Geografia del turismo PDF

Title Geografia del turismo
Author Andrea Penna
Course Geografia del Turismo
Institution Università del Salento
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Geografia del turismo di Lozato - Giotart (2008) CAP. 1°: UNA CRESCITA FORTE E DIFFERENZIATA Malgrado le diverse situazione congiunturali di ordine socioeconomico o geopolitico, i flussi turistici internazionali, e ancor più le attività di vacanza e di svago, non cessano di crescere ed estendersi. Il ritmo della crescita globale del fenomeno turistico mondiale può essere comparato a quello dell’esplosione demografica e dello sviluppo urbano del XX secolo. Cinque fattori fondamentali spiegano la crescita degli svaghi turistici: La possibilità di fare vacanza e di svago x una maggioranza della popolazione L’aumento del tempo libero ha favorito l’incremento delle partenze e dei soggiorni brevi e, contemporaneamente, la diversificazione delle pratiche turistiche e di divertimento ha incoraggiato la ricerca di nuove destinazioni I sorprendenti progressi tecnologici dei trasporti e delle infrastrutture di comunicazione connessi a offerte e prezzi sempre più allettanti Lo sviluppo di strutture di ospitalità Miglioramento delle condizioni sanitarie e della sicurezza Una ripartizione geografica diversificata Le aree e i flussi turistici maggiori sono sempre più geograficamente concentrati rispetto alle aree e ai flussi turistici minori, tra i quali includiamo quelli pionieri e marginali. Si riscontra una forte concentrazione delle aree da cui nascono i maggiori flussi turistici nei centri urbani dei paesi economicamente, socialmente e tecnologicamente più sviluppati. Tuttavia si assiste alla recente nascita di nuove (e minori) aree di partenza urbane, in paesi in via di sviluppo come Cina e Brasile. In funzione del numero e dell’origine geografica dei turisti, è possibile distinguere almeno tre tipi di flussi di partenza: Maggiori Minori Marginali e pionieri I flussi maggiori: si tratta delle grandi aree europee che originano flussi turistici, che all’inizio del XX secolo rappresentavano più della metà delle partenze: I flussi eliotropici (verso il sole) e balneotropici (diretti verso i litorali) sono decisamente i principali Flussi verso l’oro bianco delle montagne (stazioni sciistiche alpine). Flussi urbani, verso le grandi città soprattutto che sono diventate le principali destinazioni turistiche come Parigi o Londra. A seconda delle condizioni di accessibilità e del contesto sociostorico, i flussi maggiori in direzione delle città sono più o meno concentrati, più o meno lineari e più o meno continui nel tempo e nello spazio. La concorrenza tra le varie destinazioni si sviluppa sempre più attraverso strategie di promozione e di marketing. I flussi minori: negli ultimi tempi si sono sorprendentemente moltiplicati, contribuendo in questo modo alla mondializzazione del turismo. In Europa si possono considerare flussi minori inseriti tra le principali aree occidentali e qualche destinazione nell’Europa centrata e in Russia. Si è

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potuto constatare una moltiplicazione dei flussi minori su scala mondiale, più in particolare a partire dai grandi centri urbani dei paesi ricchi e di qualche centro dei paesi in via di sviluppo. I flussi marginali e pionieri: sono diretti verso riserve-safari keniane o sudafricane e sono marginali anche i flussi che, a partire dall’Europa o dall’America del Nord, si dirigono verso le isole d’oro intertropicali.

