Experiential Learning - dalle teorie dell\'apprendimento al modello di Kolb. Il ruolo della formazione esperienziale in Extinction Rebellion PDF

Title Experiential Learning - dalle teorie dell\'apprendimento al modello di Kolb. Il ruolo della formazione esperienziale in Extinction Rebellion
Author Andrea Mori
Course Sociologia dei processi culturali teoria del conflitto e della mediazione
Institution Università degli Studi di Firenze
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Summary

Terza relazione necessaria per sostenere l' esame finale, tematiche a scelta tra gli argomenti a lezione,...


Description

Experiential learning: dalle teorie dell'apprendimento al modello di Kolb. Il ruolo della formazione esperienziale in Extinction Rebellion

Abstract In questa breve relazione si vuole analizzare lo sviluppo del concetto di “apprendimento” dalle prime teorie psicologiche al modello di “Experiential Learning” introdotto da David Kolb con particolare riferimento alla sua applicazione nella formazione e il training alla non violenza all'interno di Extinction Rebellion. !

1. Apprendimento Il termine apprendimento viene generalmente utilizzato in ambito psicologico per indicare l'insieme processi che consentono ad un soggetto di acquisire in modo naturale e durevole abitudini, conoscenze e competenze anche molto complesse. È uno dei fenomeni psicologici fondamentali per l’evoluzione, lo sviluppo e la sopravvivenza degli individui ed animali che, attraverso una modificazione del proprio comportamento, instaurando nuove configurazione di risposta agli stimoli esterni seguito ad un’interazione/esperienza.! Le teorie principali su tale argomento possono essere divise in 3 macro gruppi:!

1.1 Teorie comportamentiste Rientrano in questo gruppo le scuole di pensiero che negano l'esistenza di sistemi cerebrali per l’apprendimento e parlano di una semplice acquisizione che avviene, in seguito a stimoli, per prove ed errori fino a raggiungere la risposta corretta.! Questo movimento, di cui John Watson è stato il fondatore, è basato sullo studio scientifico del comportamento e sugli aspetti esteriori dell’attività mentale che sono praticamente osservabili.! Si può dire che con la nascita del movimento comportamentismo il concetto stesso di psicologia che si era diffuso subì un radicale cambiamento. Watson, infatti riteneva che l’ oggetto di studio privilegiato dai primi psicologi -“la mente”- fosse in realtà un qualcosa di troppo vago, al punto da non poter essere assunto in alcun visto modo come oggetto di studio di una disciplina che voleva proporsi come sperimentale e scientifica simile alle scienze tradizionali. L’oggetto di studio, secondo i comportamentisti, sono invece l’insieme delle manifestazioni esteriori dell’individuo, si parla infatti di “ Sistema S-R” (stimolo- risposta) poiché il soggetto ad un determinato stimolo esterna una risposta comportamentale.! 1.2 Teorie cognitiviste La psicologia cognitiva è una branca della psicologia In cui rientrano le scuole di pensiero che sostengono che l'apprendimento avviene grazie a sistemi cerebrali i quali agiscono come integratori di un comportamento diretto ad una meta . Ha come obiettivo lo studio dei processi mentali mediante i quali le informazioni vengono acquisite, elaborate, memorizzate e recuperate. La mente è paragonata metaforicamente ad un software che riceve degli input ( informazioni in entrata) che , dopo essere rielaborarli e semplificarli nella mente, vengono poi restituiti sotto forma di output ( informazioni in uscita).!

