Economia delle aziende di crediti (prof. Federica Poli) PDF

Title Economia delle aziende di crediti (prof. Federica Poli)
Author Francesca Larovere
Course Economia Delle Aziende Di Credito
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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il file contiene tutti gli argomenti trattati dalla professoressa Poli nel corso delle sue lezioni; ...


Description

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ECONOMIA DELLE AZIENDE DI CREDITO PROGRAMMA DEL CORSO - Struttura ed evoluzione del sistema finanziario - Fondamenti del sistema finanziario e delle funzioni svolte - Lineamenti teorici dell’intermediazione finanziaria - Le cause e gli effetti dell’innovazione finanziaria - Il ruolo delle autorità monetarie e la funzione di vigilanza - Le tipologie di intermediazione bancaria ed i prevalenti modelli organizzativi Funzioni fondamentali della banca - La funzione monetaria: la moneta bancaria ed i sistemi di regolamento dei pagamenti - La funzione creditizia: credito e sviluppo economico, efficienza allocativa e valutazione del rischio di default - La funzione di trasmissione degli impulsi di politica economica: le operazioni di politica monetaria Operatività e bilancio delle banche La raccolta al dettaglio e all’ingrosso, i prestiti bancari, i servizi e gli strumenti di pagamento Il bilancio bancario, i principali indicatori di performance della banca. Le gestioni della banca ed il risk management - La gestione della liquidità e della tesoreria; la gestione del portafoglio prestiti, la gestione del portafoglio di strumenti finanziari - La gestione del capitale proprio della banca STRUTTURA E FUNZIONI DEL SISTEMA FINANZIARIO Definizione e funzioni del sistema finanziario Formale: - profilo strutturale: Un sistema finanziario è costituito dal complesso integrato di contratti, intermediari e mercati finanziari, autorità di regolamentazione e vigilanza e banche centrali, esistenti in un dato luogo in un dato momento. Esso costituisce un’infrastruttura cruciale per il funzionamento delle moderne economie in quanto svolge importanti funzioni. - profili funzionali: 1) realizza il trasferimento di risorse dal risparmio agli investimenti (funzione di allocazione delle risorse) 2) assicura l’efficiente funzionamento del sistema dei pagamenti (funzione monetaria) 3) trasmette al sistema economico gli impulsi della politica monetaria Allocazione del risparmio Il sistema finanziario si colloca fra prenditori e prestatori finali di fondi, sviluppando circuiti di collegamento. Una prima differenza si pone fra il collegamento diretto, via mercato, e quello indiretto, via intermediari. - il collegamento diretto individua un circuito di intermediazione diretto nel quale le passività finanziarie, create dalle unità in disavanzo finanziario, trovano una contropartita diretta nelle attività ammesse allo stato patrimoniale delle unità in avanzo finanziario. Come in tutti i mercati, sono necessari agenti o intermediari finanziari che facilitino e consentano l’incontro tra domanda e offerta. Sono presenti tre categorie di circuiti diretti: il circuito diretto puro, il circuito diretto assistito e nel mezzo tra queste due categorie agli antipodi, esiste un livello importante , in taluni paesi sviluppato più che in altri, rappresentato dai circuiti intermediati, ad esempio le banche , SIM, SGR e i fondi pensione sono degli intermediari finanziari, i quali agiscono come asset brokers. Nei circuiti diretti intermediati, la canalizzazione del risparmio avviene direttamente nei mercati finanziari, ma attraverso un’opera consultoria e manageriale di un intermediario finanziario che raccoglie fondi dall’unità in surplus (risparmiatori come ad esempio famiglie, imprese non finanziarie PA e estero) e, mettendo a disposizione il proprio expertise, crea un patrimonio c.d. collettivo, selezionando una serie strumenti finanziari (obbligazioni, azioni, prestiti) in cui investire il risparmio, per andare ad allocare questo risparmio nei mercati finanziari. Gli intermediari finanziari, mettono a disposizione il proprio expertise, per gestire dei patrimoni, collettivi o individuali, senza assumersene il rischio correlato. Ad esempio, quando sottoscriviamo un fondo pensione e versiamo mensilmente un determinato ammontare, il gestore del fondo pensione investe questo denaro in azioni, obbligazioni ecc e lo utilizzerà per pagare a noi tra n anni la pensione integrativa. Se il fondo pensione investe in obbligazioni bancarie sbagliate, potrebbe poi non avere soldi per pagarci la pensione e a quel punto sarebbe un problema nostro.

