ! 2) Bilanci intermedi: avvengono mensilmente; ! 3) Bilanci previsionali: nel caso in cui si entra nell’ambito della contabilità analitica del budget;! 4) Bilancio consultivo: quello di fine anno.! Le finalità della contabilità generale sono quella di avere un controllo continuo di movimenti finanziari ed economici a livello complessivo e la determinazione periodica del capitale e di un reddito di esercizio, cioè si avrà, tramite la contabilità, un controllo giorno per giorno, di tutti i movimenti finanziari (entrate/uscite, cassa, banca crediti/debiti) ed economici (costi e ricavi) a livello complessivo dell’azienda e periodicamente dei determinerà il capitale e il reddito d’esercizio, dato dalla differenza tra costi e ricavi.! Nel capitale sociale alla fine dell’esercizio si deve vedere se si ha un’utile o una perdita; se si ha una perdita andrà a erodere il capitale sociale e quindi sarà necessaria una nuova ricapitalizzazione dei soci che dovranno rimettere soldi nell’azienda; se, invece, si ha un’utile (che non viene distribuito), si ha un incremento del patrimonio netto e in questo caso accrescerà il patrimonio della società.! - Obiettivi della contabilità: la contabilità viene tenuta perché deve dare delle informazioni.! - Fruitori del bilancio sono gli stakeholder (primari: direttamente coinvolti nell’attività d’impresa, es: soci e dipendenti; secondari: chiunque si interessi all’attività d’impresa, ma non è coinvolto es: la banca). ! - La nota integrativa la può leggere chiunque ma sicuramente viene letta dalla banca e dal curatore fallimentare perché nella nota integrativa c’è scritto tutto ciò che sono le gestioni aziendali e, un curatore fallimentare, legge la nota integrativa per vedere ciò che è stato scritto e soprattutto ciò che non è stato scritto in quanto ci possano essere casi di banca rotta fraudolenta, ossia il caso in cui una società emette alcune informazioni essenziali per la lettura del bilancio. ! La nota integrativa è lo strumento a integrazione del bilancio; il bilancio sarà formato dallo stato patrimoniale e dal conto economico dove si hanno i numeri e la nota integrativa, ossia un documento, dove verranno spiegate tutte le attività e le dinamiche aziendali, cioè tutto ciò che c’è stato nel corso dell’anno e ciò che si prevede di fare nel futuro, per dare un’informativa dettagliata dell’attività aziendale.! Nel conto economico andranno tutti i costi e i ricavi; mentre nello stato patrimoniale andranno le variazioni finanziarie.!

