Finanza aziendale di giurisprudenza appunti lezione PDF

Title Finanza aziendale di giurisprudenza appunti lezione
Course Finanza Aziendale
Institution Università Telematica Internazionale UniNettuno
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Appunti lezione di finanza aziendale, riassunti di giurisprudenza per l'Università uninettuno completo e coinciso. Utile per tutti devo scari...


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FINANZA AZIENDALE LEZ 1 INTRODUZIONE E OBIETTIVI DELLA FINANZA AZIENDALE CREAZIONE di VALORE COME IDEA GUIDA, FINI AZIENDALI - durevole soddisfacimento dell’interesse economico dell’imprenditore, degli azionisti e degli interessi economici dei soggetti a vario titolo legati all’azienda, i cd stakeholders. La gestione dovrebbe essere orientata a soddisfare tutti e per intero i gruppi di soggetti con primarie aspettative di natura economica: azionisti, creditori, finanziari e non , e prestatori di lavoro di ogni tipo. Quindi non solo l’azionista di maggioranza deve avere una adeguata remunerazione al suo investimento, ecco perché la funzione finanziaria si deve adoperare affinchè tutti questi portatori d’interesse siano soddisfatti in funzione al contratto stipulato con l’azienda stessa. Il ruolo della funzione finanziaria è perciò quello di contribuire alla creazione di un valore per l’impresa, ponendola in condizione di soddisfare le attese di remunerazioni dei diversi stakeholders. La creazione di valore deve avvenire nel rispetto simultaneo, stabile e autonomo degli equilibri gestionali. Il primo Equilibrio è quello cd REDDITUALE: i ricavi della gestione caratteristica coprono adeguatamente i costi derivanti dall’acquisizione dei fattori di produzione. Altro Equilibrio è quello cd PATRIMONIALE: composizione ottimale degli investimenti e delle fonti di finanziamento (la struttura dello stato patrimoniale dell’azienda deve essere tale che le fonti di lungo termine coprano gli investimenti di lungo termine, le fonti di breve termine investimenti di breve termine, in equilibrio armonico). Terzo Equilibrio è quello MONETARIO: gestione finanziaria compatibile con l’equilibrio reddituale (nella gestione economica costi e ricavi non hanno sempre una manifestazione immediata in termini finanziari, quindi la funzione finanziaria deve essere in grado di presediare le entrate e le uscite in modo da renderle compatibile con il flusso dei costi e i ricavi e minimizzare eventuali oneri che l’azienda deve sostenere). Focus sulla creazione di valore: Operare in economicità significa tendere alla creazione di valore senza il continuo ricorso ad interventi di sostegno da parte di terzi soggetti (es azionisti con aumento del capitale, oppure le banche con finanziamenti). La creazione di valore è un obiettivo Ragionevole, Razionale, Ampiamente condiviso, Stimolante, Misurabile. L’IMPRESA COME INSIEME di CONTRATTI - Azienda come insieme di contratti liberamente stipulati con lavoratori dipendenti, fornitori,banche, azionisti ecc.. Una corretta gestione aziendale vuole che gli interessi degli azionisti sia soddisfatto in maniera residuale rispetto agli interessi degli stakeholders, da qui nasce il concetto di RESPONSABILITA’ dell’impresa che richiede un comportamento responsabile dell’imprenditore e degli azionisti verso tutti gli stakeholders, che crei un valore per tutti, e quindi la remunerazione dell’imprenditore azionista sarà ottenuta in modo adeguato dopo aver soddisfatto le aspettative di coloro i quali hanno attese economiche giuridicamente antecedenti alle loro. Accanto alla responsabilità dell’impresa abbiamo poi una RESPONSABILITA’ SOCIALE: necessità per l’impresa di farsi carico di una maggiore sensibilità verso le istanze sociali che ruotano intorno all’azienda ( es inquinamento). Teoria dell’agenzia: Il manager dell’azienda è un agente, i cui principali sono gli azionisti. Gli assunti base della teoria sono che ciascun contraente ha una propria funzione di massimizzazione dell’utilità, spesso il manager avendo come obiettivo quello dio massimizzare la propria utilità potrebbe perseguire delle finalità in contrapposizione con quelle degli azionisti da cui hanno ricevuto l’incarico, una corretta gestione aziendale dovrebbe quindi assicurare che gli interessi degli agenti e quelli dei principali siano in qualche modo allineati e razionali. Le decisioni e le azioni dell’agente, poiché dettate da opportunismo, non sempre sono orientate a massimizzare il benessere del principale, di conseguenza l’obiettivo primario dell’azionista (principale) è governare il contratto e controllare il comportamento e i risultati dell’agente (governance aziendale). La concezione dell’impresa come un insieme di contratti genera conseguenze che si ripercuotono su: decisioni di struttura finanziaria che portano alla formazione di contratti, governance aziendale, valutazione aziendale, altre aree di interesse aziendale.

