Greimas - Percorso generativo e Schema narrativo canonico PDF

Title Greimas - Percorso generativo e Schema narrativo canonico
Course Semiotica e storytelling
Institution Università di Bologna
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Greimas - Percorso generativo e Schema narrativo canonico...


Description

IL PERCORSO GENERATIVO (GREIMAS) La teoria greimasiana è una delle più diffuse e utili per l’analisi semiotica dei testi. L’obiettivo di Greimas è quello di studiare il testo come un sistema fatto da più livelli interconnessi: da quello più superficiale a quello più profondo. Greimas riorganizza questi livelli nel percorso generativo, che rappresenta la progressiva emersione del senso del testo dai livelli più profondi e astratti a quelli più superficiali. Si tratta di uno schema che distingue i diversi livelli di contenuto di un testo: un testo può avere significati profondi o astratti, cioè significati generali che sono nascosti sotto la superficie del testo. Il percorso generativo cerca di definire i diversi livelli di significato procedendo da quelli più profondi e astratti (bene vs male) fino alla loro emersione verso la superficie del testo. Principali livelli del percorso generativo: 1. Livello profondo → contiene i valori e i significati fondamentali su cui si basa il testo, organizzati in strutture semio-narrative profonde che consistono nelle opposizioni semantiche (es. la vita e la morte, il bene e il male, ecc.) e che verranno poi rappresentati da elementi più concreti ( personaggi o oggetti) nei livelli successivi. Questi valori possono essere studiati grazie al quadrato semiotico, che organizza i significati che si definiscono reciprocamente (i contrari e i contraddittori): es. il significato di vita è definito anche dalla sua opposizione al significato di morte (e viceversa). La presenza di vita richiama automaticamente il suo contrario, la morte. Greimas introduce, oltre ai due elementi contrari (Vita/Morte), un altro elemento, i contraddittori: S1 (Vita) si definisce non solo in rapporto al contrario S2 (Morte), ma anche al contraddittorio non S1 ( non Vita). Differenza tra contrari e contraddittori: il contrario S2 si contrappone a S1 da un punto di vista qualitativo ( rappresenta l’altro polo di quella categoria semantica); il contraddittorio non S1, invece, rappresenta la negazione di S1. 2. Livello superficiale → quello con cui entriamo in contatto, il testo propriamente detto, con le sue parole (testo verbale) o i suoi colori (testo visivo). A questo livello incontriamo le strutture semio-narrative superficiali che sono ancora molto astratte ma cominciano ad assomigliare di più a una vera narrazione, perché i valori rappresentati nel quadrato semiotico vengono associati a Soggetti e Oggetti e vediamo comparire gli attanti. Non siamo ancora però alla superficie del testo. E’ un livello immediatamente precedente. La narrazione che è emersa finora è infatti ancora

suscettibile di essere espressa in diversi linguaggi (un racconto, un film, un quadro, una sinfonia...). Nelle strutture discorsive si effettua la messa in discorso delle strutture narrative (le quali erano astratte), ottenendo quindi una narratività più concreta. Nelle strutture discorsive l’attante (tipico delle strutture narrative) viene sostituito dall’attore (dotato di nome, vestiti e fattezze fisiche); vengono rappresentati gli spazi (luoghi che si definiscono in modo concreto) e i tempi. Per poter cogliere un concetto dobbiamo essere in grado di concepire anche il suo opposto. La semantica è la branca della semiotica che si occupa del significato e procede tramite categorie di significati in relazione di contrarietà (“alto” non è una categoria semantica ma “alto/basso” sì). I significati che troviamo in un testo sono i componenti che vanno a ostruire il senso generale dell’opera. Per questo si parla di semantica componenziale, perché concepiamo qualcosa mettendo insieme varie componenti di significato. LO SCHEMA NARRATIVO CANONICO (GREIMAS) Lo SNC presuppone uno stato iniziale e uno stato finale e il principio della narratività, il motore che muove tutte le storie, è la disgiunzione fra il Soggetto e l'Oggetto di valore: solitamente nello stato iniziale S è disgiunto dall'oggetto di valore, mentre nello stato finale i due si congiungono. Lo SNC prevede degli attanti: per attante si intende colui che compie o subisce l’atto. Sono elementi astratti (attori astratti) che, a differenza degli attori, che si trovano sul piano discorsivo e ricevono un “riempimento semantico”, non corrispondono a elementi direttamente individuabili. Risulta quindi che l'attante non è definito in maniera ontologica, rispondendo alla domanda 'Chi (o che cosa) è?', bensì in maniera relazionale o funzionale, rispondendo alla domanda 'Che cosa fa?'. Si intende che l'attante può essere umano o non umano, compiere un'azione direttamente o indirettamente ( per mezzo di delegati), e in forma attiva o passiva (subendo l'azione altrui).