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CAP. 2°: LA DIVERSA RIPARTIZIONE DEI BACINI DI ACCOGLIENZA I flussi turistici internazionali sono numerosi, ma geograficamente si concentrano prevalentemente su alcune grandi aree di accoglienza. L’Europa occidentale e l’America del Nord concentrano circa il 70% del totale degli arrivi turistici internazionali e domestici. La ripartizione quantitativa del fenomeno turistico internazionale permette di classificare i paesi di accoglienza turistica in tre gruppi principali: I paesi dominanti: sono ventuno i paesi in cui il numero degli arrivi internazionali nel 2005 è stato superiore a 10 milioni di turisti, mentre nel 1995 erano solo tredici. A metà degli anni novanta assorbivano quasi l’80% degli arrivi, nel 2005 hanno ridotto la loro incidenza al 66,4%. La Polonia è il paese che ha visto il maggior arretramento. I paesi intermedi: è possibile delineare un secondo gruppo di paesi, una quarantina, che registra arrivi internazionali compresi fra i 3 e i 10 milioni. Tra questi nell’area mediterranea prevalgono la Croazia e l’Egitto. Complessivamente il Mediterraneo accoglie oltre 150 milioni di turisti e si conferma come il mare più richiesto. Le piccole potenze turistiche: sono quei paesi che godono di una notorietà turistica a scala mondiale ma che rientrano in questo gruppo a causa del debole numero di turisti che accolgono ogni anno. IL primo sottogruppo è costituito da microstati insulari (es. Maldive) mentre il secondo sottogruppo corrisponde a paesi continentali che godono di un gran prestigio turistico o potenzialmente attrattivi, ma poco frequentanti in quanto non assommano ancora tutte le condizioni necessarie ad uno sviluppo turistico (es. Perù o Bolivia) Le grandi regioni turistiche e i principali poli turistici Le grandi regioni turistiche sono contraddistinte dal notevole numero di turisti che accolgono, dal peso specifico dei loro poli e dalla scala geografica che le demarca. In Europa, prima area turistica mondiale, si possono individuare chiaramente alcune regioni turistiche, fortemente polarizzanti, in contesti balneari, montani e urbani. Tra le più importanti possiamo ricordare le riviere franco-italiane, la Toscana e la Costa Adriatica. Nell’Europa Continentale, alcune grandi aree sono diventante regioni turistiche di grande richiamo come Parigi, Londra, Madrid, Vienna Nell’Europa Settentrionale si trovano le regioni turistiche prevalentemente sui litorali della Manica e del Mare del Nord Nell’America del Nord sono regioni turistiche il Quebec e Montreal Bacini o poli di accoglienza turistici minori e pionieri Globalmente il numero dei turisti, che questi luoghi ospitano ogni anno, non supera qualche decina di migliaia, e in alcuni casi appena qualche centinaio. Alcuni poli turistici minori non mancano di attrattività e notorietà a livello internazionale. Sono luoghi in cui realizza un breve soggiorno. I poli di accoglienza turistica pionieri beneficiano di un’attrattività particolare e originale.

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CAP. 3°: L’INFLUENZA DELL’IMMAGINARIO E DEI FATTORI GEOGRAFICI Dal Grand Tour alla Villeggiatura Il Grand Tour era un viaggio alla scoperta delle civiltà greco-romane che facevano persone interessate alla cultura, alla scoperta e alla conoscenza di luoghi portatori di valori culturali e queste persone appartenevano alla buona società europea. Il villeggiante, invece, era innanzitutto colui che si fermava e soggiornava, qualche volta per un’ intera stagione, in un luogo preciso chiamato stazione di villeggiatura. La villeggiatura nasce nel mondo romano dove nascono anche le prime strutture ricettive. Nascono anche itinerari e mappe x i viaggi; il miglioramento delle condizioni economiche agevolano il turismo. Motivazioni che generano flussi turistici Frequentemente il desiderio di viaggio e il bisogno di vacanza sono ritenuti i motivi essenziali del turismo. La recente esplosione di strategie di gestione e di marketing si è però accompagnata a una moltiplicazione delle offerte di mercato, in funzione di motivazioni sempre più mirate. La connessione tra turista-consumatore e la destinazione sembra rispondere al marketing dei “nuovi paradisi” proposti dai vari tour-operator. Due sono gli elementi fondamentali che danno unicità al prodotto turistico: L’offerta e il suo territorio non possono entrare in produzione se non in presenza diretta del turista-consumatore Non è possibile rimandare la consumazione del prodotto turistico; in ambito turistico, il tempo perso non è quasi mai recuperabile Quindi la produzione e la consumazione turistica devono avvenire nello stesso momento e nello stesso luogo. Il luogo o il territorio giocano un ruolo fondamentale, in quanto sono allo stesso tempo sia portatori di sogni del turista e sia la scena nella quale si svolgono le pratiche turistiche. Ogni attività turistica porta con sé il proprio bagaglio di soddisfazione fisica e psicologica, secondo una dose variabile, in funzione di ciascun turista. I fattori naturali Il paesaggio: è una realtà culturale, xkè non soltanto è il risultato del lavoro dell’uomo, ma è anche oggetto di osservazione soggettiva, se non addirittura di consumo. Il paesaggio può avere un ruolo attivo quando diventa un fattore dell’attività turistica: le montagne innevate ad esempio fanno parte della cornice di un luogo, ma sono anche necessarie alla pratica degli sport invernali. L’impatto del paesaggio turistico varia a seconda della sensibilità di una persona. Il sito naturale e il sito turistico Sito naturale: è un entità spaziale composta da più elementi: il rilievo, la natura e i colori delle rocce, la vegetazione e i corsi d’acqua. Il sito richiama sempre un’immagine sommaria del luogo di accoglienza per il turista, anche se ciò non corrisponde sempre alla realtà. La pubblicità turistica utilizza siti-immagine idilliaci per far leva sui mercati di origine prevalentemente urbana I diversi tipi di siti: I siti-cornice naturali e non gestiti che assicurano una loro influenza turistica per la loro spettacolarità (es. Gran Canyon) I siti-cornice naturali e in parte gestiti, appartenenti a un luogo o un’area turistica a forti contenuti storici e culturali o a carattere sportivo 4

