Il franchismo PDF

Title Il franchismo
Author Irene Morotti
Course CULTURA SPAGNOLA
Institution Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
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FRANCO, CAUDILLO PROVIDDENZIALE Alla fine del settembre del 1936 una giunta militare denominata giunta di difesa nazionale proclamava Francisco Franco generalissimo di tutte le forze armate e capo del governo dello Stato spagnolo affidandogli tutti i poteri del nuovo stato. La decisione era stata dettata dalle circostanze che imponevano la necessità del comando unificato. Il 1° ottobre Franco iniziava a firmare i decreti-legge come capo dello Stato. Nasceva il regime franchista in contrapposizione al governo legale repubblicano. Franco era arrivato la guerra civile accompagnato dalla fama di esperto stratega militare e combattente eroico che si era guadagnato in Marocco. La sua investitura a capo Dello Stato veniva celebrata il 1° ottobre del 1936 a Burgos tra le prime città conquistate e sede della giunta. Lean domani si imponeva la denominazione di Caudillo corrispondenti all'italiano Duce e al tedesco fuhrer. Un' attenta campagna propagandistica improntata al culto della personalità cominciava a delineare i contorni di un carisma che si avvaleva anche dell’accostamento a leggendari condottieri del passato. La adesione della chiesa alla sollevazione dei generali avrebbe enfatizzato in chiave religiosa la figura del Caudillo Salvatore e investito dal cielo della missione di riscatto della Spagna. Franco era abile nell’utilizzare divisioni e contrasti esistenti nei diversi settori e gruppi per il rafforzamento della propria supremazia. Critici e dissenzienti venivano emarginati o allontanati anche con l'esilio; la guerra civile pertanto non fu soltanto scenario di tappe ed eventi militari ma anche di strategie di costruzione delle prime strutture editoriali del potere e del carisma del capo. Affiancato da una giunta tecnica dello Stato Franco iniziava porre le basi del nuovo stato attraverso decreti-legge. Il fallimento dell’offensiva su Madrid nel novembre del 1936 allungava i tempi e le difficoltà della guerra. CONFIGURAZIONE DEL NUOVO STATO L'atto che segnò l'inizio del nuovo ordinamento fu la creazione e la formalizzazione del partito unico. nell'aprile del 1937 Franco emanava il decreto di unificazione dei partiti che stabiliva la fusione in una sola entità politica nazionale. Il decreto prevedeva la soppressione di tutte le organizzazioni e dei partiti politici esistenti e il passaggio della nuova formazione sotto il comando supremo del Caudillo. Venne battezzata con il nome di FET Y DE LA JONS (Falange Espanola Tradicionalista y de las Juntas de ofensiva Nacional Sindicalista) ma in realtà verrà chiamata falange. L'unificazione comportò un’omologazione essere esteriore attraverso l'adozione della camicia blu e del bus basco rosso. Nasceva un’organizzazione assimilabile per alcuni aspetti al partito unico di altri paesi a regime totalitario la falange non riuscirà a imporre la sua egemonia a nel rapporto tra stato e società. Nella neonata formazione erano infatti confluiti i cattolici della CEDAS e settori dell'esercito che più che uno stato totalitario ambivano a una restaurazione della Spagna agraria e oligarchica e della monarchia. Inoltre si profilava il peso crescente della chiesa e gli stessi teorici del nuovo stato non tralasciavano di aggiungere ai termini totalitario ,fascista, nazionalsindacalista ,l’ attributo di cattolico a ribadire una peculiarità spagnola. Due erano gli organi previsti il consiglio nazionale (organo supremo) e la giunta politica (assistenza e collaborazione). In realtà espleteranno una funzione di ratifica delle decisioni del capo dello Stato. Se l'esercito aveva un potere decisionale forte in quanto guardiano e arbitro al tempo stesso delle scelte politiche militari del regime la chiesa si era imposta come elemento di coesione tra i diversi settori grazie alla assimilazione della guerra una crociata . Al centro delle celebrazioni la costanza presenza di esercito falange e gerarchia ecclesiastica si trasformava in una rappresentazione dell’unità tra potere politico militare e religiosa. L’ adesione e l'integrazione delle masse venivano supportate dall’identificazione individuale e collettiva in un'idea di nazione patria che assumeva come elemento unificante il cattolicesimo tradizionale in quanto elemento costitutivo della storia e del passato imperiale.

