IL Lettore Infinito Riassunto PDF

Title IL Lettore Infinito Riassunto
Author Daniele Piranio
Course Letteratura Italiana Contemporanea Per La Scuola Primaria E Dell'Infanzia
Institution Università degli Studi di Enna Kore
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Summary

il lettore infinito
...


Description

IL LETTORE INFINITO La lettura è funzionale nello sviluppo cognitivo. Chambers afferma che quando noi leggiamo siamo fortemente influenzati dal contesto, dal luogo in cui leggiamo. Qualsiasi esperienza di lettura è importante creare un rapporto. Tutto l’intero libro di Chambers si rifà allo scema “Reading Circle” (il cerchio della lettura), che serve per promuovere la lettura.

Chambers ritiene che il cerchio della lettura può partire nel momento in cui i tre elementi entrano in gioco, e abbiamo: la fase della selezione (primo capitolo) la fase della lettura del libro (secondo capitolo) la fase della risposta del lettore alla lettura del libro (terzo capitolo) Al centro di questo cerchio di lettura c’è l’educatore che intercetta tutte e tre i momenti della lettura. Ha un ruolo di primo piano.

PRIMO CAPITOLO – LA SELEZIONE Ogni esperienza di lettura ha inizio dalla selezione, dalla scelta del libro e questa selezione segue dei criteri ben precisi: i libri devono essere disponibili e accessibili. Possiamo scegliere solo tra i libri che abbiamo a disposizione. La scelta del testo Coloro che scelgono i libri esercitano un potere. Se si sceglie bene ci saranno lettori infiniti. Esistono tre diverse modalità di scelta del testo: - degli stessi giovani lettori con l'approvazione degli insegnanti - dell’insegnante, che è indipendente da quella degli alunni - dalla dirigenza scolastica cioè del Consiglio d’Istituto Per la Professoressa La Rosa la scelta più importante è quella del giovane lettore. Per Chambers la scelta più importante è quella dell’insegnante. La scelta dei lettori La predisposizione alla lettura è tanto più favorevole quanto più questa riesce a rispettare interesse, passioni e preferenze dei bambini. La scelta dell’allievo e la scelta dell’insegnate come si conciliano? Attraverso delle linee guida: - scelte autentiche e oneste il più possibile, non guidate dal personale interesse - gli alunni sanno che deciderà l'educatore - i bambini imparano dai loro errori - non vi sentite obbligati a continuare un incontro di lettura se vi accorgente che non riuscite ad intravvedere sviluppi positivi La scelta dell’insegnate La scelta della lettura da parte dell’insegnate: dipende dalle sue esperienze di lettore deve tenere conto del contesto socio-culturale va fatta in sinergia con i colleghi, c'è un rapporto di collaborazione, di condivisione del percorso di lettura Libri in mostra Una delle cose che propone Chambers è quella dei libri in mostra. I libri in mostra è un'esperienza che facciamo poco in Italia, ma che incuriosisce il bambino. Questa mostra dei libri che è cruciale deve seguire una serie di regole: la scelta del luogo: i libri devono essere visibili l'impatto visivo: creare una struttura che faccia emergere interesse la durata: che sia una mostra permanente o temporanee la scelta dei libri più interessanti e importanti i temi e gli argomenti L'esplorazione alla ricerca dei propri libri Un altro aspetto importante è l'esplorazione Una delle cose più belle che possiamo insegnare ai nostri bambini è l'arte di esplorare, dare gli strumenti affinché possa attuare nuove esperienze di lettura. Infatti diventiamo più facilmente lettori appassionati se seguiamo il nostro istinto e i nostri interessi personali. Il libro nell'era digitale Un'altra considerazione è il libro nell'era digitale. Il libro è una sequenza di parole, sulle quali compaiono segni comunicanti significato, collegati tra di loro in un ordine prestabilito dall'autore, ma è un libro quando corrisponde a due autorità: l'autorità che deriva dall'autore del libro: il libro dice quello che l'autore vuole dire l'autorità che deriva dal lettore del libro: quello di interpretare il libro che ha davanti, di cogliere il significato del libro, capire l'intenzione dell'autore. I libri che contano di più sono quelli che parlano loro e per loro.