Gli obiettivi della contabilità sono di due tipi: ! 1) Obiettivo civilistico-fiscale (obbligatorio per legge) è un’informazione verso l’esterno; redige il bilancio dell’esercizio e lo deposita in camera di commercio così che sia visibile a tutti e soprattutto l’obiettivo fiscale è quello di calcolare il reddito dell’esercizio per calcolare le imposte dell’esercizio. ! 2) Obiettivo di informazione è un’informazione verso l’interno; è la base con la quale si lavora per avere il controllo di gestione, ossia un navigatore aziendale che informa se si sta lavorando bene e, in caso contrario, quali sono le modifiche e le azioni che si possono effettuare per migliorare la gestione aziendale. ! LE CONTABILITÀ! La contabilità analitica è definita come contabilità speciale. ! La contabilità generale non è in grado di supportare le varie azioni, politiche e decisioni che devono essere intraprese per svolgere un processo decisionale all’interno dell’azienda stessa. Per questo motivo è necessario intraprendere un processo di contabilità analitica che è finalizzata alla rivelazione dei costi e dei ricavi non relativi all’azienda stessa, ma relativa alle singole operazioni o fasi della gestione aziendale. ! Differenza tra contabilità generale e contabilità analitica: ! 1. La contabilità generale è la contabilità che riguarda l’azienda nel suo complesso, mentre quella analitica è più precisa e indicativa per i singoli. ! 2. La contabilità generale ha per oggetto le operazioni di gestione esterna che sono acquisti, vendite e finanziamenti; compie rilevazioni a consultivo, ossia costi e ricavi durante l’esercizio che, a fine anno, confluiranno nel bilancio dell’esercizio (a consultivo). La contabilità analitica ha per oggetto le operazioni di gestione interna, cioè i processi produttivi; si hanno rilevazioni a preventivo, ossia budget e report.! Il budget è una previsione effettuata su vendite e acquisti, quindi sul reddito che si va a produrre, e fa parte della contabilità analitica. Tramite il report si fanno schemi o sistemi di procedure che danno la possibilità di prendere decisioni per gli anni successivi. Con la contabilità analitica si ragiona su quello che sarà nel futuro, non più sul passato.! L’ATTIVITA’ AZIENDALE! L’azienda nasce con dei finanziamenti che sono a titolo di capitale proprio o capitale di rischio (capitale proprio è definito capitale di rischio perché è il capitale che l’imprenditore mette nell’azienda, ma che potrebbe non avere remunerazione e potrebbe andare perso); o a titolo di capitale di credito (ottenuto da terzi finanziatori e che deve essere rimborsato), grazie a questi finanziamenti ha inizio l’attività produttiva. ! Le entrate per capitale proprio o di credito si dividono in:! - Impieghi: sono dati dalla cassa;! - Fonti: sono il capitale di rischio o i finanziamenti.! Con i capitali si vanno ad acquistare i fattori produttivi che anch’essi si distinguono:! - Fattori produttivi pluriennali: beni che possono essere usati per più anni (macchinari, attrezzature, …);! - Fattori produttivi d’esercizio: fattori che possono essere utilizzati una volta (materie prime);! - Fattore lavoro: i dipendenti;! - Servizi vari: possono essere trasporti, assicurazioni, il commercialista, … servono per svolgere l’attività normale d’impresa.! Nel momento in cui un fattore produttivo entra nell’azienda, si ha un’uscita di cassa, che corrisponde al prestito del bene che si paga per ottenere quel bene stesso e che quindi corrisponde al prezzo d’acquisto. Il costo d’acquisto si manifesta al momento dell’acquisizione del fattore produttivo indipendentemente dal modo e dal tempo di pagamento. Nel caso in cui si paga subito un bene (fattore produttivo) si ha un’uscita di cassa di quel determinato prezzo, nel caso in cui si paga a rate quello stesso bene si ha una contropartita, ossia un debito di finanziamento, ma sempre di quel determinato prezzo. ! I costi si dividono in:! - Costi pluriennali: sono beni a lungo ciclo di utilizzo, ossia che vengono utilizzati più volte all’interno dl processo produttivo e quindi usati per più esercizi.! - Costi di esercizio: sono relativi a fattori produttivi utilizzati una sola volta. ! I fattori produttivi possono essere, inoltre classificabili in:! • Fattori produttivi anticipati: il cui costo è anticipato; alla fine dell’anno si avranno determinati beni che non sono stati utilizzati perché non rientrano nel processo produttivo e vanno quindi a formare le rimanenze nello stato patrimoniale (principio di competenza economica: non tutti i costi sono stati sostenuti nell’esercizio saranno di competenza nell’esercizio stesso; ma alcuni dovranno essere rinviati all’esercizio successivo); e fattori produttivi utilizzati che entreranno a costi.! • Fattori produttivi posticipati: il cui costo è posticipato.!

! Fattori produttivi ANTICIPATI !

Fattori produttivi POSTICIPATI

! Non utilizzati

Utilizzati

Prodotto

Rimanenza

ACQUISIZIONE FATTORI PRODUTTIVI DUREVOLI e CONSUMO SINGOLO Lezione 2 1) Fattori a fecondità semplice sono fattori utilizzati una sola volta all’interno dei cicli produttivi e sono: le materie prime, il materiale di consumo e materiali-accessori, i semi-lavorati (es: se si ha un’azienda meccanica che costruisce auto, il motore lo compra da un’azienda che produce motori). Si avranno prodotti finiti e merci in genere, che sono prodotti acquistati per la successiva rivendita. Quando si acquista un bene viene emessa la fattura: - Fattura di vendita per chi vende; - Fattura d’acquisto per chi la riceve. La fattura è un documento che viene emesso dal venditore ed ha valenza fiscale per l’applicazione dell’Iva, l’imposta sul valore aggiunto. L’Iva è un’imposta che si genera tutte le volte che si effettua un acquisto, entrerà nel calcolo della liquidazione Iva, che sarà costituita dalla differenza tra l’Iva sui beni che si vendono e l’Iva sui fattori produttivi che si acquistano. Gli acquisti possono essere suddivisi per: - Settore o reparto produttivo, in questo caso si avrà: • Acquisti per settore manutenzione; • Acquisti di produzione; • Acquisti officina, ecc…; - Per area geografica, si avrà: • Acquisti dall’Italia o dall’estero; - Per grado di controllo del fornitore, si avrà: • Acquisti da imprese controllate o controllanti. - Per tipo di accertamento del costo e documentazione usata come base per la rilevazione contabile: costi d’acquisto effettivi e costi “presunti” d’acquisto. Impresa controllata: se si ha una partecipazione in un’altra azienda, ossia si possiede delle azioni, parte dell’altra impresa Impresa controllante: se un’altra impresa possiede parte di un’altra azienda. Nelle operazioni, si hanno due aspetti: 1. Aspetto finanziario che misura l’aspetto economico; cioè entrate ed uscite di denaro e movimentazione di crediti e debiti di funzionamento e di finanziamento. 2. Aspetto economico, ossia costi e ricavi e la dotazione e le variazioni del capitale sociale di società. Entrate

