Filiere etiche del turismo Cap Dell\'Agnese PDF

Title Filiere etiche del turismo Cap Dell\'Agnese
Author Alessandro Messina
Course Genere e Turismo
Institution Università degli Studi di Milano-Bicocca
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filiere etiche del turismo Cap Dell'Agnese...


Description

Turismo, genere, sessualità Spesso pensiamo al turismo sessuale e alla declinazione al maschile del fenomeno che spesso vede protagonista un uomo non molto attraente, in età matura, che si avventura dall’altro capo del mondo alla ricerca di un piacere (a pagamento) con persone molto più giovani e attraenti di lui.! Agis mette sessualità e costruzione dell’identità: La Sessualità è, in qualsiasi cultura, un terreno privilegiato nel quale sostenere l’identità o alimentare la differenza, uno spazio sul quale segnare con grossi tratti il limite che separa ciò che è permesso da ciò che è proibito.! In una società tradizionalmente patriarcale come quella occidentale, il ricorso a metafore di carattere sessuale è frequente, nell’ambito della descrizione, proprio per evidenziare la differenza di posizione, e di potere, fra chi descrive e chi viene descritto.! La possibilità di muoversi e di viaggiare sono condizionati dalle costruzioni di genere e dagli immaginari sessuali, dal desiderio di mettere in atto comportamenti che possono essere illeciti.! È frequente descrivere l’altrove attraverso una femminilizzazione della natura e del paesaggio. Una simile forma di rappresentazione che convoglia l’idea di una relazione che vede da un lato una posizione di potere e di controllo da parte di chi descrive e una sottomissione da parte di chi viene descritto. Un simile processo di femminilizzazione del paesaggio è ancora presente in molte descrizioni contemporanee di carattere turistico, tanto da offrire delle destinazioni una rappresentazione segnata da una netta connotazione sessuale.! Se il viaggio è stato per molto tempo una prerogativa del genere maschile, il viaggiare, è un infuso di connotazioni legate alla mascolinità e di esotismo. L’abitudine di femminilizzare la descrizione dell’Altrove di chiara derivazione coloniale è presente nella letteratura turistica contemporanea, anche l’immagine dell’indigena generosa riecheggia nell’interpretazione della donna come “ oggetto esotico” presente in buona parte della pubblicità turistica contemporanea.! Questi sono elementi del turismo sessuale contemporaneo.! Paesaggi di genere Il rapporto tra femminilità e paesaggio si riscontra nella storia e nella politica da quando la rappresentazione della natura in termini di genere è diventata un elemento ricorrente della cultura occidentale.! L’associazione fra donne e natura è ancora pervasiva, tanto da essere estesa, da un lato, all’interpretazione e alla rappresentazione di culture diverse, dall’altro alla costruzione di nozioni più sofisticate come per esempio l’idea di “eco-femminismo”, secondo la quale donne e natura sarebbero avvicinate dal fatto di essere entrambe vittime dell’oppressione patriarcale.! In questa prospettiva si usano termini come natura materna, vergine , incontaminata comunque desiderosa di essere penetrata. Anche il carattere delle popolazioni e il clima possono aggiungere dei tratti di femminilità.! Rappresentare il potere attraverso un uso metaforico delle relazioni consiste nell’attribuire al colonizzatore il genere maschile, al colonizzata il genere femminile, mettendo in atto, attraverso la descrizione geografica, un meccanismo di eroticizzazione dell’esperienza coloniale e della conquista. Se le terre sono “ vergini”, il oro carattere può essere “selvaggio” o “seduttivo”, in modo da suggerire il richiamo al contrasto fra lo sguardo razionale e scientifico di colui che descrive e la natura irrazionale di chi viene descritto e conquistato.! Un atteggiamento simile si riflette nella pubblicità turistica contemporanea. Pritchard e Morgan, i paesaggi del turismo sono oggi ancora configurati secondo discorsi patriarcali e razzisti e i linguaggio della promozione turistica è scritto da e per un pubblico di maschi, bianchi, occidentali.! Nell’ambito della pubblicità turistica, il contenuto visuale ovviamente contribuisce ad alimentare miti e fantasie. All’interno di scenari variamente esotici, sono inserite immagini di corpi poco vestiti, in pose ammiccanti e atteggiamenti seducenti.! Gli stereotipi di genere si accompagnano anche quelli di razza, per cui la donna” turista” di provenienza occidentale è genere rappresentata come una donna indipendente, mentre quella locale assume atteggiamenti di passività. Inoltre, le donne locali sono rappresentate in atteggiamento tradizionalmente stereotipato, in modo sproporzionatamente superiore rispetto agli uomini. Nel caso dei prodotti mirati al cosiddetto “Pink Tourism”, ossia al segmento di mercato rappresentato da chi cerca destinazioni gayfriendly, alle immagini di giovani donne poco vestite, bellissime e seducenti, si sostituiscono quelle di giovani uomini poco vestiti, bellissimi e seducenti. Cambia dunque l’oggetto del desiderio, ma non cambiano le geometrie del potere.!

