Il Mestiere Di Scrivere Giornalismo pdf PDF

Title Il Mestiere Di Scrivere Giornalismo pdf
Author russo andrea
Course Laboratorio d'italiano scritto
Institution Università degli Studi di Napoli L'Orientale
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scrittura...


Description

IL MESTIERE DI SCRIVERE

Viaggio nel mondo del giornalismo on liline ne dalle origini ai giorni nostri

Tesina del Corso di Editoria Multimediale A cura di Consiglia Montaruli Matricola 439037

SOMMARIO I NTRODUZIONE .............................................................................................................................3 S TORIA DEL GIORNALISMO ON LINE.....................................................................................4 LE ORIGINI DEL GIORNALISMO ON LINE NEL MONDO.......................................................... 4 LE ORIGINI DEL GIORNALISMO ON LINE IN ITALIA ................................................................. 5

IL

GIORNALISMO SUL WEB ........................................................................................................7

IL LINGUAGGIO E LA SCRITTURA ................................................................................................... 8 LE FONTI ................................................................................................................................................. 10 USABILITÀ , ACCESSIBILITÀ E WEB DESIGN ...................................................................... 11 LA PUBBLICITÀ E IL GIORNALISMO ON LINE ........................................................................ 13 LE TECNOLOGIE E INTERNET ..................................................................................................... 15 IL CONTRATTO GIORNALISTICO PER L’ON LINE: DEONTOLOGIA DI UNA PROFESSIONE IN EV EVOLUZIONE OLUZIONE .................................................................................................... 18

LA REDAZIONE ON LINE E LE NUOVE FIGURE PROFESSIONALI.................................... 22 I WEB JOURNALS VISTI DAL VIVO ............................................................................................... 24 Repubblica.it.......................................................................................................................................................... 24 Corriere.it .............................................................................................................................................................. 28 LaStampa.web...................................................................................................................................................... 32 ONCLUSIONI ONI .............................................................................................................................36 CONCLUSI CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO GI GIORNALISTIC ORNALISTIC ORNALISTICO O..............................................37

BIBLIOGRAFIA

E SITOGRAFIA...............................................................................................40

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INTRODUZI NTRODUZIONE ONE All’indomani di uno fra gli eventi mediatici più significativi dei nostri tempi qual è stata la morte del papa Giovanni Paolo II, non si può non considerare l’aspetto fondamentale del nostro vivere quotidiano, a prescindere dal quale non sapremmo ormai più vivere, qual è il bisogno costante di informazione. Informazione, dunque. Sia essa propagatrice di buone “novelle” o testimone dell’ennesima tragedia. L’importante è sapere, vedere, vivere da vicino o lontano quanto accade. Aiutati in ciò dai media, nuovi o rinnovati, il mondo è oggi costantemente sotto i nostri occhi. E, così come è cresciuto il bisogno di informazione, è anche cambiato il modo e le modalità di fruire le stesse, di prenderne atto. Se negli anni del 2° dopoguerra, infatti, i principali mezzi di comunicazione erano giornali, tv e radio, oggi tutto ciò, seppur mantenendo una larga porzione del mercato dell’informazione, non è sufficiente a soddisfare il bisogno di sapere. Il nostro mondo, simile alla visione alquanto veritiera di George Orwell, si è trasformato in un Big Brother, un grande fratello (non un gioco ma una realtà) con occhi e orecchie sparsi dovunque. Aiutata dai nuovi media, e in ciò si è soliti sottendere prevalentemente internet ma anche cellulari sempre più potenti, l’informazione è a portata di mano nel momento stesso in cui un evento diviene notizia. Tanto che appare anacronistico sentire annunciare da piazza San Pietro a Roma e poi a tutto il mondo con i rintocchi a morto del “campanone” della Basilica il fatto che il Papa fosse morto…dopotutto in una frazione di secondo tutto il mondo aveva potuto ascoltarlo direttamente dalla voce dell’annunciatore ufficiale della Santa Sede.