2 - Nel circuito finanziario indiretto, il trasferimento di risorse avviene per il tramite di banche e in genere di operatori definiti intermediari finanziari, quali intermediari creditizi non bancari, compagnie di assicurazione e finanziarie di partecipazione e d’investimento. Questi operatori finanziarie, esplicano la loro funzione di intermediazione interponendo il proprio bilancio; gli intermediari finanziari agiscono quali asset transformers. 1/03 La redditività della banca deriva dalla capacità di gestire i rischi che sono collegati all’attività di intermediazione. Immaginiamo che un’unità in deficit sia un’impresa che ha bisogno di acquistare un macchinario; nei circuiti diretti, se non esistessero le banche, ci sarebbero problemi di approvvigionamento quali ad esempio trovare tante controparti, stipulare diversi contratti ecc e l’impresa in questione sosterrebbe diversi costi di ricerca, di transazione, di scrittura dei contratti e cosi via. Nei circuiti diretti, questo problema è bypassato grazie alla banca, la quale, nell’interporsi, realizza un’altra importante funzione: attraverso la sua attività di intermediazione, realizza un’attività di riconciliazione tra le preferenze di indebitamento delle unità in deficit e di investimento delle unità in surplus. (attività di pooling), assumendosene tutti i rischi (rischi legati all’attività di conciliazione). La banca raccoglie quantità da una vasta entità di unità in surplus che messe insieme riescono a soddisfare one shot le esigenze di finanziamento delle unità in deficit. La riconciliazione può anche essere intesa in termini temporali: le preferenze temporali dell’unità in surplus potrebbero essere diverse dalle esigenze delle unità in deficit. Senza le banche questo mismatching temporale continuerebbe a permanere e la canalizzazione del risparmio non avverrebbe mai. Per mismatching si intende una situazione di squilibrio nella struttura per scadenze degli attivi e passivi di bilancio di un intermediario finanziario ed un conseguente grado di esposizione al rischio di tasso di interesse non nullo. Le scadenze sono riferibili ai tempo di possibile o effettiva rinegoziazione delle condizioni di tasso. Se, viceversa, le strutture per scadenze dell’attivo e del passivo fossero di pari scadenza, il margine di interesse che si forma per differenza tra ricavi e costi da interesse risulta immune alla variazione dei tassi di mercato ed il rischio d’interesse pari a zero. Un elevato mismatching può pertanto giustificare l’esigenza di pareggiare l’espressione al rischio di variazioni di tasso di interesse, intervenendo sulle caratteristiche di durata e di determinazione dei tassi. Le banche sono soggette al rischio di liquidità: se la fiducia dei finanziatori nei confronti delle banche dovesse calare, i risparmiatori potrebbero voler ritirare i loro depositi e questo per la banca rappresenterebbe un problema. SETTORI ISTITUZIONALI E SALDI FINANZIARI In un sistema finanziario, le diverse unità in surplus e unità in deficit fanno parte dei cosiddetti settori istituzionali, l’ISTAT per un verso e la banca d’Italia per un altro, determinato la contabilità a livello nazionale, riferita ai diversi settori istituzionali. Il settore istituzionale è un gruppo omogeneo di soggetti (persone fisiche e giuridiche) dotati di capacità decisionale e che dispongono di autonomia in campo economico-economico-finanziario e che hanno anche una loro contabilità (tenuta delle scritturi contabili separate),fatta eccezione per le famiglie. I settori istituzionali sono omogenei al loro interno perché costituiti da soggetti simili tra loro. Ad esempio comprendono: le società non finanziarie (es. imprese industriali, le imprese commerciali…), le società finanziarie, le amministrazioni pubbliche, le famiglie e gli enti non profit e il resto del mondo (settore estero). Questi soggetti possono essere di diverse dimensioni e possono occupare una posizione in deficit o in surplus, ciò che importa e che di questi settori possiamo calcolarne il saldo finanziario. ES. Sequenza semplificata dei conti: 1) Conto patrimoniale di apertura 2) Conti di accumulazione (conti delle operazioni correnti -risparmio- conto del capitale - accreditamento / indebitamento - conto finanziario - variazioni delle attività e delle passività finanziarie-) 3) Conto patrimoniale di chiusura Il conto patrimoniale è composto da: - attività: attività finanziarie (AF) e investimenti reali (I) - Passività: passività finanziarie (PF), PN e risparmio (S) Il conto delle operazioni correnti: - Consumi e Risparmio