Viaggi di genere Tutto ciò ha a che fare anche con i turismo sessuale. Il viaggio e la possibilità di muoversi liberalmente, hanno avuto in molte società occidentali e non occidentali una forte connotazione di genere.! Il contenimento della capacità di moto delle donne è giunto in alcune culture ad imporre vere mutilazioni corporee, mentre in altre si è limitato a presumere una irrinunciabile connessione fra femminilità e domesticità. Al contrario, la tendenza ad attribuire al viaggio un significato positivo, in termini di costruzione della mascolinità.! Leed:“Laddove c’è stanziati e civilizzazione il viaggio è sessuato e diventa un’attività che stabilisce il sesso, ovvero definisce una distinzione tra uomini e donne.! Gli uomini viaggiano e le donne no, oppure viaggiano sotto la protezione di uomini e quest’ordine definisce i rapporti sessuali che spesso sono comandati negli arrivi, allo scopo di assorbire lo straniero in un terreno nativizzante, che si presume femminile.! Il viaggio coloniale tra L’Ottocento e i primi del Novecento come un vero e proprio dovere maschile, dovere che ti metteva in pratica esplorando e conquistando non solo le nuove terre, ma anche la componente femminile delle loro popolazioni.! Nella tradizione occidentale, l’idea del viaggio spermatico, mette in relazione il viaggio con la spinta riproduttiva maschile, ha tuttavia una storia lunga, mach sin termine simbolici e letterari.! Pratt: “Le storie d’amore transrazziali che proliferano nella letterature a partire dal tardo settecento sono variamente configurate sulla base di altri antecedenti della classica letteratura espansionista come l’Odissea o l’Eneide … rappresenta il prefetto antecedente della coppia costituita dall’indigena generosa e del viaggiatore travagliato.”! La mitologia della colonizzazione è ricca di episodi in cui il corpo femminile ha rappresentato il limite da attraversare per intraprendere il percorso di trasformazione coloniale. Le popolazioni indigene erano tratteggiate nei termini del cattivo selvaggio, un essere primitivo e animalesco, o del buon selvaggio. Se il cattivo selvaggio era in qualche modo il simbolo della mascolinità dell’Altro, e quindi doveva essere eradicato, il buon selvaggio richiamava a sua volta lo stereotipo dell’indigena generosa.! Anche se in modo esplicito del viaggio di conquista, anche il grand tour, il viaggio di formazione politica e culturale cui erano chiamati i rampolli dell’aristocrazia europea del Settecento e Ottocento, porta con sé una finalità iniziatica. I suoi itinerari erano mirati a nobilitare gli animi e hanno perfezionato il percorso educativo. Il desiderio di apprendere non si fermava alla collezione di pezzi artistici, ma si estendeva spesso alla conoscenza intima delle donne locali.! L’educazione delle fanciulle non prevedeva esperienze di viaggio. Al contrario, le ragazze dovevano stare a casa ma anche perché la condizione ideale della donna era rappresentata dalla domesticità.! Il viaggio femminile era pertanto limitato agli spostamenti per finalità religiose, per motivi di salute, oppure al trasferimento , al seguito di un uomo che si spostava lontano d casa per motivi di lavoro.! Resoconti di viaggio “ al femminile” cominciarono ad apparire nell’ottocento, quando le donne britanniche iniziarono a rompere le convenzioni sociali.! Re per un giorno? Per donne come Edith Durham, il viaggio rappresentava la possibilità da vincoli di genere e di raggiunge qualcosa o meglio dire “ fuggire”.! Nel corso del Novecento, il viaggio ha assunto sempre più le caratteristiche di un momento di rottura anche per gli uomini.! Viaggiando, si può uscire dagli schemi di comportamento abituale e dai condizionamenti della quotidianità e provare il piacere di ambienti diversi e condizioni sociali. Si prova, l’illusione di essere re per un giorno. Allontanarsi da casa consente una sospensione dalle norme.! Per questo, oltre che dalla modernità e dalle convenzioni dalla società, il viaggio-fuga è un modo per liberarsi dalle convenzioni della sessualità e dei rapporti di genere. In epoca vittoriana, le donne viaggiano per liberarsi dalla sottomissione e i maschi gay raggiungevano il mediterraneo per godere la loro sessualità pienamente. Il viaggio consente una libertà sessuale che a casa non sarebbe consentita.! Per quanto riguarda i maschi etero, il viaggio può rappresentare una fuga dall’ordinario e consente di esplorare le forme di relazione con donne apparentemente dolci e remissive, permette il ripristino di una posizione di supremazia che a casa sembra perduta. Diventa cosi il momento di riaffermare una superiorità che , messa sempre più in discussione nel contesto casalingo domestico, riesce nell’altrove a traslarsi in una illusoria conferma di virilità.!