Dall’osservazione delle risposte che gli individui danno in seguito a diversi stimoli, i cognitivisti ritengono di poter trarre informazioni sui processi mentali che generano queste risposte.! L’apprendimento avviene quando l'individuo elabora l'informazione data, pertanto l’ istruzione è un processo di input che viene fatta agli allievi per coinvolgere e rafforzare i loro processi mentali.! I sistemi d'istruzione e di’ insegnamenti di questa corrente si focalizzano sulla trasmissione di modelli mentali che coinvolge e rafforza 3 differenti tipi di abilità cognitiva:! 1)Strategie di problem solving! 2)Strategie per gestire il sapere ( pianificazione, valutazione, revisione)! 3) Strategie di apprendimento ( Abilità di esporre, approfondire le conoscenze, aumentare le conoscenze)! 1.3 Teorie costruttiviste. Il costruttivismo è una filosofica dell’apprendimento basata sul presupposto che, mediante le nostre esperienze, noi edifichiamo la nostra coscienza. Questo nuovo quadro teorico pone il soggetto al centro del processo formativo (leasing centered) a differenza dei vecchi quadri teorici basati sulla centralità dell’insegnante. Questa corrente di pensiero nasce dalla collaborazione sociale e interpersonale assume che la conoscenza è il prodotto di una costruzione attiva da parte del soggetto e che sia strettamente collegata alla situazione in cui avviene l’ apprendimento.! La distinzione fondamentale dalle correnti precedenti è che, mentre i comportamentisti vedono la conoscenza come nient’altro che la risposta agli stimoli ambientali e i cognitivisti vedono la conoscenza come rappresentazione simbolica nella mente; i costruttivisti vedono la conoscenza come entità complessa edificata da ciascuno di noi ogni volta che passa attraverso un processo di apprendimento. La conoscenza, dunque,

non può essere trasmessa da un individuo all’altro ma deve essere reinventata da ogni persona. ! Molto diversa è anche la concezione dell’ambiente non inteso come un qualcosa che accade allo studente o come stimolo che produce una risposta; piuttosto è lo studente che individua nell’ambiente quegli aspetti che sono rilevanti per lui visto che è lo studente stesso che si costruisce. !

1.4 Apprendimento e educazione Come scritto dal sociologo, psicologo e padre del psicodramma Jacob L.Moreno nel libro “Principi di sociometria, di psicoterapia di gruppo e sociodramma"(1964) è sicuramente importante non confondere il concetto di apprendimento con quello di educazione. L’educazione, intesa appunto come insegnamento, ne costituisce invece una forma speciale che, manifestandosi nel quadro delle istituzioni sociali e culturali create dagli individui in cui le con informazioni vengono comunicate in modo metodico e programmato, assume caratteristiche ben più “artificiali”. Lo scopo è quello di impartire agli individui regole di comportamento condivise nel gruppo sociale e familiare di riferimento e di massimizzare l’efficacia di apprendimento facendo riferimento ad una impostazione istruzionista ,detta anche “Apprendimento Meccanico”, in cui il focus è posto sull’insegnante, che trasmette in modo frontale e meccanico le informazioni agli studenti. Il quadro teorico, anche grazie al contributo della scienza pedagogica, è fortunatamente molto cambiato negli ultimi cinquant’anni, passando ad un impostazione costruttivista in cui il focus è spostato sull’allievo, sulle sue conoscenze pregresse e sulla sua motivazione personale. ! In questo nuovo paradigma, denominato “Apprendimento Significativo” vengono gettate le basi per quella che sarà la teoria dell’Apprendimento Esperienziale di David Kolb.! 2. Experimental Learning e le sue basi teoriche

Con l’espressione “Experimental Learning” (Apprendimento Esperienziale) si intende un processo di apprendimento in grado di sviluppare la conoscenza tramite l’osservazione e la trasformazione delle esperienze vissute, siano esse cognitive, emotive o sensoriali. È un processo in cui il soggetto si dimostra attivo protagonista ed è portato a mettere in campo le proprie risorse e competenze affrontando situazioni di incertezza, sviluppando così comportamenti adattivi in grado di migliorare la propria creatività e le proprie capacità nel raggiungere un determinato obiettivo. L’esperienza vissuta si trasforma in patrimonio di conoscenza rendendo l’individuo in grado di gestire le emozioni e le difficoltà precedentemente incontrate. Il concetto di “Apprendimento Esperienziale” è stato introdotto in letteratura con la pubblicazione nel 1984 del libro “Experiential Learning experience as the source of Learning and Development” dall’educatore statunitense David Kolb. Nato nel 1939, egli consegue inizialmente la laurea in lettere al Knox College nel 1961, per poi specializzarsi con una laurea magistrale e un dottorato di ricerca in psicologia sociale nella prestigiosa università di Harvard tra il 1964 e il 1967. Oggi è professore di Comportamento Organizzativo alla Weatherhead School of Management di Cleveland, Ohio. Nella costruzione del suo modello fa riferimento a concetti espressi da autori come Jean Piaget, Kurt Lewin e John Dewey le cui idee hanno svolto un ruolo centrale nell’attribuire all’esperienza un ruolo di primo piano nel processo di apprendimento e nelle tecniche di educazione e formazione. Da Dewey, filosofo e grande pedagogista del 900’, Klob riprende la contrapposizione all'approccio classico della trasmissione di conoscenze teoriche un nuovo approccio basato sull'esperienza come metodo educativo, in favore di un approccio in cui l'individualità e l'attività dello studente sono posti in primo piano .Dewey delinea un tipo di apprendimento nuovo proponendo un approccio composto da esperienza e scoperta, in cui il processo prende il via dall'impulso e termina nel giudizio finale che pone la riflessione per gli orientamenti futuri. Nel processo di apprendimento delineato da Dewey possono essere distinte tre

