Economia del turismo e delle destinazioni PDF

Title Economia del turismo e delle destinazioni
Author Coral Blu
Course Economia, Progettazione e Politiche del Turismo 
Institution Università degli Studi di Bari Aldo Moro
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ECONOMIA DEL TURISMO E DELLE DESTINAZIONI1 INTRODUZIONETURISMO fenomeno complesso che richiede un approccio multidisciplinare: economia aziendale, sociologia, psicologia, storia e geografia del turismo.RILEVANZA ECONOMICA DEL TURISMO è notevole, circa il 10% del PIL del 2008. Stabilire il peso econo...


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ECONOMIA DEL TURISMO E DELLE DESTINAZIONI 1.1 INTRODUZIONE TURISMO fenomeno complesso che richiede un approccio multidisciplinare: economia aziendale, sociologia, psicologia, storia e geografia del turismo. RILEVANZA ECONOMICA DEL TURISMO è notevole, circa il 10% del PIL del 2008. Stabilire il peso economico del turismo non è semplice: Stime difficoltose sia dal lato della domanda, sia dal lato dell'offerta. DOMANDA Un turista, che acquista generi alimentari e pasti nella destinazione in cui è in ferie, non li consumerebbe comunque presso la sua residenza? Fa una variazione di spesa per far fronte ad una diversa offerta e struttura dei prezzi dei beni alimentari nella destinazione? É una stima che riguarda l'economia del turismo? Se sì, come si raccolgono e aggregano i dati? OFFERTA le imprese rilevanti per il turismo, mirano a soddisfare solo questo tipo di domanda? (Esempio trasporti)

1.2 L'ECONOMIA DEL TURISMO ECONOMIA DEL TURISMO branca dell'economia politica che ha per oggetto di studio il complesso di attività economiche che derivano dall'attività del turista. TURISTA TIPO soggetto che a scopo di vacanza abbandona per svago la propria residenza abituale, per recarsi in un luogo di soggiorno, attivando in tal modo una successione di effetti economici, che meritano di essere indagati. SVAGO la parola può essere associata ad una combinazione di misura del tempo, dello spazio e dell’atteggiamento mentale, che porta ad ottenere intervalli, durante i quali tutti gli altri obblighi sono ridotti al minimo. SOGGIORNO dà una dimensione temporale al turismo, può essere: lungo, medio, breve o brevissimo. FENOMENO TURISTICO nasce nella località di residenza del turista, quando programma il suo viaggio e la propria spesa; Il progetto si realizza con il viaggio di trasferimento in una destinazione (regione turistica più o meno ampia) in cui lo attendono un ambiente desiderabile per attrazioni, amenità e loisir. LOISIR tempo libero o attività ricreative. SPESA raggiunta la destinazione, il turista vi si potrà fermare per lungo tempo o per tempi brevi e godere di tutte quelle strutture e attrazioni che hanno significato per la sua scelta. Nella località il turista manifesterà una domanda di beni e servizi, effettuando così una spesa. Finita la vacanza tornerà nella sua residenza abituale.

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PROBLEMI ECONOMICI OGGETTO DELL ECONOMIA DEL TURISMO      

analisi economica degli spazi turistici; problema economico degli investimenti in strutture che compongono l'offerta turistica e di investimento in infrastrutture pubbliche della destinazione; organizzazione economica del mercato dei viaggi; analisi della domanda e della spesa del turista; effetti moltiplicativi della spesa turistica sull’occupazione e sul reddito regionale o nazionale; effetti di economia internazionale in termini di mercato dei cambi ed equilibrio della bilancia dei pagamenti.