SECONDO CAPITOLO – LA LETTURA La lettura mai semplice azione di far scorrere gli occhi sulle parole. L’esperienza della lettura è un’esperienza complessa, che fa riferimento al set e al setting. Sono due termini che derivano da un linguaggio psicologico. Chambers ritiene il set quell'insieme di attitudini, atteggiamenti, sensazioni, emozioni che io ho quando penso alla lettura. Il setting è il contesto, l'ambiente fisico che può essere adeguato e non per la lettura. Qualsiasi esperienza di lettura necessità sempre, soprattutto se la collochiamo in ambito scolastico, di un setting cioè di un ambiente che possa essere adeguato a sollecitare, a stimolare l’esperienza del leggere del bambino. Chambers ribadisce che il setting può influenzare il set nell'esperienza di lettura. È un'interazione che può influenzare sia il docente che il discente. I Luoghi della lettura I luoghi della lettura devono essere confortevoli e sono importanti non solo per la lettura in sé, ma un ambiente curato stabilisce che quel momento della lettura è un momento prezioso, di rilevanza, richiede rispetto, attenzione, cura. Il Tempo della lettura Oltre i luoghi della lettura è anche importante il tempo della lettura. Il tempo deve essere organizzato attentamente, rispettando il tempo che ciascun studente necessità rispetto a un percorso di lettura. Non tutti i bambini hanno gli stessi tempi. È importante che sia rispettato il carattere del bambino, con i suoi atteggiamenti nei confronti della lettura, i suoi bisogni, i suoi interessi, quindi la necessità di predisporre un ampia scelta di testi dei quali il bambino possa scegliere. Ci deve essere la lettura autonoma, il tempo va predisposto dal docente, educando gli alunni a rispettarlo. I tempi inizialmente saranno brevi, perché l'interesse e la concentrazione sono brevi. I bambini vanno progressivamente educati in modo tale questo tempo dedicato alla lettura possa essere progressivamente dilatato. Il diario di lettura Il diario di lettura serve per scrivere tutte le letture fatte perché la lettura segna la nostra vita. Questo diario può essere fatto in maniera gradevole con una bella copertina e belle immagini. Il diario di lettura è un'attività di orientamento perchè lascia traccia. Raccontare storie Raccontare storie è fondamentale per costruire nuovi lettori, porta all'abitudine della lettura. Più numerose sono le storie che abbiamo sentito più i bambini ameranno la lettura. Non tutte le storie sono adatte a qualsiasi narratore o a qualsiasi lettore, raccontare storie è un'arte, occorre prepararsi con cura. Leggere ad alta voce La lettura ad alta voce è un momento di condivisione, di confronto e ci permette di fare nostri quei testi per noi inaccessibili. Leggere ad alta voce permette al bambino di scoprire il pathos cioè capisce che dalle parole scritte può nascere un emozione, ancora più efficace se letta da qualcuno a noi caro. Occorre tempo: per ascoltare per guardare (capire chi abbiamo davanti)

per prepararsi

Lettura, cervello e neuroscienze La lettura ad alta voce è essenziale per lo sviluppo delle capacità di lettura, maggiore è la quantità di informazioni in archivio, maggiore sarà la capacità di decodificare nuovi testi, non solo la lettura ma anche la conversazione sui libri. L’incontro con l’autore Gli incontri con gli autori e gli illustratori colmano la distanza tra i bambini e i libri. Traduttori, editori, librai, bibliotecari e narratori professionisti aiutano infatti i giovani lettori a scoprire la varietà di competenze necessarie alla realizzazione di un libro e i differenti modi in cui possiamo avvicinare ad essi. Da lettore a lettore La scelta di un libro da parte dei ragazzi è fortemente condizionata dal passaparola, cioè dal giudizio dei propri amici e dei propri coetanei. Ci dice che il tempo che dedichiamo ad incoraggiare i nostri alunni a parlare dei libri che hanno letto li stimola a leggere ancora di più, e che se riusciamo a influenzare le letture del leader di un gruppo, egli trasmetterà il suo entusiasmo ai suoi compagni.