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STORIA DEL GIORNALISMO ON LINE L’informazione, dunque, ad ogni costo. Sembra essere questo il trend del momento. E più che ad ogni costo, in ogni momento ed in qualsiasi modalità: tv, giornali, radio, ma anche personal computer e cellulari devono fornire risposte alle richieste sempre più pressanti dell’utenza. Per questo nascono nuove forme di giornalismo, giornalismo non più fatto in strada, lì dove avvengono i fatti ma dinanzi ad un pc: il giornalismo on line, appunto. Perché se le notizie devono giungere in fretta, molto in fretta, c’è bisogno di un mezzo nuovo, più diretto e dinamico, c’è bisogno di internet e della sua rapidità, c’è bisogno dell’sms per comunicare dovunque in un brevissimo lasso di tempo. LE ORIGINI DEL

GIORNALISMO ON LINE NEL MONDO

Per comprendere a pieno questa rivoluzione del tardo novecento bisogna cominciare a parlare dell’invenzione di internet, di una rete di elaboratori connessa, simile ad una ragnatela, che avvolge e travolge il mondo a cominciare dagli anni ’40, quando in realtà è ancora un mezzo studiato e ideato dalla difesa americana per combattere e vincere la 2° guerra mondiale, ma che irrompe come un fiume in piena quando Tim Berners Lee, fisico del CERN di Ginevra mette a punto il web. È l’inizio di una nuova era: alla formula del www seguiranno di lì a poco la realizzazione di un browser grafico, Mosaic, ideato e realizzato nel ’93 da Marc Andressen ed Eric Bina, poi ribattezzato Netscape Navigator, soppiantato nel ‘95 dall’Explorer di Microsoft. Nascono poi i primi siti di e-commerce e a seguire i primi giornali on line. A dar vita al primo newspaper on line, per dirlo all’americana, fu un piccolo giornale texano, “The Fort Worth Star Telegram”, che trasmetteva la propria versione digitale tramite un BBS locale, senza immagini e composto di sole pagine di testo. E furono gli studenti dei college a realizzare le prime webzine, sempre attraverso la tecnologia BBS, come il “Trincoll Journal”, che rivendica il titolo di prima webzine della rete. Ma, sebbene la storia del giornalismo on line non abbia una lunga storia alle spalle, è pur sempre possibile individuare delle fasi della sua vita, fasi che, com’è facile intuire, seguono di pari passo il mondo economico e politico. La prima fase che orientativamente va dal ’92 al ‘95, si apre all’insegna dei tentativi e delle sperimentazioni, ed è legata soprattutto ai primi servizi commerciali on line come “America on line, Compuserve e Prodigy”. Il primo giornale ad approdare sul web è il “San Jose Mercuri News” all’interno di “America on line” dal maggio 1993. Ma già nel ’94 la piattaforma AOL (America on line) offre 35 tra quotidiani e riviste, tra cui anche “USA Today, Time, Wired, National Geografhic”. Nel ’95 David Talbot fonda “Salon”, una webzine di cultura. “Hot Wired” è il primo giornale 4

