Estetica - Lezioni di filosofia basga raga non so che scrive me servono punti ve prego PDF

Title Estetica - Lezioni di filosofia basga raga non so che scrive me servono punti ve prego
Course Filosofia morale
Institution Università degli Studi di Macerata
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Lezioni di filosofia basga raga non so che scrive me servono punti ve prego datemelo grazie prego ciao...


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Estetica Lezione 16 febbraio 2021 2 testi principali Arte visiva=concetto principale Opera d’arte:. Oggetto complesso che ha un significato INIZIO Immagine di grandi magazzini: è il punto di partenza del testo di d’angelo (tramite un esperimento mentale) che riprende dal filosofo william kellik (estetica analitica e scettico) che negli anni 50, scrisse un saggio sull’errore di fondo dell’estetica (e se lo possiede) dunque d’angelo parte con questo dubbio, e consiste nel: immaginiamo che una persona venga chiamata ad entrare in questi grandi negozi e gli si chieda di portare via da quel posto SOLO le opere d’arte, lasciando all’interno del negozio solo oggetti NON artistici (distinguendo ciò che è arte da ciò che non lo è) e questo esperimento consiste in che modo un individuo sarebbe in grado di distinguere ciò che è arte da ciò che non lo è, kennik si risponde cosi: un comune individuo, sulla base di un ‘sapere minimo ‘ preteoretico, sarebbe in grado di compiere questo compito in modo + o – soddisfacente. Se invece ci affidassimo alle teorie dell’arte e dunque al sapere teoretico (e non pre teoretico) come ci insegnano i filosofi dell’arte, il compito per noi sarebbe molto più complicato significati di arte:(come forma significante), in grado di provocare un’emozione estetica (superiore a quelle normali, straordinaria) attraverso combinazioni di forme, colori ecc o emozione ESTATICA ovvero un ‘rapimento estatico’ ed è difficile da applicare oppure: messa in opera della verità, dovremmo dunque trovare oggetti che ci svelino qualcosa di intrinseco della realtà dunque possiamo notare come la definizione di arte, più approfondita è e più ostacola il nostro compito, ed è nociva e dannosa , ostacolandoci (kennik) le cose stanno veramente cosi? Togliendo di mezzo queste definizioni, siamo sicuri di poter compiere facilmente il nostro compito? NO, non è cosi facile, poiché Bisognerebbe innanzitutto distinguere estetica da critica d’arte -questo compito riguarda la critica d’arte, che non riguarda il teorico dell’estetica o il filosofo, è riservato al critico d’arte (questa risposta non è del tutto soddisfacente). -la definizione fornita dai filosofi ci serve a spiegare che cosa dobbiamo aspettarci di fronte ad un’opera d’arte e che cosa dovremmo cercare in essa (un’elevazione, una capacità di andare a fondo, elaborando i vari concetti) - spiegazione di carattere empirico e pratico: 1. non è facile distinguere artefatti non artistici da opere d’arte, poiché l’arte ha invaso territori ad essa esterni, (artefatti non artistici ci sembrano arte) 2.non è facile dirtinguere \\ perché ci sono opere d’arte che non ci sembrano opere d’arte, es spremiagrumi di nonmiricordochi: bello ma inutile dal punto di vista funzionale. Arte: tappeti. Foto Foto: robert capa fotografia considerata artistica perché ci trasmette qualcosa e ci trasmette molte emozioni avendo immortalato il momento esatto, ha impatto scenico, come se fosse stata organizzata, cogliendo l’attimo Altro esempio: steve mc curry, donna, considerata la mona lisa moderna, intensità dell’espressione, bellezza della ragazza, dei colori Come possiamo distinguere foro d’arte da foto documentaristiche?

