Esame Scena del Crimine PDF

Title Esame Scena del Crimine
Course Tecniche E Attivita' Di Polizia Giudiziaria
Institution Università degli Studi della Tuscia
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Riassunto esame della scena del crimine...


Description

ESAME SCENA DEL CRIMINE (artt. 55, 348, 349 e 354 c.p.p.>artt. di PG) La SCENA DEL CRIMINE è il rilievo fondamentale per delitti efferati, definita come: ➔ SPAZIO fisico-territoriale di un delitto ➔ nel quale è stato posto in essere un CRIMINE ➔ causando un DANNO al bene aggredito Un CRIMINE ha bisogno di: ➔ un REO ➔ un MEZZO LESIVO ➔ una VITTIMA ➔ un LOCUS COMMISSI DELICTI L’esame viene espletato dalla polizia scientifica, attraverso il SOPRALLUOGO GIUDIZIARIO, mezzo di ricerca della prova e fase primaria dell’indagine; si configura come un’ISPEZIONE di luoghi e di cose il cui fine è: ➔ la RICERCA ➔ l’INDIVIDUAZIONE ➔ la RACCOLTA ➔ la DOCUMENTAZIONE di tutti gli elementi utili alla ricostruzione del fatto di reato e all’individuazione del colpevole. FINALITÀ’ SOPRALLUOGO: fornire fonti di prova basate su esiti di attività investigative che diventeranno prova soltanto in dibattimento. In tale attività, interverranno gli operatori della PG, polizia scientifica, magistratura e medici legali. Ogni scena del crimine è unica ed irripetibile. L’analisi degli elementi presenti sulla scena rappresentano il punto di partenza per ricostruire l’intera dinamica del delitto. In fase di sopralluogo gli operatori si muovono secondo le direttive impartite dal crime scene manager che deve assicurare il corretto svolgimento delle varie attività del gruppo operativo, controllandone le fasi di rilevamento e documentazione; Nel sopralluogo, il rischio più grande e più frequente, è quello di commettere errori di carattere tecnico-scientifico, in grado di compromettere l’accertamento della verità. Il sopralluogo è un’attività caratterizzata dalla IRRIPETIBILITÀ’. Gli Uff. e gli Agenti di PG devono curare che le trecce e le cose pertinenti al reato siano conservate e che lo stato dei luoghi, delle cose e delle persone, non venga contaminato prima dell’intervento del PM (CONSERVAZIONE e CRISTALLIZZAZIONE): se non può intervenire tempestivamente o non ha ancora assunto la direzione delle indagini e

vi è il pericolo che le tracce possano alterarsi, disperdersi o modificarsi, gli Uff. procedono di propria iniziativa ai necessari accertamenti e rilievi, disponendo il sequestro del corpo del reato e delle cose ad esso pertinenti. RUOLO PG NELL’ESAME DELLA SCENA DEL CRIMINE La PG, anche dopo la comunicazione della notitia criminis al PM, continua a svolgere le sue funzioni, raccogliendo ogni elemento utile alla ricostruzione del fatto e all’individuazione del colpevole, procedendo alla conservazione delle tracce e dello stato dei luoghi. Dopo l’intervento del PM, la PG esegue le direttive impartite e svolge di propria iniziativa tutte le altre attività di indagine per accertare i reati, ricercare gli elementi emersi e assicurare le nuove fonti di prova. La PG nell’eventualità in cui operi di propria iniziativa o su delega del PM, nel caso debba compiere attività che richiedono specifiche competenze, può avvalersi di persone idonee detti ausiliari. E’ una categoria molto varia e può riguardare il fabbro, l’artigiano, il farmacista, anche i VVF. L’ausiliario di PG svolge la sua attività sotto la direzione dell’Uff. di PG. L’accertamento tecnico è attribuito all'Uff. di PG la cui capacità tecnica viene integrata dall’apporto dell’ausiliario. L’ausiliario ha l’obbligo di mantenere il segreto in ordine all’opera compiuta. FASI DELLE INDAGINI TECNICHE: RILEVAMENTO E ACCERTAMENTO Le indagini tecniche prevedono due fasi distinte: ➔ il RILEVAMENTO ➔ l’ACCERTAMENTO Il personale della polizia scientifica pone in essere sulla scena del crimine, una mera attività di rilevamento e non di accertamento. Il cd. ACCERTAMENTO TECNICO è disposto dal PM e viene effettuato in laboratorio, in un momento successivo all’esame della scena del crimine. L'attività di RILEVAMENTO è la fase che inizia con l’accesso della polizia scientifica sulla scena del delitto e consiste nella ricerca di indizi cioè nell’acquisizione dei dati e degli elementi materiali presenti. Le tracce e le cose individuate e repertate nel corso del sopralluogo, vengono esaminate ed analizzate dai laboratori forensi (accreditati ISO/IEC 17025). RILIEVI: attività di mera osservazione, individuazione ed acquisizione di dati materiali; (effettuati una volta) ACCERTAMENTI: opera di studio critico ovvero valutazioni critiche su basi tecnico-scientifiche. (effettuati più volte)

