Gianfranco Lizza – Geopolitica delle prossime sfide PDF

Title Gianfranco Lizza – Geopolitica delle prossime sfide
Author Claire .
Course Geopolitica
Institution Sapienza - Università di Roma
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GIANFRANCO LIZZA – GEOPOLITICA DELLE PROSSIME SFIDE CAPITOLO 1 : ESPRESSIONI DELL'ESERCIZIO DEL POTERE Stato : organizzazione sociale in grado di esercitare sovranità su un territorio e un numero di persone sufficientemente ampio da costituire una popolazione. Eccezioni: Città del Vaticano ove non c'è una popolazione o Stato palestinese che fino agli accordi di Oslo del 93 non disponeva di alcun territorio.  I “micro-Stati” hanno una popolazione inferiore a 100 000 persone e una superficie inferiore ai 1000km² (Vaticano, Principato di Monaco...) e molti di essi, spinti dalla mancanza di risorse o dalla propria storia sono diventati paradisi fiscali (ovvero collettori di denaro sporco e di capitali che sfuggono illegalmente alla tassazione nei paesi d'origine). Esempi: Liechtenstein e le Bahamas. L'OSCE ha redatto una lista nera dei paradisi fiscali dove sono stati inseriti anche Stati dalle dimensioni normali quali le Filippine. C'è anche una lista grigia di sospetti paradisi fiscali fra cui vi sono Monaco, San Marino, Svizzera e Lussemburgo. La sovranità comporta l'onere di proteggere il territorio e la popolazione. Tale violenza può essere interna (contro chi viola la legge, ed é allora un azione di polizia) sia verso l'esterno (ed é allora un azione di guerra). Numerosi paesi non sono più in grado di difendersi sia dai nemici interni che esterni.  Nel mondo bipolare bastava che lo Stato si alleasse ad una delle due superpotenze per sentirsi in sicurezza. La fine del bipolarismo ha reso inutili queste alleanze e adesso si sta accentuando la “supremazia del paese guida” che stabilizza una o più alleanze fra Stati. Detto cio' si corre il rischio “dell'eccesso di potenza” ovvero della supremazia di un Singolo Stato che crea una fase di instabilità perché la sua sfera di influenza tende ad allargarsi eccessivamente.  Le missioni di peacekeeping risolvono situazioni che il governo nazionale non riesce a controllare: vengono messe in atto solo su accettazione delle parti in conflitto ed implicano un riconoscimento di impotenza da parte dei richiedenti e sono prova di gran debolezza dello Stato. Il Medioriente e l'Africa sono le zone col maggior numero di missioni di Peacekeeping.  E' aumentato l'uso di privatizzare la sicurezza: lo Stato, incapace di assolvere da solo ai suoi compiti, si rivolge ad altri per far fronte alle se lacune sia interne che esterne. L'utilizzazione di contractors modifica anche la strategia militare (nel 2009 il Pentagono ha potenziato sul nemico la pressione militare statunitense in Afghanistan senza mandare uomini al fronte ma aggiungendo nelle retrovie i contractors e mantenendo in prima linea i soldati regolari, idea pessima visto che i contractors non sono grandi strategi militari). Il concetto di polizia internazionale. Dopo l'11 Settembre sono diventate poco chiare le differenze tra azioni di guerra ed azioni di polizia (si parla infatti di “poliziotti internazionali” per definire interventi militari massicci quali l'invasione da parte dell'esercito nei paesi dotati di un governo saldamente costituito e di regolari forze armate come l'Afghanistan e l'Iraq: non si trattava di guerre di conquista tradizionali ma di operazioni per impedire l'ulteriore crescita del terrorismo).  A legittimare le operazioni antiterrorismo dovrebbe essere l'ONU ma in caso questo non vi dia il proprio consenso gli Stati possono utilizzare la scusa della “guerra preventiva”.  L'Azione anti-pirateria nel Golfo di Aden del 2008: interessante operazione internazionale di polizia ove parteciparono numerosi paesi. Il fatto che l'operazione ebbe luogo in acque internazionali eliminava il rischio di violazione della sovranità altrui. I suddetti pirati hanno base in Somalia, paese che non riesce ad esercitare la propria sovranità ed é perciò' definito uno Stato fallito. La pirateria Somala colpisce la più importante rotta commerciale del