I siti-scrigno in cui la cornice è in parte costituita dall’uomo, secondo i costumi locali o regionali I siti-cornice urbani rappresentati dai chiché turistici o i canali della piazza San Marco a Venezia, che offrono alla vista e allo spirito, un paesaggio e un patrimonio storico immutabili I siti-posticci, che sono luoghi organizzati e rivolti unicamente alle attività turistiche in cui si è modificato in parte o totalmente il sito naturale originario. La vegetazione e le acque come patrimonio turistico La vegetazione: è un fattore d’attrazione turistica relativo che dipende da numerosi criteri sia quantitativi che qualitativi. Soltanto alcune forme di attività turistica fanno della vegetazione il principale oggetto turistico, come ad esempio le foreste per gli amanti del turismo verde., La vegetazione come cornice o completamento turistico è caratterizzato ad esempio dalle foreste di conifere attraversate dalle piste da sci. La vegetazione può anche essere un ostacolo per le attività umane, in particolare quelle turistiche, per esempio quando una foresta rende difficile lo spostamento oppure nasconde dei pericoli. Le acque: oltre al mare, anche gli stagni e i laghi hanno sempre avuto un ruolo nell’organizzazione o nell’utilizzazione dello spazio. Nelle regioni temperate i laghi sono diventati vere e proprie aree turistiche, e allo stesso tempo aree di riposo, di residenza e di gioco. L’affluenza turistica dei laghi dipende anche dalla loro posizione geografica in relazione ai grandi flussi turistici. Gli stagni, solo quando sono di origine marina e si inseriscono in uno spazio turistico balneare, diventano un’attrattiva turistica. L’acqua del mare è un fattore altrettanto evidente di attrazione naturale. Il mare e la spiaggia, strettamente associati, comunicano insieme immagini di piacere e di rilassamento. D’altra parte il mare, e più precisamente la zona di interfaccia mare-spiaggia, è uno spazio ricreativo sul quale si concentra la maggioranza delle persone che amano fare il bagno e attività sportive. Questo è ciò che si qualifica generalmente come turismo balneare, anche se soltanto una minoranza occupa lo spazio marino e la maggior parte si dedica all’abbronzatura. Con la recente rivalorizzazione della talassoterapia, per i clienti alla ricerca del benessere o che hanno bisogno di un trattamento di recupero postoperatorio, l’acqua, o meglio il mare come luogo di gioco, cede il posto alle virtù curative delle sue acque. L’avere o meno una località rivolta esclusivamente alla talassoterapia dipende in gran misura dalle motivazioni e dalle possibilità finanziarie dei clienti internazionali. Come la talassoterapia dipende dai luoghi che le sono specificamente appropriati, cosi il termalismo è legato alla geografia delle fonti naturali benefiche. I fiumi e i corsi d’acqua, considerati in primo luogo come le vie naturali per le comunicazioni e i trasporti, sono a loro volta diventati dei fattori geografici a vocazione turistica. I corsi d’acqua possono attirare gli amanti di passeggiate e di crociere fluviali, cosi come sportivi decisi a mettere alla prova i propri limiti con il rafting. Il turismo detto fluviale corrisponde alle più tradizionali crociere su grandi fiumi (come Nilo o Mississipi) e dipende strettamente dalle condizioni naturali di navigazione su un corso d’acqua. La crociera fluviale ha molti punti in comune con la crociera marittima: un viaggio sull’acqua, dei servizi d’alloggio, di ristorazione e di divertimento, in sostanza molto simili, ma con prezzi decisamente più bassi. Il ruolo essenziale delle determinanti climatiche 5