METODOLOGIA OPERATIVA DELLA POLIZIA SCIENTIFICA L’operatore di polizia scientifica che interviene sulla scena del crimine (momento più delicato delle indagini), per ricostruire la dinamica dell’evento, dovrà sempre applicare: LOGICA, SCIENZA e TECNICA. La polizia scientifica consentirà alla pubblica accusa di poter esercitare l’azione penale e presentarsi in dibattimento per affrontare un contraddittorio con l’ausilio di elementi di prova scientifici, qualificati con elevato grado di VALIDITÀ, AFFIDABILITÀ e ATTENDIBILITÀ. FASE DI PRIMO INTERVENTO E FASE DI INVESTIGAZIONE La scena del crimine può essere suddivisa in due fasi: fase di primo intervento e fase delle investigazioni scientifiche. (OPI: pattuglie Volanti della Polizia o del Pronto Intervento dei Carabinieri). Gli OPI sono solitamente inviati dalla sala operativa che trasmettono le prime notizie “fumose” alla Squadra Volante che si sta recando sul posto. Sin dal primo istante, gli operatori dell’equipaggio della Volante o del 112, non hanno una precisa cognizione dell’accaduto. Spesso la situazione è convulsa per la presenta di familiari, sia che si tratti di un luogo aperto, che di un luogo chiuso. L’eventuale presenza di persone ferite, impone alla pattuglia, in attesa del personale sanitario, un’attività di primo soccorso, che contaminerà il luogo del delitto, così come le condizioni climatiche che accompagnano le operazioni e la parziale contaminazione della scena appare inevitabile (intervento notturno in un campo). I concetti che devono guidare il primo intervento sono 2: ➔ la scena del delitto deve essere: PRESERVATA, EVACUATA, PROTETTA E CONTROLLATA dai primi istanti; ➔ il primo approccio con i luoghi interessati all’evento è DECISIVA; La pattuglia che interviene dovrà tenere 2 tipi di comportamento: ➔ uno PASSIVO: non spetta agli OPI toccare le cose presenti sulla scena del crimine in quanto potrebbe dare un’immagine distorta dell’evento, a meno che non si debba prestare soccorso, astenendosi dal compiere qualsiasi verifica tecnica collegata al delitto; ➔ uno ATTIVO: il personale dovrà curare l’evacuazione dei luoghi e impedire l’accesso a chiunque. Gli operatori della Volante dovranno identificare al più presto tutte le persone che inevitabilmente hanno avuto accesso ai luoghi prima dell’intervento e soprattutto capire quali tra loro possano essere considerati potenziali testimoni, in grado di fornire informazioni significative per ricostruire l’accaduto. Se gli operatori si rendono conto che c’è qualcuno che ha visto qualcosa, devono sentirlo