In questo quadro, non è difficile trovare elementi di continuità tra i primi viaggiatori e gli attuali frequentatori delle isole. Il desiderio di cambiare posto è un fenomeno che si configura nel turismo sessuale.! Turismo e sesso Definire il turismo sessuale è difficile. Innanzitutto, perché è difficile definire il turismo, perché è difficile stabilire cosa significhi sessuale, se sia possibile discriminare fra chi va in vacanza per fare sesso o per fare attività che hanno a che fare con la sessualità da chi va in vacanza e poi fa sesso. se questo tipo di sesso è a pagamento, se è necessario distinguere fra un turista cumulativo ( che fa sesso con più soggetti possibili) o uno che continua a tornare dalla stessa persona. Bisogna distinguere fra chi è consapevole di fare turismo sessuale, chi è convinto di vivere una storia d’amore e chi commette atti illeciti sapendo di farlo, chi frequenta minori. Inoltre, in una società contemporanea si può comprare quasi tutto.! Un’occhiata ai siti in cui turisti sessuali etero e gay raccontano le proprie esperienze sembra suggerire che la quantità e la convenienza costituiscono due incentivi importanti. A Bangkok, ci sono moltissime ragazze e i ragazzi perché costano poco. Il desiderio di collezionare il maggior numero di incontri sessuali possibili non è pero l’unica molla del turismo.! Secondo Davidson, individua tre tipi di turista sessuale: il macho, il misogino, l’inconsapevole.! Il primo colleziona incontri e usa i corpi mercificati per provare controllo sugli altri. Il turista macho è il turista sessuale che assomiglia al viaggiatore collezionista settecentesco.! Il misogino si considera una vittima del proprio desiderio sessuale e odia le donne per la loro capacita di esercita controllo su quella che lui stesso considera una loro risorsa. Il misogino diventa un turista sessuale perché ha difficolta di accettare i termini di contratto d’uso imposti in ambito occidentale. Ricorre per questo a essere umani che hanno gravi problemi economici e non possono porre condizioni.! Il terzo tipo s’illude di sviluppare un rapporto romantico. Questo tipo di turista confonde spesso la capacita professionale delle prostitute locali con un ideale perfetto di femminilità, che in qualche modo riesce a sanare il suo senso di mascolinità ferita.! Per quanto riguarda le donne, la letteratura riporta tipologie basate non sulle motivazioni , ma sulle abitudini, o sulle loro caratteristiche fisiche ed estetiche. Per De Albuquerque: si possono identificare quattro tipi di donne che praticano turismo sessuale: le neofite ( colgono l’occasione”, ma non la cercano), le veterane e la pubblicistica ( giovane e attraente o matura).! Confondere il sesso con l’amore? Nel turismo sessuale, le cose si mescolano e tanto che c’è chi ha coniato l’espressione “romance tourism”. Si parla, di un incontro che si trasforma in un legame più duratura, con visite periodiche da parte del turista o della turista. Una connessione illusoria di tipo affettivo e transazioni di carattere non direttamente economico.! In genere, si tende ad attribuire questo tipo di comportamento alle donne, distinguendo da quello , più mercenario, che sarebbe tipico degli uomini. L’approccio fra sex worker e clienti, non avviene in un bar o in un locale ma in spiaggia. Le forme di sostegno economico sono meno esplicita e in genere non sono numerose le donne che prendono l’iniziativa come non sono numerose le donne “ collezioniste” di incontri. Gran parte delle donne confessano di aver avuto un incontro a contenuto sessuale con un uomo del posto! Spesso racconta di essere innamorate di lui o di essere corteggiate come non succedeva loro da tempo.! Un simile sogno è condiviso anche da molti uomini. Nel coltivarlo, i turisti inconsapevoli sono aiutati dal fatto che in genere la relazione inizia termini non commerciali, dura per tutta la vacanza e prevede doni e aiuti per la famiglia, piuttosto che un pagamento per la prestazione.! Queste relazioni aiutano a ripristinare un senso di mascolinità capace e protettiva, altrimenti perduto.! Il turismo sessuale al maschile non è diverso, nei contenuti e nelle motivazioni, da quello al femminile. Questo tipo di turismo è un fenomeno molto recente e difficilmente può essere messo in relazione con costruzioni di genere tipiche del passato. Anche nel caso britannico, ossia il contesto caratterizzato dalla più alta propensione femminile al viaggio. Nell’epoca vittoriana, molte donne si allontanavano da casa per poter vivere relazioni sentimentali che sarebbero state considerate inaccettabili, ma pochissime si azzardavano a praticare sesso con i nativi. Solo dopo la Prima guerra mondiale, alcune donne iniziarono a mettere in atto pratiche simili ma si trattavano donne ricchissime e ribelli. !