MODELLO PARTENZA - VIAGGIO - SOGGIORNO E TURISTA TIPO obsoleti Motivi:  il turista non necessariamente soggiorna, diminuzione della lunghezza della singola vacanza e contemporaneo aumento del numero delle vacanze, con importanti conseguenze economiche per il turismo, per le imprese, per la destinazione;  La relazione turismo - viaggio non è più così netta, chi viaggia può non essere spinto da interessi turistici;  La distanza. Si può fare i turisti anche nel luogo in cui si vive, il deplacement si realizza non necessariamente con uno spostamento nello spazio, ma con un mutamento sociologico e psicologico che può motivare e giustificare una spesa che altrimenti non sarebbe stata sostenuta;  Lo spazio turistico non è più ridotto ai tradizionali territori turistici, ma in generale, si riferisce all'offerta di un territorio; le destinazioni turistiche sono sempre più difficilmente identificabili (paesaggi artificiali, parchi a tema, acquatici, di divertimento. L'economia del turismo fonda le sue radici storiche nel Economics of outdoor recreation, Che tratta prevalentemente delle vacanze e delle gite nei giardini e nei parchi naturali. Datata, ma fornisce un primo modello che identifica i MOMENTI COSTITUTIVI DELLA VACANZA: (attorno ai quali costituisce l'immagine del turista)  ANTICIPAZIONE decisione pianificazione dell’attività di ricreazione;  VIAGGIO DI ANDATA trasferimento nel sito prescelto; il viaggio può essere lungo o molto breve: o user oriented di pronta accessibilità parchi urbani, urbane di gioco; o resource based it che richiedono un lungo trasferimento montagna parchi; o intermedie ogni meta all'aria aperta raggiungibile in un giorno ho fine settimana.  ESPERIENZA fruizione dell’attività ricreativa stessa, attività tipiche all' aria aperta;  VIAGGIO DI RITORNO fase inversa al trasferimento, non necessariamente sullo stesso percorso;  RICORDO richiamo alla memoria dell’esperienza vissuta , a ricreazione terminata. Le fasi coincidono con quelle di partenza viaggio-soggiorno, modello standard, e richiamano l'importanza dell'anticipazione del ricordo. la fase del ricordo può avere effetti economici rilevanti: stampa di foto, oggi diffusione sui social, UGC, passa parola.

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1.3 MODELLI DELL’ECONOMIA DEL TURISMO Modelli sono schemi interpretativi della complessità del reale. Traducono le prime intuizioni dei paragrafi precedenti in contesti più rigorosi. MODELLO DI LEIPER Dimensioni fondamentali:  IL TURISTA agente principale;  LO SPAZIO diviso in tre elementi geografici: o regione di origine del viaggiatore, mercato che genera il turismo in cui nasce lo stimolo che motiva il viaggio; o regione di destinazione del turista, rappresenta il fine del turismo e nel luogo di destinazione; o regione di transito, percorso spazio-temporale di viaggio del turista, per raggiungere la destinazione finale. In essa si trovano i luoghi intermedi, visitabili.  L'INDUSTRIA TURISTICA complesso di attività imprenditoriali organizzative coinvolte nella produzione dei servizi turistici.

(Regione di Transito + Regione di Destinazione = Regione di Consumo) La figura riassume i tre elementi di Leiper i temi che da esso si possono sviluppare: azioni dei turisti, localizzazione delle attività produttive, deplacement, comuni a ogni viaggio. È possibile usare il modello in qualsiasi scala, dalla breve escursione al turismo intercontinentale. E un modello flessibile, applicabile ad ogni forma di turismo. SISTEMA tutti gli elementi sono in relazione tra loro interagiscono come parti di un unico sistema. il TURISMO è un SISTEMA COMPLESSO in cui interagiscono:  Il TURISTA che domanda esperienze turistiche;  LE IMPRESE che producono beni e servizi per soddisfare la domanda;  IL SISTEMA POLITICO AMMINISTRATIVO che può influire sullo sviluppo e sull’organizzazione della domanda e dell'offerta;  LA COMUNITÀ OSPITANTE inclusa quella direttamente coinvolta nell’attività turistica. Tutto è interdipendente. Ogni aspetto del turismo va letto come elemento di un sistema complesso.

