Diritto penale 1 paniere definitivo PDF

Title Diritto penale 1 paniere definitivo
Author arcodimurorotto ilario
Course Diritto Penale
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Set Domande DIRITTO PENALE I GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04) Docente: Trentinella Francesca

Set Domande: DIRITTO PENALE I GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04) Docente: Trentinella Francesca

Indice Indice Lezioni.................................................................................................................................p. 2 Lezione 001 ............................................................................................................................... p. 3

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Set Domande: DIRITTO PENALE I GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04) Docente: Trentinella Francesca

Lezione 001 1.

Il concorso di cause preesistenti o simultanee o sopravvenute: esclude il rapporto di causalità tra l’omissione e l’evento; esclude sempre il dolo dell’agente; non esclude il rapporto di causalità tra l’azione od omissione e l’evento. esclude il rapporto di causalità tra l’azione od omissione e l’evento;

2.

Il reato putativo: è una particolare forma di reato impossibile e si caratterizza per l’inesistenza dell’oggetto dell’azione rientra nel novero delle cause di giustificazione; si ha quando l’agente è convinto che la sua condotta contrasta con la legge penale; è una particolare forma di reato impossibile, in quanto risulta inidonea l’azione;

3.

Le cause sopravvenute: sono sempre valutate a sfavore del reo; non escludono il rapporto di causalità, anche quando sono state da sole sufficienti a determinare l’evento; escludono il rapporto di causalità, quando sono state da sole sufficienti a determinare l’evento; sono rimesse alla libera discrezionalità del giudice, ai fini della sussistenza del rapporto di causalità.

4.

In caso di costringimento fisico, chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto da altri non è mai punibile: se poteva resistere alla violenza psichica; se poteva resistere o comunque sottrarsi alla violenza fisica; se alla violenza fisica non poteva resistere o comunque sottrarsi. se poteva risarcire le conseguenze dell’evento dannoso;

5.

La partecipazione che abbia avuto minima importanza nella commissione del fatto-reato: è sempre valutata quale attenuante; non rileva mai ai fini della quantificazione della pena; ai fini della pena da irrogare, è sempre rimessa alla libera valutazione del giudice. è sempre valutata quale aggravante;

6.

In tema di concorso di persone nel reato, la partecipazione può essere: solo fisica; mai fisica; solo psichica; sia psichica che fisica.

7.

Si può parlare di mancanza del nesso psichico quale causa soggettiva di esclusione del reato: solo in presenza del costringimento fisico mai in caso di forza maggiore solo in presenza di forza maggiore sia in presenza di costringimento fisico che di forza maggiore

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8.

Per i delitti determinati da motivi di lucro, se la legge stabilisce la sola pena della reclusione: il giudice può aggiungere una multa da E 50 ad E 25.000; il giudice deve aggiungere una multa da E 50 ad E 25.000; il giudice deve aggiungere una multa da E 1 ad E 100.000 il giudice non può mai aggiungere una multa;

9.

Ai fini della quantificazione della pena, il giudice: non ha alcun potere discrezionale; non ha alcun obbligo di motivare il suo potere discrezionale; deve indicare in sentenza i motivi che giustificano l’uso del suo potere discrezionale; deve motivare l’uso del suo potere discrezionale, solo se trattasi di giudizi di appello.

10. Si può parlare di reato continuato: se l’agente ponga in essere condotte violando più norme incriminatrici, a prescindere da qualsiasi progetto originario criminoso; se l’agente minorenne pone in essere condotte che violano più volte la stessa norma incriminatrice; solo se il medesimo disegno criminoso concerna più violazioni della stessa o di diverse disposizioni di legge. se il medesimo disegno criminoso concerna più violazioni di legge commesse tutte in danno dello stesso soggetto passivo;

11. Le contravvenzioni sono punite: ogni qual volta sia accertata la coscienza e volontà in capo all’agente, a nulla rilevando la colpevolezza; solo a titolo di colpa; indistintamente a titolo di dolo o di colpa quando l’autore del reato abbia agito con coscienza e volontà e che lo stesso si sia determinato con dolo per perseguire il reato; 12. La pena di morte: è prevista dal codice penale militare in tempo di pace. è stata soppressa dal nostro ordinamento; è prevista solo dal codice penale militare in tempo di guerra; è prevista solo per il delitto di omicidio volontario; 13. Ai fini della quantificazione della pena, il giudice deve tener conto della capacità a delinquere del colpevole, desunta: dalla gravità del danno o del pericolo cagionato alla persona offesa; dall’intensità del dolo o del grado della colpa; dai motivi a delinquere; da ogni modalità dell’azione delittuosa. 14. La pubblicazione della sentenza di condanna all’ergastolo (quale pena accessoria ex art. 36 c.p.) è pubblicata: sul sito internet del Ministero della Difesa. sul sito internet del Ministero dell’Interno; sul sito internet del Ministero della Giustizia; sul sito internet del Ministero dell’Economia;

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15.