Il clima è un fattore d’attrazione turistica primario: insolazione e innevamento sono indispensabili per il turismo balneare e per gli sport invernali. Le differenze climatiche possono influenzare l’affluenza e l’organizzazione turistica dei territori: Le differenze stagionali pluviometriche tra l’emisfero Nord e l’emisfero Sud, porta i flussi turistici balneari verso le ragioni esotiche Non bisogna scordarsi delle differenze termiche regionali e quindi è un dovere di chi organizza viaggi di prendere in considerazione tutti gli elementi climatici, prima di commercializzare un prodotto turistico e di mandare turisti in qualsiasi parte del mondo. Le malattie climatiche studiate e censite dalla geografia, devono essere pervenute nelle regioni in cui sono costantemente presenti e devono essere combattute con l’aiuto di medicinali o di vaccinazioni, parecchie settimane prima della partenza dei turisti non immuni Il vento, anche se è un agente climatico complementare, contribuisce a modificare condizioni pluviometriche o termiche, sia occasionalmente sia più o meno regolarmente e questo è un fattore importante soprattutto per chi pratica sport nautici (tipo vela o surf) L’influenza degli agenti climatici sul turismo è quindi sempre molto importante, sia a livello di immagine climatica (fattore d’attrazione) sia a livello di organizzazione delle forme di ospitalità e soggiorno.