fasi significative quali l'osservazione, la ricerca di conoscenze già acquisite tramite esperienze simili già vissute nel passato e il raffronto tra le esperienze vissute e il contesto attuale, da cui genera un giudizio. ! Jean Piaget è stato uno dei più importanti studiosi della psicologia infantile. Biologo, pedagogista e filosofo svizzero ha elaborato una teoria sistematica dello sviluppo dell’intelligenza che ci permette di capire l’evolversi del pensiero del bambino alla luce dell’esigenza dell’organismo di adattarsi all’ambiente circostante. ! La costruzione dell'intelligenza può essere vista come un processo di adattamento che avviene attraverso i processi di assimilazione ed accomodamento. Gli eventi e le esperienze vengono assimilati mentalmente sotto forma di immagini e di concetti che vengono, in seguito, adattati ad altre esperienze ed eventi. L'assimilazione e l'adattamento consentono un'interazione costante tra l'ambiente esterno e le rappresentazioni mentali. Da Piaget Kolb ricava la definizione di apprendimento inteso come processo in cui l'individuo si forma attraverso la scoperta del sapere e non soltanto attraverso il suo contenuto. Le idee non sono fisse ma formate e trasformate attraverso l'esperienza, fulcro del processo di apprendimento. Di Kurt Lewin, psicologo pioniere della psicologia sociale, Kolb valorizza "l'approccio esperienziale in gruppo". Secondo Lewin vi è un rapporto tra dinamica di gruppo e approccio esperienziale, vede il gruppo come un'unità e una realtà dinamica in cui l'azione del singolo sviluppa un rapporto di interdipendenza con il il gruppo stesso modificando sia le azioni che le reazioni degli altri. Per Lewin è molto importante l'integrazione tra teoria e pratica, integrazione che viene facilitata nel gruppo.Nel processo di apprendimento delineato da Dewey possono essere distinte tre fasi significative quali l'osservazione, la ricerca di conoscenze già acquisite tramite esperienze simili già vissute nel passato e il raffronto tra le esperienze vissute e il contesto attuale, da cui genera un giudizio. ! 2.1 Il Modello di Kolb