Non è facile da cogliere, accade quando il confine tra arte e realtà viene a ridursi Es, pretini di giacomelli Anche gli oggetti etnici, come considerarli? La loro funzione principale, all’epoca della loro realizzazione, non avevano funzione estetica o artistica, ma magari, religiosa, sociale e sacra. E noi le guardiamo in senso artistico, da cui infatti molti artisti moderni trassero ispirazione (modigliani, picasso) come possiamo dire anche degli oggetti d’artigianato Ci poniamo questa domanda, in modo negativo con l’arte contemporanea ( QUESTA è ARTE?) La realtà ha invaso il campo dell’arte e l’ha sostituita, quindi non cogliamo la distinzione tra oggetto e arte es DUCHAN, fontana (orinatoio) la propose per una mostra e fu rifiutato Brillo box di andy wharol sono riproduzioni delle scatole di sapone Lucio fontana ( i tagli) Tracy emin: my bed Dunque rimane molto difficile distinguere arte da non arte E abbiamo dunque bisogno di una definizione d’arte 1. L’estetica come filosofia dell’arte Mercoledì 17 febbraio ’21 Intento di kennick : scettico e polemico (esperimento dei grandi magazzini) L’estetica tratta della definizione dell’arte, ma non è facile distinguere ciò che è arte da ciò che non lo è sulla base di un sapere preteoretico, ma nemmeno con un sapere teoretico. Talvolta anche per gli esperti è difficile distinguere l’arte da artefatti non artistici Ma il filosofo deve cercare di fornire risposte, dunque non è solo un compito del critico d’arte Bambini appesi ( maurizio cattelan): reazione di shock Riferimenti storico-teoretici Introduzione all’estetica - Intesa come filosofia dell’arte (nasce nel ‘700) : ci sono diverse correnti in questa definizione 1. È una disciplina specialistica perché è la filosofia di un oggetto specifico, un ambito circoscritto, ovvero le opere d’arte, e l’obiettivo principale è rispondere a dei quesiti (che cos’è l’arte, come si individua? , ma questa è arte?) dunque deve cercare una definizione e rispondere a questi quesiti, determinare i confini dell’ambito artistico, fornendo una definizione dell’arte. (batteaux ha dato una definizione a tutto questo attraverso l’opera ‘le belle arti ricondotte ad un unico principio’ per poi arrivare ad altri artisti) . l’arte non è la copia della natura, ma la riproduzione della BELLA natura. [circoscrive l’ambito delle opere d’arte. Condizioni necessarie per il termine ARTE] Estetica come filosofia dell’arte, cercare l’ESSENZA. 2. Estetica come filosofia della GRANDE ARTE non è scomparsa la corrente precedente (schelling, hegel) arte come strumento che suscita emozioni e si pone dei compiti particolarmente importanti, arte come rivelazione e sovvertimento, andare oltre la realtà, via d’accesso privilgiara alla realtà, messa in opera della realtà, trasvalutazione dei valori, le ragioni più profonde della realtà artistica (parte dall’800 e arriva fino alla prima metà del 900) 3. Estetica come filosofia della critica d’arte (analitica) (aspetto del giudizio e del gusto), ha a che fare con la filosofia analitica, si afferma in maniera compiuta nell’ambito anglo americano dalla metà degli anni ’50 (testo di riferimento di BEARDSLEY, aesthetics: problemi nella filoaofia della critica) l’estetica viene identificata nell’analisi dei problemi filosofici che emergono dal linguaggio, analisi del linguaggio, e cerca di risolvere i problemi attraverso un analisi del linguaggio filoaofico, ma nel caso dell’arte attraverso un analisi del linguaggio che circonda l’arte, degli storici e della CRITICA D’ARTE, analizza sia il discorso ‘ordinario’ sia quello ‘professionale’ degli storici dell’arte, chiarificando il senso(ad esempio di un certo termine per