Il 30 gennaio del 1938 veniva creato a burgos il primo governo del nuovo stato punto il decreto che istituiva stabiliva al capo dello Stato spetta la Suprema potestà di emanare norme giuridiche di carattere generale Franco si auto segnava anche il potere costituente e lo avrebbe mantenuto per tutti gli anni della dittatura. La crescente influenza del fascismo italiano trovava una conferma nel Marzo del 1938 nel Fuero del lavoro, considerata la prima delle leggi fondamentali, vi si definiva lo stato in questi termini: Nazionale in quanto è strumento totalitario al servizio dell integrità della patria e sindacalista in quanto rappresenta una reazione contro il capitalismo liberale e il materialismo marxista . Proibito lo sciopero ritenuto delitto di lesa patria veniva instaurato il sindacato verticale unico che sarà gestito dalla falange. Tra le disposizioni figurava le emarginazione femminile dal lavoro attraverso la formulazione” lo stato libera la donna sposata dall’officina dalla fabbrica” . Parallelamente si procedeva allo smantellamento dello Stato laico e delle principali riforme repubblicane. Tra il 1936 il 1939 furono aboliti gli statuti autonomi della Catalogna e dei paesi baschi, gran parte della riforma agraria, la libertà di stampa e di associazione, inoltre fu vietato il culto pubblico di altre religioni e abrogata la legge sul divorzio. L'istituzione veniva finalizzata a una formazione eminentemente cattolica e patriottica e agli ideali del nuovo stato. La caduta della Catalogna nel Febbraio del ‘39 annunciava l'epilogo della guerra che si sarebbe conclusa alla fine di Marzo con l'entrata Madrid delle truppe franchiste. Con l'entrata dell'esercito franchista Madrid il 28 Marzo del 39 si concludeva una guerra civile durata tre anni. L'ultimo bollettino di guerra del 1° Aprile del 39 annunciava oggi prigioniero e disarmato l'esercito rosso le nostre truppe nazionali hanno conquistato gli ultimi obiettivi militari la guerra è finita. Il conflitto e le conseguenze che ne derivano causarono più di mezzo milione di morti e un’emorragia di energie politiche culturali del paese a causa delle migliaia di esiliati repubblicani. 1.3 LITURGIE,CENSURA,PROPAGANDA A due mesi dalla fine della guerra il 18 maggio del 1939 un interminabile patriottica e virile sfilata militare nella Madrid riconquistata si imponeva come rappresentazione di trionfo di potere e ammonimento dei vincitori nei confronti del mondo esterno e dei vinti. Il giorno dopo si volse anche l'offerta della spada della vittoria all'altare da parte di Franco attraverso questo rito si alludeva a una riproposta di alleanza fra trono e altare. Falange chiesa apparivano in armonia sia nelle cerimonie pubbliche sia nell’assunzione di un comune linguaggio. Promesse di rigenerazione, redenzione ri-cattolicizzazione nel segno di “ordine patria religione” erano continuamente evocati nei discorsi di Franco. Nella Spagna degli anni '40 in realtà continuava emergenza bellica. Lo stato di guerra instaurato nel luglio del 36 verrà revocato solo nel 48,il tribunale speciale per la massoneria, il comunismo creato nel 40 funzionerà fino al 63 e le esecuzioni continueranno numerose pur diminuendo progressivamente fino al 45. La retroattività delle leggi e una concezione di “justicia al réves” permettevano l'incarcerazione e spesso la condanna a morte di socialisti, anarchici, comunisti, repubblicani deputati dirigenti di partiti ed organizzazioni sindacali del precedente governo. Il nuovo stato confessionale impose una svolta anti modernizzatrice che ebbe una sua emblematica evidenza nel campo dell'istruzione. Il preambolo della legge sull'organizzazione dell' università spagnola del 29 luglio del 43 recitava “la legge oltre a riconoscere i diritti della chiesa all'insegnamento in materie universitaria vuole innanzitutto che l'università dello Stato sia cattolica” Per le donne era inoltre prevista una sorta di arruolamento nel servizio sociale creato durante la guerra e riorganizza nel 40 era concepito come servizio allo stato diretto alla formazione della futura madre di famiglia e alla promozione di attività assistenziali e di beneficenza. Furono questi gli anni di massima espansione della falange che poteva contare nel 42 su circa un milione di iscritti. Alle sue dirette dipendenze figuravano numerosi apparati di propaganda importante strumento di informazione finalizzato alla legittimazione ed esaltazione del regime.