telematico a introdurre i banner pubblicitari per finanziare la sua pubblicazione elettronica. “USA Today” invece approda sul web con 75 redattori interni e 225 collaboratori esterni, pretendendo dai suoi lettori 12,95 dollari al mese per 3 ore di collegamento e 2,05 dollari per ogni ora supplementare. Ma non funziona e ripiega anch’esso sulla pubblicità come mezzo per finanziare l’impresa sul web. Conclusa la fase delle sperimentazioni è il tempo dei grandi nomi: gli anni che vanno dal ’95 al ’98 vedono la comparsa di edizioni on line di grandi e prestigiosi giornali quali “New York Times” e “Wall Street Journal”. Questi offrono, a volte a pagamento, servizi che i clienti apprezzano e per questo motivo incrementano il numero degli utenti stessi. La seconda fase si conclude con il Sexgate, lo scandalo che partendo da una notizia diffusa on line colpisce il Presidente degli Stati Uniti Clinton, per il quale scatta l’empeachment e al contempo apre l’era delle problematiche legate al giornalismo on line. Cambiati i mezzi, i tempi e i luoghi si avverte la necessità di tutelare e modificare le normative del secondo dopoguerra, ormai non più al passo coi tempi. Nel frattempo gli ultimi anni del millennio si fanno travolgere dalla New Economy, dall’illusione dei soldi facili, dalle speculazioni delle dot.com e dai giornalisti in fuga verso le redazioni del futuro, quelle legate appunto a internet. Ma l’illusione dura poco e quando nell’estate del 2000 la bolla speculativa scoppia tutto ciò che resta è la delusione e i debiti economici. Debiti che si fanno ancor più profondi quando l’11 Settembre 2001 l’attentato terroristico alle Twin Towers di New York City costringe l’Occidente intero a guardare con occhi diversi la realtà, prendendo atto del fatto che al mondo ci sono popoli che cercano giustizia religiosa, politica, sociale ed economica. Nel mondo del giornalismo on line sopravvivono le testate e le redazioni più consolidate, legate ai grandi nomi e ancora una volta alle grandi testate cartacee. Il lettore più esperto ora si fa anche più esigente, cerca dal giornale on line un nuovo modo di rapportarsi alla notizia, pretendendo la possibilità di interloquire con i redattori per discutere, riflettere e migliorare la notizia. LE ORIGINI DEL

GIORNALISMO ON LINE IN ITALIA

In Italia il giornalismo on line comincia ad attecchire in quella che in precedenza si è definita come seconda fase, negli anni che vanno dunque dal ’95 al ’98. Le prime testate ad aprire le porte al web già nel ’94 sono “L’Unione Sarda” e “L’Unità”. Seguono nel ’95 “Corriere della Sera”, “La Stampa” e la “Gazzetta dello Sport”. Ma sono prodotti ancora molto immaturi causa la scarsità di mezzi e risorse umane investiti nei progetti come anche l’inesperienza nelle redazioni. Ciò si avverte da semplici esempi: il Corriere.it pubblica on line la stessa versione cartacea del quotidiano. I primi cambiamenti si cominciano ad avvertire con la scesa in campo di Repubblica.it che aggiunge alla versione cartacea tutte le notizie d’ultima ora, realizzate da una redazione di sei giornalisti e cinque operatori web. 5

Ad ogni modo bisognerà attendere sino al 2000 in Italia perché le cose cambino. A partire da Corriere.it che si distacca definitivamente dal “Corriere della Sera”, con una separata redazione che produce notizie 24 ore su 24. Ma in questo periodo nascono nuovi progetti: nel ’99 “La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino” trovano uno sbocco digitale nel portale “Quotidiano.net”, nasce Kataweb del gruppo Espresso; Jumpy del gruppo Mediaset; Ciaoweb del gruppo Fiat e il Nuovo.it, il primo giornale interamente telematico, progetto che però fallirà nel 2003. La quarta fase si avverte anche in Italia dove a sopravvivere sono solo le poche testate che possono far forza comunque su profonde e radicate tradizioni editoriali: si salvano così Corriere.it e Repubblica.it.

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IL

GIORNA GIORNALISM LISMO SUL WEB

Nel giornalismo on line quel che cambia non è solo e semplicemente il mezzo attraverso il quale la notizia viene pubblicata ma anche e, soprattutto, il modo di leggere. Se il lettore di un giornale nella sua versione cartacea cerca nelle pagine approfondimenti e spunti di riflessione, il lettore dell’edizione on line è piuttosto alla ricerca di notizie da cogliere al volo, magari con un solo sguardo. Quel che conta dunque non è più l’approfondimento, le notizie dettagliate bensì gli slogan, le parole chiave che facciano comprendere in un attimo il messaggio. Per questo il testo non è più propriamente tale, ma si trasforma in ipertesto, in un testo cioè fatto non solo di caratteri