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LA FUNZIONE FINANZIARIA NEI PRINCIPALI SISTEMI FINANZIARI – Nel modello anglosassone l’orientamento prevalente è quello ai mercati finanziari, quindi al comunicare rapidamente quali sono i risultati della gestione aziendale, vivecersa il modello europeo continentale è più orientato a fornire una corretta informativa agli intermediari finanziari quindi si passa dalla soddisfazione dell’azionista (chi investe nell’azienda) alla soddisfazione di chi finanzia l’azienda. Gli aspetti fondamentali del modello anglosassone sono: la rapidità di creazione del valore, la capacità di cogliere velocemente l’interesse degli investitori e raggiungere il tasso di rendimento minimo richiesto dal mercato, il management poco stabile soffre di miopia e ansia di risultati di breve periodo. Nel modello europeo vi è la capacità di istaurare una relazione stabile tra imprese ed intermediari finanziari, assumere una capacità reputazionale e quindi avere la criticità del capitale reputazionale e delle risorse di fiducia, i due modelli si distinguono anche perché l’assetto proprietario tipico nel primo caso è la Public company, mentre nel modello europeo più aperto al mercato è l’azionariato di matrice familiare o di derivazione pubblica ECC……………….. PRINCIPI OPERATIVI DELLA FINANZA AZIENDALE – Obiettivo principale è massimizzare il valore dell’impresa, ciò avviene attraverso tre tipi di politiche: Politiche di INVESTIMENTO (si basa sulla convenienza economicofinanziaria degli investimenti) , Politiche di FINANZIAMENTO (mira ad ottimizzare la composizione delle fonti di finanziamento), Politiche dei DIVIDENDI (provvede ad ottimizzare la distribuzione dei flussi di cassa in eccesso agli azionisti, rispetto al soddisfacimento dei bisogni di tutti gli stakeholeders). La Politica degli Investimenti è mirata ad investire in progetti con un rendimento atteso superiore a quello richiesto dai finanziatori che hanno come obiettivo un tasso minimo di rendimento,e che misurano il proprio rendimento atteso anche in base alla rischiosità dell’investimento. Fare una corretta Politica di Finanziamento significa scegliere una struttura che garantisca la sopravvivenza dell’impresa e la creazione di valore attraverso la scelta del rapporti di indebitamento e il design degli strumenti finanziari. Di per sé l’indebitamento non è un fattore negativo, è un fattore che può determinare una crescita importante dell’azienda in virtu di finanziamenti sani. La Politica dei Dividendi prevede la distribuzione delle risorse finanziare in eccesso da restituire agli azionisti si occupa di quanto restituire agli azionisti (dopo creditori, investimenti e riserve) e in che modalità. In sintesi gli azionisti sono quelli che vengono soddisfatti residualmente, dopo aver pagato gli altri portarori di interessi (lavoratori, creditori e investimenti per la crescita duratura dell’azianda ecc). Occorre valutare bene come investire gli utili degli esercizi precedenti. Abbiano inoltre una gestione economica che associa costi e ricavi di produzione, e una gestione monetaria che è l’aspetto con il quale si manifestano i costi e i ricavi, spesso all’interno dell’azienda i ricavi non vengono ottenuti nel momento stesso in cui il bene o il servizio è venduto ma vengono ottenuti dopo un certo periodo di tempo, per cui nel momento in cui viene approvato il bilancio che ci riporta ricavi superio ai costi e quindi un utile che sarebbe possibile distribuire agli azionisti, in realtà una parte di questo utile potrebbe non essersi ancora manifestato monetariamente, ovvero l’azienda potrebbe non avere in cassa le risorse necessarie per distribuire tutti gli utili ottenuti, questa potrebbe essere una ipotesi in cui si decide di distribuire utili per una quantità inferiore rispetto ha quella disponibile, viceversa si potrebbe decidere di destinare utili a nuovi investimenti e quindi non distribuirli per investirli in una crescita duratura dell’azienda, e quindi destinare gli utili