Title | Dries Van Noten e Miuccia Prada |
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Author | virginia chiaffi |
Course | Fashion Communication 1 |
Institution | Istituto Europeo di Design |
Pages | 4 |
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Riassunto di una lezione di metodologia progettuale...
Metodologia progettuale – Giangi Giordano Lezione 6 Designer intellettuali: Dries Van Noten e Miuccia Prada Designer intellettuali con una vasta progettazione stilistica, importanti per come si presentano e presentano le proprie collezioni Dries Van Noten Stilista belga formato all’Accademia di Anversa, fa parte dei Sei di Anversa, successivi a Margiela Discorso understatement: fa parlare gli abiti, c’è assenza di loghi Grande aspetto estetico negli abiti, forte ricerca cromatica e decorativa (non è pauperistico come Martin Margiela), pur mantenendo uno stile lineare, discreto, contenuto e allo stesso tempo eclettico Stile Boho Attitudine a mescolare, legata alla controcultura hippie Van Noten è importante quindi per: -La maestria nell’uso del colore: risente dello stile di Yves Saint Laurent -L’arricchimento decorativo (fantasie, ricami, velluto…) -L’indossabilità dell’abito: Van Noten viene da una famiglia di sarti importanti, quindi i capi da lui realizzati hanno una forte matrice sartoriale, sono estremamente concreti -La perpetua ricerca dell’armonia, della bellezza -Il layering -Il riferimento a etnie diverse, adottando uno stile folkloristico -La capacità di sintesi, ricerca non didascalica Il brand: azienda di dimensioni contenute, non fa parte di nessuna holding, fattura solo grazie alle collezioni d’abbigliamento (no oggetti per business come gadgets, sportswear…), non segue le tendenze Collezioni: Metà anni ’90 Richiamo all’India, in particolare alla cinematografia di Bollywood Parte da uno stile ridondante, estroso e lo porta nella sua sfera di discretezza, facendo rimanere evidente il riferimento: capacità di filtrare Anni 2000 Richiamo alla Spagna: al flamenco e alla corrida Folklore Molto sensibile nella progettazione, rende tutto suo, non c’è appropriazione culturale: la sua è una moda viaggiatrice e rispettosa delle etnie Grande innovatore e rivoluzionario dell’abbigliamento maschile Riporta a galla un’estetica maschile più eclettica, come quella di Jean Cocteau, Oscar Wilde e Jimi Hendrix
Miuccia Prada Nasce a Milano in una delle più ricche e antiche famiglie della città. È nipote di Mario Prada, fondatore di Fratelli Prada in Galleria Vittorio Emanuele, una boutique di oggetti da viaggio, in particolare valige La famiglia Prada fa parte della classe borghese, dove è importante il lavoro, e ci sono regole stabilite a livello sociale ed estetico, ma è anche una classe con molte controversie. Miuccia si distacca da questo mondo, mostrando fin da subito un atteggiamento anticonvenzionale: prende parte al movimento femminista e alla subcultura del Piccolo Teatro, dove studia per diventare mimo, e si veste spesso con abiti second-hand, spesso divise scolastiche o militari Ricerca di un’autorappresentazione diversa dalle regole borghesi Anni ’80 Muore il nonno Mario e i suoi genitori e Miuccia prende l’azienda di famiglia Sperimenta tessuti Nylon: lo presenta con un nuovo zainetto, diventato poi icona del brand La sua produzione verrà definita dalla stampa radical chic Poco dopo intraprende una linea d’abbigliamento pret-à-porter, progettando in base ai suoi gusti personali La collezione riprende i tipici abiti borghesi, ma l’atteggiamento delle modelle è di noia, scomposto Critica la classe sociale -Si distacca dalla sessualizzazione dell’epoca -Molti aspetti vintage, ma criticata e considerata solamente vecchia: non era né di tendenza né frastornante e innovativa come Martin Margiela Come si nota fin dall’inizio, le linee sono semplici, infatti Miuccia è una degli anticipatori della tendenza degli anni ’90 del minimalismo Fa sempre riferimenti alla cinematografia italiana che racconta le controversie della borghesia (Pasolini, Visconti…) 1993 Il brand, che diventerà holding, forma una seconda linea, più giovane e leggera: Miu miu Il marchio Miu miu, essendo più fresco, ha costi leggermente più contenuti Libero sfogo alla personalità Discorso della donna bambina, più bambola e più sessualizzata (fiocchi, nastri, brillantini, colore rosa…): diverso dal discorso della linea Prada lussuosa, ma lo stile è simile Volti cari: Chloe Sevigny e Elle Fanning Dal 1995 Linea maschile
Sono presenti celebrità, al contrario della linea femminile Per i book e le campagne pubblicitarie sceglie uomini che rispecchiano la sua idea di moda e bellezza, prendendo spesso attori. Il volto caro al brand è Willem Dafoe 2007 Collezione con chiusure sul retro tipicamente femminili: ribalta il rapporto uomodonna Fa un ragionamento contorto e intellettuale Primavera-estate 1996 Svolta del brand: da questo momento in poi ci sarà una forte crescita, e Prada diventerà uno dei brand di riferimento del lusso Abiti che riprendono gli elementi di decoro borghesi degli anni ’60 e ‘70 Collezione definita dalla stampa ugly-chic Miuccia infatti fa una riflessione sul brutto, spesso partendo da un’ispirazione che non le piace Ricerca del look: forte analisi dell’abito, con elementi di rottura Ossessionata dall’errore 1997 Miuccia Prada lancia una nuova linea sportiva, voluta dal marito Patrizio Bertelli, amministratore delegato del marchio: Prada Linea Rossa, che ha chiuso e riaperto 3 anni fa Più commerciale Si sono avvalsi di Lotta Volkova Prada è un marchio in continua evoluzione Si può suddividere in tre fasi: quella iniziale di partenza, poi quella intermedia quando il brand ha preso piede, e la terza, dal 2010 circa, caratterizzata da colori sgargianti Rimane la critica alla borghesia, c’è ironia Gioca sugli stereotipi femminili Forte analisi del vintage: è la prima stilista ad adottare questo metodo, oggi è la base di tutti gli uffici stile Manuela Pavesi: braccio destro di Miuccia Giornalista, redattrice, fotografa e stylist Era un riferimento ispirazionale, stilistico, chiamata da Miuccia l’”enciclopedia di moda” Fu fondamentale per il suo ruolo di decodifica Dopo la sua recente morte, Raf Simons viene nominato co-direttore creativo Scarpe di Prada: -Aspetto vintage, ma sbagliato a suo modo -Ironizza sulla realtà milanese attraverso luoghi comuni e stereotipi Fondazione Prada Investimento della holding per promuovere l’arte contemporanea Mostre: temporali e 2 permanenti Trasversalità a livello di comunicazione, va oltre i confini aziendali Ciò fa sì che si senta profondamente la presenza di Prada nella città milanese...