ASCII

ma

anche di foto, video e file audio ad ausilio del solo testo. Il linguaggio si fa dunque visivo e sonoro, in una parola, multimediale. Inoltre, il lettore non vuole “subire” la notizia, agendo passivamente da destinatario della notizia: sul web il lettore cerca e talvolta pretende di partecipare attivamente alla notizia, con le proprie impressioni e i propri commenti ma anche con particolari e rettifiche da aggiungere all’articolo. Cambia in tal modo il rapporto fra redattore e lettore e conseguentemente la gerarchia dei ruoli: il lettore si fa redattore e viceversa, il redattore legge e modifica qualora lo ritenga opportuno la notizia. L’interazione inoltre ha portato con il tempo a forme di personalizzazione che hanno dato vita alle così dette “newsletter”, lettere elettroniche incentrate intorno a temi su cui, in precedenza, il lettore, attraverso un’apposita registrazione, ha espresso la propria preferenza. Oltre a ciò altre forme di personalizzazione consentono al lettore di decidere cosa, come e quando leggere sul web costruendosi così un giornale “on demand”. È questo il caso del “Daily Me” di Negroponte, un giornale allestito sulla base dei gusti degli utenti grazie all’ausilio di “agenti intelligenti” o di giornalisti che inviano sul pc degli abbonati tutte le ultime notizie su cui si è espresso il gradimento e l’interesse. Ad ogni modo tale scelta di leggere solo quello che più interessa va contro una visione del mondo più completa e complessa ed esclude la possibilità di leggere notizie d’ultima ora interessanti e importanti. Pertanto appare più adeguata la soluzione offerta dal “Los Angeles Times” che con il suo “MyNews” permette una ricerca per parole-chiave: una personalizzazione soft, non radicale.

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IL LINGUAGGIO E LA SCRITTURA Poiché, come precedentemente affermato, il modo di leggere su internet è nettamente diverso rispetto al modo comune di leggere da un supporto cartaceo sarà utile analizzare alcune linee guida utili per chi scrive sul web. 9 Rendere il testo "percorribile con lo sguardo”: l’80% dei navigatori del Web non legge riga per riga, piuttosto "scorre" la pagina, cercando rapidamente, come su una mappa visiva, quello che più gli interessa. Bisogna perciò utilizzare elenchi puntati e il grassetto per sottolineare le parole chiave, evitando un uso eccessivo di tali strumenti. 9 Separare il testo: è preferibile utilizzare linee bianche che separino gli argomenti piuttosto che le indentazioni. Difatti queste ultime, sebbene risultino da un punto di vista formale più eleganti, non riescono a produrre con immediatezza l’effetto di separazione che solo la riga bianca riesce a dare. 9 Allineare il testo: l’allineamento del testo a sinistra risulta ad oggi il modo più vicino al lettore di organizzare il testo nello spazio. Tuttavia bisogna tener presente il fatto che in talune civiltà il senso di lettura e scrittura sia inverso. 9 Mantenere ampie le righe: per non affaticare troppo lo sguardo del lettore è bene non avere più di 15 parole per riga, l’equivalente di circa 75 caratteri. In effetti, andando a capo gli occhi hanno modo di riposarsi per qualche attimo. 9 Non esagerare con lo scrolling e tenere il testo ridotto: alcuni ritengono che i testi debbano essere pensati già per essere pubblicati sul web e che quindi non debbano superare i 3000 caratteri, eliminando il problema di dover organizzare il testo stesso su più pagine. Altri invece sono dell’opinione che se un testo è diviso coerentemente in paragrafi possa occupare più pagine: l’utente avrà modo di scorrere con lo sguardo attraverso il testo e decidere di leggere quanto più gli interessa. 9 Scegliere colori “leggibili”: nero o grigio scuro su bianco, come anche colori chiari, qual è il bianco, su sfondi scuri. L’importante è che vi sia un contrasto che faciliti la lettura. 9 Evitare le parole scritte in maiuscolo: il maiuscolo rallenta la lettura e quindi il processo d’apprendimento. 9 Curare la grammatica: è bene utilizzare i verbi nella loro forma attiva e non passiva e preferire verbi forti a verbi deboli in modo da rendere all’istante il concetto che si vuole esprimere. Inoltre si raccomandano periodi semplici e poco complessi. 9 Tenere i testi aggiornati: per poter permettere al lettore di collocare nel tempo l’articolo che sta leggendo è preferibile inserire nell’intestazione la data di pubblicazione dell’articolo