3 - Ricavi TA1= TA0+I + variazione AF TP= TP0+S+variazione PF SF1= S-I= variazione AF- variazione PF (SF è il saldo finanziario). SETTORI ISTITUZIONALI e relativi saldi finanziari: • Nelle Società non finanziarie, tipicamente, la capacità di risparmio è legata all’utile. Quando una società a fine anno redige il bilancio, determina l’utile d’esercizio, il quale rappresenta il potenziale risparmio che l’impresa ha generato. L’utile, al netto dell’imposizione fiscale potrà poi essere o distribuito tra i soci, in tutto o in parte, oppure potrà essere destinato a finanziare dei progetti di investimento (c.d. autofinanziamento). L’utile rappresenta la prima fonte di finanziamento dei progetti di investimento. Tuttavia l’utile non distribuito non sempre è sufficiente a finanziare gli investimenti, perciò è importante avere accesso ad altre fonti di finanziamento, così da non perdere la propria capacità competitiva sul mercato e da restare al passo con lo sviluppo imprenditoriale della società. Per le società non finanziarie la prima fonte di risparmio è data da quella parte di utile netto non distribuito destinata all’autofinanziamento e solitamente la loro capacità di produrre autofinanziamento è inferiore al loro fabbisogno di investimento. • Società finanziarie, costituito da soggetti quali banche, assicurazioni, società finanziarie che concedono prestiti al consumo e tutto il resto dell’intermediazione finanziaria. • Pubblica Amministrazione costituta dallo stato centrale ma anche dagli altri enti territoriali. La capacità della PA di generare risparmio è data dalla differenza tra i tributi (tasse e imposte), integrando anche le attività di produzione, e le spese come ad esempio i sussidi, la manutenzione, il personale pubblico ecc. la differenza tra quanto l’amministrazione pubblica percepisce sotto forma di tributi e quanto l’amministrazione paga sotto forma di spesa corrente è identificativo della sua capacità di risparmio. Solitamente la PA non è in grado di produrre utili e perciò ha bisogno di finanziarsi. Le • famiglie sono distinte in due macro categorie: - Famiglie consumatrici: non hanno un’attività imprenditoriale svolta all’interno del nucleo famigliare. Queste percepiscono redditi di varia natura, come ad esempio redditi da lavoro dipendente, redditi da lavoro autonomo, rendite da attività finanziarie, sussidi statali, redditi legati ad attività di locazione ecc… l’entità di questi redditi incide sulla loro capacità di consumo, sulla loro capacità di spesa. La differenza tra redditi e consumi correnti ci da quella la sua capacità di risparmio. Le famiglie tipicamente possono essere più o meno in grado di condurre risparmio. Certamente però, diversamente da tutti gli altri soggetti sono quelle che investono meno (investimenti reali). Tra tutti i soggetti le famiglie sono coloro che sono in grado di finanziare i fabbisogni di finanziamento degli altri settori istituzionali che non hanno la stessa capacità di risparmio - Famiglie produttrici: sono quelle famiglie che hanno sviluppato delle attività di auto-imprenditorialità, cioè hanno sviluppato un’attività imprenditoriale, con un numero massimo di cinque unità dipendenti, compreso i componenti del nucleo famigliare. Da questa attività finanziaria promana la capacità della famiglia di produrre reddito e di conseguenza utile.

