IL FU Mattia Pascal TRAMA E ANALISI PDF

Title IL FU Mattia Pascal TRAMA E ANALISI
Author camilla riva
Course Letteratura Italiana quinto anno
Institution Liceo (Italia)
Pages 2
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Summary

APPUNTI/RIASSUNTO DELLA TRAMA DEL FU MATTIA PASCAL DI PIRANDELLO E ANALISI GENERALE DEL ROMANZO...


Description

Il fu Mattia Pascal – 1904 TRAMA Mattia Pascal vive in un immaginario paese della Liguria, Miragno. H a ereditato dal padre una grossa fortuna, ma è ridotto in miseria da un disonesto amministratore, Batta Malagna. Mattia si vendica seducendo la nipote di Malagna, Romilda, e mettendola incinta. Viene costretto, di conseguenza, a sposarla, ma matrimonio si rivela un inferno, sia a causa della moglie sia casa della suocera. Anche la misera condizione sociale pesa su di lui: dopo una giovinezza agiata, si deve adattare ad un impiego squallido mortificante, quello di bibliotecario della biblioteca del paese, abbandonata da tutti. Mattia cerca di rompere con la fuga il meccanicismo che le imprigiona: lascia il paese di nascosto per cercare fortuna in America. Ma due fatti fortuiti intervengono a modificare la sua condizione: una clamorosa vincita a Montecarlo e poi la notizia della propria morte: la moglie la suocera lo hanno infatti riconosciuto il cadavere di un uomo annegato in uno stagno. Mattia si trova così di colpo libero dalla duplice trappola che lo imprigionava. Davanti a lui si presenta ora un campo aperto di infinite possibilità. Ma commette un errore: uscita dalla forma imposta che dalle istituzioni sociali Mattia vuole crearsi una nuova identità. Per questo comincia a mutare radicalmente il suo aspetto fisico, si taglia la barba, si fa crescere i capelli, Maschera l’occhio strabico e poi si trova un nuovo nome, Adriano Meis. Completa l’opera immaginando tutto un contesto alla sua nuova personalità, una storia passata, una famiglia e una serie di memorie. Adriano Meis inizia a viaggiare per l’Italia e l’Europa, ma ben presto prova un senso di vuoto e di solitudine. Soffre ad essere escluso dalla vita degli altri. Essere libero significava anche essere completamente estraniato, anche questo senso di smarrimento conferma come protagonista non sia interiormente libero. Adriano Meis non esistendo più alla sua condizione di solitudine, decide di reimmergersi nel flusso vitale. Si trasferisce a Roma, prendendo in affitto una stanza presso un piccolo borghese, Anselmo Paleari. Adriano si innamora della giovane figlia di questi, Adriana. Pur amando Adriana, Mattia non può stabilire nessun legame con lei perché socialmente non esiste, così come non può denunciare il cognato della fanciulla, che lo ha derubato. L’identità fittizia non gli consente di soddisfare il bisogno struggente di immergersi nella vita comune. Si sente come in ombra, non come una persona. Si libera quindi della falsa identità di Adriano, simulando un suicidio e riprende la vecchia identità di Mattia Pascal. Tornato alla sua identità originaria Mattia decide anche di ritornare nella vecchia trappola della famiglia e riprende il treno per Miragno. Ma, ripresentatosi a casa, scopre di non poter rientrare nella vecchia forma: la moglie essere sposata e ha avuto una figlia da un altro. Ora veramente l’eroe non può più avere alcune identità. Riprende il suo posto nella biblioteca, la assume come osservatorio della vita che scorre ormai lontana da lui, dedicandosi a scrivere la propria singolare esperienza. Questo memoriale steso il al termine della sua vicenda costituisce appunto il romanzo.

ANALISI Mattia Pascal ripropone quindi inizialmente la fisionomia di tanti altri eroi della narrativa pirandelliana: il piccolo borghese prigioniero di una trappola sociale, costituita dalla famiglia dal lavoro frustrante, che diventano metafore di una trappola che spegne la mobilità della vita. La nuova identità è una costruzione fittizia esattamente come la precedente, che presenta tutti svantaggi, costringendo Mattia ad indossare una maschera, a mettere di fronte agli altri; ma è ben

peggiore della prima, perché non presenta i vantaggi connessi con l’identità normale: il potersi creare una famiglia, legami con altre persone o lavorare. L’errore del protagonista non consiste quindi nell’aver scelto la libertà assoluta da ogni forma, ma nel non essere stato capace di vivere davvero la sua libertà, rifiutando ogni identità individuale e nell’essersi costruito una nuova forma, per di più falsa e quindi ancora più costrittiva e limitante....


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