Repressione inquadramento sociale e una rigida censura connotarono il lungo dopoguerra spagnolo; la censura era diretta contro qualsiasi opinione, analisi, osservazione che fosse in disaccordo con l'ideologia ufficiale. Vi erano sottoposti i giornali, cinema, teatro, letteratura e inoltre discorsi e conferenze a meno che non fossero tenuti in istituti scolastici chiese e locali della falange. La legge sulla stampa emanato nel 38 e arricchita da successive circolari sarebbe rimasta pressoché immutata fino agli anni '60; vi si stabiliva la doppia censura per ogni tipo di pubblicazione con esclusione di quelle ecclesiastiche. La censura non fu meno rigida nei confronti della saggistica, vennero messi all'indice anche alcuni scritti di Miguel de Unamuno; in realtà interi filoni di pensiero politico e filosofico furono cancellati. L'isolamento politico culturale della Spagna era aggravato dal vuoto intellettuale determinato dall’esilio di migliaia di storici scrittori e filosofi All’indomani della fine della guerra civile il regime iniziava a creare i primi istituti culturali ma anch’essi nascevano segnati dall' impulso ideologico e propagandistico. Nel preambolo del decreto-legge che non nel novembre del 39 istituiva il CSIC (Consejo Superior de Investigaciòn Cientifìca) veniva indicato come obiettivo culturale quello della restaurazione della classica e cristiana unità delle scienze distrutta nel 700. La hispanidad si imponeva come mito mobilitante interno e come asse della politica culturale nei confronti dell'america Latina continente privilegiato nelle relazioni internazionali anche in funzione del recupero di un protagonismo che mettesse in secondo piano isolamento del regime in Europa. Veniva rilanciata un' identità ispanica fonda fondata su valori patriottico religiosi come tratti definitori della Spagna autentica e che avevano trovato una loro realizzazione piena nell’evangelizzazione operata dalla conquista, nelle glorie belliche del passato imperiale e nello splendore culturale del secolo d'oro. La Castiglia terra della regina Isabella e di Teresa era al centro di un attenzione privilegiata in quanto concentrazione di miti e simboli tradizionali ispanici: il senso religioso della vita la austerità e il rigore morale, il casticismo linguistico e l’hidalguìa. 1.4 INTERVENTISMO,AUTARCHIA,POVERTÁ Smantellata la ricca e eredità del periodo di maggiore mutamento sociale e spessore culturale della storia recente della Spagna e liquidate le organizzazioni operai ai partiti repubblicani lo stato sorto dalla guerra civile cercò di creare una società omogenea cattolica controllate dell’esercito inquadrato da una burocrazia falangista con ampi poteri sui sindacati e sulle corporazioni locali chiusa ha un’influenza esterna. La prima misura del nuovo ordine in costruzione quindi fu diretta al disciplinamento della forza lavoro compito questo che venne affidato al partito unico; tutte le forze produttive dovevano essere integrate in sindacati verticali e diretti da elementi provenienti dalla falange. Il nuovo sindacato doveva unire per tanto produttori nella stessa organizzazione ordinata gerarchicamente e controllata dai capi del movimento i quali garantivano la connessione organica Dello Stato con il sindacato trasformandolo in uno strumento della politica economica. Si affidava il monopolio sindacale alla FET y de la JONS, e aveva come conseguenza l’assorbimento dei sindacati cattolici, molto radicati nel mondo contadino castigliano, nell’apparato del Movimento. Tutti gli spagnoli che partecipavano l'attività produttiva avrebbero fatto parte della grande comunità nazionale e sindacale al servizio della potenza economica della Spagna. La falange aveva una solida posizione nel governo, era proprietario di un vasto apparato di stampa e propaganda controllava delegazioni, commissariati dell'organizzazione sindacale e aveva un’estesa influenza tra le donne i giovani e gli adolescenti poteva infatti contare su decine di migliaia di consiglieri locali migliaia di capi locali e provinciali del movimento. Assicurata in questo modo l’irreggimentazione delle forze produttive, il governo nominato l’8 agosto del 1939 annullava la riforma agraria della Repubblica e stabiliva l’interventismo statale in ogni attività economica.