Uscite

Settore finanziario + denaro

- denaro

+ crediti di funzionamento

+ debiti di funzionamento

- debiti di funzionamento

- crediti di funzionamento

+ crediti di finanziamento

+ debiti di finanziamento

- debiti di finanziamento

- crediti di finanziamento

Settore economico + CAPITALE DI PROPRIETA’

- CAPITALE DI PROPRIETA’

Si avrà una variazione finanziaria positiva ogni volta che si avrà un'entrata di denaro e si avranno uscite di denaro, quindi variazione finanziaria negativa. • Debito/credito di funzionamento: nei confronti di un cliente. • Debito/credito di finanziamento: quando ci si affida ad una banca. • La contabilità si divide tra dare e avere.

• VARIAZIONI FINANZIARIE DARE (V. F. positive)

AVERE (V. F. Negative)

+ CASSA

- CASSA

+ CREDITI

- CREDITI

- DEBITI

+ DEBITI

VARIAZIONI ECONOMICHE DARE (V. E. negaitive)

AVERE (V. E. positive)

+ COSTI

- COSTI

- RICAVI

+ RICAVI

- CAPITALE

+ CAPITALE

I mastrini sono importanti perché servono per avere il dettaglio di ogni singolo conto per vedere come si chiude, in dare e in avere, poiché è l’unico modo per chiudere un bilancio. Le variazioni finanziarie negative andranno in avere; le variazioni economiche negative andranno in dare. Gli elementi fondamentali di una fattura sono il costo della materia, l’iva a credito (che si deve pagare) e la somma di questi due elementi darà il prezzo del bene che si pagherà al fornitore. Esempio: — Rilevazione in contabilità degli acquisti — Acquisto di materia prima con pagamento contanti. Ricevuta fattura per merce 1000 + Iva 22%, pagamento tramite bonifico bancario. VE(-): Merce c/ acquisti VF(+): Iva a credito

1.000 220

VE (+) VF(-) Banca c/c

1.220

La scrittura quindi equivale a: costo d’acquisto per merce che è una VE - (dare), l’Iva, VF+ (dare); in contropartita si ha il pagamento diretto alla banca, VF - (avere). L’Iva è positiva perché non è un costo, ma una partita di giro, ogni bene che si acquista è sempre maggiorato dell’Iva, che non costituisce costi per l’azienda, ma per il consumatore finale. Per chi è soggetto portatore di partita Iva, l’Iva non costituisce un costo, ma un credito verso lo Stato, ossia alla fine delle liquidazioni, ogni azienda deve effettuare la liquidazione dell’Iva, e tutta l’Iva incassata dai propri clienti (Iva a debito) e in contropartita, Iva a credito che viene pagata ai fornitori negli acquisti. La differenza tra Iva a credito e Iva a debito: se è negativa, si ha un debito Iva da versare allo Stato, se è positiva, si ha un credito Iva nei confronti dello Stato; quindi non è un costo, ma una partita di giro, ossia un incasso o pagamento che si prende o si subisce, ma che poi si verserà allo Stato. Continuo esempio: VE(-): Marce c/ acquisti VF(+): Iva a credito VF(+) Debito v/Fornitore

1.000 220

VE(+) VF(-) Debito v/Fornitore

1.220

1.220 VF(-) Banca c/c

1.220

Stessa scrittura: il pagamento non avviene contestualmente, quindi si avrà merce c/acquisti per 1000, il credito iva per 220 e in contropartita, (avere) non ci sarà la banca, ma il debito v/fornitore, per 1220. Solo al momento del pagamento si avrà l’estinzione del debito v/fornitore, quindi una VF+, e in contropartita, l’uscita di banca, una VF-. Quindi nell’esempio precedente c’era il pagamento contestuale all’acquisto (si ha subito un’uscita di banca), in questo, invece, si ha un pagamento posticipato (debito v/fornitore) e al momento del pagamento si ha la chiusura del debito v/fornitore e l’uscita di banca per soddisfare il fornitore stesso. RILEVAZIONE NEI CONTI DELL’OPERAZIONE Merci c/acquisti 1.220 Acquisto

Fornitore 1.220 pagamento

1.220 liquidazione acquisto

Merci c/acquisto è una VE-, quindi va in dare, contemporaneamente si ha un debito v/fornitore di 1.220, che è una VF- e quindi va in avere; al lato del pagamento si avrà una VF+, in dare, che corrisponde all’estinzione del debito.