definire un’opera X) e quali problemi possono venire alla luce attraverso questa analisi. Nel mondo contemporaneo, questa critica si è ampliata. CRITICHE DI D’ANGELO e problematiche della concezione dell’estetica come filoaofia dell’arte Restringendo l’orizzonte solo alle opere d’arte, si lasciano da parte delle questioni e dei problemi tradizionale della riflessione estetologica (es. bello naturale e esperienza estetica) poiché il campo è ristretto solo all’arte, c’è una bellezza anche al di fuori dell’arte, e si può avere un’esperienza estetica oltre l’arte e nasce dal nostro rapporto con la natura, da nostri gesti, azioni che viviamo nella quotidianità e che vengono accentuate nell’arte (in una relazione di continuità e non di separazione) ma questo problema sorge solo nel momento in cui ci concentriamo soltanto nell’opera d’arte. - Se si ristringe ancora di più il campo, alle arti belle ed alte (arti colte, d’avanguardia). Vengono escluse le arti popolari, di massa ecc. a volte bisogna lasciar spazio per crescere a queste piccole arti, piccolo non significa banale e dunque vanno prese in considerazione - Obiezione di kennick: che fa parte di un gruppo di filosofi che fa parte di quelle persone che non credeva possibile dare una vera e propria essenza comune a tutte le opere d’arte, ma lui dimostra che si può distinguere arte da non arte anche senza dare all’arte una definizione LEZIONE 23 FEBBRAIO Secondo modo di intendere l’estetica (che gli darà il nome) Intesa come teoria della sensibilità Cosa si intende? Il termine estetica nasce insieme a questa concezione (che fa capo a baumgarten-> riflessioni sulla poesia ed estetica), è un termine antico per indicare qualcosa di nuovo, deriva dal greco e significa sensazione (scienza della sensazione), scienza dei dati sensibili in quanto distinguibili dai contenuti intellettuali. Scienza della conoscenza sensibile, che si apprende attraverso i sensi e non attraverso l’intelletto. Dunque questo termine è NECESSARIO. - Si riconosce la possibilità di avere una conoscenza che non passi attraverso l’intelletto, e che si ottenga soltanto dalla percezione sensibile (baumgarten fa riferimento a leibniz), ponendo i concetti su una “scala” Fatta di CONOSCENZE OSCURE E CHIARE Chiare (sia confuse che chiare), dunque parliamo di un tipo di conoscenza confusa ma chiara allo stesso tempo (fornita dall’intelletto) a metà strada tra chiara e oscura, contrapposta alla conoscenza distinta, è più confusionaria Oscure, non saper riconoscere qualcosa anche se l’abbiamo già visto (momento di vuoto) es. fiore o volto. Chiara e distinta (percezione immediata e riconoscimento immediato) L’estetica è una gnoseologia inferiore alla logica, perché studia i dati sensibili, ma legittimata come disciplina filosofica. Quando cogliamo un concetto di bellezza (considerabile un indirizzo principale dell estetica, ma anche in generale) L’estetica nasce nel 18esimo secolo come termine. E questo fu il punto di partenza dei tanti sensi di estetica. Studio filosofico delle sensazioni (come teoria della sensib) Kant utilizza il termine estetica nella critica della ragion pura, ed è vicino alla teoria di baumgarten. Studia le intuizioni a priori di spazio e tempo. Nella critica del giudizio invece parla di sentimento di piacere o dispiacere. Il punto di partenza per lui non sono tutti i dati sensibili, ma il sentimento di piacere o dispiacere che proviamo dinanzi alla forma di un oggetto. E per kant il giudizio estetico, è la riflessione da parte del soggetto del sentimento di piacere o dispiacere che gli provoca un oggetto. Forma per kant è in senso ampio ed estetico, è sensazione di finalità che l’oggetto stimola in noi. Es cogliamo il fatto che in un dipinto, ogni dettaglio faccia parte di una forma organica. -

Dunque per kant il senso delle sensazioni inizia ad avvicinarsi verso il sentimento che un oggetto ci provoca. Il piacere c’è se stuzzica la nostra immaginazione e mette in moto il nostro intelletto. Non allo scopo di raggiungere una conoscenza chiara e distinta, ma mette in moto una forma giocosa dell’intelletto. (no classificazioni ecc) - Estetismo: estemizzazione dell’estetica in quanto riferita ai dati dei sensi. (arte x l’arte) es oscar wilde. La bellezza è l’unica cosa che conta nell’arte (fu anche rifiutata questa concezione). Si suppone che l’arte possa essere riferita solo al senso esteriore e sensibile (critica). Credono che debba andare oltre l’aspetto sensibile. - ESTETICA COME FILOSOFIA DEL SENSO diversa da baumgarten e kant. (garroni) Diversa anche dall’estetismo estremizzato. Senso inteso come organo dell’esperienza sensibile e come valore (significato). Filosofia della condizione sentita, che passa attraverso i sensi esterni e il valore , scienza intuitiva, gusto (senso esterno ma interno), come se avessimo un organo preposto a questo tipo di percezione. - Rinascita di baumgarden, PERCETTOLOGIA, TEORIA DELL’APPARIRE, della conformazione sensibile di un oggetto percettivo. Oppure ATMOSFEROLOGIA, studio delle sensazioni che proviamo quotidianamente, studio delle atmosfere (sensazioni diffuse all interno di un ambiente, stati affettivi che proviamo quando facciamo determinate esperienze immersive, intersoggettive e che hanno un legame col corpo, riguardano l’ambito quotidiano e la nostra esperienza con la natura) Es. vedere un albero è un esperienza diversa rispetto a ripararci sotto la sua chioma, allargando il punto di vista che può inglobare diverse sensazioni. Oppure avvertire la maestosità della chioma e l’estensione del tronco (tonino griffero, saggio)-> atmosfera quando proviamo sentimenti diffusi, è un atmosfera spontanea e intersoggettiva e ci coinvolge dal punto di vista affettivo e corporeo, punto di partenza di ogni punto fenomenologico. Bellezza delle atmosfere (modi di essere pervasivi delle cose), che riguardano entità effimere ed intermittenti, possono apparire e scomparire. L’aspetto fondamentale è quello dello spazio, corporeità, sentimenti spazializzati e sovrapersonali. Si parte dal corpo e poi diffusione attravero lo spazio. Dunque possiamo definire l’atmosfera come una riflessione che si fa all’interno di uno spazio. LE PROBLEMATICHE DI QUESTA ACCEZIONE DELL’ESTETICA