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CAP. 4°: IL RUOLO FONDAMENTALE DEI FATTORI SOCIOECONOMICI E TECNICI I fattori umani e tecnici sono fondamentali per la messa in atto della attività di svago e di turismo. I trasporti, per esempio, costituiscono un elemento imprescindibile del viaggio e dell’accessibilità a diverse aree di accoglienza turistica del mondo e si confermano sempre le motivazioni classiche o tradizionali, come il sole, l’evasione dalla quotidianità o la scoperta culturale che sono fattori che stimolano la partenza e l’attività turistica Il sole: un fattore fondamentale Nel XIX secolo il desiderio degli aristocratici e dei borghesi di trascorrere l’inverno, l’estate p qualche giorno di vacanza lontano da casa rispondeva molto più a esigenze sociali e culturali di quanto non accada oggi, quando i fattori naturali sembrano rivestire una maggiore importanza: Fino alla prima guerra mondiale, il turismo aristocratico non era affatto interessato dal balneotropismo. La villeggiatura, o il soggiorno di riposo, era la forma di turismo dominante e potava durare settimane, talvolta mesi, generalmente invernali. Fino agli anni 80 del XX secolo, il turismo attivo e sportivo di più breve durata è stato rappresentativo del vacanziere più che del villeggiante Infine all’inizio del XXI secolo, e senza dubbio a causa dell’invecchiamento della clientela turistica, le attività balneari, più o meno sportive, hanno avuto un netto rallentamento a vantaggio di attività turistiche più dolci. L’arte e la cultura: fattori strategici per la localizzazione turistica L’elemento culturale deve sempre e in tutti i modi far parte integrante di ogni attività turistica. La maggior parte dei turisti passa le proprie vacanze al mare o in montagna; tuttavia i vacanzieri sono sempre più attratti dal patrimonio artistico e culturale, cioè da monumenti, musei e festival. L’arte e la cultura creano dei flussi turistici su distanze più o meno importanti, secondo una ripartizione geografica più o meno omogenea. Il turismo culturale è quello che attribuisce la più alta importanza alla conoscenza e alla presentazione del patrimonio culturale e naturale. Le aree turistiche culturali maggiori corrispondono alle capitali (Roma), alle città d’arte (Venezia) o alle valli culturali (Loira) di fama mondiale Le aree turistiche culturali minori (meno frequentante) sono molto più sparse nel mondo, distribuite per punti e occupano meno spazio (San Marino) Se il potenziale storico di un area, se paragonato alle altre aree culturali, si ritiene insufficiente, talvolta può essere utile risvegliarne l’attenzione attraverso arti e culture sotto forma di festival del cinema (come a Cannes) di teatro o di musica. Si constata che i fattori artistici e culturali giocano un ruolo di ampliamento delle aree turistiche, tradizionalmente conosciute per le loro risorse naturali. La componente religiosa: un fattore peculiare per la localizzazione turistica I pellegrinaggi: fin dall’antichità, il pellegrinaggio, che implica viaggio, accoglienza e soggiorno, è stato una forma di flusso turistico. Oggi i milioni di pellegrini che arrivano ogni anno a Lourdes o a Fatima, danno vita a importanti flussi che hanno ricadute turistiche a livello di ricettività e del commercio nei luoghi di soggiorno I monumenti e i luoghi religiosi: Esclusi gli importanti luoghi di pellegrinaggio, alcune località turistiche devono gran parte della propria celebrità al loro patrimonio religioso. L’inserimento del patrimonio religioso nelle grandi regioni turistiche è importante, poiché permette di 7

valorizzarne la loro scoperta turistica. Il turismo fa parte del pellegrinaggio. Per i non credenti, il patrimonio artistico e storico dei siti religiosi (battistero di Firenze) è già in sé sufficientemente attrattivo. I casi specifici del paraculturale e i luoghi della memoria Esistono delle forme di attrazione che, sebbene marginali, danno vita talvolta a localizzazioni turistiche originali: i parchi tematici come Disneyland i giardini turistici come quelli presenti a Versailles i memoriali militari, che possono dare vita a flussi paragonabili ai pellegrinaggi religiosi, ma le loro ricadute turistiche sono spesso più limitate nello spazio e nel tempo Gli sport, gli affari e i congressi nello spazio turistico Gli sport e gli svaghi: Lo sviluppo di sport da competizione ha favorito alcune localizzazioni turistiche come i gran premi automobilistici (le Mans, Imola) che attirano ogni anno migliaia di turisti-telespettatori. Lo sport sembra avere un reale ruolo turistico solo se integrato in spazi già conosciuti cosi come dimostra il moltiplicarsi dei centri di tennis in prossimità o all’interno di localizzazioni turistiche balneari. Recentemente il golf ha conosciuto il favore di un pubblico sempre più numeroso nel mondo; la creazione di campi da golf è molto importante nelle aree turistiche. Da solo questo sport costituisce un polo di animazione e attrazione turistica. La recente nascita dei centri di svago evidenzia la diversità del “nuovo turismo”. Si tratta di complessi più o meno integrati che offrono contemporaneamente alloggio e animazione in un unico spazio di qualche decina d’ettari. L’interesse di questi luoghi di svago è che si indirizzano a due tipi di clientela urbana: una sportiva e periurbana e l’altra più familiare e attempata. Il turismo d’affari e congressuale: benché lo scopo fondamentale del congresso sia generalmente di lucro e legato all’esercizio di una professione, non se ne possono negare alcuni aspetti puramente turistici che si manifestano nella scelta della località ricettiva e nelle attività annesse. I turisti d’affari o congressuali rappresentano un doppio interesse per il turismo: una mobilità e una predilezione per le città o le regioni che offrono delle strutture ricettive moderne e un livello di spesa mediamente elevato. Sul piano geografico, sono due gli el...


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