• Estero: in un’economia aperta, proprio perché ci sono scambi con il resto del mondo, l’estero si presenta

come un soggetto che cede o assorbe risparmi attraverso il saldo della bilancia commerciale, all’interno della bilancia dei pagamenti. Nella contabilità nazionale, troviamo una serie di conti: - Conto patrimoniale si rilevano gli aumenti di investimenti reali (es. acquisto di macchinari, fabbricati, di immobili) oppure la cessione degli stessi. - Conti di accumulazione - Conto di capitale, tenuto insieme al conto delle operazione correnti (tenuti dall’ISTAT) possiamo trovare diversi dati. 6/03 (relazione annuale Banca d’Italia 2017) Il reddito nazionale disponibile lordo, non è altro che il reddito al netto dell’imposizione fiscale (disponibile) a lordo degli ammortamenti.

4 Nel settore privato sono incluse le famiglie e anche tutta l’imprenditoria (imprese finanziarie e non). Possiamo osservare che il settore privato denota, sicuramente una vistosa caduta della capacità di generazione del risparmio (dato medio del periodo 81-90 era quasi il 30% del reddito disponibile lordo, e adesso siamo arrivati a circa il 20% dello stesso). Negli ultimi due anni c’è stata una ripresa della capacità di generazione del risparmio. Le famiglie nel periodo 81-90 avevano il 20% del reddito. S= entrate (diversi tipi di reddito) - consumi, imposte La capacità di generazione delle famiglie cala in maniera molto vistosa. In generale la dinamica risparmio nazionale lordo - investimenti lordi: Anche gli investimenti lordi calano pur mantenendo il saldo della bilancia commerciale positivo. In Italia, si investe meno di quanto si sta risparmiando. C’è una capacità di mobilizzazione del risparmio che è più che superiore all’effettiva capacità di investimento. Il saldo finanziario a livello nazionale dal 2013 in avanti è positivo. Non a caso, la posizione dell’Italia nei confronti del resto del mondo è positiva. Basso tasso di investimenti del paese che frena lo sviluppo economico. TRE CONCETTI DI RICCHEZZA - Ricchezza finanziaria netta: attività finanziarie (di un certo settore istituzionale o livello nazionale) passività finanziarie (posizioni debitorie finanziarie). Se usassimo solo l’espressione ricchezza fin. prenderemmo in considerazione solo il totale delle attività finanziarie, senza tener conto delle passività. l’Italia è interessante sotto questo punto di vista. Gli italiani investono molto e rispetto agli altri paesi europei, hanno un grado di indebitamento finanziario molto basso. - Ricchezza totale lorda: attività finanziarie + attività reali. (se volessimo calcolare la ricchezza degli italiani) - Ricchezza totale netta: ricchezza totale lorda- passività finanziarie. Equivale al patrimonio netto. Queste grandezze sono importanti da un punto di vista analitico, perché la ricchezza finanziaria è influenzata dai delta delle attività finanziarie e dalle variazioni delle passività finanziarie. Queste due variazioni vanno ad incidere sul valore finale della ricchezza finanziaria. Nei sistemi moderni finanziari, un tema importante è quello della cd. Dissociazione tra risparmi ed investimenti, originata dall’esistenza sei unità istituzionali e settori con saldi finanziari con segni tipicamente contrapposti che fanno insorgere esigenze di trasferimento delle risorse monetarie dalle unità in surplus alle unità in deficit. Questo fenomeno diventa sempre più forte anche per effetto della globalizzazione. Si creano sempre di più delle situazioni in cui ci sono unità che risparmiano e unità di deficit che hanno bisogno di reperire finanziamenti. La dinamica e l’entità dei fenomeni di dissociazione in atto nei sistemi economici traggono origine per lo più dai modelli di sviluppo economico seguiti. Dimensione e distribuzione dei saldi finanziati dei settori sono riconducibili a scelte di welfare state , di politiche di distribuzione dei redditi, di natura fiscale. Queste misure incidono sulla capacità di generare risparmio e investimenti. Tanto più ampi risultano, in termini relativi, i saldi finanziari dei diversi settori istituzionali, maggiore è il fabbisogno di disporre di dispositivi di trasferimento oche son individuabili nei contratti finanziari. CONTRATTI FINANZIARI All’interno del sistema finanziario lo scambio di fondi è basato su strumenti come i depositi, le obbligazioni, i titoli di stato e cosi via. Attraverso i contratti finanziari che stabiliscono le condizioni in base alle qual avviene il trasferimento delle risorse finanziarie dalle unità in surplus alle unità in deficit. Questi contratti possono essere variamente classificati. In generale quando pariamo di contratti finanziari dal punto di vista di chi vanta un credito di questo tipo, tendiamo a parlare di attività finanziarie. Un’attività finanziaria è un rapporto contrattuale nel quale entrambe le prestazioni sono denominate in moneta e scadono in tempi diversi. Tra le attività finanziarie noi abbiamo un gradazione di tipologie contrattuali finanziarie, caratterizzate da gradi di liquidità decrescente di cui la prima e la più liquida in assoluto è proprio la moneta, il circolante.