CAPITOLO 3 - LA RISPOSTA DEL LETTORE Tiene conto di vari elementi: può accedere che di fronte all’apprezzamento del libro, della lettura, il bambino sperimenti il desiderio di leggere un nuovo libro. Creare dei presupposti affinché la lettura diventa una esperienza infinita, suscitando nel bambino il desiderio di sperimentare la lettura di nuovi libri. C'è il rischio che il bambino rimane ancorato a una sola esperienza di lettura. un’altra esperienza della risposta del lettore nasce quando io sento il bisogno il desiderio di condividere la mia esperienza di lettura con qualcun'altra. Per l’autore la conversazione dei libri è la prassi più importante del percorso del Reading Circle, perché l’esperienza della conversazione è un’esperienza che crea amore per la lettura, presupposti della lettura. Questo tipo di conversazione può essere formale o informale. La conversazione informale è chiacchierata o scambio di idee tra amici. La conversazione formale è strutturata, guidata, il docente predispone spazi e tempi in classe in cui discuterne. Tenere sempre conto dei contesti in cui si svolge l’esperienza della conversazione sul libro. : parliamo di libri Uno dei risultati più importanti della lettura è il desiderio di leggere ancora; naturalmente, è la “risposta” che tutti gli insegnanti si aspettano, in quanto essi vogliono vedere i loro alunni ripercorrere il Reading Circle. Spesso i lettori hanno bisogno di riflettere, sul libro che hanno letto, approfondire la comprensione e condividere il loro apprezzamento e la loro interpretazione. E’ proprio attraverso la condivisione che la lettura diventa un’attività sociale. Se vogliamo aiutare i bambini e i ragazzi a diventare lettori critici, le conversazioni informali non sono sufficienti. Dobbiamo aiutarli a sviluppare la loro innata predisposizione a porre domande, a relazionarsi, a confrontarsi e a distinguere. Ma questo possiamo farlo dopo aver sperimentato su noi stessi questo tipo di conversazione attiva, più strutturata e consapevolmente organizzata. Un gruppo di insegnanti e ricercatori ha creato l’approccio “Tell me” cioè “Dimmi”. E’ un modo per stimolare la conversazione sui libri che abbiamo letto, ponendo una serie di domande che ognuno di noi può adattare alla situazione e ai propri alunni. Questo approccio ha, ovviamente, delle basi teoriche; nasce infatti dallo studio della fenomenologia della lettura e della teoria della risposta. Ogni insegnante che deciderà di sperimentare questo metodo dovrà considerare con attenzione la storia e l’ambiente di lettura in cui sono cresciuti i suoi alunni e gli insegnanti coinvolti. Come abbiamo cominciato Di solito quando un bambino apprezza un libro o un’autrice tende a leggere sempre lo stesso genere di libri oppure libri della stessa autrice. In base alla mappa del Reading Circle dovremmo considerare questo bambino un lettore, ma in realtà la lettura esclusiva e ripetitiva di qualsiasi tipo di libro o autore è una lettura statica, senza sviluppi. Allora come trasformare un lettore principiante in un lettore formale? E’ opportuno ripercorrere la storia di ognuno che fa parte del gruppo di lettura. Ci saranno dei punti in comune come l’influenza, l’incoraggiamento di qualcuno, e anche l’influenza delle opzioni altrui. Se capitasse di ascoltare casualmente una conversazione informale tra un gruppo di persone sui libri letti, scoprireste che il loro discorso non segue un filo logico. Ma se analizzassimo la trascrizione dei loro discorsi, ci renderemmo conto che il contenuto delle loro conversazioni può essere classificato in tre categorie principali che si definiscono “condivisioni” 1.CONDIVIDERE GLI ENTUSIASMI E LE AVVERSIONI: Quando si inizia a parlare di un libro di solito di racconta la trama, si descrivono i protagonisti o l’ambientazione della storia. Ciò di cui