ad una riserva di patrimonio che poi servirà per un futuro aumento del capitale e per attribuire un maggiore valore all’azione, è comunque importante ricordare che l’azionista ha un’aspettativa di rendimento, si attende un cd premio per il rischio che affronta investendo nell’azienda e quindi la politica dei dividenti diventa importante per bilanciare le giuste aspettative di crescita dell’azienda e la giusta aspettativa di remunerazione dell’azionista e qui ritorna importante la teoria dell’agenzia in cui un principale e un agente devono far combaciare interessi diversi da un lato l’interesse al valore dell’azienda, dall’altro ad una corretta gestione aziendale. La Finanza Aziendale ha una sua coerenza interna (insieme di contratti, soggetti con interessi diversi che operano razionalmente e in sinergia), serve a tutti in azienda, è divertimento (rappresenta una sfida continua alla crescita), va appresa applicandola in concreto. 2

LEZ 2 ORGANIZZAZIONE DELLA FUNZIONE FINANZIARIA RUOLO DELLA FUNZIONE FINANZIARIA (FF) – L a FF presidia il processo di creazione del valore durevole e sostenibile mediante operazioni di finanza ordinaria e straordinaria. Governa l’unità di misura del vaolore, ossia il denaro, che è fattore omogeneizzante di tutte le diversità aziendali, nel tempo e nello spazio. Il processo del valore deve essere durevole e sostenibile e la FF contribuisce a questo obiettivo. La FF può assumere diverse configurazione in base ai diversi elementi, fattore determinante è la tipologia giuridico-organizzativa dell’azienda, la posizione sui mercati finanziari ( es azienda quotata), il settore industriale di apparteneza ecc.. AREE DI ATTIVITA’ – Aree che fanno capo al CFO (Chief Financial Officer) sono Amministrazione e Bilancio, Pianificazione e Controllo, Finanza, Fiscaliotà, Compliance. Il CFO è un termine anglosassone indica la funzione chief in capo, che tende a racchiudere la supervisione di tutte le attività elencate. Nella concezione italiana invece si va a diversificare l’attribuzione di deleghe in capo a più soggetti. Funzione finanziaria nell’AMMINISTRAZIONE e BILANCIO. Amministrazione: trattamento delle singole transazioni commerciali inerenti al ciclo passivo e al ciclo attivo. Queste attività vengono contabilizzate e poi si va a formare il bilancio. Contabilità e bilancio: Apprezzamento degli amministratori sui valori aziendali reali, risultati e responsabilità. Applicazione dei principi contabili e le relazioni con i revisori esterni. (Es. nella fase di amministrazione si effettua una vendita per cui si emette una fattura, questa fattura se non pagata alla fine dell’esercizio comporta un credito verso il cliente, in sede di bilancio è quindi necessario verificare che questo credito sia esigibile -risultati e responsabilità-). Si arriva alla fine ad un Bilancio di Verifica quindi si avvia una attività di valutazione dell’attivo e del passivo patrimoniale , alle strutture di rettifica, alla composizione finale del bilancio annuale, dello SP con rilevanza del risultato netto di esercizio e dei flussi di cassa. Funzione PIANIFICAZIONE e CONTROLLO - Supporta il management nella partecipazione al processo decisionale. Utilizza i dati consuntivi elaborati dall’area Amministrazione e Bilancio. Questa è una funzione estremamente importante perché aiuta a verificare l’efficacia e l’efficienza della gestione aziendale a tutti i livelli, partendo dalla rilevazione della contabilità industriale quelle che tipicamente fanno riferimento alla produzione e sulla base dello storico so costruiscono delle previsioni cd reporting periodale e si fa un’analisi degli scostamenti. Quest’attività comprende le attività di sviluppo del piano strategico e di target setting, ovvero di definizione degli obiettivi di breve e medio termine dell’azienda. In particolare questa funzione di pianificazione e controllo interagisce con le altre funzioni operative per la redazione di piani Economici Patrimoniali e Finanziari articolando la propria analisi e le proprie