mondo che passa per il Canale di Suez. Il terrorismo internazionale ha aperto l'epoca dei conflitti asimmetrici dove le parti combattono in modo cruento ma con armi, motivazioni e strategie completamente diversi. La “Guerra Mondiale al Terrorismo” inaugurata da Bush per la sua asimmetria ha messo in discussione il diritto esclusivo alla violenza per via del suo uso sproporzionato ed eccessivo (che non conosce confine tra “militari” e “civili” o come nell'esempio del Carcere speciale di Guantanamo, costruito per prigionieri di guerra “unflawful combattants” in modo da non doverne rispettare i diritti sanciti dalla Convenzione di Ginevra che si riferisce a militari e non “semplici delinquenti”). La comparsa del terrorismo internazionale resta estremamente preoccupante nell'ipotesi che i terroristi riescano a dotarsi di rudimentali ordigni atomici, chimici, biologici o delle bombe sporche (contenenti materiale radioattivo). Quest'ipotesi ha due conseguenze: 1. Mette ulteriormente in discussione la capacità dello Stato di difendere il suo territorio (diffondendo un generico senso di insicurezza tra i suoi cittadini e quindi favorendo manipolazioni propagandistiche). 2. I timori terroristici pesano sul trattato di non proliferazione nucleare che potrebbe essere violato da un momento all'altro.

Il paradosso di oggi é che lo Stato ha bisogno di confini per esercitare le sue prerogative ma nel contempo per la difesa dei propri cittadini e territorio deve ignorarli. Lo Stato ha tre funzioni: sviluppo economico, coesione sociale, libertà individuale. Questi livelli sono stati raggiunti nella fase matura del capitalismo, ma sono stati messi in discussione dalla globalizzazione. Al cittadino viene richiesto che sia informato e che consumi: due termini che si fondono perché l'informazione diventa un consumo e nel contempo la propensione al consumo é determinata dall'informazione. Habermas: con il passaggio da un pubblico culturalmente critico a un pubblico di consumatori di cultura si perde non solo la specificità dell'opera culturale ma anche quella prettamente politica dell'opposizione. La cultura, che passa attraverso i mass media per ottenere la diffusione diventa “cultura di integrazione” formando un estremismo di centro ovvero una classe media massificata e facilmente manipolabile, un populismo democratico.  Lo Stato entra in relazione con questi processi (informazione e consumi) in modo estremamente problematico: egli infatti non può astenersi dall'intervenire sull'informazione ma intervenendo la condiziona.  Con la globalizzazione l'informazione si và internazionalizzando : i confini nazionali non contano più nulla E si sono moltiplicate sia le fonti di informazione sia la facilità di accesso ad esse attraverso internet. Il web erode dunque le prerogative dello Stato. L'autore fa notare inoltre che “i semplicistici elogi della libertà che emana da internet sembrano dimenticare che da sempre – da quando é nato lo Stato – la libertà esiste in quanto si accompagna a leggi che la garantiscono e la tutelano”: tali leggi devono rispettare le specificità culturali di chi ne é assoggettato e per una rete globale, regole valide ed accettabili per tutti appaiono un utopia.  Cinema e televisione “spalsmano la mente” marginalizzando la scuola: un sempre crescente numero di persone conforma i suoi modelli di comportamento, valori, obbiettivi, sulla base di input che nascono al di fuori delle istituzioni. Il federalismo era visto come antitesi dell'accentramento proprio di certi Stati-Nazioni particolarmente compatti e monolitici. Garantiva un minore appesantimento burocratico, maggiore partecipazione e più rispetto delle minoranze (rispondeva dunque alle esigenze degli Stati-giganti come Stati Uniti, Canada, Messico, Unione Sovietica ma si é dimostrato funzionale anche in piccoli Stati come la Svizzera ed in Belgio).