difficilmente parleremo è il significato del testo. Il significato di una storia emerge dalla conversazione, quindi non rappresenta il punto d’inizio. I lettori condividono due tipi di sensazioni: le preferenze ( aspetti della storia che sono piaciuti) e le avversioni ( fastidio per quegli aspetti che hanno contrariato). 2.CONDIVIDERE I DUBBI E LE INTERPRETAZIONI: Quando qualcuno degli interlocutori darà delle risposte alle domande poste, riguardo a dubbi rispetto al testo, ecco che è in questa fase della conversazione che vengono negoziati il significato e l’interpretazione della storia. Gli interlocutori si confrontano sui dubbi e sulle spiegazioni proposto e da questo confronto emerge la comprensione del significato del testo per quel determinato gruppo e in quel particolare contesto. Infatti le interpretazioni di qualsiasi testo variano a seconda del contesto di vita del lettore e delle situazioni contingenti. 3.CONDIVIDERE LE CONNESSIONI E SCOPRIRE MODELLI: Siamo costantemente alla ricerca di collegamenti, di modelli relazionali tra le cose per arrivare alla comprensione del loro significato. Sappiamo “leggere” solamente quando siamo in grado di riconoscere nei segni sulla pagina quei modelli chiamati parole o frasi. Ma imparare a leggere non significa solamente riconoscere questi modelli verbali. Significa anche imparare a riconoscere i modelli formali e narrativi delle storie stesse. Vi sono anche dei modelli extra-testuali: il primo è quello dal mondo al testo (i lettori portano il loro mondo nel mondo del testo. Il secondo è a confronto un testo con un altro. Il terzo la memoria, l’attivazione della memoria è un processo essenziale nell’esperienza di lettura. I modi della conversazione E’ importante che la conversazione con i bambini avvenga in una situazione diretta, in uno scambio a due, nel quale si parli di esperienze e attività che coinvolgano sia l’adulto sia il bambino. La conversazione sui libri promossa attraverso la pratica del “dimmi” è al contempo un’attività individuale e cooperativa. La motivazione personale del parlare a se stessi è dettata dalla necessità di ascoltare ciò che fino a quel momento abbiamo solo pensato. Ovviamente qualcuno ascolta, e la presenza di uno o più ascoltatori modifica in qualche modo quello che diciamo. Il coinvolgimento di altre persone implica comunque un altro tipo di conversazione. Uno delle principali motivazioni che è alla base di ogni atto di comunicazione risiede nella speranza che l’ascoltatore interpreti quello che abbiamo detto e ci aiuti a comprenderlo meglio. La motivazione per avviare una conversazione condivisa risiede nella consapevolezza di colore trovare assieme ad altre persone la soluzione ad un problema che è considerato troppo difficile e complesso per poterlo risolvere autonomamente. Il parlare assieme ad altri porta a un’interpretazione più complessa, in quanto ogni membro conosce qualcosa del significato di quel testo e nessuno lo conosce nel suo insieme. Le capacità critiche dei giovani lettori I bambini possiedono un innato senso critico, infatti, fin da piccoli mostrano una innata capacità critica quando nutrono un vero interesse per un determinato argomento o ci sono le condizioni favorevoli per la sua discussione. Spesso i bambini si esprimono con battute rapide, e l’insegnante, impegnato a mantenere l’ordine e nel contempo svolgono la lezione e ad ascoltare gli alunni, non coglie quei pensieri detti dai bambini durante la conversazione. E’ molto importante riuscire a cogliere le riflessioni che emergono casualmente. Nel corso della sperimentazione dell’approccio l’autore ha scoperto che nulla di quello che i lettori dicono durante la conversazione sui libri che hanno letto può essere sottovalutato, tanto meno le battute, che spesso ci portano al cuore del problema. I bambini e i ragazzi spesso desiderano comprendere con maggiore chiarezza le proprie intuizioni critiche. Dall’insegnante si