immediatamente; a tutti gli altri soggetti trovati vicino al luogo del delitto, verrà tolto il documento, cercando di dividerli e farli sentire successivamente dalla PG; appare opportuno impedire che questi potenziali testimoni entrino in contatto tra di loro, al fine di evitare che le loro percezioni del fatto, subiscano un reciproco condizionamento, attraverso un confronto inevitabile. Per ottenere un soddisfacente risultato conservativo è indispensabile procedere ad un rigoroso piantonamento dei luoghi di imprescindibile condizione per assicurare un efficace sopralluogo tecnico da parte della scientifica che arriverà successivamente. E’ fondamentale eseguire una doppia recinzione della scena del crimine, con paletti e bande bicolore bianche e rosse, per delimitare la scena e far sì che nessuno entri nell'area. La prima recinzione deve essere piantonata dagli operatori che arrivano sul luogo del delitto, e sarà la più ampia possibile; bisognerà anche fare un'unica via d'accesso alla scena; questo varco che verrà creato deve essere controllato da un operatore il quale ha il compito e deve avere il compito, di impedire il transito a chiunque non sia autorizzato e non deve essere nessuno se non la PG, il PM, il medico legale, la polizia scientifica… Per rendere più efficace l'intervento da parte di questo operatore che sta presidiando il varco, è opportuno che codesto si serva di un registro per annotare tutti i soggetti che transitano, gli orari di entrata e di uscita perché un domani si possono trovare delle tracce che appartengono a chi è entrato sulla scena del crimine e che non sono fondamentali. La seconda zona da recintare è quella del cd. epicentro del delitto, quindi la zona più importante perché intorno alla vittima potremmo trovare tracce rilevanti come gocce di sangue, capelli... All'interno e in prossimità delle zone recintate, gli OPI dovranno muoversi con estrema cautela, evitando di spostare oggetti presenti e dovranno avere cura di interagire il meno possibile con l'ambiente. E’ anche importante che gli OPI o la stessa PG che interviene, prima che arriva la scientifica, effettuano una serie di attività ispettive in alcune zone limitrofe della scena del crimine, perché si devono ricercare eventualmente oggetti o altre tracce fisiche immediatamente ricollegabili al fatto (ricerca nel cassonetto dei rifiuti). Nel caso di esito positivo di questa ricerca, si dovrà attendere l'arrivo degli specialisti della polizia scientifica, che sono in grado di fare un rilevamento con tecniche e strumentazioni specifiche; è a loro che spetta il PRELIEVO e la REPERTAZIONE. E’ importante che il responsabile della PG, comunica alla scientifica tutte le informazioni utili circa lo stato del ritrovamento della scena del delitto e devono fare una relazione dettagliata per fargli capire che cosa è stato fatto fino ad allora, per metterli al corrente delle modificazioni, delle alterazioni avvenute, facendogli presente anche l'eventuale intervento che c'è stato dal personale sanitario o le precauzioni prese per preservare l'integrità delle tracce. E’ anche importante prima dell'arrivo della scientifica, che gli OPI dovranno mettere in pratica dei semplici accorgimenti, per

salvaguardare le tracce del delitto e proteggere i luoghi o le superfici dove potranno essere le tracce. OBBLIGHI PER GLI OPERATORI Gli OPI hanno il compito di preservare sin dai primi istanti lo stato dei luoghi e delle cose, CONSERVANDO e CRISTALLIZZANDO la scena del crimine da ogni forma di contaminazione, impedendo la dispersione, l’alterazione, la modificazione delle tracce, degli indizi e dei materiali presenti. Gli OPI giunti sul posto, prima di entrare sulla scena devono sempre indossare i DPI. INTERVENTO DEL PERSONALE 118 In presenza di una vittima è necessario che si richieda l’intervento del personale sanitario. Qualora la squadra di soccorso arrivi per prima sulla scena, ha il compito fondamentale di verificare le condizioni cliniche della vittima e la sua stabilizzazione propedeutica all'eventuale trasporto in ospedale, deve: ➔ limitare il numero dei sanitari che intervengono, specialmente se il paziente è deceduto; ➔ invitare le persone non autorizzate a rimanere fuori dall'area; ➔ individuare un'area tecnica, da utilizzare per il posizionamento del materiale sanitario (monitor, zaini, respiratori…); L'attività di soccorso, dovrà essere espletata cercando di adottare tutte quelle precauzioni e accorgimenti previsti per evitare, per quanto, possibile l'alterazione e contaminazione del locus commissi delicti. Durante le manovre assistenziali è bene evitare di posizionare gli aghi per infusioni endovenose sul dorso delle mani della vittima per non alterare, deteriorare, eliminare, anche con l'utilizzo di disinfettanti, eventuali residui organici o inorganici rimaste sulle mani o sotto le unghie, nel caso ci sia stata una eventuale colluttazione o l'utilizzo di un'arma da fuoco. Le mani della vittima devono essere sempre ricoperte con sacchetti di carta assicurate con un elastico, per essere in un momento successivo sottoposte ad ispezione da parte del medico legale. I casi in cui è permesso non intervenire sulla vittima sono esclusivamente quelli in cui lo stato di morte sia evidente: decapitazione, rigor mortis o avanzato stato di decomposizione. Verificato il decesso è bene non permanere sulla scena ma limitarsi ad aspettare l'arrivo del personale di polizia per riferire in merito all’attività svolta. ATTIVITÀ DEL OPI ED EVACUAZIONE DELL’AREA La scena del delitto deve sempre essere EVACUATA, DELIMITATA, CUSTODITA, attività spettante agli OPI (primi sulla scena). Gli operatori di primo intervento, nell’attesa degli inquirenti e della polizia scientifica devono:

➔ curare l’evacuazione delle persone presenti e impedire l’accesso a chiunque; ➔ identificare coloro i quali risultano presenti sulla scena, cercando chi potrebbe riferire informazioni utili ai fini delle indagini; ➔ trattenere sul posto, possibilmente separate tutte le persone in precedenza generalizzate, per essere poi assunti come potenziali testimoni; DELIMITAZIONE DELL’AREA Gli OPI con l’ausilio delle altre pattuglie intervenute, dopo aver evacuato la scena, devono effettuare la CINTURAZIONE delle aree con l’utilizzo di paletti e nastro bianco e rosso. La cinturazione nei luoghi chiusi coincide con i limiti perimetrali degli ambienti: ➔ dovrà includere il luogo in cui è avvenuto il reato, le vie di accesso e di fuga e tutte le pertinenze dove si ritiene si possano rinvenire tracce dell’azione delittuosa; ➔ compatibilmente con le caratteristiche del delitto e del luogo in cui è avvenuto, delimitare l’area in maniera più ampia possibile. Le cinturazioni delle aree interessate dal delitto vengono denominate scena del crimine primaria, secondaria, terziaria… per connotare le sequenze dei siti interessati all’evento criminoso: ➔ SCENA PRIMARIA: nella quale si rinviene il cadavere della vittima e quindi il luogo in cui si presume che si siano svolti i fatti, pertanto, con maggiore concentrazione di tracce ed indizi (omicidio in appartamento 3°piano: intera abitazione scena primaria, epicentro dove verrà rinvenuto il cadavere); ➔ SCENA SECONDARIA: ha come oggetto l’area adiacente, nella quale l’autore può aver interagito con la vittima (scale d’accesso e ascensore); ➔ SCENA TERZIARIA: area dove il reo ha transitato e quindi ha potuto lasciare degli elementi (marciapiede e cortile esterno). DOVERI DEGLI OPI Gli OPI dovrebbero attenersi alle checklists c he vengono seguite dalla polizia scientifica: ➔ non aprire finestre ➔ non accendere le luci ➔ non toccare l’arma del delitto o altri oggetti ➔ non far permanere sul luogo del delitto animali domestici ➔ non rimuovere avanzi di cibo e rifiuti di qualsiasi genere ➔ non manomettere o utilizzare apparecchi telefonici ➔ effettuare il controllo dei cassonetti/cestini