Con la legge del 10 Marzo del 39 fu creato il commissariato generale per gli approvvigionamenti e trasporti con il compito di rifornire la popolazione fissare le riforme di razionamento dei generi di prima necessità EI prezzi per il consumo degli articoli stabilito al fronte. Poiché i prezzi fissati erano bassi gli agricoltori cominciarono a lavorare meno la terra a nascondere raccolti e incanalare parte della produzione verso mercati non controllati; si diffuse così il mercato nero dei prodotti i cui prezzi erano fissati a un livello più basso rispetto a quello di equilibrio del mercato con guadagni supplementari a volte eccezionali da parte dei grandi agricoltori che si avvantaggiavano delle concessioni dello Stato riguardo a Fertilizzanti, macchinari e prodotti energetici. I risultati economici furono disastrosi anche se procurarono un grande beneficio e quei gruppi che sottraendosi ai controlli operavano su mercati paralleli. Il nuovo sistema di controllo imposto nelle campagne e la politica interventista determinare un calo netto dei salari agricoli pari al 40%; i braccianti erano privati della possibilità di organizzare autonomamente i loro sindacati e di ricorrere ai tradizionali metodi di negoziato e di pressione per migliorare i contratti. Gli anni '40 conobbero di nuovo le grandi carestie provocate dai cattivi raccolti in alcuni casi tra i peggiori del secolo. Interventismo e autarchia furono anche i principi che guidarono la politica industriale nella linea di lento ma sostenuto processo di crescita industriale che aveva caratterizzato l'economia spagnola nei primi trent'anni del secolo la guerra è il primo franchismo rappresentarono una rottura della continuità evidentemente in questo settore le distruzioni della guerra furono superiori a quelle subite nel settore agrario nonostante le strutture industriali delle zone più sviluppate fossero passate senza aver sofferto gravi danni sotto il controllo dell esercito franchista punto I danni più significativi si registrarono nel settore dei trasporti e delle comunicazioni. La libertà di creare industrie fu severamente limitata dai decreti del 20 agosto del 38 e dell' 8 settembre del 39 che imponevano un'autorizzazione preventiva; i piani di industrializzazione furono vincolati dalla creazione nel settembre del 41 dell’INI che trasformava lo Stato in un grande imprenditore industriale e che rappresenterà l’istituzione nella quale si insidierà il potere economico dei “gestori militari”. Questa nuova ideologia industriale univa la tradizionale esigenza di intervento dello Stato per proteggere industriali dalla concorrenza estera e dalle richieste operaie con il principio dello Stato come promotore del dell'industrializzazione. Lo stato interventista rafforza il potere dei settori più tradizionali del capitalismo spagnolo i quali grazie alle industrie protette e alla classe operaria ridotta al silenzio poteè diminuire i salari fino a un terzo del valore reale raggiunto prima della guerra senza preoccuparsi dell’aumento della produttività; si creò così un clima economico che bandiva ogni principio di razionalità capitalistica della libera impresa, la libertà del mercato e la ricerca attraverso la riduzione dei costi di una maggiore produttività punto Questi fattori-riduzione dei salari e quindi del consumo reale, forte interventismo statale, politica autarchica determinarono la profonda depressione che attraversò l'industria spagnola durante il primo decennio del franchismo. Il calo della produzione industriale insieme a quello della produzione agricola spiega perché negli anni '40 la Spagna raggiunse livelli estremi di povertà e rimase indietro rispetto agli altri paesi europei il cui ritmo di crescita durante i primi 30 anni del 20º secolo era stato simile a quello spagnolo. 1.5 DALLA NEUTRALITÁ ALLA NON BELLIGENZA Il predominio in politica interna raggiunto dalla falange nel 1939 ebbe come effetto immediato in politica estera la scelta di privilegiare l'Italia la Germania rispetto alla Gran Bretagna la Francia. All’ indomani della fine della guerra civile la Spagna annunciava la sua adesione al partito anti-cominter e il ritiro dalla società delle Nazioni.