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Il dinamismo economico é tipico del federalismo. Per esempio, il progetto Nabucco ha lo scopo di portare il gas dal Caspio in Europa senza passare dalla Russia. Questo progetto nonostante anti-russo include Stati che non oserebbero mai contrastare la Russia e/o dai rapporti instabili con gli Stati Uniti. Federalismo come risposta più appropriata alla democrazia e multiculturalismo: promuove la "creolizzazine" ovvero la fusione dei diversi gruppi etnico-sociali nello Stato e nella sua gestione politica, culturale ed economica senza emarginarli ai quartieri o stadi più poveri. L'Unione Europea mette in luce la contraddizione che vive in questo secolo ogni movimento federalista: esso appare adeguato a esigenze momentanee e nonostante rafforzi gli Stati non vi dà maggior potere lasciando inoltre irrisolto il nodo della sussidiarietà che rende l'Unione "schiava" ai voleri individuali di 27 Stati. Si é assistito ultimamente alla rinascita del nazionalismo che puo' anche avere funzioni positive: esso ravviva il senso di solidarietà e appartenenza (contro le spinte secessioniste) ma spesso strumentalizza il malcontento. Per esempio nel processo di decolonizzazione il nazionalismo ha rinforazto le istituzioni nate al momento dell'indipendenza.

Il senso di appartenenza e il benessere dei cittadini possono essere regolati dallo Stato attraverso il Welfare. Lo Stato serve a proteggere la società civile dalla impersonale e asociale inerzia della globalizzazione in quanto questa produce diseguaglianza per il particolare tipo di sviluppo economico che la contraddistingue: essa aumenta la precarietà del lavoro allargando la fascia dei gruppi sociali a rischio di poverà. La globalizzazione, aumentando i flussi migratori ha aumentato anche il razzismo che puo' portare all'automarginalizzazione di certi strati sociali (come per esempio le rivolte delle banlieues francesi nel 2005).  Le banlieues (periferie) sono in gran parte cittadini del paese di accoglienza e sono sradicati da quello di orgine di cui spesso non conoscono neppure la lingua eppure trovano nella loro diversità una forza che li amalgami e li rassicuri.  Il principale problema dei ghetti urbani é la disoccupazione. Rapporto fra Stato e Nazione: la coincidenza fra i due tende a oscillare. Esistono nazioni senza ricordi comuni che fanno del desiderio di convivere il futuro la loro ragione d'essere (Stati Uniti) ed esistono anche nazioni che hanno una storia comune ma nessuna volontàdi condividere il futuro (gli ex Stati comunisti dell'URSS). Il modello asiatico: si contrappone allo Stato westfaliano ed industriale che abbiamo appena studiato il modello asiatico suddiviso in tanti modelli diversi: 1. Il modello cinese: ha rielaborato il sistema comunista in modo da epurarlo di tutte le sue specificità europee e trasformarlo nel gesore di uno sviluppo capitalistico accellerato con ferreo controllo del disagio sociale che ne derivava. 2. Il Giappone: applica la democrazia occidentale 3. L'India: la democrazia vi ha accompagnato il boom economico e la nascita del welfare come in Giappone e rappresenta l'unico caso di una grande nazione dove la modernizzazione economica, la liberalizzazione e l'integrazione in un economia globale di mercato sono avvenute sotto un governo liberal democratico. Bauman: più i confini sono visibili e i segni di demarcazione sono chiari più é ordinato lo spazio sul quale ci muoviamo. Quanto più le demarcazioni sono chiare, tanto più i confini danno sicurezza. Inoltre, le guerre "di confine" si stanno diradando lasciando spazio al negoziato (spesso estremamente complesso come per esempio il problema delle isole giapponesi Kurili, occupate dai sovietici nel 45 e di cui Tokio chiede la restituzione su base di un accordo firmato con la Russia nell'800).