➔ nei casi di esito positivo della ricerca, si dovrà attendere l’arrivo degli specialisti che hanno i compiti di prelievo e repertazione; PASSAGGIO DI CONSEGNE La “consegna del sito” da parte del più alto in grado degli OPI avviene a seguito dell’arrivo sul posto degli inquirenti ai quali vengono fornite tutte le informazioni acquisite e le attività svolte fino a quel momento. Tale passaggio dovrà essere formalizzato attraverso una dettagliata relazione di servizio (annotazione). SOPRALLUOGO TECNICO DI POLIZIA SCIENTIFICA Il sopralluogo di polizia è finalizzato alla fotografia delle stato dei luoghi ed all’acquisizione delle tracce cose pertinenti al reato, poste in essere con modalità sistematiche, da parte di operatori specializzati nelle investigazioni scientifiche. Il sopralluogo è costituito da 2 fasi: ➔ OSSERVAZIONE e DESCRIZIONE ➔ PRELIEVO e REPERTAZIONE FASE DI OSSERVAZIONE E DESCRIZIONE La prima fase è costituita dall’OSSERVAZIONE e dalla relativa DESCRIZIONE, momenti fondamentali del sopralluogo; seguono una precisa metodologia: ad es. ad un’abitazione di procederà dal generale al particolare, dall’esterno verso l’interno, da destra verso sinistra e dal basso verso l’alto. La DESCRIZIONE consiste nella rappresentazione scritta di quanto osservato, avrà inizio dal punto di posizione di chi descrive (es: soglia di un’abitazione), a cui andranno rapportati tutti i riferimenti spaziali relativi (destra, sinistra, anteriore, posteriore). Ciascun ambiente per essere meglio descritto potrà essere diviso a sua volta in parti o sezioni, individuando come punto di riferimento la posizione dell’operatore. Dal punto di vista topografico si descriverà l’intera struttura per poi passare a visionare ogni singolo ambiente, che dovrà essere osservato e descritto sia nei caratteri generali che in quelli particolari, nonché negli arredi e negli oggetti presenti quali: porte, finestre, pavimento, pareti, soffitto. Particolare attenzione bisogna porla alla descrizione di tutto ciò che si trova in posizione anomala, dovendo per ogni elemento rinvenuto sul luogo del delitto, essere rilevata: sede, posizione, direzione, forma, dimensione, materia, colore, odore. Nella descrizione non devono essere aggiunte considerazioni personali che comprometterebbero la ricostruzione del locus commissi delicti; deve essere oggettiva, acritica e avalutativa, il corpo del reato e ogni oggetto interessante deve essere contrassegnato con INDICI ALFA-NUMERICI PROGRESSIVI così da costruire un percorso logico-sequenziale. Sulla scena del delitto non è possibile repertare tutto, si deve fare una scelta ben precisa; l'operatore della polizia scientifica dovrà essere

selettivo nella sua azione di scelta degli elementi di prova che si trovano sul luogo, quali repertare, quali sono importanti, quali sono quelli sequenziali per la ricostruzione dell'iter crimino dinamico del delitto. DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA I RILIEVI FOTOGRAFICI vengono effettuati contemporaneamente a quelli descrittivi, i quali seguono lo stesso ordine. L’integrazione fra rilievi fotografici e descrittivi è tale per cui questi ultimi devono costruire la lettura dei primi. Le riprese fotografiche documentano, con foto generali e particolari, lo stato dei luoghi, le cose, le tracce e le relative fasi di repertazione, compreso il cadavere ed ogni altro eventuale elemento ritenuto rilevante. Le immagini devono essere realizzate soddisfando i requisiti di inquadratura e non devono essere disturbate dalla presenza degli operatori di PG. I rilievi fotografici vanno effettuati con riprese a lungo, medio e corto raggio. Nell'inquadratura devono essere predisposti i riferimenti alfanumerici, (lettere per gli ambienti e numeri per le tracce), che devono essere richiamati nella descrizione ed essere orientati verso il punto di ripresa. Particolare attenzione deve essere rivolta alla fotografia a corto raggio, che consente di illustrare non solo il singolo reperto nelle sue caratteristiche ma anche con l'utilizzo di una striscetta metrica, l'eventuale dimensione della stessa arma. Le riprese fotografiche vanno integrate con le RIPRESE VIDEO che consentono di avere una rappresentazione più realistica e dinamica degli ambienti e delle cose in essi contenuti. In alcuni casi le videoriprese devono essere effettuate in maniera “riservata” ed “oculata” (senza farsene accorgere, usando un cellulare personale) sulle persone intente ad assistere alle operazioni di sopralluogo, al fine di capire eventuali comportamenti anomali. Non può escludersi che in occasione di particolari delitti efferati l’autore ritorni sul luogo del delitto confondendosi tra i curiosi. RILIEVO PLANIMETRICO e DOCUMENTAZIONE LASER SCANNER 3D La documentazione fotografica della scena del crimine è di norma preceduta dal disegno planimetrico in scala del luogo del delitto, che viene eseguito secondo le regole della planimetria e rappresenta in piano le misurazioni di distanze di angoli. L'operatore addetto a questo tipo di rilievo effettua sul posto un semplice schizzo e successivamente in laboratorio procederà al disegno planimetrico, completo dei dati tecnici collegati all'evento, con le relative misure e distanze rilevate, in modo da elaborare il quadro di insieme della scena del crimine. I rilievi planimetrici consentono la cristallizzazione degli ambienti e delle relative tracce, fornendo un prezioso strumento di analisi spaziale degli ambienti e degli oggetti in essi presenti, fondamentali sia per le valutazioni interpretative da parte degli operatori sia per l'esaustiva doc...


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