5 Inoltre le attività finanziarie prevedono un trasferimento di potere di acquisto contro una o più prestazioni future di segno opposto. In un contratto finanziario c’è uno scambio di potere di acquisto che avviene in tempo di versi, a livello domestico o internazionale. Proprio wursta cessione è di per se generatrice di rischio, perché dal momento in cui cedo temporaneamente il podere di acquisto, al momento in cui l’unità in deficit me lo restituisce, possono intervenite una serie di settori che possono essere idiosincratici, cioè che si riferiscono alla singola unità in deficit la quale potrebbe diventare insolvente. Oppure potrebbero avvenire dei fattorie esogeni come lo scoppio do una guerra civile, fattori esterni alla volontà della controparte ma che comunque non le consente più di restituire. I rischi possono essere di vario genere, uno di questi è appunto il rischio di insolvenza. Quando si parla di contratti finanziari possiamo fare una prima distinzione: Le AF possono avere la natura di contratti bilaterali (informazioni riservate) e contratti di mercato (informazioni pubbliche). quando il contratto è di tipo bilaterale, vuol dire che non solo è un contratto personalizzato (non standardizzato), cioè le parti definiscono puntualmente le condizioni dello scambio e perché le informazioni che riguardano la definizione di quel particolare tipo di contratto finanziario non fuoriescono da gusto cosiddetto alveo. Es. un prestito. In un contratto di prestito le condizioni rimangono tra le due controparti. Diverso è il caso dei contratti di mercato. Caso emblematico sono i titoli di Stato, le obbligazioni, le azioni. Nello specifico questi contratti non nascono da delle relazioni bilaterali, ma sono contratti che un emittente produce in contropartita con una pletora di controparti. In questi tipi di contratti ,le informazioni che sottendono questi contratti sono di dominio pubblico. Taluni contratti finanziari hanno delle informazioni che rimangono riservate, altri invece pretendo condizioni esattamente omogenee per tutte le potenziali controparti e informazioni che diventano di dominio pubblico. Le stesse unità in deficit potrebbero utilizzare una maniera differenziata questi contratti es se sono na società che riesce a ottenere con facilità un prestito bancario e devo fare un investimento che rimanga protetto dai miei competitors, potrei preferite un presti bancario perché quell’informazione sull’utilizzo che farò del prestito rimarrà tra me e la banca. Ma se facessi un’emissione pubblica, quell’info non sarebbe più riservata. Chi utilizza i contratti finanziari per reperire risorse potrebbe farne un uso anche per quelli che sono fabbisogni anche di carattere strategico, (prestiti sindacati sono prestiti realizzati da una pluralità di banche a favore di un certo tipo di imprese che preferisco farsi finanziarie da un gruppo di banche per non rilevare al mercato totalmente quello che è il motivo sottostante al finanziamento che ottengono. Quando si guardano i contratti finanziati essi si distinguono anche in base al tipo di rapporto che caratterizza il contratto: - Contratto che sottende un rapporto di debito-credito: di fatto sono di vario genere es. titoli di stato, depositi e ad esempio gli stessi strumenti derivati come le opzioni, i contrat...


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