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IL TURISMO

1.4.1 LE DEFINIZIONI DI TURISMO E TURISTA La eterogeneità delle definizioni è uno dei problemi spesso affrontati dagli organismi internazionali del turismo, nell’intento di uniformare contenuti teorici e criteri di misurazione; questa eterogeneità deriva sia dall'oggettiva difficoltà dell’identificazione teorica del fenomeno, sia dai tempi relativamente recenti di questa disciplina. DEFINIZIONI STORICHE DI TURISMO E TURISTA  1910 Herman Von Shullard “Si intende per turismo l'insieme di tutte le attività, principalmente di natura economica, che hanno direttamente a che fare con l'ingresso, il soggiorno il movimento di stranieri verso l'interno e verso l'esterno di un paese, una città, una regione“. Straniero inteso come ospite non indigeno.  1937 Lega delle Nazioni “É considerato turista un soggetto che trascorre un periodo di almeno 24 ore in un paese diverso da quello abituale di residenza”. Esclude ogni riferimento alla motivazione del viaggio.  1968 attuale UNWTO “Si definisce visitatore una persona che viaggia in un paese diverso da quello in cui abituale residenza, per qualunque ragione diversa da quella di un lavoro pagato”.  1994 UNWTO e Commissione Statistica delle Nazioni Unite “le attività delle persone che viaggiano verso, e si trovano in, luoghi diversi dal proprio ambiente abituale, per un periodo complessivo non superiore a un anno consecutivo a scopo di svago, affari o per motivi diversi dall' esercizio di un'attività remunerata all’interno dell’ambiente visitato”. Questa definizione si compone attorno alle TRE FONDAMENTALI DIMENSIONI CHE CARATTERIZZANO IL TURISMO: lo spostamento fisico, la natura del viaggio, lo scopo del viaggio. Lo SPOSTAMENTO deve essere al di fuori del luogo di residenza misurato in vario modo: come minima distanza percorsa, minimo tempo di viaggio, o come semplice cambiamento di luogo in riferimento al territorio amministrativo. Per essere considerato turistico lo spostamento deve portare l'individuo al di fuori dei luoghi abitualmente frequentati. Perciò il turismo non riguarda né il pendolarismo, né gli spostamenti quotidiani degli studenti, né i trasferimenti di un rappresentante di commercio. Inoltre, se in un giorno di festa un cittadino decide di visitare la città dove risiede e lavora, da un punto di vista psicologico questa può essere certamente definita una esperienza di turismo, ma dal punto di vista statistico non lo è, e di conseguenza non potremo analizzare le conseguenze economiche di questo turismo senza deplacement.  La PERMANENZA NEL LUOGO VISITATO deve essere inferiore a una specifica durata, un anno, al di là della quale lo spostamento si configura come un mutamento di residenza e non viene più registrato come turismo.  Lo SCOPO DEL VIAGGIO può comprendere qualsiasi motivazione di svago e di lavoro, ma al di fuori di un'attività remunerata direttamente nella località di soggiorno. Quindi è considerato turista chi viene remunerato nella sua regione d'origine per compiere un viaggio di lavoro, ma non chi parte per cercare un'attività lavorativa nella località di destinazione, questo è un lavoratore migrante. Tale definizione è sicuramente criticabile, ma deve essere giudicata in base a due criteri: il primo è che la definizione deve avere per finalità la misurazione dei flussi turistici e delle conseguenze economiche di tali flussi, deve quindi essere operativa e per essere tale deve essere precisa; il secondo criterio è la capacità di 

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misurare tali flussi seguendo quelle poche tracce che i visitatori lasciano durante i loro spostamenti, e senza che l'osservatore abbia la possibilità di conoscere la reale motivazione di ogni singolo spostamento. Altre definizioni che danno una visione olistica del turismo:  1974 Burkart e Medlik “Sono turismo tutte le relazioni EI fenomeni legati al soggiorno di stranieri in una località in cui essi non esercitano un importante, permanente o temporanea, attività remunerata”.  1977 Jafari “Il turismo ha come oggetto di studio sia l'uomo lontano dal suo habitat usuale, sia l'industria che soddisfa i suoi bisogni, sia gli effetti di entrambi i prodotti sull ambiente socio culturale, economico e fisico della comunità d'accoglienza”.  1979 British Tourism Society “il turismo include ogni attività connessa al temporaneo movimento, di breve periodo, di persone verso destinazioni al di fuori del luogo dove normalmente vivono, lavorano, e di tutte le attività durante il tempo di soggiorno in questa nuova destinazione”. In riferimento a una definizione olistica del turista, un’importante conseguenza è di conferire alla disciplina una connotazione fortemente interdisciplinare, con un oggetto di studio che richiede la collaborazione di molteplici studiosi di Scienze sociali, ciascuno dei quali legge nel turismo in una differente problematica.