Quando il reato commesso è diverso da quello voluto da taluno dei concorrenti: anche questi ne risponde, se l’evento è conseguenza della sua azione od omissione; ne rispondono ugualmente tutti i partecipanti; ne risponde sempre e solo l’esecutore materiale. ne risponde sempre e solo l’ideatore;

16. Se l’autore del reato si adopera per impedire l’evento: la pena è sempre ridotta della metà. soggiace alla pena stabilita per il delitto tentato, ridotta di un terzo; non è mai punibile; la pena è sempre rimessa alla libera discrezionalità del giudice; 17. In caso di riconoscimento della desistenza: il soggetto attivo del reato soggiace alla pena prevista per gli atti compiuti (qualora questi costituiscano per sé un reato diverso); la pena è sempre ridotta di un terzo; la pena è sempre raddoppiata. la pena è sempre ridotta della metà;

18. Nella “colpa impropria” vi rientra: la violazione di regolamenti la violazione di leggi; l’erronea supposizione della presenza di una causa di giustificazione; la inosservanza di usi sociali; 19. In caso di aberratio delicti: si cagiona un evento diverso da quello voluto, per errore nell’uso dei mezzi di esecuzione del reato; l’evento voluto si verifica su una persona diversa; l’evento voluto non si verifica; si cagiona sempre un evento voluto dall’autore a titolo di colpa cosciente. 20. La condotta dell’avere commesso il fatto con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti alla qualità di ministro di culto: rappresenta una circostanza attenuante comune. rappresenta una circostanza aggravante comune; rappresenta una circostanza aggravante ad effetto speciale; rappresenta una circostanza attenuante ad effetto speciale; 21. Il recesso attivo: si ha quando il soggetto attivo del reato interrompe la sua azione;

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15.

Quando il reato commesso è diverso da quello voluto da taluno dei concorrenti: si ha quando il soggetto attivo del reato, posta in essere la sua condotta criminosa, si adopera per impedire il verificarsi dell’evento; si ha quando il soggetto attivo del reato interrompe la sua azione e si adopera per scongiurare il verificarsi dell’evento; non ha alcuna rilevanza ai fini della legge penale.

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22. La condotta dell’avere commesso il fatto con abuso di autorità o di relazioni domestiche: rappresenta una circostanza attenuante comune. rappresenta una circostanza aggravante comune; rappresenta una circostanza attenuante ad effetto speciale; rappresenta una circostanza aggravante ad effetto speciale; 23. La condotta dell’avere commesso il fatto con abuso di coabitazione o di ospitalità: rappresenta una circostanza attenuante ad effetto speciale; rappresenta una circostanza aggravante comune; rappresenta una circostanza aggravante ad effetto speciale; rappresenta una circostanza attenuante comune. 24. In caso di concorso necessario: il reato deve essere esclusivamente realizzato da due individui. il reato deve essere realizzato da più individui; il reato deve essere realizzato da un solo individuo; il reato deve essere esclusivamente realizzato da tre individui; 25.

Con l’espressione “reo”: si indica l’autore di un fatto previsto dalla legge come reato; si intende l’autore del reato già condannato; si intende l’imputato; si indica la persona offesa dal reato.

26.

La desistenza: prevede il recesso da parte del reo dal suo proposito criminoso, finalizzato ad impedire il verificarsi dell’evento; non ha alcuna rilevanza ai fini della legge penale. prevede l’interruzione da parte del reo della sua azione; prevede la volontaria interruzione del compimento dell’azione da parte del reo

27. La sospensione del procedimento con messa alla prova non si applica: ai delinquenti abituali; ai pubblici ufficiali. agli associati; ai recidivi; 28. I casi di responsabilità oggettiva sono: previsti espressamente, in quanto l’evento può essere comunque posto a carico dell’agente come conseguenza della sua condotta (sempre che il risultato dell’azione sia voluto dall’agente); esclusi dal nostro ordinamento; previsti espressamente, in quanto l’evento può essere comunque posto a carico dell’agente come conseguenza della sua condotta indipendentemente dal concorso del dolo o della colpa; valutati alla stregua di una aggravante ad effetto speciale.

