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Title G Greene
Course Pedagogia
Institution Sapienza - Università di Roma
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Presentazione G Greene...


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Graham Greene Introduzione Henry Graham Greene è stato uno scrittore, drammaturgo, sceneggiatore, agente segreto e critico letterario britannico. Le sue opere esplorano la morale ambivalente e le questioni politiche del mondo moderno. Greene fu uno scrittore impegnato molto popolare, uno dei maggiori romanzieri inglesi del Novecento.

La vita Henry Graham Greene nasce a Berkhamsted il 2 ottobre 1904. Quarto di sei figli, la sua infanzia trascorre in un ambiente felice. Un tempo di pace e sicurezza bruscamente interrotto a dieci anni quando viene mandato nella scuola annessa alla casa di famiglia, di cui il padre, Charles Henry Greene, è direttore. Nel 1918 passa al corso superiore ed entra come convittore nella scuola, dove si vede guardato con sospetto in quanto figlio del direttore. Graham mette in atto alcuni maldestri tentativi di suicidio, poi scappa di casa. È una fuga breve, durata meno di un giorno, che indurrà però i genitori a mandarlo a Londra, in cura da uno psicanalista. Dopo sei mesi, il miglioramento è notevole. Quando torna a casa, l'acquisita disinvoltura e la nuova sicurezza sono evidenti. Nel '22 si iscrive al Balliol College di Oxford e aderisce, ma solo per un mese, al Partito comunista. Diplomatosi nel '25, per coltivare la sua forte vocazione letteraria, va a lavorare come giornalista presso un quotidiano di provincia, il «Nottingham Journal». Nel '26 abbraccia la fede cattolica. Alla conversione è condotto da colei che un anno dopo diventerà sua moglie, Vivien Dayrell-Browning, e da cui avrà poi due figli. Passato alla redazione del «Times», pubblica nel '29 il romanzo L'uomo dentro di me. L'immediato successo lo spinge ad abbandonare il giornalismo e a dedicarsi esclusivamente alla letteratura: i romanzi successivi saranno The Name of Action (1930), Rumour at Nightfall (1931) e Il treno d'Istanbul (1932). Nel 1932 riprende l'attività giornalistica come recensore per lo «Spectator». Nel '34 pubblica Un campo di battaglia e nel '35 I naufraghi. Sempre nel 1935 parte con la cugina Barbara per la Liberia e la Sierra Leone, poi vividamente rievocate in Viaggio senza mappa, pubblicato l'anno seguente. Il viaggio è la prima di quelle "vie di scampo" che Greene imboccherà poi con regolarità come antidoto alla noia e alla depressione. Da paesi lontani e spesso travagliati ricaverà poi puntualmente le ambientazioni dei suoi romanzi. I due seguenti, Una pistola in vendita, del '36, e La roccia di Brighton, del '38, sono ambientati, comunque, ancora in Inghilterra. Dal viaggio del '39 nel Messico insanguinato dalle feroci persecuzioni religiose del presidente Callas, trae materiale per un altro diario reportage, Le vie senza legge, e per uno dei suoi capolavori, Il potere e la gloria, pubblicati rispettivamente nel '39 e nel '40. Al suo ritorno, Greene viene reclutato dai Servizi segreti britannici. La sua destinazione, Freetown, nella Sierra Leone, fornisce la cornice per un altro dei suoi maggiori romanzi, Il nocciolo della questione (1948). Al rientro in patria continua a lavorare per il Controspionaggio, a stretto contatto con Kim Philby (spia dei russi), con il quale si instaura un rapporto di reciproca stima che durerà tutta la vita. Nel maggio del '44 Greene dà le dimissioni. Nel 1946 incontra Catherine Walston, donna affascinante, moglie del ricchissimo Harry Walston. La donna, avendo deciso di convertirsi al cattolicesimo, aveva chiesto a Greene di farle da padrino. Pochi mesi dopo il loro incontro i due diventano amanti. In quegli stessi anni, stende le due sceneggiature per i film di Carol Reed, L'idolo infranto e Il terzo uomo, pubblicato poi in forma di romanzo nel '50. Nel '51 esce Fine di una storia , un libro in cui vengono rievocati molti aspetti della relazione con Catherine. Come giornalista, tra il '51 e il '55 si reca diverse volte in Indocina per riferire sulla guerra coloniale francese. La lucida previsione della svolta interventista della politica statunitense gli ispira 1