Non a tutti i fenomeni, ma alcuni di essi si lasciano catturare facilmente. L’arte stessa è andata oltre se stessa ampliando i propri orizzonti, e la prassi artistica è orientata sulla creazione di eventi.

Opera all’interno di un ambiente. Estetica come teoria delle atmosfere, che si creano disponendo delle opere in un certo tipo di ambiente, marketing polisensoriale. Vere e proprie scenografie. Individuare delle costanti e invarianti emozionali all’interno del flusso delle sensazioni. Qualità atmosferiche, classificate e studiate. E possiamo individuare dei sensori emozionali costanti in base ai diversi ambienti. E ci sono delle forme d’arte che si prestano a questo studio es body art,se vogliamo parlare di coinvolgimento del corpo. O land art che ci fa considerare un altro punto di vista su un determinato ambiente naturale, mondificandone la percezione ( rapporto diretto con la natura) Nell’ambito musicale , la musica ambient L’estetica da contributo a questo tipo di arte Non sovrapponibilità tra estetica sensibile e estetica in senso lato, sono due cerchi che si intersecano ma non si sovrappongono, esperienza sensibile ed esp estetica non sono sovrapponibili. Non tutte le percezioni sono esperienze estetiche o conducono a giudizi estetici. Es. udire un fruscio nel buio, è un’esperienza sensibile ma non estetica nonostante sia in un ambiente, se tutto è musica, nulla è musica. E perdiamo di vista ciò che è veramente un’esperienza estetica. Possiamo (di un albero ecc) individuare caratteristiche fisiche e distinguere due ordini di proprietà o qualità, caratteri geometrici, sensibili, percettivi. E si tratta di giudizi di tipo diverso, i primi hanno a che fare coi sensi, ma i secondi no, perché oggettivi. Due tipi di qualità differenti. da un lato attributi che hanno a che fare coi sensi, dall’altro hanno a che fare con una nostra reazione (kant) indicata dal tipo di aggettivo che utilizziamo, che sottendono una reazione che ci provoca un determinato oggetto, misurabile o meno proprietà di ordine diverso, due tipi di predicati Quelli che dipendono dai sensi e percezioni, e quelli che non lo fanno. Ci sono diverse applicazioni di classi e termini, xk se qualcuno non concorda con noi pensiamo che quella persona ha un difetto visivo rispetto a noi, un qualcosa su cui non si innescano dei dibattiti (riguardo l’aspetto visivo), mentre per quanto riguarda le proprietà estetiche, avendo ognuno di noi una sensibilità propria, e diverse applicazioni dei termini, sono spunto di dibattito. Lo stesso termine ha sia uso estetico che percettivo. Es. PESANTE possiamo usarlo come termine percettivo che avvertiamo di fronte ad una persona particolarmente corpulenta, sensazione fisica, ma possiamo vederla anche come sensazione raffinata dinanzi ad un opera d’arte di tipo pittorico (diogene di tintoretto) opera dotata di pesantezza che la figura trasmette per la pesantezza del pensiero della figura rappresentata 24 febbraio ’21 RIASSUNTO DI IERI: abbiamo delineato un altro aspetto dell’estetica= l’estetica come teoria della sensibilità, un percorso tutt’altro che lineare, tortuoso (con direzioni diverse) che presenta anche delle problematiche che ci consentono di avere una visuale più ampia. Questo senso dell’estetica nasce da baumgarten: riflessione della conoscenza rimanendo sul piano della percezione e sensibilità (in chiave moderna percettologia, atmosferologia) che sorpassano la sensibilità, percezioni complesse, ci coinvolge in tutti i sensi. Problematiche legate all’esclusione dell’ambito artistico, di una cospicua parte di esso, e il problema principale è legato alla non coincidenza di giudizio sintetico e giudizio estetico (sensibilità ed estetica). Abbiamo analizzato anche esempi di esperienze sensibili ma non estetiche (es fruscio dell’albero nel buio). INVECE Oggi analizzaremo ciò partendo dall’esperienza estetica: es letteratura, poesia e tutto avviene a lvl di immaginazione (ci procurano esperienze estetiche ma non sensibili), leggendo, immaginiamo, e dunque le immagini si creano nella nostra mente, non dinanzi a noi, dunque non possiamo farne esperienza sensibile, ma soltanto esperienza estetica. Hanno a che fare con una ‘comodità’ di lettura. Poesia: c’è chi la paragona all’esperienza sensibile per un certo tipo di musicalità della rima, dunque un ‘esperienza sonora, ma non possiamo fare a meno del significato che in realtà essa ha, e ciò è ancora più