1.4.2 TASSONOMIA DEL TURISMO Le più importanti CLASSIFICAZIONI discendono dalle convenzioni introdotte dal UNWTO e dal un UNSTAT e fanno riferimento le 3 DIMENSIONI FONDAMENTALI DEL TURISMO: lo spostamento, la motivazione e la durata. 1. PRIMA CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLO SPOSTAMENTO - TAVOLA DELLA MOBILITÁ

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La tavola della mobilità può essere Letta sia nel senso delle colonne secondo la regione di provenienza del turista, sia nel senso delle righe secondo la regione di destinazione. In questo modo possiamo identificare quattro tipologie elementari di turismo:  TURISMO DOMESTICO, il turismo effettuato all’interno di una regione dai residenti della regione stessa;  TURISMO IN ENTRATA, il turismo all’interno di una regione effettuato da non residenti;  TURISMO IN USCITA, il turismo effettuato dai residenti di una regione verso il resto del mondo;  TURISMO DI TRANSITO, il turismo in cui la regione è solo attraversata dal turista, che ha origine e destinazione in regioni differenti. Nella tabella, inoltre, è possibile identificare altre tipologie di turismo che sono spesso usate per distinguere diversi tipi di viaggiatori:  TURISMO NAZIONALE, rappresenta l'insieme del turismo effettuato dai residenti di una regione ed è quindi la somma del turismo domestico e del turismo in uscita;  TURISMO INTERNO, rappresenta l'insieme del turismo effettuato all’interno della regione, sia dai residenti sia dai non residenti, è quindi la somma del turismo domestico e del turismo in entrata;  TURISMO INTERNAZIONALE, rappresenta l'insieme del turismo effettuato attraverso i confini della regione, e quindi la somma del turismo in entrata e di quello in uscita. Il termine utilizzato regione è un termine volutamente generico. 2. SECONDA CLASSIFICAZIONE le MOTIVAZIONI DEL VIAGGIO:  MOTIVAZIONI DI PIACERE, il tempo libero e lo svago con spese a carico del visitatore, cioè le vacanze in generale, le visite ai siti specifici, il turismo culturale, le visite a parenti e amici, lo shopping e le altre motivazioni particolari;  MOTIVI PROFESSIONALI, con spese di norma a carico di imprese o enti, cioè: congressi, convegni e conferenze; viaggi di lavoro e riunioni con clienti e fornitori; fiere;  ALTRI MOTIVI, cioè altre finalità di tipo non propriamente turistico, come lo studio e il turismo per motivi di salute, i pellegrinaggi religiosi e altro. Se per lo stesso turista che esistono più motivi, si fa riferimento il motivo più importante che ha generato lo spostamento. 3. TERZA CLASSIFICAZIONE riguarda la DURATA:  VISITATORE ESCURSIONISTA, se la visita dura meno di 24 ore;  VISITATORE E TURISTA, se la visita dura più di 24 ore, cioè se la visita comporta il pernottamento. È inoltre possibile distinguere, secondo una convenzione generalmente accettata, il  TURISMO DI VACANZA, che comporta il passaggio di almeno quattro notti consecutive al di fuori del proprio luogo di residenza;  TURISMO DI BREVE VACANZA, che comporta il passaggio di un numero di notti comprese tra uno e tre, al di fuori del proprio luogo di residenza. ALTRI METODI DI CLASSIFICARE I TURISTI  SECONDO LE VARIABILI SOCIOECONOMICHE: età, sesso, istruzione, stato occupazionale, tipo di occupazione, reddito, composizione della famiglia, composizione del gruppo di viaggio.  SECONDO LA NATURA DEL VIAGGIO, possiamo distinguere in base al periodo dell'anno, alla distanza percorsa, al mezzo di trasporto.  SECONDO LA TIPOLOGIA DELLE SPESE SOSTENUTE: trasporto, alloggio, cibi e bevande, quote di iscrizione a convegni e conferenze, biglietti d'ingresso e altre analogie spese per la partecipazione a forme di intrattenimento o di svago, souvenir, altri acquisti. 6



SECONDO IL TIPO DI ALLOGGIO: ricettività alberghiera, villaggi turistici, ostelli e campeggi, in bed and breakfast, appartamento, oppure presso case di amici parenti, eccetera.