Programma narrativo (PN): ・è una successione di stati e trasformazioni relativi a un Soggetto e un Oggetto di valore, è ciò che un Soggetto vuole fare; ・di solito ci sono più PN gerarchicamente correlati; ・ un Programma d’uso è un programma che serve a portare a termine il programma principale; ・un percorso narrativo è l’insieme dei PN che convergono verso lo stesso scopo;

・ ogni PN si sviluppa in relazione a un PN contrario, detto anche antiprogramma in cui un antisoggetto (oppositore) persegue uno scopo che va contro allo scopo del primo soggetto; ・a volte l’antisoggetto è in sincretismo attoriale con il soggetto stesso. Il modello di Greimas prevede 6 tipi di attanti: ・ Destinante → colui che manipola il Soggetto ponendo l’Oggetto come oggetto di valore, inducendolo a compiere il suo PN (dà l’impulso allo svolgimento narrativo; ・ Destinatario / Soggetto → è colui che, spinto dal Destinante, agisce per conquistare l’Oggetto di valore (svolge il suo PN). La spinta ad agire può provenire anche dal Soggetto stesso (auto-destinazione); ・ Oggetto di valore → indica lo scopo del Soggetto e non è per forza un oggetto materiale; ・Aiutante → aiuta il Soggetto nel compimento del PN; ・Anti-Soggetto → antagonista, oppositore, intralcia l’azioneEsempio: nella frase "il cane morde l'osso", il cane e l'osso non sono attanti ma attori, perché ricevono un investimento tematico definito. Gli attanti, che vengono presupposti dai termini 'cane' e 'osso', sono in questo caso un Soggetto (cane) e un Oggetto (osso). Possiamo immaginare che il Destinante che ha 'comandato' al cane di mordere l'osso sia la 'fame' o il 'gioco' o altro. Struttura di Destinazione: in tutte le storie c’è un mandante dell’azione. Lo SNC prevede 4 fasi principali: 1. LA MANIPOLAZIONE → momento in cui il Destinante persuade il Destinatario a compiere qualcosa (a intraprendere un certo PN): o glielo

impone

(dovere)

o

fa



che

lo

desideri

(volere).

Il

Destinante, dunque, svolge il ruolo di mandante e cerca di far fare qualcosa al destinatario e il Destinatario se viene convinto dal Destinante, diventa l’attante Soggetto. Esistono 4 tipi di manipolazione: -

premio



il

destinante

promette

al

destinatario

una

ricompensa; -

seduzione → il destinante presenta un oggetto valore come desiderabile

dal

destinatario

(modalizzato

secondo

il

volere); -

persuasione → il destinante cerca di indurre il volere del destinatario attraverso argomentazioni logiche o dimostrazioni scientifiche;

-

minaccia →

il

destinante

prospetta

al

destinatario

una

punizione (oggetto di valore negativo) in caso di mancata accettazione; -

provocazione → il destinante esprime un giudizio negativo sulle capacità del destinatario di fare qualcosa e questo dimostra che il giudizio su di lui è falso.

2. LA COMPETENZA → fase in cui il soggetto acquisisce le competenze necessarie per portare a termine il PN. I PN in cui il Soggetto acquisisce le competenze sono detti programmi narrativi d’uso con Oggetto di valore modale. La modalizzazione → introduce un certo spessore psicologico negli attanti, i quali non sono solo un elemento narrativo ma hanno dei desideri e degli obblighi che li spingono a compiere determinate azioni. Le modalità servono proprio a descrivere queste caratteristiche dell’attante: 1. voler fare → sfera dei desideri; 2. dover fare → sfera degli obblighi dell’uomo (regole della società, obblighi e divieti); 3. saper fare → sfera delle conoscenze (abilità cognitive del S); 4. poter fare → mezzi materiali (capacità fisiche o strumenti) che permettono di compiere azioni. 3. LA PERFORMANZ PERFORMANZA A → l’azione del soggetto trasforma lo stato narrativo iniziale in uno stato finale diverso e, se questo avviene in modo positivo, il S arriva a congiungersi con l’O di valore e realizza il suo PN. 4. LA SANZIONE → fase in cui il Destinante giudica se il PN è stato portato a termine oppure no. Il

Soggetto,

quindi,

può essere sanzionato positivamente

o

negativamente (il Destinante è modalizzato secondo il potere e il saper giudicare). ・ Se l’attante possiede una o più di queste modalità si dice che è modalizzato secondo quella modalità. ・ Ci sono casi in cui la ricerca di una data modalità è il PN narrativo principale (es. la maggioranza dei romanzi gialli sono incentrati sul voler sapere. ・ Di solito le modalità non compaiono esplicitamente, ma sono orientamenti di porzioni del testo. ・ Possono nascere problemi di incompatibilità fra le modalità (es. voglio ma non posso).Si può passare all’esecuzione solo se tutte le modalità acquisite sono compatibili fra loro. C’è una differenza fra Volere e Dovere da un lato e Sapere e Potere dall’altro. Le prima due modalità, infatti, vengono dette virtualizzanti, mentre le altre due sono attualizzanti. Un PN è detto virtualizzato quando la manipolazione ha fatto sì che il soggetto abbia

cominciato ad aderire ai valori proposti dal Destinante (il Destinante ha instaurato nel S un voler fare o un dover fare). Il passo successivo è quello in cui il S si dota anche del saper fare e del poter fare necessari per compiere il PN, il quale diventa anche attualizzato ( non ancora realizzato)....


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