Il modello di apprendimento esperienziale di Kolb opera su due livelli: un ciclo di apprendimento e quattro stili di apprendimento differenti. Il ciclo di apprendimento suddiviso dall’autore in quattro fasi: l’esperienza concreta, in cui il soggetto simula situazioni dove avviene lo stimolo di reazioni e comportamenti che fanno rilevare le modalità di risposta In questa fase l’apprendimento si focalizza sul coinvolgimento personale nell’esperienza e si enfatizzano i sentimenti, la complessità, l’approccio intuitivo, per poi passare a riflettere e derivare un qualche schema più generale utilizzabile in altre circostanze. Nella seconda fase, detta osservazione e riflessione, si ha appunto una osservazione critica dell’ esperienza vissuta, anche da prospettive multiple, consentendo di acquisire consapevolezza e di trasformare le percezioni. La concettualizzazione astratta in cui l’apprendimento si focalizza sulla comprensione dei significati attraverso ascolto, osservazione imparziale e per mezzo del brainstorming o la discussione si punta ad enfatizzare la comprensione, la profondità di analisi e la sua veridicità, la riflessione; riflettere sull’esperienza vuol dire analizzare come quella determinata situazione. Kolb vede l’apprendimento come un processo integrato in cui ogni fase si sostiene reciprocamente. Egli ritiene che sia possibile entrare nel ciclo in qualsiasi momento anche se l’apprendimento può risultare efficace solo quando l’individuo completa tutte le fasi del ciclo.! Basandosi sul ciclo precedentemente descritto, Kolb elabora i quattro stili di apprendimento generalmente influenzati da fattori come l'ambiente sociale, le esperienze educative e la struttura cognitiva di base di ogni individuo. Lo “Stile Adattivo” è orientato verso l’esperienza concreta e la sperimentazione attiva. Pertanto è caratterizzato da una spiccata propensione all’azione e all’esperienza, la capacità di assunzione dei rischi e di adattamento e quella di gestione in situazioni di incertezza e di cambiamento. I problemi sono risolti da tali individui in maniera intuitiva e se i fatti smentiscono la teoria sono pronti ad abbandonarla vengono quindi considerati spesso impazienti e pressanti per via

della loro continua operosità e del loro continuo desiderio di modificare le situazioni esistenti. Nello “Stile Divergente” si manifesta un orientamento sia verso l’esperienza concreta che verso l’osservazione riflessiva. E’ capace di considerare la situazione da differenti punti di vista e di organizzare i diversi elementi di una situazione in un tutto coerente. Questo stile viene definito divergente in quanto caratterizza le persone capaci di produrre idee e soluzioni alternative alle situazioni attuali mentre dal punto di vista delle relazioni sociali sono molto sensibili all’aspetto affettivo delle situazioni. Chi è invece dotato dello “Stile Convergente” secondo Kolb è orientato contemporaneamente verso la concettualizzazione astratta e la sperimentazione attiva. Questo stile è denominato convergente in quanto caratterizza le persone capaci di trovare soluzioni ai problemi che hanno un’unica soluzione. Gli individui convergenti preferiscono il ragionamento deduttivo e sono generalmente pacati e controllati nel manifestare le emozioni e prediligono affrontare problemi tecnici piuttosto che problemi di natura sociale o interpersonale. L’ ultimo stile di apprendimento, denominato “Stile Assimilativo” è orientato verso la concettualizzazione astratta e l’osservazione riflessiva. Ha grandissima capacità di riunire in maniera sistematica e organica molti fatti differenti proponendo spiegazioni integrate e modelli teorici. Questi soggetti hanno spiccate doti razionali tendendo pertanto a focalizzarsi su idee e concetti estremamente astratti e teorici piuttosto che sull’utilizzabilità pratica di essi e sui rapporti con gli altri.! Nel corso della sua carriera l'autore ha prodotto letteratura anche anche in altre tematiche come il cambiamento individuale e sociale, lo sviluppo di carriera e la formazione professionale, ma l’apprendimento esperienziale è sicuramente il suo contributo maggiore e un riferimento per tutte le attività di progettazione della formazione sin dalla metà degli anni ottanta.! L’apprendimento esperienziale ha visto la sua applicazione in diversi contesti; non solo didattici e ludici, ma è anche una forza trainante dietro molti movimenti che mirano a