In occasione del cambiamento di governo attuato nell’agosto del 39 la falange tentò di promuovere un processo di completa fascistizzazione dello Stato che in politica estera comportò un avvicinamento incondizionato alla Germania l'Italia. La disastrosa situazione interna spinsero il governo a dischiarare la propria neutralità il 4 settembre del 1939. Era una non belligenza intesa come un primo passo per partecipare al conflitto. In realtà Franco voleva vendere molto cara la sua eventuale dichiarazione. In questo senso il problema dell’entrata in guerra della Spagna si ripropose negli incontri che Hitler ebbe con il capo di Stato spagnolo il 23ottobre, in nessuna delle due occasioni però Hitler forzò la decisione spagnola. Le crescenti difficoltà della Germania dell'Italia e il vigore dell'offensiva alleata cambiarono completamente la strategia del Caudillo. Franco rimase particolarmente colpito dalla determinazione dalla forza degli Stati Uniti e approfitto dei conflitti interni tra la falange l'esercito per destituire Serrano da ogni incarico ministeriale politico e richiamare il generale Jordana al ministero degli esteri. A partire da quel momento la diplomazia spagnola diresse i i suoi sforzi alla normalizzazione dei rapporti con il Vaticano e a stabilire legami con gli Stati Uniti, il cui presidente Roosevelt si era preoccupato di garantire a Franco che lo sbarco nel Nord Africa non avrebbe messo in pericolo i possedimenti spagnoli finché la Spagna avesse mantenuto la neutralità. Lo sbarco angloamericano in Sicilia e la caduta di Mussolini furono i due eventi utilizzati dal dittatore spagnolo per dichiarare di nuovo nell’ottobre del 43 la neutralità della Spagna. Nel maggio del 44 la Spagna firmò un accordo con gli Stati Uniti la Gran Bretagna con il quale si impegnava ridurre al minimo gli scambi commerciali con la Germania, a espellere spie e chiudere i consolati tedeschi. Il ritorno in Spagna della neutralità ebbe effetti immediati sulla politica interna; il carattere anti comunista della guerra del regime veniva esaltato insieme al radicalismo del proprio cattolicesimo; nel frattempo e dal momento che in Europa occidentale la democrazia aveva trionfato la Spagna si presentava come una democrazia anche se definita democrazia organica. L’EGEMONIA CATTOLICA 2.1 IL PROCESSO DI ISITUZIONALIZZAZIONE DEL REGIME Il regime nato dalla ribellione militare ha segnato, nella storia della Spagna, un taglio radicale con il passato. Il suo più vicino antecedente, la dittatura del generale Miguel Primo de Rivera, aveva mantenuto il re come capo dello stato. Nel 1936, venne creata la Giunta militare che assunse tutti i poteri dello Stato e la rappresentanza del paese di fronte alle potenze straniere. Attribuiti pieni poteri a Franco, creati il partito unico, il governo e l’amministrazione centrale dello Stato, restava ancora da fare il passo successivo: approvare una legge costituente. Franco si rendeva conto della convenienza di riunire in una camera prima di potere legislativo una rappresentanza di tutti coloro che godevano di una certa posizione all’interno del sistema do clientelismo burocratico. Era necessario dotare lo Stato in formazione di un organismo rappresentativo delle d...


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