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stesso. A tal proposito occorre rivedere e pubblicare in tempi brevi nuove notizie per incuriosire il lettore e spronarlo a ritornare. Oltre a queste regole, si può pensare al testo come ad una serie di oggetti e manipolarlo così come si farebbe con un oggetto di un linguaggio Object - Oriented. I paragrafi diventano ciascuno una parte dell’intero utile a raggiungere un obiettivo comune: informare, raccomandare, divertire, commuovere, convincere.

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LE FO FONTI NTI Ogni giornalista che si rispetti deve essenzialmente saper riconoscere la notizia. Se un tempo la ricerca avveniva per investigazioni oggi ciò pare stia scomparendo, lasciando spazio ad un giornalismo in cui le fonti sono prevalentemente le agenzie, altri quotidiani e riviste nazionali ed internazionali, nonché blog e siti di proprietà di personaggi conosciuti. In tal modo, però, nasce un problema prima sconosciuto: il redattore si trova dinanzi ad un carico d’informazione notevolmente aumentato rispetto al passato. Spetta ancora una volta a lui saper fiutare la notizia, cogliere quanto di vero vi è in tutto quanto si trova sul web e formulare un articolo che sia differente da ogni altro artefatto. Inoltre, come si è già avuto modo di chiarire, il giornalista on line può sempre essere contattato via mail, in tempo reale praticamente, e ricevere ulteriori informazioni riguardo a quanto è accaduto. Lo si è sperimentato con l’e-mail che ha chiarito il chi, il come e il perché abbiano barbaramente ucciso 19 soldati italiani a Nassiriya. Detto addio al marciapiede, luogo di tanti assalti da parte dei giornalisti ai personaggi chiave per gli eventi da seguire, in America si è gia ribattezzato questo nuovo modo di reperire informazione come “PC Assisted reporting” per indicare questa nuova forma di giornalismo investigativo in cui il pc assiste il giornalista step by step. Tuttavia ci si aspetta sempre che il giornalista scandagli la notizia e, dove possibile, citi le fonti per permettere al pubblico attento di misurarne l’attendibilità e la qualità e poi per chiarire anche l’imputabilità in caso di notizie falsate o manipolate.

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USABILITÀ ,

ACCESSIBILITÀ E WEB DESIGN

L’USABILITÀ è una fra le caratteristiche che un sito web, sia esso giornalistico o no, deve assolutamente possedere per essere vincente. Un sito che rispetti tale principio si propone infatti di riuscire a portare l’utente a raggiungere i propri obiettivi con efficacia, efficienza e soddisfazione in un breve lasso di tempo. Se ciò non accade il sito avrà perso un visitare e fallito nella sua missione. Un sito è usabile quindi se l’utente lo vive come un ambiente sensato, si muove con naturalezza lungo percorsi intuitivi, governati da criteri coerenti e di facile apprendimento. I percorsi così si devono fare semplici, devono permettere di comprendere facilmente dove ci si trova e cosa si è già visitato. Così come per il linguaggio sono state formalizzate alcune linee guida anche per le diverse fasi della progettazione e dello sviluppo di un sito è possibile seguire dei punti essenziali. Per la progettazione delle pagine sarà bene tenere sotto controllo: 9 Dimensioni delle pagine: è meglio stabilire la dimensione della pagina web in percentuale così da poterla adattare alle diverse risoluzioni utilizzate dai lettori. 9 I frame: per una questione legata all’indicizzazione da parte dei motori di ricerca

è

preferibile utilizzare le tabelle nella generazione dei template. 9 I tempi di caricamento: pagine più leggere si caricano più velocemente e quindi richiedono una minore perdita di tempo da parte del lettore. A tal proposito, per alleggerire ...


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