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29. Il dolo può essere: sia iniziale che successivo alla condotta. solo indiretto; solo iniziale e mai successivo alla condotta; solo successivo e mai inziale alla condotta; 30.

La pena di morte: è prevista solo nel codice penale militare di guerra; è prevista dalle leggi militari di guerra; è stata espunta dal nostro ordinamento: è prevista in alternativa all’ergastolo.

31. Nell’ambito del delitto tentato: gli atti preparatori assumono rilevo penale solo nei reati contro la persona; gli atti preparatori assumono rilevo penale solo nei reati contro la P.A. il compimento dei soli atti preparatori all’azione criminosa non assume mai rilievo penale; il compimento dei soli atti preparatori assumono sempre rilievo penale; 32. Ai fini della quantificazione della pena, il giudice deve tener conto della capacità a delinquere del colpevole, desunta: dalla gravità del danno o del pericolo cagionato alla persona offesa; da ogni modalità dell’azione delittuosa. dalle condotte contemporanee o successive al reato; dall’intensità del dolo o del grado della colpa; 33. La determinazione in concreto della pena: è rimessa al libero apprezzamento del giudice e non incontra limiti (cd. “libero arbitrio”); non è mai rimessa alla libera discrezionalità del giudice. è rimessa al potere discrezionale del giudice, che tuttavia deve indicare i motivi della sua scelta; è rimessa al potere discrezionale del giudice, che tuttavia può indicare i motivi della sua scelta; 34. Il nostro ordinamento considera il reato continuato: sempre in maniera unitaria (ad es., ai fini della competenza territoriale o della pena); sempre come un delitto a forma libera; sia in maniera unitaria che come una pluralità di reati. sempre come una pluralità di reati (ad es., rispetto alle cause che escludono o estinguono il reato); 35. Perché un reato possa definirsi “permanente” occorre: la volontà del reo a protrarre nel tempo gli effetti dannosi o pericolosi della sua condotta; la semplice minaccia del bene protetto; il solo carattere continuativo degli effetti dannosi o pericolosi derivanti della condotta dell’agente; il carattere non istantaneo degli effetti derivanti dal reato, unitamente alla condotta volontaria del reo di protrarre nel tempo gli effetti dannosi o pericolosi della sua condotta

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36. La condotta dell’avere commesso il fatto con abuso di relazioni di ufficio: rappresenta una circostanza aggravante ad effetto speciale; rappresenta una circostanza attenuante comune. rappresenta una circostanza attenuante ad effetto speciale; rappresenta una circostanza aggravante comune; 37. L’aver agito per motivi di particolare valore morale e sociale: risulta ininfluente ai fini della pena in concreto da irrogare; rappresenta sempre una aggravante ad effetto speciale. determina una riduzione della pena in capo all’agente; determina a volte un aumento della pena in capo all’agente; 38. In caso di ubriachezza: il reo è sempre condannato. l’imputabilità è esclusa, solo se l’alterazione alcolemica deriva da caso fortuito o forza maggiore; l’imputabilità è sempre esclusa, poiché è venuta meno la capacità di intendere e di volere; l’imputabilità è esclusa, eccezion fatta per determinati reati (ad. es, guida in stato di ebrezza); 39. La colpa si caratterizza: esclusivamente dall’inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline; per aver voluto il risultato della condotta. sia per la violazione di usi sociali che per l’inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline; esclusivamente per l’inosservanza di usi sociali (negligenza, imprudenza ed imperizia); 40. Il condannato alla reclusione può essere ammesso al lavoro all’aperto se ha scontato: almeno 5 anni; almeno un anno; almeno un giorno; almeno un mese; 41. I delitti aggravati dall’evento si caratterizzano: dalla circostanza che la pena verrà in ogni caso aumentata. dalla circostanza che la pena è aumentata in quanto l’ulteriore risultato (dannoso o pericoloso) è attribuito al soggetto, sia che lo abbia voluto (dolo) che lo abbia cagionato per colpa; dalla circostanza che la pena è aumentata in quanto l’ulteriore risultato (dannoso o pericoloso) è attribuito al soggetto, sia che lo abbia voluto (dolo) che lo abbia cagionato per colpa o per caso fortuito; dalla circostanza che la pena è aumentata in quanto l’ulteriore risultato (dannoso o pericoloso) è attribuito al soggetto, sia che lo abbia voluto (dolo) che lo abbia cagionato per caso fortuito; 42. Se taluno mette altri nello stato di incapacità di intendere e di volere al fine di fargli commettere un reato: del reato non ne risponde nessuno. del reato ne rispondo entrambi; del reato ne risponde solamente l’autore materiale; del reato ne risponde esclusivamente chi ha cagionato lo stato di incapacità;