L'americano tranquillo (1955). Nel 1956 si reca nella Cuba del dittatore Batista, per "ricercare" l'ambientazione di una storia a cui pensava da tempo: ne scaturisce il romanzo Il nostro agente all'Avana, pubblicato nel 1958. Nel '59 è nel Congo Belga, dove ambienterà Un caso bruciato (1961), mentre l'Haiti del feroce dittatore François Duvalier dove Greene si reca nel 1963, gli offre lo scenario per I commedianti (1966). Nel '66 si reca in Paraguay, che diventerà una delle tappe di In viaggio con la zia (1969). Nel '71 esce Una specie di vita, l'autobiografia in cui Greene narra i suoi primi ventisette anni. L'anno seguente scrive per il giornale «The Observer» un articolo sulla situazione in Cile in cui critica aspramente la politica della CIA in America Latina. E in questo contesto politico che nasce il romanzo Il console onorario, che Greene considerava il suo preferito. Del 1978 è Il fattore umano, un romanzo iniziato alla fine degli anni Sessanta e poi abbandonato. A Panama, meta di ripetuti viaggi alla fine degli anni Settanta, sarà ambientato in parte l'ultimo romanzo, L'uomo dai molti nomi (1988). Nel 1980 viene pubblicata la seconda parte dell'autobiografia: Vie di scampo, quelle vie che Greene ha continuato a percorrere anche negli ultimi anni, nonostante l'età avanzata (il Nicaragua, la Cuba di Castro, la Russia di Gorbaciov dove nell'87 ha partecipato al forum della pace), dando frattanto alle stampe Il dottor Fischer a Ginevra, ovvero La cena delle bombe (1980), Monsignor Chisciotte (1983), Il decimo uomo (1985). Greene muore il 3 aprile 1991 nella sua casa di Corseaux, sul lago di Ginevra.

Le opere La sua opera ha rappresentato la cronaca del Novecento, delle tensioni drammatiche che hanno attraversato il secolo scorso, osservate da una posizione di ferma moralità, dettata dalla necessità di combattere l'ingiustizia e dalla volontà di essere a fianco delle vittime e degli oppressi. È stato il nostro agente nel mondo che cambiava intorno a noi. Il confine esiguo tra opposti sentimenti, le contraddizioni dell'anima sono i temi cui Greene si appassiona fin dal suo primo protagonista, il giovane contrabbandiere de L'uomo dentro di me (1929), in lotta con il suo "doppio" onesto e saggio. Il tema delle "coscienze divise" trova un primo, immaturo svolgimento nelle due opere successive The Name of Action (1930) e Rumour at Nightfall (1931), poi ripudiate dall'autore. Il treno d'Istanbul (1932) è il primo di quelli che in una prima fase Greene battezzò come "divertimenti", romanzi in cui l'intreccio aveva un ruolo decisivo. Nel successivo Un campo di battaglia (1934) si percepisce un affascinato disgusto per la desolazione urbana. Ne I naufraghi (1935) il mondo corrotto dell'alta finanza è occasione per l'esplorazione di conflitti esistenziali: il vuoto angoscioso del successo, l'innocenza della depravazione. Il secondo "divertimento", Una pistola in vendita (1936), scolpisce più nettamente lo stereotipo del protagonista nella prima produzione greeniana: il delinquente poco più che adolescente, devastato da un'infanzia infelice, con un pezzo di ghiaccio nel cuore, orgogliosamente votato al male, troverà, dopo la parentesi diaristica di Viaggio senza mappa (1936), compiuta incarnazione in Pinkie, eroeantieroe del romanzo La roccia di Brighton (1938). La lotta tra bene e male che trascende la sfera umana del giusto e dell'ingiusto, trova il suo simbolo nel prete ubriacone de Il potere e la gloria (1940), il romanzo che trae personaggi ed episodi dal precedente diario messicano Le vie senza legge (1939). Con Missione confidenziale (1939) si ritorna momentaneamente al clima violento dell'Europa segnata dalle dittature e diretta incoscientemente verso la tragedia della guerra. Il motivo autobiografico e ricorrente della dolcezza dell'infanzia in contrapposizione alla brutalità dell'adolescenza si ripete nel successivo romanzo, Quinta colonna (1943). Il «baratto con Dio», l'offerta della propria pace e felicità in cambio della salvezza di qualcun altro, diventerà elemento portante nel romanzo successivo, Fine di una storia (1951). I consueti toni drammatici di Greene si 2