Detto cio', la globalizzazione ammorbidisce i contrasti tra Stati perché li rende dipendenti economicamente uno dall'altro. Per Kant nel “Per la pace perpetua” la situazione naturale degli Stati é il conflitto come lo é quella degli uomini allo stato di natura di “insocievole socievolezza”. Per uscire dal vicolo cieco, bisogna far cadere le barriere e le frontiere su base di un accordo universale cosmopolita. Egli prevedeva una confederazione di liberi Stati uniti dall'accettazione di un diritto cosmopolitico. “Si é progressivamente giunti a un punto tale che la violazione dei diritti da una parte viene risentita ovunque”. Bauman introduce due nuovi concetti: 1. La dinamicità del confine/frontiera : il confine indica il termine di un territorio dove si esercita la sovranità mentre la frontiera sottintende l'esistenza di un fronte (dunque di una guerra o di un confronto fra diverse entità). Il confine puo' dunque essere statico per secoli (se coincide con barriere geografiche) mentre la frontiera é spesso in movimento. Per esempio, l'espansione della rete ferroviaria, tutta la zona subsahariana decolonizzata, le abitate da minoranze etniche e religiose ove uno stato centrale favorisce gli spostamenti di popolazione per diluire le diversità modificano le frontiere. 2. Le regioni di confine sono aree privilegiate per quanto riguarda le possibilità di scambio (sia di commercio, sia di uomini e di lingue) ove la cooperazione appare più facile. Elementi dell'attuale disordine internazionale: 1. Il concetto descritto precedentemente di "Stato Guida" che spesso non ha la capacità di ottenere i suoi obbiettivi sia per gli attori e risorse deboli sia per capacità organizzative 2. Fenomeni di frammentazione e fallimento di Stati e intere regioni. 3. Nonostante l'autore ritenga che gli Stati siano ancora attori fondamentali nelle relazioni internazionali questi sono indeboliti da: 1. l'instabilità del sistema (bipolare e non), 2. la nascita di confini spontanei senza demarcazioni (cita per esempio il confine che separa le periferia dal centro città: "confini cosi' invisibili ma cosi' reali da fare delle periferie un luogo di confine") e, sempre fra i confini invisibili, quelli legati alle diversità religiose (col problema della Turchia nell'UE etc). 3. La crisi dello stato dovuta alla sua progressiva erosione della sovranità sia da parte di istituzioni e poteri trasnazionali sia dall'assenza di confronto fra multinazionali e Stato (l'India é inquinatissima in gran parte per via di multinazionali estere sul suo territorio). Infatti, La superiorità economica si traduce spesso in un diritto alla extraterritorialità: in Amazzonia per esempio le grandi multinazionali dell'industria alimentare, del settore estrattivo e del legno hanno creato – pur senza violare formalmente le leggi – latifondi che si amministrano in modo autonomo per lo stato con conseguenze spesso tragiche per le popolazioni locali. Analoghi risultati dall'arrivo delle multinazionali cinesi in Africa, ove il controllo finisce con lo sfuggire ai deboli apparati satatali locali. Infine, le multinazionali non esitano a corrompere il sistema politico locale. L'autore cita la corruzione come una forza antistato e una delle maggiori cause a livello globale di instabilità e insicurezza delle società perché mina le istituzioni e i valori della democrazia, mette a repentaglio lo sviluppo sostenibile e la prosperità economica

Oggi é inquietante la tendenza della popolazione a sfuggire al controllo statale attraverso i condizionamenti dei mass media, i flussi migratori, le predicazioni religiose, la corruzione dilagante e una perdita di fiducia che si traduce in una perdita di lealtà nei confronti del potere. Bisogna

ricorrere al recupero di una sovranità popolare attraverso i partiti, i gruppi di interesse, la società civile.