evidente per quanto riguarda la letteratura. Che deve avere una certa capacità di attirarci verso il mondo dell’immaginazione, il carattere e la psicologia dei personaggi, e sono qualità che non hanno a che fare coi sensi, ma con la capacità dell’autore di trovare termini giusti per costruire un determinato carattere al testo. Riuscire a dotare i singoli personaggi di un carattere ben definito. E quando noi riusciamo ad apprezzare queste determinate qualità e catturarle allora siamo nella sfera dell’immaginazione ( e non quella dei sensi). [primo nucleo problematico] Mentre invece per quanto riguarda arti visive e musica, possiamo anche qui fare questo tipo di confronto: molte qualità estetiche che noi gli attribuiamo (legate a vista ed udito) non sono riducibili alla sola percezione e sensazione. Soprattutto l’ambito delle qualità ESPRESSIVE e percettive. Pensiamo a qualità come: la cupezza di un certo dipinto (es bocklin, l’isola dei morti). È chiaro che dobbiamo andare oltre il dato sensibile ed immergerci nel mondo che l’artista ci pone davanti per fare un’esperienza di tipo estetico. Oppure il cane di goya: senso di desolazione, immagine triste e desolata del cane, sono tutti elementi percettivi che ci danno un qualcosa che EMERGE e si staglia al di sopra del dato sensibile per darci un’impressione che ci da modo di pensare queste cose. Musica: sonata per violino e pianoforte di cesar frak: qualità che riposa su successioni di note, rielaborazione, ma non è una sensazione puramente ed esclusivamente sensibile, ma troviamo alcune qualità che riemergono, sentiamo che c’è qualcosa in più e riusciamo a coglierlo. Emozionalità sospesa, incapacità di mettere un argine al corso degli eventi che gli capitano, inesorabilità, richiedo o un coinvolgimento più ampio, sia percettivo, sia affettivo che l’attivazione dell’immaginazione. Dunque non tutte le esperienze sono percettive, né i giudizi estetici sono sensibili. Ci sono proprietà che vanno oltre l’ambito dell’opera stessa, hanno rilievo che va oltre all’opera d’arte (che hanno qualità come l’ironia, parodia , originalità, proprietà stilistiche, innovazione, seminale ecc, che sono tutte qualità che richiedono la valutazione dell’opera in riferimento a qualcos’altro, mettendola a confronto con qualcosa). Es fallacea intenzionale: intenzione dell’autore irrilevante, il soggetto doveva soltanto concentrarsi sull’opera. Ma altri sostengono che per interpretare al meglio dobbiamo cogliere il significato reale che l’autore vuole dare (non dell’opera ma dell’autore). Qualità stilistiche come: conoscenza dei movimenti artistici, dobbiamo confrontare l’opera d’arte con la sua corrente, quando diciamo che un’opera è originale dobbiamo confrontarla con le altre opere, per vedere se presenta tratti innovativi, inediti, grandi novità. Ironia: spesso ha a che fare con la...


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