informazioni in centri di costo e di profitto per area di business. Funzione FINANZA – E’ al servizio dell’attività industriale ed esclude dalla propria ingerenza operazioni di tipo speculativo orientate a generare profitti tout court, spesso nel linguaggio comune si tende a confonder il ruolo della FF con un ruolo di contenuto speculativo, (es un’azienda che opera su mercati internazionali può decidere di dotarsi di un meccanismo di copertura del rischio di cambio derivante dalla svalutazione della moneta in cui si vende una merce o dalla rivalutazione della moneta in cui si compra una merce, e per coprirsi da questo rischio tipico di cambio può dotarsi di un prodotto finanziario derivato, questa operazione, che nella operazione comune associa al derivato una operazione speculativa, in realtà è una operazione che permette in caso di svalutazione del cambio la copertura dell’azienda che quindi non si troverà in perdita, la FF è quindi di supporto all’attività industriale). La Funzione Finanza si occupa di pianificazione finanziaria: predispone il budget annuali e pluriennali, preventivazione operativa, predispone il reporting finanziario (tutte le aziende con una buona gestione predispongono dei budget e prevedono cosa potrebbe accadere nell’esercizio successivo). Altro ruolo della Funzione Finanza consiste nella tesoreria di gruppo e capital markets che si occupa di: ottimizzazione del ricorso ai mercati dei capitali e del credito, gestione dei fabbisogni finanziari, minimizzazione dei rischi. Ancora un ruolo della Finanza è la Finanza Commerciale: supporto alle funzioni operative nella gestione di crediti e attivi circolanti, poiché uno dei grossi problemi di un’azienda è la discrepanza tra il momento in cui il ricavo si manifesta (viene venduta la merce ed emessa la fattura) e il momento in cui si genera il 3

flusso di cassa positivo dell’azienda (con il pagamento della fattura), è molto importante che la gestione degli incassi e dei crediti sia monitorata in maniera costante anche attraverso la gestione della cassa conepita in una gestione ottimizzante di incassi e pagamenti e un controllo dei flussi e delle univocità delle procure. Altro compito fondamentale della funzione finanza in rapporto alla crescita aziendale è il supporto del management nelle scelte di M&A (fusione e acquisizioni) e nelle operazioni su capitale azionario. Le aziende nel loro ciclo di vita possono trovarsi di fronte a scelte importanti che per es possono riguardare l’integrazione a monte o a valle del processo produttivo per cui un ‘azienda necessità di non dipendere più da un fornitore e quindi integrare a valle il proprio processo produttivo, di conseguenza può decidere di cambiare il rapporto con questo fornitore e acquisirlo e quindi intraprendere un processo di acquisizione, la funzione finanziare deve supportare il manager nel valutare la fattibilità dell’acquisizione, uguale nel caso di fusione per entrare in un nuovo mercato ecc… queste attività sono dunque supportare dalla Funzione di Finanza Straordinaria. La Funzione Finanza quindi si relaziona con Istituzioni e Mercati Finanziari al fine di ottimizzare gli oneri e i proventi finanziari per coprire rischi di cambio e di tasso adottando opportuni strumenti, e trovando soluzioni d finanziamento del debito. Si relaziona poi con Investitori, Fondi e Banche. Funzione FISCALITA’ – Funzione altamente specialistica che assicura soluzioni fiscali ottime, e concorre a garantire corretti rapporti con gli organi dello Stato, ed è a sostegno dell’attività industriale e richiede che al suo interno siano presenti figure altamente qualificate, sia interne che esterne all’azienda. Funzione COMPLIANCE o di Conformità – intorno al CFO ruotano diverse normative e autorità, la conformità a tutte queste norme diventa una responsabilità del CFO. LINGUAGGIO - I Principi contabili nazionali definiti GAAP e quelli internazionali definiti IAS, il Codice Civile, i principi Organismo Italiano di Contabilità, le Specifiche sottoprocedure