attenuano con il lieto fine di Vince chi perde (1955), anticipando la svolta verso la commedia che si perfezionerà con Il nostro agente all'Avana (1958). Contemporaneamente L'americano tranquillo (1955) inaugura la nuova serie dei romanzi apertamente "politici". Tuttavia, con l'eccezione di Un caso bruciato (1961) - una riflessione indirettamente autobiografica di Greene sul tema della fede e dell'assenza di fede - tutti i successivi romanzi sono caratterizzati da una forte tensione ideologica. I protagonisti si trovano di fronte a scelte decisive, in situazioni in cui le ansie e la noia del mondo europeo lasciano il posto a un conflitto essenziale, in cui la vita stessa può essere in gioco: sfumature e ambiguità spariscono nella coscienza dei personaggi, di fronte a una scelta estrema e finale in cui, il protagonista, con tutte le sue debolezze e incertezze, è chiamato a operare. Così è per il protagonista de L'americano tranquillo, così sarà per quello de I commedianti (1966), de Il console onorario (1973) e de Il fattore umano (1978); ma, a ben guardare cosi era stato già per tutti gli antieroi protagonisti dei romanzi precedenti. Dell'opera di Greene ancora dobbiamo ricordare il piacevolissimo In viaggio con la zia (1969), romanzo in cui rivisita con ironia i propri topoi, letterari e geografici; e infine gli ultimi lavori, Il dottor Fischer a Ginevra, ovvero La cena delle bombe (1980), una gelida satira sul capitalismo, e Monsignor Chisciotte (1983), che traspone nella Spagna postfranchista situazioni e spunti suggeriti dal libro di Cervantes. Diversi motivi del Greene più classico tornano anche nell'ultimo romanzo, L'uomo dai molti nomi (1988).

La fortuna La vasta opera di Graham Greene ha avuto moltissimi riconoscimenti ufficiali. Lo scrittore è stato insignito dell'Ordine del Merito - altissima onorificenza britannica -, della Legion d'onore, del premio Shakespeare, del Jerusalem Prize, del premio nicaraguense Ruben Dario, per citarne solo alcuni. Il Premio Nobel gli è sempre sfuggito; ma per ragioni “politiche", non letterarie. Al mondo del grande schermo, che ha trasformato in film famosi un numero impressionante di suoi romanzi, Greene deve molto. Il cinema è stato un fattore importantissimo del suo successo. Ma alla sua fama contribuirono non poco i romanzi "cattolici" (Il nocciolo della questione soprattutto), o meglio, gli appassionati consensi e i critici rifiuti che intorno a essi ha suscitato la sua visione del mondo e della natura umana. Greene ha sempre rifiutato di considerarsi uno scrittore "cattolico". Piuttosto, il suo intento è quello di recuperare una dimensione letteraria fortemente morale e religiosa che potesse dare senso e spessore a eventi e personaggi. Vi è in Greene la consapevolezza dell'ineluttabilità della presenza di Dio nell'uomo. Sia che questo lo accolga sia che lo ripudi. Basilare è per lui la convinzione dell'infinità della misericordia divina, che nessuno, neppure la Chiesa, può conoscere. Solo Dio può leggere ciò che avviene nel cuore dell’uomo e perdonare: ed è questo il mistero che per Greene può salvarci dalla disperazione. Perché l'uomo è peccatore. I suoi romanzi ci presentano una galleria di personaggi capaci soprattutto di peccare, che spesso vivono nella lacerante consapevolezza della colpa, ma che non possono fare a meno di errare, perché fragile e fallibile è la natura umana. I personaggi di Greene rivelano una straordinaria efficacia proprio nella loro debolezza, nel loro essere incerti, a volte ambigui, animati da sentimenti e passioni contrastanti nell'affrontare le scelte che Greene pone loro dinnanzi. Spesso sono gli aspetti negativi a prevalere, la codardia, l'indifferenza, l'egoismo; ma in ultimo essi sanno pagare con il sacrificio il rispetto di ciò che rappresenta quel poco che rimane della loro dignità umana. Nelle ultime opere si è ravvisata una certa ripetitività di paesaggi e personaggi, ma anch'essi non mancarono mai di suscitare un'amplissima eco, anche per il rilievo che Greene continuava ad avere nel panorama internazionale attraverso le sue battaglie civili: a favore dei dissidenti dell'Unione Sovietica, contro le manovre della CIA in America Latina, contro le complicità tra politici e 3

malavita nella città di Nizza. Con la sua scomparsa il "personaggio Greene" venne meno. Ma è rimasta “l'opera” di uno dei più grandi narratori di tutta la letteratura inglese.

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