IL VISITATORE INTERNAZIONALE 

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TURISTA INTERNAZIONALE chiunque visiti un paese diverso da quello di residenza abituale e vi rimanga per almeno 24 ore o una notte. I parametri distintivi del turismo internazionale sono quindi l'attraversamento della frontiera e un tempo minimo di permanenza. Sono esclusi gli spostamenti che comportano passaggio in frontiera per motivi di lavoro retribuito, studio ed emigrazione. Sono inclusi nella definizione di turisti internazionali gli studenti in viaggio d'istruzione. ESCURSIONISTA INTERNAZIONALE chi viaggia per gli stessi motivi indicati per il turista, ma visita il paese diverso da quello di residenza abituale per meno di 24 ore. VIAGGIATORE DI TRANSITO chiunque attraverso un paese senza fermarsi, indipendentemente dal tempo ivi trascorso, oppure chiunque viaggi attraverso il paese in meno di 24 ore, facendo brevi soste a scopo non turistico.

Nella definizione del 1963 il visitatore internazionale comprende sia il turista sia l’escursionista. Con la definizione ufficiale del 1994 si giunge a una convenzione definitiva che classifica i visitatori internazionali in: TURISTI INTERNAZIONALI, coloro che trascorrono almeno 24 ore ma meno di un anno nel paese di destinazione per motivazioni indicate in precedenza; ESCURSIONISTI INTERNAZIONALI, coloro che trascorrono meno di 24 ore nel paese di destinazione. Gli escursionisti internazionali a loro volta sono distinti in: giornalieri; passeggeri delle crociere e membri dell’equipaggio pur che trascorrono la notte al bordo.

VISITATORE DOMESTICO Il turismo domestico è indubbiamente più difficile da misurare di quello internazionale. VISITATORE DOMESTICO, chiunque risieda in un paese, indipendentemente dalla propria nazionalità, e si sposti in un luogo del paese stesso, ma diverso da quello di residenza abituale, per un periodo di tempo non superiore a sei mesi e per qualsiasi motivo, eccetto l'esercizio di un'attività remunerata nella località visitata. Si distinguono: TURISTA DOMESTICO, cioè visitatore che trascorre 24 ore o una notte, ma meno di sei mesi nel luogo di destinazione; ESCURSIONISTA DOMESTICO, cioè il visitatore che trascorre meno di 24 ore nel luogo di destinazione.

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1.5 ETEROGENEITÀ E PLURALITÀ DEL PRODOTTO TURISTICO L'attività del turista dal punto di vista economico si manifesta con una domanda di beni e servizi nella regione di destinazione. É dalla domanda della località di destinazione che si generano i problemi di produzione, di occupazione, di localizzazione etc. attorno a cui si costituisce il problema economico del turismo. Non tutta la spesa del turista viene nella regione della vacanza, in questo caso la spesa per la vacanza non rientra nella spesa turistica. Le caratteristiche del prodotto turistico: il prodotto turistico viene identificato come un paniere di beni e servizi diversi. DEFINIZIONE Faremo riferimento al prodotto turistico come a un insieme di differenti beni e servizi domandati dal visitatore durante l'esperienza della sua vacanza. Il paniere contiene prodotti accomunati da un unico scopo, la vacanza. PANIERE DI PRODOTTI riconducibili a quattro CLASSI FONDAMENTALI (*) più una: 1. TRASPORTI, per strada e per mare, dalla bicicletta all'aeroporto, dell'aliscafo alla funicolare; 2. ALLOGGIO E RISTORAZIONE, ricettività alberghiera ed extra alberghiera, dal ristorante al semplice chiringhito sulla spiaggia; 3. ATTIVITÀ, Attività ricreative, parchi, affari e scambi, spettacoli, convegni, Festival, studio, sport, ecc.; 4. SHOPPING, commercianti, artigiani, souvenir, artisti ecc. 5. RISORSE NATURALI E CULTURALI, questo prodotto complesso si fonda sempre su una base di risorse naturali e di risorse culturali che costituiscono il territorio. Il prodotto turistico, come paniere, può essere studiato rispetto a due DIMENSIONI:  ETEROGENEITÀ, la lista di beni e di servizi diversi che lo compongono;  PLURALITÀ, diversità delle liste che connotano forme varie di turismo.

Il PRODOTTO TURISTICO si presenta sempre come una lista di prodotti eterogenei, Dato che non esiste una sola industria che produce l'intera gamma dei beni e servizi acquistati dai turisti, e nessuna branca di attività economica produce solo beni e servizi destinati ai turisti, le diverse tipologie di vacanza possono essere riassunte in un concetto che è stato recentemente identificato con il termine di TURISMI. 8

I confini del turismo sono sempre più sfumati in una infinita gamma di turismi: affari, congressuale, religioso, naturalistico, di tr...


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