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43. L’ubriachezza se è abituale: determina un aumento di pena nei confronti dell’agente; determina l’applicazione sempre della sola pena pecuniaria. determina sempre la diminuzione della capacità di intendere e di volere; determina l’esclusione dell’imputabilità del reo; 44. L’elemento oggettivo del reato si compone di: evento e cause di giustificazione; evento e nesso causale; condotta, evento e nesso causale. condotta ed evento; 45. La sospensione del procedimento con messa alla prova può essere concessa: solo cinque volte; solo dieci volte. solo una volta; più di una volta; 46. La particolare tenuità del fatto ex art. 131 bis c.p. è sempre da escludersi quando: l’autore ha agito per motivi di particolare valore morale; l’autore ha commesso il fatto per suggestione di una folla in tumulto; l’autore ha agito in stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui l’autore ha approfittato delle condizioni di minorata difesa della vittima; 47. La pena della reclusione si estende: da 15 giorni a 24 anni; da 3 anni a 30 anni. da 1 anno a 24 anni; da 3 mesi a 15 anni; 48. Ai fini della sussistenza della causa di giustificazione del consenso dell’avente diritto (art. 50 c.p.), è necessario che: il consenso deve essere validamente dato; non è mai rilevante il consenso. il consenso concerna diritti disponibili; devono sussistere entrambi i due precedenti requisiti. 49. La causa di giustificazione di cui all’art. 53 c.p. (“uso legittimo delle armi”) è ammessa: solo a favore degli incaricati di pubblico servizio; solo agli esercenti un servizio di pubblica necessità. solo ai privati; solo ai pubblici ufficiali;

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50. L’adempimento di un dovere quale causa di giustificazione: non può essere invocata in caso di perquisizione domiciliare eseguita da agenti della forza pubblica nei casi e nelle forme consentite dalla legge; può essere invocata in caso di perquisizione domiciliare eseguita da agenti della forza pubblica nei casi e nelle forme consentite dalla legge; può essere invocata in caso di perquisizione domiciliare eseguita da agenti della forza pubblica nei casi e nelle forme consentite dalla legge, ma solo se vi è il consenso all’accesso domiciliare da parte del proprietario; deve sempre riguardare attività di controllo eseguita dalla Polizia anche fuori dai casi e nelle forme previste dalla legge. 51. La sospensione dall’esercizio dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese (quale pena accessoria ex art. 35 bis c.p.), consegue per ogni condanna all’arresto: avvenuto per qualsiasi reato; avvenuto per delitti contro l’economia pubblica, l’industria e commercio avvenuto per le sole contravvenzioni; avvenuto per i soli delitti; 52. La pena dell’ergastolo è scontata: solo con l’obbligo del lavoro; solo con l’isolamento notturno; con l’obbligo del lavoro e l’isolamento notturno. solo con l’isolamento diurno; 53. Tra i parametri notoriamente utilizzati per determinare il grado della colpa, vi rientra: la predeterminazione dell’evento. la divergenza tra quanto voluto dall’agente e quanto ottenuto dalla condotta; il quantum di esigibilità dell’osservanza delle norme cautelari, in rapporto alla qualità delle persone e delle circostanze; il quantum di inesigibilità dell’osservanza delle norme cautelari, in rapporto alla qualità delle persone e delle circostanze; 54. La prevalente dottrina ritiene che gli elementi del reato siano: il fatto materiale e la volontà colpevole. la condotta omissiva e quella commissiva; il fatto e l’antigiuridicità; l’evento, l’antigiuridicità e la colpevolezza;

55. La presenza di una circostanza: trasforma il reato semplice in reato circostanziato; incide sulla punibilità dell’agente, escludendola; trasforma un delitto doloso in delitto preterintenzionale; trasforma un delitto in contravvenzione. 56. In tema di aberratio ictus , quando oltre alla persona diversa sia offesa anche quella alla quale l’offesa era diretta, il colpevole: alla pena stabilita per il reato più grave aumentata del doppio; alla pena stabilita per il reato più grave, ridotta di un terzo. alla pena stabilita per il reato più grave aumentata di un terzo; alla pena stabilita per il reato più grave aumentata sino alla metà;

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57. Le pene accessorie: conseguono di diritto alla condanna m...


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