aspettano un aiuto in questo percorso di esplorazione, per svelare il significato del testo e riuscire ad esprimerlo con le proprie parole, senza che sia l’insegnante a farlo al posto loro. Ognuno di noi dispone di una innata facoltà critica. Ed è compito degli educatori insegnare ai bambini e ai ragazzi ad esercitare tale facoltà con giusta attenzione e consapevolezza. “Degno di essere detto” E’ fondamentale l’ascolto dell’esperienza del lettore, del suo apprezzamento o meno per un testo, dei suoi pensieri, dei suoi sentimenti. Il lettore deve avere l’assoluta convinzione che l’insegnante desideri realmente una risposta onesta e che quindi qualsiasi cosa egli dica possa essere considerata “degna di attenzione” (“degna di essere detta”) senza rischio di smentita, di rifiuto o di scarso apprezzamento. Perché ? La domanda PERCHE’ a volte crea dei problemi. Il più evidente è che spesso suona aggressiva, minacciosa, polemica e indagatori. E’ una domanda troppo ampia per poter ottenere una risposta immediata ed esaustiva. Per evitare, allora, la domanda PERCHE’, l’espressione individuata fu . Essa sollecita un desiderio di collaborazione, comunica una reale volontà dell’insegnante di conoscere ciò che pensa il lettore, e rinvia ad un dialogo informale piuttosto che ad un’interrogazione.

I lettori non arrivano alla comprensione del significato di un testo in modo diretto e improvviso, ma attraverso progressive scoperte, negoziazioni e interpretazioni. L’insegnante inizia incoraggiando i lettori a parlare di ciò che è ovvio, a dire quello che pensano, al fine di aiutarli a scoprire quello che non sapevano di sapere. Inoltre l’insegnante dovrà esprimere la sua interpretazione di un testo se non in una fase avanzata della discussione, in modo tale che il suo punto di vista non prevarichi quello del gruppo. Nel caso in cui però i bambini chiedano apertamente l’opinione dell’insegnante, la risposta non dovrà essere elusiva, ma dovrà incoraggiare i lettori a proseguire nelle loro riflessioni.

E’ una domanda semplice, il cui obiettivo è capire come quel bambino sia arrivato alla sua deduzione, non risulta in alcun modo minacciosa e non suggerisce risposte vaghe come . Un punto essenziale implicito in questa domanda è che l’insegnante si assicura che i lettori continuino a ritornare al testo e alla loro esperienza di lettura del testo, allo scopo di far loro scoprire la fonte delle loro conoscenze. Gli alunni imparano ben presto, e positivamente, ad affrontare gli interrogativi che nascono dai loro commenti. Gli argomenti della conversazione Nel normale contesto didattico, solitamente è l’insegnante a decidere gli argomenti della conversazione. Per l’autore non c’è nulla di sbagliato in questo approccio, però tiene in scarsa considerazione gli interessi e le opinioni dei lettori. Invece in base all’approccio gli argomenti della discussione devono essere scelti dal gruppo di lettori piuttosto che dall’insegnante. Per far emergere gli argomenti della conversazione bisogna:฀ 1. porre le 4 domande di base฀ 2. stilare un elenco delle risposte per ognuna delle quattro domande. Dopo aver evidenziato i principali temi di discussione, l’insegnante chiederà ad ogni lettore che ha fornito una risposta collegata al tema principale di approfondire la sua riflessione. Nel corso della conversazione, l’insegnante dovrà fare 4 cose:฀ 1. Riportare in continuazione i lettori al testo, ponendo la domanda “Come lo sai?”฀

2. Porre domande generiche ฀ 3. Porre domande specifiche฀ 4. Fare periodicamente il punto, quando necessario, di tutto quello che i lettori hanno detto.

Quali domande? Le domande generali consentono una più approfondita comprensione della lingua e dei riferimenti testuali, permettono di fare confronti e facilitano la conversazione facendo emergere idee, informazioni, opinioni fondamentali per l’interpretazione del testo. Ogni libro ha le proprie peculiarità di lingua, di forma, di contenuto, il cui insieme definisce la sua particolare identità. In questo caso l’insegnante dovrà essere in grado di porre domande “specifiche” capaci di guidare la conversazione alla scoperta di quelle caratteristiche che non sono ancora emerse dalla discussione del testo. Alcuni esempi:฀ 1. Secondo voi, in quanto tempo si svolge la storia? ( si tratta di una domanda spesso fondamentale, perché monte storie per i bambini e ragazzi presentano un uso complesso della dimensione temporale).฀ 2. Di quali personaggi ci racconta la storia di questo libro? (riflettere sulle relazioni sociali)฀ 3. Quale personaggio vi ha interessato di più? (punti di vista diversi)฀ 4. Dove si svolge la...


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