cambiamenti inter e interorganizzativi (Mikael Holmqvist 2004). Nel caso specifico si analizza come questa forma di apprendimento viene utilizzata nel movimento internazionale Extinction Rebellion e del loro programma educativo.! 3. Extinction Rebellion e Experiential Learning. Extinction Rebellion (XS) nasce 31 Ottobre del 2018, a Londra dove un gruppo di cittadini si riunisce a Parliament Square per la loro prima azione di “disobbedienza civile” rendendo pubblica la Dichiarazione di Ribellione alla sede del governo inglese. Dopo tale evento hanno dunque inizio una serie di azioni che mirano a portare avanti l’ideale della Nonviolenza. XS infatti è un gruppo di attivisti che credono fermamente nell’efficacia di tale concetto sia nelle azioni che nella comunicazione quotidiana. Il loro focus sta nell'unirsi distaccandosi dunque dal separatismo e dalla competizione tipici della società moderna, per poter prosperare portando avanti ideali come pace, scienza, altruismo e soprattutto la condivisione della conoscenza diffondendo messaggi di riconciliazione e rispetto per l’ecosistema in cui viviamo. La Nonviolenza si pone alla base del movimento in quanto è storicamente il metodo più efficace per poter raggiungere gli obiettivi per cui si manifesta e per portare avanti gli ideali. XS mira in primis alla salvaguardia del Pianeta in cui viviamo, agendo ora è infatti possibile mantenere attiva la speranza e riuscire, tramite l’unione, a garantire alle generazioni future una vita migliore di quella che gli si prospetta. Il gruppo di attivisti richiede ai Governi di comunicare apertamente la gravità della situazione ecologica, dichiarando l’emergenza climatica e ecologica, e cambiando tutte le leggi e decisioni politiche che non vanno nella direzione di una risoluzione di questa situazione. Extinction Rebellion continua a crescere e a costruire legami ogni giorno e dopo l’ingente affluenza al loro primo raduno di Londra, si sono ripetute una serie di marce e manifestazioni ovviamente non violente in più di 60 città del mondo contro violenze e abusi di potere. Il gruppi di attivisti infatti ha compiuto azioni di grande calibro a cui partecipano migliaia di persone. Ricordiamo ad esempio il blocco dei cinque

ponti sul Tamigi, paralizzando il centro della capitale o quando hanno piantato alberi a Westminster in segno di protesta. In Italia invece organizzano quotidianamente presentazioni, volantinaggi e piccole azioni dimostrative per arrivare a quante più persone possibile e lanciare l’allarme sulla crisi climatica ed ecologica.! Tra i valori principali descritti nel sito ufficiale viene sottolineata l’importanza dell'apprendimento.! “Seguiamo un ciclo che richiede azione, riflessione, apprendimento e la pianificazione di ulteriori azioni… un processo attivo in continua evoluzione, che richiede tempo e stimoli affinché gli individui e i gruppi possano riflettere su cosa sta andando bene e cosa male, e su cosa sarebbe meglio fare diversamente. ” (https://extinctionrebellion.it/chi-siamo/extinction-rebellion/)! Da queste parole risulta impossibile non rilevare il ruolo di primo piano svolto dal modello di apprendimento. Un’ esempio pratico dell'importanza di questo modello può essere trovato nella prima Giornata di Form-Azione organizzata dal gruppo locale di XS Bologna svoltasi l'8 giugno 2019. L’incontro, organizzato in forma di workshop, aveva l’obiettivo quello di permettere alle persone che già partecipano attivamente al movimento di approfondirne le tematiche attraverso una forma esperienziale e grazie all'utilizzo di un breve quadro teorico seguito dalla condivisione di esperienze personali ed esercizi pratici. La giornata di formazione è partita con dei semplici giochi volti a “rompere il ghiaccio” e a permettere ai partecipanti di entrare in contatto gli uni con gli altri. Le attività si sono in seguito concentrate sull’approfondimento e l’apprendimento reciproco degli strumenti organizzativi (es. come preparare una riunione), dei dieci principi di Extinction Rebellion e delle metodologie nonviolente. In ogni gruppo era presente un facilitatore per assegnare equamente i turni di parola, sfruttando i “segni” di comunicazione nonviolenta sviluppati da XR. È stata generalmente apprezzata l’attenzione all’ascolto che ha permesso di dare spazio a tutti gli interventi. La mattinata si è conclusa con la simulazione di una protesta,

secondo l’approccio del Processwork e della democrazia profonda: il gruppo sceglie un tema conflittuale e lo affronta in una modalità teatrale, assumendo i ruoli delle diverse parti in campo. Nel nostro caso si è trattato di simulare una protesta in piazza con attivisti di XR, forze dell’ordine, regolari passanti, Sindaco e giornalisti. I partecipanti hanno ludicamente tentato di immedesimarsi nei pensieri, le motivazioni e le emozioni di chi si trova dall’altro lato della barricata.! I commenti dei partecipanti raccolti alla fine della giornata di formazione ne conferma...


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