Per ogni fornitore, come per ogni cliente deve essere aperto un mastrino differente e separato. Per il tempo intercorrente tra il momento della rivelazione del debito e il pagamento del fornitore, si ottiene un finanziamento dal fornitore, e questo è il debito di funzionamento; perché si è acquistata una merce e la si è pagata dopo del tempo, quindi nel periodo in cui non è pagata, è il fornitore che sta finanziando quell’attività. COSTI ACCESSORI DI ACQUISTO Un costo accessorio d’acquisto è il complesso delle spese sostenute dall’acquirente della merce che vanno ad integrare il costo d’acquisto e sono direttamente riferibili alla merce o materie che si vanno ad acquistare. Queste sono: - Spese di trasporto su acquisti; - Spese provvisorie passive su acquisti; - Spese di imballaggio e confezionamento su acquisti; - Spese di magazzinaggio su acquisti; - Dazi su acquisti oneri di diverse importazioni; - Spese di assicurazioni su acquisti; Sono cioè tutti i costi riferiti a quel determinato acquisto. Queste spese si contabilizzano nel conto economico negativo e vanno ad incrementare il costo delle merci e potrebbero essere trattate in due modi: 1. Imputate all’incremento del costo del bene che si è acquistato (principale); 2. Contabilizzate in distinte voci. “Potrebbe” perché c’è alternanza e contraddizione sulla normativa civile e la normativa fiscale, in quanto, l’art.2425 del codice civile dice che “i costi di materie prime sussidiarie di consumo, merci e costi e servizi, devono essere iscritte separatamente”; però la normativa fiscale dice che i costi normativi all’acquisizione dei beni e dei servizi può prendere i corrispettivi degli oneri di diretta imputazione, esclusi gli interessi passivi. La differenza tra queste due normative è che la normativa civilistica dice che costi e accessori devono essere iscritti separatamente in contabilità, quindi si deve avere costo d’acquisto di materia prima per 100 e costo di trasporto per 10; la normativa fiscale, invece, affarma che il costo d’acquisto dei beni, comprende anche gli oneri di diretta imputazione che sono direttamente imputabili al prodotto; quindi che si dovrebbe iscrivere un solo costo, il costo di merce che abbiamo acquistato per 110, infatti si dice che sono i costi e accessori che devono essere imputati nettamente al prodotto che si acquista. La giurisprudenza, afferma che non è necessaria l’esposizione in bilancio dei costi accessori di acquisto per voci distinte, quindi afferma la validità della normativa fiscale, ossia va contro il codice civile. Se le spese di trasporto (spese accessorie) vengono addebitate nella stessa fattura, incrementano il costo d’acquisto del bene, se le spese accessorie vengono addebitate in una fattura separata, si può effettuare una registrazione separata. Se si ha una fattura con scritto cessione merce per 100 + spese di trasporto per 10, in questo caso scriveremo spese per acquisto di materia per 110. Nel caso in cui si acquista la merce per 100 e successivamente, arriva una seconda fattura con addebito delle spese di trasporto, allora le spese di trasporto devono essere registrate separatamente. Esempio: — costi accessori di acquisto — Ricevuta fatt. d’acquisto merci 1.400 + Iva 22% spese di trasporto 100, assoggettate alla stessa aliquota Iva. VE (-) Merce c/ acquisti Spese di trasporto su acquisti

1.400! 100

VE (+)

VF (+) IVA a credito

330

VF (-) Debiti v/Fornitore

1.830

Alternativamente (più corretto) VE (-) Merce c/acquisti

1.500

VE (+)

VF (+) IVA a credito

330

VF (-) Debiti v/Fornitore

1.830

Costi accessori d’acquisto devono essere su incremento del bene principale Nel caso in cui si ha la fattura che arriva successivamente: Ricevuta fattura spese di trasporto su acquisti pari a 100 + Iva 22%. VE (-) Trasporti su acquisti VF (+) IVA a credito

100 22


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