Nel secondo dopo guerra, il fenomeno antesignano al turismo sessuale iniziò verificare lungo la costa romagnola. Gli scambi economici erano indiretti a prevedevano doni oppure piccoli “ prestiti”, piuttosto che vere transazioni commerciali. Non esistono statistiche ufficiali per il turismo sessuale femminile come per quello femminile.! Vi è anche chi decide di avere comportamenti considerati maschili e ricerca di maschi iperdotati, sull’onda di vecchi stereotipi di matrice coloniale.! La capacità imprenditoriale dei Beach boy è innegabile perchè assumono rischi e perchè competono fra di loro per vincere e devono mettere una serie di abilità particolari. Spesso l’interpretazione “ sex workers” non funziona per la comunità di appartenenza, rischiando di apparire come giovani incapaci di fare un lavoro serio e responsabile. Le donne della comunità non sono contente di questo tipo di attività e lamentano il fatto che le straniere portano via i loro uomini. ! È complessa la posizione degli uomini che offrono prestazioni sessuali per i gay. ! La dimensione gay-friendly delle località all’interno della quale svolgono questo ruolo. Molti di coloro che operano in una località famosa dichiarano di aver lasciato, proprio perchè gay, la loro città di origine, di esercitare la prostituzione per ottenere la maggior quantità di denaro e di augurarsi che la situazione sia per loro transitoria.! Per quanto riguarda gli uomini, prostituirsi per una clientela femminile può dunque essere considerato come un impegno imprenditoriale e farlo per una clientela maschile può invece essere accettato come una occupazione transitoria da svolgere all’interno di una località” protetta”. Per quanto riguarda il turismo sessuale al maschile, si tende all’opposto a pensare che le donne prostitute siano vittime passive di una forma di sfruttamento. Anche nel loro caso, il rapporto fra prestatori d’opera e clienti è molto articolato, non solo perché come spiegato da Cohen. ! In molti casi si stratta di forme di open-endend prostitution, che sfociano in legami più o meno duraturi, ma anche perché, anche nel loro caso, la prostituzione si configura come una forma imprenditoriale.! Come dimostrato dalla ricerca di Phillip e Dann presso la prostitute di Bangkok, infatti le ragazze, investono tempo e capacità nella cura di se stesse, e talora giungono ad impiegare terze persone.! Conclusioni La sessualità rappresenta una forma di potere che si presta a costruire l’identità e a delimitare le la differenza. Sesso si basa sul senso biologico e genere si basa sulle costruzioni sociali. Le opposizioni all’interno di una società patriarcale rispondo anche a una geometria di potere, possono essere traslate da un lato alla capacità di movimento degli individui, dall’altro alla rappresentazione di realtà regionali diverse e situate in relazione asimmetrica. L’entità geografica, “colonizzatrice”, cui vengono assegnati attributi di carattere maschile, si oppone a quella colonizzata, dipinta invece con caratteri femminili.! Il turismo si nutre della ricerca della diversità, che viene spesso rappresentata utilizzando le tradizionali metafore di genere di derivazione coloniale. Questa ricerca della diversità spinge talora a cercare una diversità anche di carattere indennitario e nutrendosi di stereotipi razziali e di genere. Ciò permette a chi si mette in viaggio di sentirsi libero e liberato e pertanto di mettere in atto comportamenti trasgressivi anche dal punto di vista sessuale. In questo quadro teorico, va inserito l’esame del turismo sessuale, un fenomeno complesso in cui, sia per gli nomi ( etero e gay), sia per le donne, si intersecano atteggiamenti e motivazioni diversi.! Il turismo sessuale contemporaneo prende aspetto di una collezione di bellezze esotiche , in altri casi è un surrogato del colonialismo o di rivendicazione della propria libertà. Può rappresentare una sorta di ribellione in un mondo in cui le proprie ambizioni sono frustate dalle rivendicazioni paritarie altrui. Costituisce una sorta di carnevale dove è contento dare sfogo ai propri impulsi, una frattura con i temp del dovere.! Nella pubblicistica, vi è la tendenza a opporre i turismo sessuale al maschile a quello più romantico. In realtà, in e entrambi i casi, la dimensione dell’inconsapevolezza è presente come sono presenti la curiosità e l’accumulo di esperienze sessuali. La distinzione proposta riflette una interpretazione di genere della sessualità, nel contempo nascondendo che il turismo sessuale femminile si basa su una specifica geometria di potere....


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