CAPITOLO 3: NEL GROVIGLIO DELLE ETNIE

Se agli inizi del secolo si pensava che le minoranze etniche sarebbero scomparse, sopraffatte dal gruppo nazionale del proprio Stato, il processo di globalizzazione ha smentito tale ipotesi in quanto ha indebolito l'autorità degli Stati sia creato un campo più ampio dove pure le minoranze etniche potevano avere voce. (L'Europa, nonostante sia la terra d'origine dello Stato nazione e dopo secoli di organizzazione territoriale centralizzatrice conserva al suo interno 56 minoranze etniche). I caratteri che individuano un'etnia sono generalmente immateriali e si trasmetto per vincolo parentale e tramite l'apprendimento (cultura, lingua, religione, tradizioni, alimentazione...). Per questo motivo la comunanza culturale si accompagna anche da una comunanza genetica. Un etnia si caratterizza dunque per la convergenza di un aspetto culturale e di un aspetto biologico, in un territorio dato. Una minoranza etnica é un gruppo numericamente inferiore al resto della popolazione e manifesta in maniera implicata un sentimento di solidarietà allo scopo di conservare la loro cultura, le loro tradizioni e la loro lingua. Barth: il confine non é cio' che limita una comunità umana, bensi' il mezzo di interazione con altre realtà sociali. L'identificazione del “noi” serve alla comunicazione con il “loro” ed é necessario avere un'identità per poter interagire con un estraneo. L'Etnia non desidera necessariamente dotarsi di uno Stato proprio, ma generalmente ricerca un livello di autocoscienza che corrisponda alla necessità dell'autoconservazione, che in quanto tale ha un significato politico (i Curdi per esempio desiderano esprimere in modo autonomo la propria identità politica senza riconoscere qualcuno a loro superiore). La nazione ha dunque un grado operativo superiore rispetto all'etnia perché tramite i suoi gruppi politici puo' dotarsi di uno Stato per stabilire la propria identità politica sul territorio. Il concetto di nazione:  Per Cerreti la nazione é un concetto ideologico-politico e puo' dunque coinvolgere anche etnie diverse.  Per Smith le nazioni hanno base etnica omogenea  Per Kellas invece nazioni etniche si distinguono da nazioni sociali (concetto legalo alla capacità dell'individuo di diventare parte in un progetto politico condiviso come per esempio gli Stati Uniti) La multietnicità puo' rappresentare una ricchezza, un'opportunità di accrescimento reciproco a condizione che il patto politico che fonda lo Stato non abbia né un carattere nazionale né un carattere etnico (altrimenti le norme dello Stato avrebbero un carattere teso a favorire il solo gruppo dominante). La strategia adottata dagli Stati multietnici prevede, in caso di frizioni interne, una forma di legittimazione tramite il pluralismo culturale al posto dell'omogeneità nazionale: la pluralità indica che gli attori politici sono aumentati all'interno dello Stato col rischio che ognuno tenda all'interesse particolare del proprio gruppo e non a quello generale (unica eccezione: la Svizzera dove da 150 anni un sistema multietnico di governo regge la cosa pubblica). La crescente richiesta di sovranità nei confronti dello Stato da parte delle Etnie diventano sempre

più incisive per fattori legati alla globalizzazione: 1. L'indebolimento dello Stato nazione che non riesce più ad amortizzare le conseguenze sociali di un mercato globale minacciando la coesione statale (Habermas) 2. Flessione dell'identità nazionale che non é stata sostituita da una mentalità di villaggio globale ma dall'interesse economico particolare di minoranze etniche o comunità locali. La globalizzazione "omologa ma non universalizza, comprime ma non unifica". 3. Conflitti per la terra nel caso le aspirazioni nazionalistiche di un gruppo possano sovrapporsi con quelle di un altro riguardo allo stesso territorio (Palestina, Kosovo). 4. Il principio di autodeterminazione: ossia la capacità di un popolo di essere soggetto della propria storia. Cio' puo' avvenire per: 1. autoaffermazione (la comunità si dichiara cosciente di sé e rivendica una propria identità politica – i Corsi) 2. autodefinizione: il diritto della comunità a denifire le proprie caratteristiche salienti, quali il territorio 3. secessione: una comunità si separa dallo Stato di appartenenza 4. autoorganizzazione : darsi legge autonomamente 5. autogesione: diritto di amministrarsi all'interno di uno statuto che la stessa comunità si é data. Affinché la riconfigurazione dello Stato nazione sia efficace é necessario che la popolazione si trasformi in un popolo di cittadini in grado di prendere in mano il proprio destino politico (Habermas). Solo da una coscienza unitaria puo' derivare quella solidarietà civica propria dello Stato moderno e di ogni popolo. Il problema delle minoranze é avvertito in tutto il mondo (solo in Sud America coesistono 800...


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