e Routine contabili sono gli elementi che formano il corpus del linguaggio della funzione finanza. All’interni dei singoli stati si sono formati nel tempo principi contabili che vengono accettati nella prassi operativa essi vengono definiti GAAP. Con la globalizzazione dei mercati si è manifestata l’esigenza di standard internazionali, ormai divenuti obbligatoria per le aziende quotate e le istituzioni finanziarie assicurative. I GAAP in Italia sono presieduti dall’Organismo italiano di Contabilità che non può naturalmente prescindere dal codice civile. Tutto ciò forma un linguaggio comune adottato dalla FF, per gestire questo linguaggio entrano in gioco i Sistemi Informativi che hanno l’obiettivo di descrivere con chiarezza i fatti aziendali, devono misurare con precisione e correttezza la performance aziendale, devono fornire un’informazione che sia univoca, trasparente e veritiera e quindi garantire che la comunicazione finanziaria interna ed esterna all’azienda abbia questi caratteri specifici. Contribuiscono alla concreta attuazione dei linguaggi e sono un elemento fondamentale della macchina amministrativa. CAMBIAMENTO ORGANIZZATIVO NELLA FF – cambiamento del manager nel tempo, esigenza strettamente connessa a fattori esterni quali l’evoluzione economica e culturale del sistema Paese e del sistema industriale e finanziario; alle fasi del ciclo economico. La necessità è che il SIEFO sia una persona in grado di assumere rapidamente delle decisioni, lavorare su informazioni complete ma non ridondante, saper trasferire le informazioni con semplicità e chiarezza diventando un fattore di ordine e efficienza nell’azienda. Le competenze necessarie per la crescita professionale della FF : Padronanza dei principi di amministrazione e contabilità, capacità di analisi economica e finanziaria, capacità di pianificazione e controllo, del business, comprensione strategica, capacità di integrazione con funzioni diverse essere attore del processo decisionale dell’azienda ecc.. LEZ 3 ANALISI FINANZIARIA: RICLASSIFICAZIONE DEL BILANCIO CONTO ECONOMICO E LO STATO PATRIMONIALE – Il BILANCIO è una fonte di informazioni utili per l’analisi della gestione aziendale, i prospetti che vengono utilizzati sono standardizzati e quindi conto economico, stato patrimoniale e nota integrativa non devono nascondere le particolarità della singola azienda, ciò nonostante la standardizzazione proposta dal CC non consente sempre di conoscere a fondo qual è la reale situazione dell’azienda, e pertanto si rende necessaria l’attività dell’analisi di bilancio che serve ad apprezzare i fattori d’origine dei dati contabili, l’economicità della gestione, le potenzialità di sviluppo dell’azienda, la dinamica finanziaria che si svolge all’interno di essa. Le analisi 4

finanziarie sono di solito comparative rispetto alle performance passate e possono essere volte a informare sia i player esterni sia coloro che operano all’interno dell’azienda. I modelli di analisi sono modelli si riesposizione dei documenti contabili che non hanno una validità sotto il profilo formale-normativo ma consentono di valutare l’azienda da un punto di vista della solidità , della redditività, della rischiosità e delle prospettive reddituali. In questo modo le grandezze economiche patrimoniali e finanziarie hanno una rappresentazione numerica che cerca di rispecchiare al meglio gli accadimenti della gestione aziendale. PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI – I Principi Contabili vengono elaborati per esigenze di uniformità, viene adottato un corpo di principi che accoglie criteri di vario livello: livello nazionale (Local GAAP), e livello sovranazionale (IAS International accounting standard). In Italia l’adozione di principi contabili internazionali è avvenuta con il D.L. 38/2005 che dispone l’utilizzo degli IAS/IFRS in termini di Obbligo per imprese e gruppi con titoli quotati in mercati regolamentati di qualsiasi Stato UE, ban...


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